Una nuova generazione di rotativi

Aperturadi Giuditta Asnaghi

L’esperienza diretta nella progettazione di Riccardo Magni, il contatto costante con i clienti, i concessionari e i meccanici riparatori per trent’anni, è alla base della creazione della seconda generazione dei sollevatori telescopici rotativi.

La gamma di modelli di Magni Tele Handlers  può essere suddivisa in 3 gruppi, ma sono assemblati su due 2 misure diverse di telai.

Il primo gruppo è composto dai telescopici più piccoli prodotti in azienda: RTH 5.18, RTH 5.21, RTH 5.23. Questi modelli rappresentano il miglior compromesso tra prezzo e prestazioni; infatti grazie alla loro compattezza possono lavorare in spazi molto ristretti, mantenendo un buona capacità di sollevamento. Tutte queste caratteristiche li rendono ovviamente particolarmente adatti al mercato del noleggio.

Questi modelli sono provvisti di stabilizzatori pivotanti; un sistema di stabilizzazione molto semplice che è la chiave delle buone prestazioni di queste macchine.

Il secondo gruppo è formato da tutti i modelli intermedi: RTH 5.26, RTH 5.26S, RTH 6.24 e RTH 6.24S: il massimo in termini di prestazioni in relazione alle loro dimensioni.

L’RTH 5.26S e l’RTH 6.24S hanno ottimi diagrammi di carico grazie al loro sistema di stabilizzazione, che rende le macchine più stabili e performanti. Infatti il sistema a forbice è progressivo e proporzionale e calcola il diagramma di carico sulla base della lunghezza degli stabilizzatori, dando all’operatore la massima capacità in relazione all’area di stabilizzazione.

Per l’ RTH 5.26 e l’RTH 6.24 gli stabilizzatori sono prima estensibili e poi pivotanti, un sistema di stabilizzazione brevettato dalla Magni TH e basato sullo stesso sistema proporzionale di quelli a forbice. L’RTH 5.26S e 6.24S hanno prestazioni più performanti e sono stati sviluppati per mercati altamente tecnologizzati e utilizzatori esperti.

Il terzo gruppo comprende l’RTH 5.30, che ha lo stesso telaio delle macchine intermedie. Questo modello garantisce una buona capacità di carico e presenta dimensioni ottimizzate, che lo rendono un «unicum» nel mercato, anche grazie al prezzo decisamente competitivo.

Il rotativo più alto al mondo

TestoL’RTH 5.35 è il modello con altezza di lavoro più alta al mondo. Questo nuovissimo modello presenta caratteristiche molto speciali:

Il telaio: è solo 15 cm più lungo dell’RTH 5.30 ed è stato rinforzato per resistere ai grandi sforzi alla quale la macchina è esposta lavorando a un’altezza così elevata; infatti questo modello, a 35 metri, ha una capacità massima di sollevamento di 2.2 tonnellate.

La trasmissione: è composta di motore Mercedes Euro 4 final con 170 kW/ 231 cv, una pompa idrostatica Bosh Rexroth (125 cc) e un motore idrostatico Bosh Rexroth (150 cc)

Il circuito idraulico: è di tipo load sensing con una pompa idrostatica (60 cc) con distributore Sauer Danfoss a 7 elementi e standar di sicurezza SIL2. Per la gestione degli stabilizzatori è posizionato un altro piccolo distributore.

La cabina: riflette tutti gli standard delle macchine RTH ma è stata spostata in avanti sulla ruota anteriore sinistra per garantire all’operatore una migliore visibilità e per garantire una la massima sicurezza durante la circolazione stradale.

Il braccio: è la maggiore innovazione di questo modello dal momento che consiste di 6 elementi con 2 cilindri d’estensione, entrambi piazzati all’esterno del braccio stesso, così che all’interno ci siano solamente i tubi. Perciò si ha più spazio a disposizione durante sfilo e rientro del braccio per evitare la rottura dei tubi, normalmente causata dal loro sfregamento o per l’inserimento tra le intercapedini degli sfili.

SinistraUn’ulteriore peculiarità del braccio è il modo in cui viene gestito dal software: le prime 4 sezioni sono attivate dal cilindro posizionato nella parte superiore del braccio e si muovono in maniera proporzionale al sistema di estensione a catena. Il 5° elemento, che è il più grande e pesante, è movimentato dal cilindro posizionato nella parte inferiore del braccio, che lavora in maniera proporzionale all’angolo del braccio; questo significa che più l’angolo aumenta più l’elemento si sfila. Questo sistema di estensione è stato sviluppato per mantenere un buon digramma di carico in estensione orizzontatale; con un sistema diverso il 5° elemento ridurrebbe sensibilmente la capacità di carico ella macchina; invece, ciò non accade nel senso verticale dal momento che il peso resta vicino al centro di carico della macchina.

L’RTH 5.35, verrà presentato durante nel corso del prossimo Intermat di Parigi (aprile 2015)

«Questo modello rappresenta per noi un grande passo in avanti sul mercato dei telescopici», ha affermato Riccardo Magni. «Infatti se equipaggiato con la nostra piattaforma speciale (in grado di estendere l’altezza di lavoro di ben 13 metri), può raggiungere i 48 m di altezza di lavoro. Questa macchina, se utilizzata cablata col nostro radiocomando speciale, può essere direttamente controllata dal cestello. Questa opzione è un’esclusiva di Magni TH, dal momento che siamo proprietari del software e possiamo calibrarlo in base alle esigenze dei clienti. Questa macchina è molto poliedrica e se equipaggiata con il giusto accessorio può svolger più di un compito: gru, piattaforme o telescopico.Per questa ragione può sostituire le piattaforme con altezza di lavoro elevata, grazie al suo prezzo competitivo e alla sua versatilità».

Un po’ di storia

BOXPietro Magni, meccanico riparatore di trattori e costruttore di carri agricoli prima e di gru a torre per edilizia in seguito, fonda con i suoi figli Riccardo, Giorgio e Franca nel 1972 la FARGH spa per progettare e costruire gru idrauliche. Nel 1980 progetta e costruisce il primo sollevatore telescopico a forche in Europa continentale il FARGH 4000 FS con braccio brevettato. Riccardo Magni succede al padre nel 1981 a seguito della sua morte in un incidente sul lavoro e sviluppa da quel primo prototipo il FARGH 5000 RT e il FARGH 3000 RT modelli estremamente innovativi a quell’epoca che furono alla base della joint-venture con il gruppo Manitou durata oltre 27 anni e conclusasi nel maggio 2009. Durante questo lungo periodo Riccardo Magni sviluppa enormemente l’attività e deposita personalmente oltre 40 brevetti nazionali e internazionali tutti riguardanti i sollevatori telescopici rotativi e fissi, di cui egli è inventore designato e che sono rimasti di proprietà della compagnia francese. Nella seconda metà del 2012 Riccardo Magni, non convinto di andare in pensione e pieno di nuove idee, sempre nel campo dei sollevatori telescopici, ripete l’atto che fu all’origine di una grande azienda compiuto dal padre 30 anni prima: fonda la Magni Telescopic Handlers srl con i suoi figli Carlo, Eugenio, Carlotta e Chiara.  

2 Commenti

  1. Sono Presidente della DONDI SpA e possiamo essere interessati all’acquisto di una gru da piazzale con portata di circa 100 quintali, vorremmo ricevere vostre illustrazioni e contatti

    Saluti

    • Buongiorno, le ho risposto al suo indirizzo mail, fornendole nominativi e contatti.

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