Anniversari

Trevi Benne: un faro nel settore delle attrezzature

di Lara Morandotti

Grandi traguardi in casa Trevi Benne: indiscussa protagonista della carpenteria pesante nel mondo delle costruzioni, quest’anno compie i suoi primi 30 anni di attività.

L’occasione ci ha portato a visitare la sede di Noventa Vicentina e intervistare Luca Vaccaro, il suo fondatore e oggi Amministratore Delegato, per tracciare l’avventuroso percorso che l’ha condotto fino al grande successo del presente e per capire come si delineerà il prossimo futuro, non privo di imminenti novità.

Tempus fugit. Ma ogni singolo anno dal 1992 ad oggi è stato vissuto da Trevi Benne con pienezza, passione, voglia di crescere e innovare per diventare un nome di punta a servizio dei costruttori di macchine per l’edilizia in tutto il mondo. Un obiettivo centrato a pieno: all’anno l’azienda conta 1.200 tra pinze, frantumatori e cesoie prodotti, più di 5.500 benne realizzate, 58.000 ore di saldatura all’attivo e 4.700 tonnellate di lamiera e acciaio utilizzate, posizionandosi sul mercato nazionale ed estero come top player e nome di punta.I primi 30 anni di Trevi Benne

Luca Vaccaro

Nel 2021 Trevi Benne ha registrato il record storico del suo fatturato, sia a livello Internazionale che in Italia. “Il mercato è notevolmente cresciuto, ma hanno influito in modo importante anche le agevolazioni dell’Industria 4.0. E proprio per supportare questa cavalcante crescita, ora ci stiamo ampliando, ma stiamo anche migliorando ulteriormente i prodotti”, ci ha spiegato Luca Vaccaro.

Pionieri, nella sostanza

La pinza HC 250 da record: con chele ad alta penetrazione da 8 ton di peso è la più grande di sempre

L’attacco rapido autobloccante premiato nel 1993, la benna vagliatrice rotante, la valvola idraulica montata sulle pinze per moltiplicare la velocità, le attrezzature con cilindro rovescio, i denti intercambiabili in fusione e la gamma per il forestale. Ecco qualche esempio di soluzioni per cui Trevi Benne è arrivata prima sul mercato in termini di tempo, spesso determinando un vero e proprio cambio di paradigma a cui ispirarsi.

L’azienda vanta anche dei primati: nel 2018 ha realizzato la pinza più grande al mondo, da 28 tonnellate, venduta poi in Svizzera. “È stata una sfida enorme, ma devo ammettere che ci siamo anche divertiti molto, così come quando abbiamo realizzato il frantumatore più grande mai costruito, con misure da record. Ci ha dato grande soddisfazione anche l’aver portato e visto in azione le nostre attrezzature in ambienti altamente sfidanti, come a Capo Nord o nella demolizione di stadi spagnoli, nonché in occasioni tragiche come i terremoti de L’Aquila e Amatrice”, afferma Luca Vaccaro.

Un altro momento emblematico è la consegna, nel 2020, del modello FR 23 ad un cliente scandinavo grazie a cui Trevi Benne ha festeggiato la produzione del “frantumatore” numero 10.000 della sua storia.

C’è un ultimo recente traguardo: Trevi Benne è anche “Campione della Crescita 2022” poiché fa parte delle 600 aziende italiane con la maggior espansione economica nel triennio 2017-2020; classifica stilata dall’Istituto tedesco qualità ITQF tra le aziende italiane autocandidatesi con il maggior tasso di crescita di fatturato.

Il marketing che fa la differenza

Christian Tadiotto

Christian Tadiotto, Marketing Manager, ha portato il suo dato esperienziale: “La prima fiera alla quale abbiamo partecipato è stato il Samoter nel 1993, quando a solo un anno di età abbiamo portato con grande successo e orgoglio le nostre attrezzature, trovando un contesto completamente differente da quello odierno. Si trattava infatti di un vero e proprio “mercato”, dove si concludevano trattative, si raccoglievano ordini e acquisivano nuovi potenziali clienti. Oggi, invece, le fiere sono diventate più una vetrina, una sorta di show room dove mostrare i prodotti, principalmente già ai propri clienti. Una mossa chiave che abbiamo compiuto nel periodo economico nero del 2009, che ci ha ben ripagato negli anni successivi, è stata la scelta di non bloccare gli investimenti in comunicazione, fiere, eventi e trasferte. Altra scelta strategica riguarda il canale di vendita: ci affidiamo ad una rete di concessionari ben strutturati e attrezzati, che ci garantiscono un miglior servizio di assistenza”.

In merito alle anticipazioni per il Bauma 2022, Christian Tadiotto ci ha fatto sapere che l’azienda ha raddoppiato i metri quadri di presenza e che mostrerà una gamma di prodotti industrializzati con dettagli interessanti, ci sarà un notevole upgrade di serie esistenti. “Grazie al costante confronto con i clienti, al dialogo con loro abbiamo la possibilità di perfezionare i prodotti secondo le esigenze di utilizzo sul campo”.

Il nuovo stabilimento

Michele Botton

Michele Botton è entrato a far parte di Trevi Benne 20 anni fa, come responsabile amministrazione, finanza e controllo. Negli anni la sua figura è evoluta e oggi è il Direttore Generale e Presidente dell’azienda.

Botton ci ha parlato del nuovo stabilimento di 2.000 m² che sorgerà a 300 metri dall’attuale e che si occuperà esclusivamente dell’assemblaggio finale delle attrezzature da demolizione, e sarà dotato di un magazzino automatico verticale all’avanguardia.

L’azienda sta cambiando molto a livello organizzativo e deve confrontarsi con volumi diversi dal passato a fronte di un raddoppio del fatturato. Per questo, è per noi molto importante il progetto mirato all’ampliamento produttivo ed anche degli spazi per stoccare il nostro  prodotto che è molto ingombrante. Si tratta di un investimento proiettato a ottimizzare la produzione per alzare la qualità del prodotto e offrire un servizio migliore al cliente. Il nuovo complesso comporterà anche un miglioramento del layout di produzione ed un’implementazione delle risorse umane, nonché una più efficiente logistica per un trasporto puntuale. Il nuovo sito dovrebbe essere inaugurato verso la metà del 2022, per riuscire già a raccogliere i frutti dell’investimento già nel secondo semestre dell’anno”.

L’export è il primo Amore

Benna da carico per cava e miniera HDVX per escavatore Terex O6K RH 120 con il team Trevi Benne

In Italia, negli anni della nostra fondazione c’era una mentalità chiusa e molto abitudinaria nel comparto del movimento terra: lo spazio da poter conquistare era davvero poco”, ha spiegato Luca Vaccaro.

Così abbiamo fin da subito deciso di internazionalizzarci e investire tempo e risorse per andare all’estero e cercare nuovi mercati. Così, mentre i nostri competitor puntavano a confermarsi sul mercato italiano, noi diventavamo sempre più forti oltre le frontiere, fino ad arrivare ad una quota di fatturato estero pari all’80%. Uno dei motivi per cui abbiamo ammortizzato così bene la crisi del 2009”.

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