Test

Smart Mobility per Doosan


Apertura
di Costantino Radis

Forte di un progetto che affonda le sue radici nella storia Moxy, i dumper articolati Doosan Construction Equipment puntano tutto su una mobilità di altissimo livello che trova pochi riscontri nella concorrenza.

Grazie ai ponti posteriori con una escursione da primato, ai motori Scania Stage IV, alla catena cinematica ZF e a una architettura snella e ottimizzata per elevate produzioni e ridotti costi di gestione. E il top di gamma DA40 denuncia consumi da vero scozzese.

Quando un progetto nasce da una brillante intuizione il suo sviluppo non può che portare a risultati di alto livello.

E quando un gruppo industriale serio e motivato come Doosan Equipment pianifica una strategia in cui il prodotto è il primo attore dello sviluppo aziendale, i risultati concreti non si fanno attendere.

La storia della Moxy ha ormai raggiunto – dopo decenni di picchi tecnologici e depressioni gestionali – la stabilità che merita proprio grazie al gruppo coreano.

Che si presenta oggi sul mercato strategico dei dumper articolati con i due modelli DA30 e DA40 che si differenziano in modo netto dalla concorrenza per alcune soluzioni che sono efficaci ed esclusive.

Primi fra tutti i ponti posteriori con una escursione che non trova riscontro in nessun concorrente, con i motori Scania Stage IV con SCR e una catena cinematica ZF espressamente ottimizzata per questo tipo di veicolo.

I risultati sono evidenti: una mobilità intelligente in cui Doosan ha abbattuto i costi per tonnellata di materiale trasportato e ha fornito dei dati di consumo di tutto rispetto sulla base degli specifici test svolti con il top di gamma DA40.

Contenuti di sostanza – accompagnati da un comfort operativo di buon livello – che abbiamo visto nel Training Center Doosan Bobcat di Dobris, in Repubblica Ceca.

Vediamo come è andata. E se davvero si può parlare di smart mobility.

BOX_04_001_BQuando un progetto nasce da una brillante intuizione il suo sviluppo non può che portare a risultati di alto livello.

E quando un gruppo industriale serio e motivato come Doosan Equipment pianifica una strategia in cui il prodotto è il primo attore dello sviluppo aziendale, i risultati concreti non si fanno attendere.

La storia della Moxy ha ormai raggiunto – dopo decenni di picchi tecnologici e depressioni gestionali – la stabilità che merita proprio grazie al gruppo coreano.

Che si presenta oggi sul mercato strategico dei dumper articolati con i due modelli DA30 e DA40 che si differenziano in modo netto dalla concorrenza per alcune soluzioni che sono efficaci ed esclusive.

Primi fra tutti i ponti posteriori con una escursione che non trova riscontro in nessun concorrente, con i motori Scania Stage IV con SCR e una catena cinematica ZF espressamente ottimizzata per questo tipo di veicolo.

I risultati sono evidenti: una mobilità intelligente in cui Doosan ha abbattuto i costi per tonnellata di materiale trasportato e ha fornito dei dati di consumo di tutto rispetto sulla base degli specifici test svolti con il top di gamma DA40.

Contenuti di sostanza – accompagnati da un comfort operativo di buon livello – che abbiamo visto nel Training Center Doosan Bobcat di Dobris, in Repubblica Ceca.

Vediamo come è andata. E se davvero si può parlare di smart mobility.

 

CABINA: APPREZZATA RAZIONALITA'

BOX_01_001La nuova serie di dumper Doosan è nata nel 2011 e ha definitivamente mandato in pensione la vecchia serie Moxy con i colori Doosan. Il posto guida è stato uno degli elementi rivisti in modo profondo così da aggiornarlo sia al quadro normativo che ai moderni criteri ergonomici. La nuova cabina ROPS-FOPS è spaziosa, ariosa e fornisce una buona visibilità a 360°. La strumentazione è semplice ma completa. Tutto è raccolto sulla destra dell’operatore con il cruscotto digitale multifunzione da cui si controllano i parametri di funzionamento e la visione della telecamera posteriore. Appena più in basso si trovano tutti i pulsanti di comando le cui le icone sono ben visibili e dove anche il colore distingue i comandi in gruppi funzionali (luci, trasmissione, emergenza, comfort, ecc).

BOX_01_002Poco più indietro si trova il comando della trasmissione con una leva ergonomicamente ben collocata mentre appena più a destra si trova la leva di ribaltamento del cassone. Sopra il parabrezza vi sono la radio – che si avvale di due diffusori collocati in alto sui due lati – e i comandi della climatizzazione. L’operatore ha grande spazio a disposizione in cui si può muovere comodamente. I vani portaoggetti sono numerosi fra cui anche uno chiuso e con presa per il telefono cellulare posizionata all’interno. L’unico neo è dato dall’accesso che non è dei più sicuri: qualche maniglione in più non sarebbe male. Si tratta nel complesso di una delle cabine più belle della categoria in cui la semplicità non è sinonimo di economicità bensì di una approfondita progettazione che ha portato a una sintesi gradevole, funzionale e molto razionale. Quasi sofisticata.  

 

MOTORE E TRASMISSIONE: CON L'SCR VA LONTANO

BOX_02_001_BLe motorizzazioni dei dumper Doosan DA30 e DA40 sono fornite – come nel caso di molte altre macchine movimento terra del gruppo – dalla svedese Scania. La scelta di questo costruttore è caduta su una soluzione in cui la riduzione delle emissioni è affidata al sistema con Riduzione Catalitica Selettiva (SCR) in cui gli ossidi di azoto sono trasformati in azoto semplice e vapore acqueo grazie alla combinazione chimica (riduzione) con l’AdBlue. Una scelta che era già presente nell’AD40 dotato del motore Scania DC13, raffreddato ad acqua, turbocompresso con intercooler aria-aria, che con 12.700 cm3 per sei cilindri in linea, forniva la potenza massima di 368 kW (500 HP) e una coppia massima di 2.373 Nm a 1.300 giri/min. La versione Stage IV non è da meno ma i pregi di quest’ultima motorizzazione non si fermano qui. I progettisti Doosan, nello storico stabilimento norvegese di Molde, hanno ottimizzato tutto il gruppo trasmissione grazie alla collaborazione con ZF. BOX_02_002I modelli con motorizzazione Stage IIIb – grazie all’SCR – si erano già distinti per una produttività media superiore rispetto alla migliore concorrenza con prestazioni superiori fino al 15% e capacità di carico superiori fino al 10%. Il modello DA40 con il nuovo motore Stage IV ha messo in luce consumi medi di 17 l/h che rappresentano oggi un traguardo mai raggiunto per dumper con 40 tonnellate di portata. La stessa Doosan è consapevole del fatto che la preparazione dell’operatore è il fattore fondamentale, insieme a una catena cinematica ottimizzata, per raggiungere risultati di questo tipo. Oltre quindi a diffondere e difendere questi risultati eccellenti in termini di produttività, sta mettendo in atto una politica di addestramento degli operatori mettendo a disposizione delle aziende che acquisteranno i suoi dumper dei dimostratori che formeranno in modo specifico gli operatori sull’utilizzo corretto e sicuro di queste macchine. Non dimentichiamo infatti che il modello DA40 ha un cassone da 24,4 m3 senza sponda posteriore e che raggiunge una velocità massima a carico di ben 58 km/h. Risultati che sono stati ottenuti non solo grazie ai nuovi motori e alla nuova trasmissione ZF  8 EP420 a otto marce avanti e quattro retromarce (espressamente sviluppato per i dumper articolati) a controllo elettronico con retarder e convertitore di coppia con bloccaggio automatico dei differenziali, ma anche grazie al nuovo differenziale posteriore che è stato maggiorato per sopportare gli sforzi superiori. Una ottimizzazione in termini puramente meccanici grazie alla quale le impressionanti doti di trazione sono ottenute senza l’ausilio elettronico del controllo della trazione come succede nella gran parte dei concorrenti. Ovviamente, visti i risultati in termini di produttività, Doosan ha anche messo a punto un sistema di monitoraggio satellitare in grado di fornire in tempo reale i dati di consumi, medie orarie, tonnellate di materiale effettivamente trasportato in modo che l’utilizzatore possa sempre verificare il livello di redditività del proprio mezzo.  

TELAIO E STRUTTURA

BOX_03_003Potrà sembrare cosa di poco conto ma un accurato studio dei vettori delle forze che agiscono sulle macchine può portare a soluzioni estremamente convenienti per gli utilizzatori finali mettendo in luce aspetti di equilibrio che sono in grado di ridurre i consumi e rendere maggiormente equilibrato e sicuro l’impiego delle macchine. Uno dei meriti di Doosan è proprio quello di fare tesoro dei pregi delle singole aziende che di volta in volta acquisisce: anche con Moxy è successo la stessa cosa. L’impostazione del telaio del DA40 è quella che trova le sue prime intuizioni già nel lontano 1987 con il telaio posteriore fortemente inclinato e successivamente, nel 1991, con il lancio dei dumper dotati di ralla di oscillazione collocata anteriormente all’articolazione di sterzo. Due soluzioni che – combinate con la geniale struttura del tandem posteriore – conferiscono ai dumper Doosan una stabilità eccellente e una diminuzione generale delle sollecitazioni dinamiche. Gli ingegneri norvegesi conoscono bene il calcolo vettoriale perché hanno abbassato il baricentro dei propri dumper senza sacrificare la mobilità complessiva e la collocazione degli organi meccanici posteriori. Al contempo hanno evitato di generare ulteriori forze laterali – oltre a quella centrifuga – per non destabilizzare il dumper in sterzata. Il telaio posteriore inclinato del 7% – che non trova riscontro nella concorrenza – insieme alla sezione longitudinale del cassone trasferisce il peso del materiale verso il basso e verso il centro del dumper. Se questa soluzione è evidente, lo è meno la raffinata soluzione della ralla di oscillazione collocata davanti all’articolazione di sterzo. BOX_03_006_AQuesto piccolo accorgimento evita di generare dei momenti che vanno ad agire sulle ruote esterne spostando il veicolo verso l’esterno in fase di curva. In questo modo si evita l’usura anomala degli pneumatici e non si obbligando a usare un differenziale bloccabile al 100% sui fondi viscidi. Quest’ultimo infatti comporta fenomeni ripetuti di «wind-up» a carico della trasmissione dovuti al differente percorso di rotolamento in curva seguito dalle ruote anteriori con una crisi del differenziale e usure anomale che si ripercuotono sugli pneumatici, sulla catena cinematica e sui consumi. Su sette concorrenti che producono dumper articolati, solo altri due adottano la ralla posizionata dopo il punto di articolazione di sterzo e con un centro di istantanea rotazione che coincide con il baricentro della ralla stessa. Un calcolo di massima delle forze applicate comporta una riduzione – rispetto ai concorrenti che usano una soluzione tradizionale – di una coppia di oltre 20.000 kgm che non viene applicata al dumper Doosan in fase di curva. Un dettaglio?…sarà…ma sicuramente durata degli pneumatici, usure alla trasmissione, consumi e sicurezza per l’operatore non sono aspetti secondari per chi usa i dumper in modo gravoso.

AL LAVORO: UN VERO TRIATLETA

BOX_04_002Alla luce di una progettazione che mette in risalto consumi medi di 17 l/h e una ottimizzazione complessiva di tutta la catena composta da motore/cambio/trasmissione/differenziale/tandem posteriore, il costruttore coreano si spinge ben oltre. Doosan garantisce una vita utile di progetto pari a 20.000 ore per il motore, 16.000 ore per il cambio e 12.000 ore per il tandem posteriore consigliando una revisione di questi componenti principali fra le 12.000 e le 16.000 ore e garantendo così un costo a mc di materiale trasportato fra i più competitivi del mercato. Si tratta di dati impegnativi, soprattutto alla luce di un impiego molto duro. Ma in cantiere come si comporta il DA40? Le aspettative non vanno deluse. Uno degli aspetti che colpisce immediatamente è il comfort delle sospensioni soprattutto alla luce di una mobilità incredibile sia in marcia avanti che in retromarcia. Abbiamo percorso più volte un tracciato in cui tratti in perfetta condizione ci hanno permesso di sfruttare al massimo la velocità di percorrenza di cui è capace questo dumper. BOX_04_001_CAlternati a zone in cui si mettevano in evidenza – sia in marcia avanti che in retromarcia – la capacità del tandem posteriore di disimpegnare il mezzo in ogni situazione. Abbiamo alternato cicli di carico e scarico forzando sia la posizione di carico – arrampicandoci in retro sui cumuli di materiale – sia quella di scarico cercando di mettere in crisi l’equilibrio del DA40. Se il comfort è sempre stato un aspetto che non ci ha mai abbandonato, la sicurezza in ogni contesto è un’altra delle qualità di questo prestazionale mezzo di trasporto fuoristrada. Il cambio ha messo in luce una spaziatura dei rapporti che – essendo ben otto – non ha mai segnalato cedimenti, vuoti o quel fastidioso «effetto pendolo» che in salita obbliga a dosare l’acceleratore perché si inserisce a ripetizione un rapporto superiore per poi passare immediatamente a quello inferiore. Merito sicuramente anche del motore Scania che ha un comportamento conservativo con una riserva di coppia che pochi propulsori riescono a mettere in luce. Una macchina che ha doti di triatleta e che se la cava molto bene in ogni contesto…esattamente come viene richiesto a un dumper articolato.

PREGI & DIFETTI

PREGI: – grande comfort delle sospensioni – trazione eccellente in ogni condizione di impiego grazie all’equilibrio fra tandem posteriore, catena cinematica e motore – elevata guidabilità e dinamismo eccellente grazie allo studio accurato delle forze che agiscono sul telaio – nuova cabina ben riuscita

DIFETTI: – l’accesso alla cabina non è dei più sicuri – il particolare tandem posteriore lega a filo doppio clienti e casa madre in caso di assistenza post-garanzia    

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