Secondo quanto emerge dal Monitor commercio estero del Construction equipment outlook realizzato da Unacea e Prometeia le esportazioni di macchine per costruzioni hanno raggiunto nel periodo gennaio-dicembre 2012 i 2.527 milioni di euro, crescendo del 3% rispetto all’anno precedente. Il dato, anche se di segno positivo, evidenzia un leggero rallentamento della crescita che nell’ultima rilevazione sugli undici mesi dell’anno passato aveva registrato un +3,8%. Tale segnale desta preoccupazione perchè allo stato attuale la produzione nazionale del comparto è sostenuta per oltre il 70% dai mercati esteri.
Valori in aumento sono stati registrati in particolare nell’export di macchine per la preparazione degli inerti (+12,4%), di macchine e attrezzature per il movimento terra (+6,1%), gru a torre (+4,7%) e macchinari per il calcestruzzo (+7%). Chiudono l’anno con il segno meno le macchine stradali (-5,5%) e quelle per la perforazione (-11%).
La bilancia commerciale del comparto rimane positiva per più di 2.071 milioni di euro, registrando un miglioramento del 22,7% rispetto quanto registrato nel 2011. Questo significativo avanzo è determinato, più che dalla lieve crescita delle esportazioni, dalla flessione del mercato interno, le cui importazioni si sono ridotte del 40%.
Dal punto di vista geografico, lo sbocco principale della produzione di macchine italiane continua ad essere il mercato europeo, con una crescita (+3.8%) degli scambi intra-Ue ed una flessione degli scambi con gli stati dell’Europa orientale e Turchia (-5.3%). Aumentano le esportazioni verso il promettente mercato africano (+20.9%) e l’Oceania (+66.3%).
Salve,
volevo chiedervi qualche info in più sull’export dell’usato. E’ un mercato ottimale? Redditizio?
Grazie Mille