Decommissioning

Recuperare per il futuro

Aperturadi Claudio Guastoni

E’ attivo il cantiere di decommissioning dell’area ex Star-Black&Decker a Civate (LC), un insieme di fabbricati in disuso da diversi anni ubicato in pieno centro urbano. Per l’intervento, che sarà svolto in stretto coordinamento con l’amministrazione locale, la società di ingegneria Tecno Habitat, particolarmente esperta in tali operazioni, è stata incaricata di presentare agli enti competenti il progetto di demolizione e bonifica e di curare la Direzione Lavori, mentre la messa in sicurezza dell’area, la bonifica degli edifici e la conseguente demolizione è stata affidata all’azienda vicentina Safond-Martini, da oltre 30 anni impegnata nel settore delle bonifiche ambientali, nel trattamento e smaltimento dei rifiuti industriali e nella riqualificazione di aree dismesse.

Demolire per ricostruire

12La Star-Black&Decker sia stata importante per la storia di Civate e dell’area lecchese, trasformando negli anni un paese con poche risorse agricole in un’importante realtà industriale con più di 1200 dipendenti, che ha dato un incremento significativo all’economia del territorio. Dopo la chiusura della Black&Decker quest’area ha subìto varie vicissitudini senza arrivare a una soluzione in quanto l’Impresa che ai tempi la acquisì è fallita nel 2001. Per renderla nuovamente utilizzabile è stato essenziale progettare un intervento di decommissioning e bonifica, rispondendo così alle istanze dell’amministrazione comunale di Civate. La destinazione d’uso del luogo non è ancora stata operativamente definita, sarà il mercato a stabilirlo, ma il Piano di Governo del Territorio già adottato dal Comune considera l’area strategica per la ricomposizione dell’assetto urbano del paese, in quanto costituisce una cerniera a ridosso del centro storico e su assi di collegamento, sia veicolare sia pedonale, importanti.

Pianificare al dettaglio

14Tecno Habitat, specializzata in operazioni entro contesti urbani complessi e delicati, ha l’incarico di progettare l’intervento e dirigere i lavori, e sarà l’interfaccia tra l’amministrazione comunale e l’impresa di demolizione.

«Nel merito dei lavori, possiamo senz’altro garantire il massimo livello di qualità sotto il profilo della sicurezza e della buona esecuzione, così come avviene da oltre 20 anni nei nostri cantieri». È quanto afferma Guido Zappa, direttore generale di Safond-Martini durante la visita all’ex fabbrica. La Safond-Martini, spiega Zappa, si pone due obiettivi essenziali: eseguire il lavoro con le migliori tecniche e tecnologie, e interferire il meno possibile con il contesto urbano del sito, elevando al massimo le soglie di attenzione. Operando in aree dismesse inserite, come in questo caso, in un contesto urbano delicato, ci si imbatte spesso in situazioni complesse per la presenza di materiali e rifiuti pericolosi, e una caratteristica di questa Impresa è di porre la massima attenzione all’ambiente gestendo il tutto con la massima cura. In particolare, per la bonifica da amianto e lane minerali è stata già consegnata agli organi di controllo ambientale tutta la progettazione di dettaglio dell’intervento, con particolare attenzione alla salvaguardia da qualsiasi rischio ambientale per gli ambienti circostanti. L’approccio sarà quello di minimizzare il più possibile gli smaltimenti e recuperare il materiale che può rientrare subito in nuovi cicli produttivi. Già adesso si è in fase di raccolta rifiuti e di suddivisione dei materiali e rifiuti pericolosi che sono all’interno dell’area, e una volta eliminata qualsiasi passività ambientale pericolosa, si procederà alla demolizione delle strutture, adottando anche in questo caso, per le altezze non indifferenti sul fronte strada, opportuni allestimenti e protezioni per la sicurezza nelle lavorazioni in quota e fronte strada, in modo da garantire la massima tranquillità e il minor disagio sulla viabilità, specie quando sarà demolito il camino. Verrà regolata anche la viabilità, in quanto Civate è un importante snodo viabilistico, e anche in questo caso il Sindaco ha garantito la massima collaborazione allo scopo di creare le migliori condizioni per un proficuo e celere svolgimento dei lavori.

[su_box title=”La demolizione”]

Si impiegheranno escavatori cingolati di grande dimensione dotati di martello e pinza idraulica
Si impiegheranno escavatori cingolati di grande dimensione dotati di martello e pinza idraulica

La fase di demolizione interesserà tutti i fabbricati emergenti fino al piano terreno o basamento. All’inizio verranno raccolti, separati e rimossi tutti i materiali non conferibili in discarica insieme ai rifiuti derivanti dall’attività di demolizione come serramenti, rivestimenti di pareti e pavimenti, ecc. La demolizione avverrà con escavatori meccanici cingolati di grande dimensione (360-450 q), dotati di martello e pinza idraulica. Si stima un volume di demolizione calcolato vuoto per pieno di circa 65.000 m³, corrispondenti a un volume pieno di circa 6.500 m³ da smaltire. Le demolizioni del camino e della torre adibita a cabina elettrica/trasformatori, saranno eseguite invece da un escavatore a braccio lungo in grado di raggiungere un’altezza di 22-24 metri. La sequenza operativa prevista consentirà di procedere con la demolizione su tutta l’area, posizionando gli escavatori sempre all’interno del perimetro dello stabilimento, evitando interferenze con la viabilità esistente e con gli edifici pubblici/privati adiacenti e mantenendo sicuro l’affaccio principale sulla città. La demolizione della parte sul fronte strada avverrà con il presidio di operatori in strada. Le attività di demolizione verranno eseguite in accordo con il Comune e con il Comando di Polizia Municipale, per creare il minor disagio possibile agli abitanti. La restituzione dell’area con messa in sicurezza verrà fatta secondo il progetto presentato all’Amministrazione Comunale di Civate, sezione Paesaggio, approvato dalla Soprintendenza Regionale e sotto stretto controllo dell’ASL territoriale. [/su_box]

 

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