Perforazione

Tecnologia, malgrado tutto

Aperturadi Cristiano Pinotti

Nonostante la crisi continui a mordere le caviglie del mercato, i costruttori che operano nel comparto delle perforazioni, delle fondazioni speciali e dell’analisi del sottosuolo continuano a investire. In queste pagine alcune delle più significative innovazioni introdotto dalle Aziende di riferimento

Da una parte c’è un mercato construction in senso lato che pare abbia toccato il fondo – nel 2013 si è registrata una perdita di oltre l’80% rispetto ai livelli del 2007 – dall’altra ci sono continue catastrofi che testimoniano un paese nel pieno dissesto idrogeologico. In mezzo ci sono i costruttori che, nonostante tutto, continuano a investire e che – voci inascoltate – chiedono un piano di lavori nazionale e incentivi premiali da inserire nei bandi di gara per chi utilizza macchinari di ultima generazione (più sicuri e rispettosi dell’ambiente) e tecnologie all’altezza dei tempi. Senza dimenticare, inoltre, come la sorveglianza del mercato stesso continui a essere il punto critico dell’industria europea. Infatti, mentre i costruttori occidentali arrivano a spendere fino 70% dei fondi di ricerca e sviluppo per produrre macchinari conformi alle direttive europee in materia di sicurezza e rispetto ambientale, da una recente indagine del Cece emerge che un’azienda su tre subisce perdite economiche perché i clienti preferiscono acquistare macchine non conformi e presenti illegalmente sul mercato europeo. Un quadro desolante che, quasi fossimo novelli Fontana, va squarciato con un taglio netto, per fare emergere la produttività migliore, sana, l’unica in grado di garantirci un futuro. I costruttori di macchine, accessori e dispositivi stanno facendo la loro parte. Vediamone alcuni esempi.

 

Atlas Copco Secoroc COP66

Secoroc sänkborrhammare COP 66 i stenbrottetUn passo in avanti nella perforazione fondo foro. Si tratta del nuovo COP 66 di Atlas Copco e del suo design: un martello più corto, più leggero, che non impiega alcuna «cannetta in plastica» e dotato di una solida e innovativa punta senza foro centrale per lo spurgo. Più maneggevole, e con una velocità di penetrazione del 15% superiore a quella del COP 64Gold, il nuovo martello Atlas Copco grazie alla sua maggiore robustezza consente una più semplice regolazione dei parametri di rotazione e di spinta durante la perforazione, semplificando il lavoro dell’operatore e aumentando, di conseguenza, la produttività. L’utilizzo di poca aria si traduce inoltre in un importante risparmio economico sul carburante e sulla manutenzione del compressore e ne incrementa la durata. Progettato infatti per funzionare con pochissimi componenti, in questo modo si va a ridurre l’usura e la possibilità di rotture, allungando così gli intervalli di manutenzione e la vita stessa del martello. Il COP 66 è disponibile per la perforazione con punte di diametro 165, 171 e 203 mm.  

Comacchio MC 6

Comacchio_MC 6_BLa MC 6 di Comacchio è una perforatrice idraulica studiata da Comacchio per l’esecuzione di opere specializzate di ingegneria civile in spazi ristretti e di difficile accesso, all’interno di edifici, scantinati e gallerie di piccole dimensioni. Il tutto in virtù di dimensioni estremamente compatte e di un’ampia gamma di movimenti. La motorizzazione eccezionalmente potente (85 kW a 2.300 giri garantiti da un’unità Deutz TCD 3.6 L4) per la categoria di peso della macchina (6-6,5 t) e l’utilizzo di circuiti idraulici modulari di avanzata concezione le consentono di raggiungere prestazioni particolarmente interessanti. Il carro presenta un passo cingolo di 1.725 mm, una larghezza massima variabile da 1.000 a 1.600 mm ed è in grado di superare pendenze fino al 36%. Il mast, con corse utili differenti in base alla configurazione, si caratterizza per una forza di spinta e di tiro di 5.000 daN. Varie anche le teste di rotazione con cui può essere equipaggiata la macchina, per una coppia massima da 750 a 1.500 daNm. Mentre le morse consentono di affrontare diametri da un minimo di 45-225 mm a un massimo di 45-325 mm, con una forza di chiusura di 180 kN. La coppia di svitaggio si assesta sui 1.500 daNm. La MC 6 può essere equipaggiata con un’ampia gamma di accessori ed è in grado di operare ogni tipo di perforazione a rotazione o roto-percussione. La macchina può inoltre essere equipaggiata con comandi idraulici proporzionali servoassistiti o con radiocomando Comacchio e, al pari di tutte le perforatrici del costruttore, può essere personalizzata in funzione di specifiche esigenze.  

DAT instruments JET DSP 100 / H

DAT_JET-DSP-100DAT instruments ha studiato il nuovo datalogger il JET DSP 100 / H per registrare i parametri di verticalità durante lo scavo di diaframmi con idrofresa. Il nuovo strumento prevede un set di sensori robusti e impermeabili installati sull’idrofresa che permettono di inviare i dati in tempo reale sul display del datalogger e di registrare: la rotazione dell’idrofresa, l’inclinazione lungo gli assi X e Y, l’eventuale deviazione in discesa, la profondità, la velocità di rotazione delle due frese idrauliche, la pressione e la velocità di rotazione della pompa del fango. Parametri che consentono di comprendere, con la massima esattezza, la direzione dello scavo e operare le opportune correzioni. Il monitoraggio della velocità di rotazione delle due frese è inoltre un aiuto per l’operatore che può correggere l’inclinazione durante lo scavo; mentre il controllo della pompa del fango assicura una maggiore vita operativa a questo elemento. Se l’utilizzo di pompe fango spesso registra vuoti e problemi di cavitazione che possono determinare guasti anche irreparabili, il JET DSP 100 / H, attraverso la misurazione della pressione e della velocità di rotazione, consente di intervenire con tempestività e salvaguardare la pompa del fango. Il datalogger prevede un’installazione non invasiva, senza rallentare le operazioni in cantiere e, come per gli altri apparecchi DAT instruments, permette di trasferire su PC il lavoro registrato per la creazione e la stampa di report riassuntivi, per il recupero delle informazioni e l’eventuale esportazione e condivisione dei dati.  

Massenza MM4

Massenza_MM4_RadiocomandoLa perforatrice MM4 di Massenza è stata specificatamente studiata da Massenza per svolgere molteplici tipologie di lavoro in spazi ristretti. Grazie al suo particolare sistema di sbracci e alle varie teste di rotazione disponibili, è indicata per ancoraggi e tiranti, micropali, sondaggi geognostici, pozzi idrici, geotermia, tunneling e consolidamenti radiali. Diversificate anche le tecnologie applicabili che vanno dalla rotazione a circolazione diretta alla distruzione di nucleo con spurgo acqua, fango, schiuma; dalla rotopercussione con martello fondo-foro ai carotaggi e alla percussione. Il telaio di base è realizzato in lamiera piegata e tubolari in acciaio saldati elettricamente e presenta due stabilizzatori fissi e altrettante zampe sollevabili idraulicamente e munite di valvola di blocco. Il carro cingolato in acciaio è allargabile idraulicamente da 1.400 a 1.700 mm e dotato di cingoli indipendenti. Il circuito oleodinamico è composto da un serbatoio olio da 210 l con coperchio per ispezione e pulizia, filtro di sfiato, indicatore di livello e indicatore di temperatura, scambiatore di calore (aria-olio), tubazioni rigide e flessibili, filtri e raccordi, valvole di regolazione portata e pressione. Il sistema idraulico comprende una pompa a pistoni e cilindrata variabile in circuito chiuso per la testa di rotazione (99 l/min a 280 bar); una pompa a pistoni e cilindrata variabile in circuito aperto per il pull-up/down, gli argani e le pompe fango (110 l/min 280 bar); una pompa a ingranaggi in circuito aperto per gli stabilizzatori e il cilindro per il sollevamento dell’antenna; un’ulteriore pompa a ingranaggi in circuito aperto per gli altri servizi (morsa, parcheggio e basculamento e cilindro valvola aria/fango). Tutti i cilindri idraulici prevedono steli in acciaio cromato ad alta resistenza con guarnizioni di tenuta maggiorate. Il motore ausiliario è un VM Diesel, tipo R 754 IE4, sovralimentato con turbocompressore, 4 cilindri in linea, iniezione diretta, raffreddato ad acqua. Con una cilindrata di 2.970 cm³, garantisce una potenza massima di 79 kW a 2300 giri/min. ed è conforme alla direttiva Stage III B Tier 4. L’antenna ha una corsa massima di 3.350 mm e assicura un tiro/spinta di 4.500 daN; la testa di rotazione (Massenza TM4) prevede una coppia massima di 9.840 Nm e una velocità di 650 giri/min. La morsa idraulica (modello MS225) ha un diametro massimo di passaggio di 225 mm. Il pannello comandi fisso è completo di valvole, distributori, manometri, quadro di avviamento e gestione motore diesel e comandi di posizionamento perforatrice. La macchina è inoltre dotata di radiocomando per la gestione della perforatrice e del carro cingolato. L’unità di controllo è composta da un elemento trasmittente a marsupio con joystick proporzionali, funzioni a due velocità, comandi on-off e arresto d’emergenza, un’unità ricevente, due batterie ricaricabili e caricabatteria. Tante le opzioni previste da Massenza, tra le quali spiccano i sovrapattini in gomma, il kit estensione antenna, il lubrificatore aria, la pompa acqua/fango Triplex da 100 l/min. e due pompe acqua con portate da 120 l/min. e 200 l/min.  

Remdevice Genesis move

RemDeviceGenesis2Da Remdevice ecco move, la nuova piattaforma multimediale in cui il consolidato Pail e l’innovativo Genesis trovano naturale espansione in un radiocomando rivoluzionario. move è infatti una piattaforma universale con elettronica di nuova generazione e altamente personalizzabile. Con raggio di azione di 100 m e una temperatura di funzionamento compresa tra i -20°C e i +70°C, presenta una frequenza operativa multi banda Full-Duplex, 72 canali – ISM band e tempi di risposta ai comandi da 20 a 80 ms in funzione della configurazione. L’unità trasmittente Genesis prevede un contenitore robusto, pratico, gradevole anche sotto il profilo del design. L’impugnatura è ergonomica con sovrastampaggio in gomma per una presa facile e sicura.  

Sandvik RH460

Sandvik_RH460_2Il nuovo martello Sandvik RH460 nasce per soddisfare una precisa esigenza del mercato: avere a disposizione un’attrezzatura fondo foro dalle alte prestazioni, in grado di lavorare sempre al massimo anche in condizioni di spiccata variabilità geologica (alternanze stratigrafiche, terreni fratturati, presenza di falda idrica), permettendo, contemporaneamente, un sicuro risparmio in termini di consumo di tempo e di carburante. Nato per rispondere a queste necessità, il nuovo martello RH460 si affianca all’apprezzato RH550, ma con una spiccata vocazione per i siti in cui le condizioni geologiche rendono preferibile l’uso di un martello con caratteristiche strutturali ben precise. Tra queste un pistone massiccio di nuova concezione in fusione unica; l’utilizzo di nuovi materiali e la presenza di un sistema di guida con cilindro interno che ne garantisce la stabilità anche in caso di pericolose battute a vuoto. Il nuovo martello RH460 è disponibile nelle misure 3»1/2, 4», 5», 6» e 8». Dando esempio di elasticità e attenzione al cliente, per la prima volta sui martelli di queste dimensioni Sandvik non utilizza l’attacco Mission, ma l’attacco QL o l’attacco DHD, a seconda delle versioni.  

Soilmec SR-45

SR-45__0La nuova Soilmec SR-45 è stata completamente rivista per offrire più comfort e sicurezza, con le cofanature rivestite interamente con materiale fonoassorbente e smorzante. Le passerelle, i corrimani e il sistema di telecamere completo di schermo LCD sono stati ridisegnati per garantire un’ottimale sicurezza dell’operatore. La nuova cabina Soilmec «H-Cab» è dotata di portiere scorrevoli, monitor DMS touch-screen regolabile, comandi e manipolatori più ergonomici. Oltre al comfort, come sempre Soilmec ha guardato anche alle prestazioni e alla facilità di uso e trasporto della macchina. Il motore è un Cummins QSB6.7 Tier4 da 201 kW a 2.000 giri/min. Mentre la tavola rotary è realizzata per conferire alla cassa una forma particolarmente compatta e schiacciata, portando notevoli vantaggi anche dal punto di vista del peso. Progettata per facilitare le operazioni di manutenzione, offre una coppia massima di 185 kNm. L’antenna è in acciaio ad alta resistenza e permette un semplice trasporto della macchina, ottimizzando, allo stesso tempo, il bilanciamento nella parte frontale della perforatrice. Sulla SR-45 è inoltre installato un dispositivo in grado si svolgere automaticamente il passaggio dell’antenna dalla condizione di trasporto a quella di lavoro e viceversa. Una soluzione particolarmente funzionale in quanto la SR-45 può esser trasportata completa di asta kelly. La SR-45 offre ottime prestazioni nei classici pali trivellati con aste kelly, anche incamiciati, e può essere facilmente riconfigurata per pali in elica continua, pali costipati e trattamenti di consolidamento con Turbojet®. In via opzionale la macchina può essere equipaggiata con una prolunga antenna per utilizzare aste automontanti 5×13,5 e perforare sino a una profondità di 61,5 m.  

Tescar Tes 80 Compact

Tescar6Progettata in collaborazione con Keller UK, la nuova Tes 80 Compact di Tescar è una macchina che fa della flessibilità il suo punto di forza. Pensata e realizzata per lavorare nel cantiere della metropolitana di Londra, presenta movimenti molto versatili per quanto concerne il mast, una ralla che permette di girare la torretta a 360° con i cingoli fermi (una caratteristica solitamente assente nelle attrezzature per micropali), la centralina estraibile e la doppia morsa. Il motore è un Cat C4.4 Acert in grado di erogare 145 cavalli, mentre la testa di rotazione garantisce 23 kNm. Il massimo diametro di perforazione raggiunge i 350 mm, sono invece 315 i gradi di inclinazione massima del mast al fine di lavorare di fronte alla macchina. Il nuovo gioiellino del costruttore marchigiano è completo di radiocomando.