Escavatori multiterreno: dalle Alpi verso il mondo

Mi ricordo ancora oggi, come fossero Polaroid scattate solo pochi giorni fa, le mie vacanze di ragazzino in Alto Adige. Vacanze in cui escavatori, pale cingolate, gommate e gatti delle nevi erano per me le principali attrazioni. I ghiacciai della Val Senales mi consentivano in piena estate di avere una panoramica completa di quanto poteva muoversi e lavorare sistemando piste, spostando massi, spianando ghiaia. Proprio lì feci la mia conoscenza con gli escavatori multiterreno, i famosi “ragni”.

Allora i modelli che andavano per la maggiore erano i Kamo, nati dagli accordi fra la Kaiser (con sede in Liechtenstein) e la Moro (italiana di Pordenone) accomunate oggi dall’attività nelle attrezzature e macchine per l’igiene (ma questa è un’altra storia). Dei puntini rossi e blu che costellavano le Alpi e operavano in luoghi a volte difficilmente raggiungibili anche a piedi e che un mattino vidi arrivare sul ghiacciaio Senales sospinti su uno slittone da due gatti delle nevi Prinoth Big.

Arrivavano ai 3.200 metri della stazione di arrivo della funivia per scavare le fondazioni del nuovo albergo (ancora oggi presente in quota) e lavorarono instancabilmente per tutta l’estate muovendo in loco migliaia di metri cubi di terra e roccia.

Affascinante il loro modo di muoversi, incredibile l’abilità degli operatori di allora che si destreggiavano, in una cabina di lamiera piccola e stretta, in un novero di levette posizionate di fronte all’operatore.

I Kamo non ci sono più. Dei due costruttori è rimasta solo Kaiser a produrre questi bellissimi escavatori. Le levette sono sparite. Ora ci sono dei manipolatori multifunzione che farebbero invidia ai piloti di Star Wars. Le cabine sono diventate dei piccoli monolocali. E gli impianti idraulici sono oggi all’avanguardia nel settore con il sofisticato schema LUDV. Le quattro zampe snodate si sono arricchite di pneumatici e motori idraulici di traslazione per riuscire a operare anche in zone meno impervie ma laddove l’accesso alla zona di lavoro è comunque difficile. I costruttori ormai consolidati sono aumentati grazie a un mercato che ha trovato nuovi stimoli grazie a un crescente interesse di clienti non convenzionali e posizionati anche in zone non per forza montagnose.

I costruttori principali sono oggi la Kaiser del Liechtenstein, la svizzera Menzi Muck, le italiane Batemag ed Euromach. Senza contare una parentesi di Terex di qualche anno fa e l’affacciarsi di alcuni costruttori cinesi che hanno capito le potenzialità di questi mezzi sulle montagne aspre del loro immenso territorio.

Di fatto l’impiego di questi mezzi è ancora oggi circoscritto alla grande macroregione alpina che si differenzia per stati e lingue parlate ma accomuna gli operatori del settore per difficoltà operative: roccia, pendenze estreme, clima rigido anche nel periodo estivo, lavori che hanno dell’incredibile.

Rimane immutato il fascino di queste macchine giunte oggi a un livello tecnico di eccellenza e a una versatilità senza confronti.

Così  come non è cambiata l’ammirazione per gli operatori che, grazie all’aumento delle prestazioni e alla sicurezza data dai nuovi impianti e dai nuovi sistemi di guida, si spingono in situazioni sempre più estreme non lasciando ai loro predecessori la corona di “eroi dei cantieri alpini”.

La cosa incredibile, ancora oggi, è vedere funzionanti, spesso in piccole aziende agricole delle valli alpine, alcuni Kamo utilizzati per piccoli lavori di manutenzione.

Puntini rossi e blu – perfettamente riverniciati ed esibiti con orgoglio – che sistemano muretti a secco, sentieri e stradine che gli agricoltori e allevatori rimasti nelle valli (pochissimi in Italia e moltissimi in Svizzera, Francia, Austria e Slovenia) tengono in perfetto ordine contribuendo con laborioso silenzio alla salvaguardia del nostro territorio.

Una salvaguardia che potrebbe essere una seria occasione di lavoro per tutte quelle imprese estremamente qualificate del nostro paese. Magari usando proprio gli escavatori multiterreno…

 

23 Commenti

  1. Buon giorno , curiosità ?…visto e consoderato che sono macchine che possono stare un’intera giornata lavorativa continuamente in forte pendenza , i motori sono studiati in maniera tale che possano mantenere lubrificato in modo uniforme tutte le sue parti ? …..grazie

  2. Ciao Massimo,

    in realtà la macchina lavora per la gran parte del tempo con la torretta in piano livellandosi sulle zampe.

    Durante le fasi di spostamento anche torretta (e quindi motore) operano in pendenza che varia sempre a seconda di come ci si muove. In realtà questi momenti sono limitati nel tempo per cui i motori non dovrebbero patire più del normale. In realtà i costruttori adottano comunque degli accorgimenti viste anche le particolari prerogative.

    I due market leader oggi sono Kaiser e Menzi che montano rispettivamente motori Perkins e John Deere. Si tratta di due aziende che hanno delle linee specifiche per il movimento terra in cui il principale accorgimento consiste in una coppa dell’olio molto profonda in modo che anche operando in pendenza sia sempre assicurata la circolazione del lubrificante.

    Senza poi contare tutte le altre specifiche particolari – soprattutto in tema di idraulica – che rende questi mezzi delle vere e proprie “Ferrari” del movimento terra.

    Teniamo conto che il prezzo medio di un escavatore multiterreno di alta gamma supera di gran lunga quello di un escavatore della fascia 30 ton di qualità…il che non è poco…

    Una ultima curiosità per gli appassionati di montagna, sci e macchine movimento terra: il famoso sciatore elvetico Pauli Accola ha un’impresa di movimento terra con moltissimi Menzi tra cui anche alcuni – splendidi – personalizzati con i colori e i loghi della Salomon, famosa marca di sci.

  3. Collegandomi ad un altro argomento trattato in precedenza , cosa ne pensi alla possibilità di utilizzare il sistema VDC di Wacker Neuson su queste macchine che stiamo argomentando….?

    • Ciao Massimo,
      finalmente riesco a trovare un po’ di tempo per risponderti.
      L’utilizzo del VDS sui ragni, a mio parere, è superfluo perché le quattro zampe articolate permettono di trovare il migliore assetto di lavoro in condizioni estreme. Tenendo poi conto che l’impianto idraulico di questi escavatori è già molto complesso (quattro zampe con articolazione e sfili, primo e secondo braccio, sfilo secondo braccio, benna, torretta, circuiti ausiliari e, in certi modelli, anche motori di traslazione) e un ulteriore movimento sarebbe un carico ulteriore in termini di pressioni, portate e soprattutto in termini di sicurezza.
      Teniamo infatti conto che questi escavatori operano in condizioni limite e spesso molto pericolose…dalle valvole di sicurezza delle zampe dipende la stabilità su pendii molto ripidi.
      Lo stesso vale per tutte le articolazioni, i perni, i movimenti meccanici: ogni ulteriore elemento comporta debolezze e possibili scompensi. Per questo motivo ritengo che non sia necessari il VDS sugli escavatori multiterreno…non apporterebbe nessun concreto vantaggio ma, in compenso, porterebbe evidenti svantaggi.

  4. Un parere da chi ha potuto testare le 4 marche ormai rimaste su quale sia la piu performante… premesso che io ho potuto provare solo batemag in occasione di una dimostrazione alcuni anni fa…. devo dire che sono rimasto molto colpito dall’accuratezza di alcune finiture sulla struttura e sulla carpenteria della maccchina…….

    • Ciao Paolo e benvenuto!….

      …sono felice che un altro addetto ai lavori qualificato partecipi a questo spazio.

      Purtroppo io non ho mai avuto occasione di testare nessun “ragno”. Si tratta di macchine specializzate che è difficile avere a disposizione da parte delle aziende.
      Occorre infatti considerare che il mercato italiano è quasi inesistente e che questi escavatori sono comunque macchine di nicchia (anche quando la situazione economica è florida) le stesse aziende non hanno un grande interesse a spendere in comunicazione mirata.
      Sarebbe mia intenzione iscrivermi ai corsi di guida che Menzi organizza presso la sua sede in Svizzera e che permettono di fare una full immersion di cinque giorni in cui si mette in pratica un corretto utilizzo di queste macchine. Il costo non è propriamente economico ma potrebbe valerne la pena.

      Anche io ho sentito parlare molto bene della Batemag. Ho visto da vicino gli Euromach alle fiere di settore e la loro concezione, così come i Batemag, è molto vicina agli svizzeri Menzi: braccio in posizione avanzata, cabina molto larga e spaziosa. Per quanto riguarda motori e idraulica occorre provare.

      Personalmente mi piace molto Kaiser che si differenza rispetto alla concorrenza con una struttura del telaio della torretta molto simile a quella di un escavatore classico: braccio incernierato su un castelletto arretrato e più centrato sulla torretta. Cabina ovviamente un po’ meno spaziosa in larghezza ma più adatto a sopportare applicazioni impegnative.

      Paolo Raffaelli aveva realizzato un bello speciale dalle pagine di Macchine Edili un paio di anni fa…sarebbe bello rispolverare qualche concetto e sicuramente qui lo faremo nel prossimo futuro.

  5. Aspetto il rispolvero……. è comunque un settore che ha sempre esercitato un certo fascino sugli addetti al settore e penso anche su parecchi tecnici… sono infatti molto attaratto dalle opere di ingegneria forestale, ripristino ecc… e da lle macchine che gravitano attorno a questo settore..specialmente dai ragni…..in attesa andro a testare un fantastico “superjolly” che un nostro amico sta restaurando!!!!! ciao e buon lavoro ……

    • Ne parleremo ancora ben più di una volta…riguardo il “Superjolly” di cui parli devo mettermi in contatto con il bravissimo proprietario (amico comune) perché avrei piacere che ci illustrasse il restauro…senza dimenticarci una bella prova filmata in modo da rendere di pubblico dominio la validità di un progetto di lunga data.

  6. Sono proprietario di ” 2 KAISER S1-2 E S2-4 IO LAVORO SOLO CON I RAGNI ORMAI DA 12 ANNI E PER ADESSO NON ME NE PENTO E SPERO DI CONTINUARE COSI, ANCHE PERCHE QUI DALLE PARTI DI CUNEO DOVE ABITO IO RAGNI NON CE NE, ALLORA NON HO RIVALI E LAVORO PER MOLTE DITT E DI ESCAVAZIONI,SONO DI ROBILANTE PROVINCIA DI CUNEO,CIAO A TUTTI.

    • Ciao Marco,
      conosco bene Robilante sia perché ci passavo spesso quando andavo a sciare a Limone, sia perché più di una volta sono stato alla Siro – molti anni fa – per vedere dei prototipi di escavatori e pale gommate Fiat-Hitachi.

      La scelta di lavorare con queste macchine è – a mio parere – indovinata sia perché ti sei ritagliato una nicchia di mercato tutta tua, sia perché sono macchine a dir poco incredibili dal punto di vista idraulico. Inoltre lavori in posti splendidi…sicuramente duri ma…splendidi.

      A me piacciono moltissimo i ragni perché li associo alle nostre belle Alpi…il loro ambiente naturale!

      …inoltre…se posso essere di parte…la scelta dei Kaiser secondo me è indovinatissima…sono macchine che hanno una impostazione che mi piace moltissimo.

      Complimenti e buon lavoro!

      Costantino

  7. ciao ragazzi….sono un grande ammiratore dei ragni,con cui ci ho fatto quasi 20000 orelavorative(su vari kamo)partendo con uno del 1978.peccato che infatti non ci siano tanti articoli su giornali specifici!mi piacerebbe tanto poter provarne uno dei nuovi in circolazione,per poter effettivamente vedere i molti cambiamenti

    • Ciao Fabrizio,
      come ben sai i ragni non hanno una diffusione capillare come quella degli escavatori tradizionali. Questo ne limita anche la diffusione a livello editoriale per evidenti ragioni di mercato…di fatto chi usa queste macchine fa parte di una cerchia professionale molto ristretta che si consulta direttamente o fa riferimento alle poche case costruttrici nel momento in cui ha la necessità di informarsi tecnicamente sulle novità di prodotto o sulle specifiche applicazioni.
      Trattandosi poi di macchine molto diffuse in paesi come Svizzera e Austria le stesse case madri tendono a concentrare i propri sforzi comunicativi in questi paesi. Noi, nei limiti di tempo e spazio, cerchiamo di dare voce anche a questo tipo di macchine la cui diffusione, sul territorio italiano, è comunque limitata a poche macchine nuove ogni anno.

      Per quanto riguarda il tuo desiderio di provare qualche nuovo modello, c’è un ottimo club degli operatori messo in piedi da Menzi (a cui ti puoi iscrivere online sul loro sito aziendale…occhio perché ci sono le lingue di mezzo mondo ma non l’italiano!) tramite il quale puoi partecipare a dei corsi di guida di 5 giorni il cui costo non è eccessivo (si parla di poche centinaia di euro) e in cui, oltre a imparare a usare i ragni in piena sicurezza (tu già li sai usare ma un po’ di aggiornamento non fa mai male) hai l’occasione di poter usare i nuovi modelli del costruttore svizzero e di frequentare l’azienda per cinque giorni visitando anche il loro stabilimento.

      Buon lavoro!

  8. ciao costantino,grazie per quel poco che si scrive sui ragni. a me personalmente fa molto piacere!in più sarei contento per l’iscrizione sul sito della menzi!!come dici tè aggiornarsi fa sempre parte per un buon proseguimento del nostro lavoro.poi visitare anche il loro stabilimento,ancora meglio,cosa già fatta in un costruttore italiano di ragni(per poter ammirare,se veramente esiste la famosa perfezione svizzera) e visitato lo stabilimento della liebherr a colmar(francia)alcuni anni orsono

    • Ciao Fabrizio,

      ho in programma qualche cosa nel prossimo futuro in merito ai ragni. Speriamo che si possa fare e che la mia idea vada in porto.

      Buona giornata e buon lavoro!

      • Ciao Costantino ho letto i tuoi commenti riguardanti i ragni. Se fai qualche cosa fammelo sapere, sai che io ci sono sempre affascinato da queste macchine, quindi tienimi aggiornato, tramite Massimo. Grazie buona giornata.

  9. Ho letto che sei nato nel 1971, io nel 1971 lavoravo con il CAMO 3X già 2 anni.
    Ho visto le tue ore lavorative e sono parecchie, complimenti!!!
    Io sono arrivato a 24.000 ore utilizzando 4 escavatori diversi.
    Ora sono in pensione, ho 70 anni e ho smesso di lavorare da poco.
    Io sono di VittorioVeneto ed è il mio è stato il primo e ultimo escavaore di questo tipo della zona di Vittorio Veneto.
    Ci sentiamo.
    A presto
    Alvise

    • Carissimo Alvise, una persona come te avrà sicuramente tante avventure lavorative da raccontare…ti va di renderci partecipi degli episodi che porti nel tuo cuore?

  10. Sono nuovo nel mondo dei ragni , possiedo da poco un mini ragno , marca benny,
    piuttosto datato ma perfettamente funzionante, lo ho acquistato per dei lavori di sistemazione di frane in Liguria nella zona di Genova. Mi farebbe piacere essere informato su nuovi articoli in merito ai ragni, e sapere se qualcuno conosce questa macchina che possiedo per darmi qualche consiglio.

  11. Intanto saluto tutti, mi chiamo livio e mi permetto di inserirmi nei vostri commenti perchè, anche se solo saltuariamente, guido anche io un ragno, il mio è piccolino, ancora con le leve è un kamo yunior, di circa 20 q di peso. dotato anche di sfilo idraulico.
    Sono anche io appassionato di queste macchine che praticamente ti permettono quasi l’impossibile, avrò circa 2500 ore e anche se sono poche devo dire che mi hanno permesso di prendermi delle belle soddisfazioni, sono anche io di robilante, come marco ragno, anche se il mio lavoro principale è sulle piste da sci di limone piemonte.
    ora però sto cercando un ragno piu grande, diciamo sui 40 q perche per i lavori che faccio il mio è un po piccolino, certo che non è facile trovarne ma prima o poi troverò quello che fa per me, arrivederci a tutti a presto, ciao!

    • Grazie Livio per seguirci in questa discussione.
      Il piccolo Kamo che sta utilizzando potrebbe essere degnamente sostituito da un nuovo modello con peso operativo nella classe 5 ton o superiore, dotato delle più recenti tecnologie e sicurezze.
      In commercio esistono diversi produttori, tutti con ottimi prodotti a listino.
      La sempre maggior diffusione di questa tipologie di macchine ha permesso, seppur in maniera lieve, di contenere un poco i costi anche del nuovo.

  12. Buon giorno, volevo chiederVi se sapete come mai il mio kamo mobil 60S con 5000 ore rimane senza acqua nel radiatore, anche quando non viene utilizzato.
    A terra non si vedono segni di perdite d’acqua dal radiatore..
    Potete aiutarmi…

    • Buongiorno Alessandro,
      il nostro esperto consiglia di riempire il radiatore con l’aggiunta di un tracciante in modo da localizzare eventuali perdite e danneggiamenti del circuito.
      Il liquido del circuito di raffreddamento, se correttamente conservato nella vasca e nel circuito, non sparisce; la cosa plausibile è che vi sia una piccola perdita che fa fuoriuscire ed evaporare il liquido (se usate solo acqua non troverete traccia).
      Nel caso avesse altri dettagli può inviarceli nei prossimi commenti

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