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Tecniche Nuove: inaugurato il Palazzo della Cultura

Per webUna grande festa sotto le stelle nella  terrazza panoramica al 15° piano del nuovo Palazzo, oltre 600 partecipanti, il giusto orgoglio per un lavoro svolto con professionalità e visione nel corso di 50 anni, la consapevolezza di essere un protagonista di primo piano nel settore della comunicazione specializzata: tutto questo ha segnato l’evento del 5 giugno scorso, una tappa storica nella vita di Tecniche Nuove, un evento coinvolgente ed emozionante che ha visto la presenza corale di dipendenti, collaboratori, grafici, agenti, inserzionisti e tanti, tantissimi amici.

Giuseppe Nardella, fondatore e presidente di Tecniche Nuove
Giuseppe Nardella, fondatore e presidente di Tecniche Nuove

Il grande sogno di Tecniche Nuove prende corpo nel 1964, anno in cui Martin Luther King riceve il premio Nobel per la pace e cresce nel tempo, andando di pari passo con l’evoluzione sociale, politica e culturale del nostro Paese.  Via via nasce Senaf, specializzata nell’organizzazione di fiere ed eventi , Quadrifoglio, società di prestampa, mentre la casa editrice  mette a disposizione dei propri clienti nuove pubblicazioni e un’ampia collana di libri e manuali e rafforza la propria presenza nel b2b: un’espansione che culmina, nel 2014, con la più grande acquisizione della sua storia, il ramo d’azienda del Sole 24 Ore, Business Media (ora New Business Media) . Un’impresa che porta il nostro Gruppo ad essere il primo in Italia e tra i primi in Europa nell’editoria specializzata.

Per dare un’idea della vastissima offerta di Tecniche Nuove qualche numero: 88 riviste specializzate che toccano praticamente tutti i settori, 510.800 copie mensili con edizioni on line per 1.280.250 contatti e 500.000 newsletter inviate ogni mese, un catalogo di 800 libri, 35 collane tematiche, una casa editrice a Pechino che edita tre testate oltre a due uffici commerciali a Hong Kong e Shangai, una casa editrice a San Paolo del Brasile, Casa Nova che edita 5 riviste e produce in service due riviste, Ticino Edizioni, in Svizzera che ha in portafoglio altre 5  riviste, 100 corsi on line per l’aggiornamento professionale, il 70% con l’accreditamento ministeriale, con 40.000 partecipanti, 90 agenti monomandatari per la pubblicità, altri 20 per la promozione libri, una società, Nextre, che si occupa di prodotti digitali e multimediali e call center per gli abbonamenti e la formazione. Un pacchetto estremamente ampio e diversificato di prodotti cui si sono ora aggiunte le riviste del ramo d’azienda Business Media del Sole 24 Ore.

Ivo Nardella, direttore generale e amministratore di Tecniche Nuove e ad di New Business Media
Ivo Nardella, direttore generale e amministratore di Tecniche Nuove e ad di New Business Media

“In azienda sono entrato facendo la gavetta – afferma Ivo Nardella, direttore generale e amministratore del Gruppo Tecniche Nuove e ad di New Business Media  “cercando di farmi apprezzare per quello che ero e per quanto facevo, non per il mio cognome. Ci piacerebbe che l’edificio che inauguriamo oggi e che abbiamo chiamato Palazzo della Cultura, diventasse un centro per la diffusione della cultura professionale. Come vice presidente dell’Anes, l’associazione che raggruppa l’editoria periodica specializzata, ho varato un progetto per quanti nel nostro settore fanno fatica a rimanere sul mercato per aiutarli a continuare nella loro attività. La solidarietà tra editori c’entra, ma non è la sola molla. Non voglio essere l’ultimo dei dinosauri e, come lui, non avere futuro”.

TerrazzaCultura e futuro, quindi, sono stati i temi forti anche dei brevi discorsi introduttivi di Giuseppe e Ivo Nardella. In effetti, a ben pensare  (e di questo dovrebbe tener conto chi ci governa), non può esistere un futuro senza cultura, l’antidoto naturale alle peggiori crisi politiche e finanziarie di tutti i tempi. Perché cultura  (che deriva dal latino colere, cioè coltivare), non è solo conoscenza del presente, ma memoria del passato, visione del futuro, capacità di anticipare le tendenze, voglia di condividere le nozioni acquisite, di farle circolare.  E’ insomma un bagaglio di conoscenze, di pratiche (e di stile) che non si limita ad essere trasmesso di generazione in generazione, ma vuole mettere in moto altra cultura, in un’inarrestabile spirale virtuosa. Parafrasando Dostoevskij, la cultura salverà il mondo.

Di qui la responsabilità anche sociale di editori che, come Tecniche Nuove, hanno fatto del proprio business una missione.

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