Un Open Day con una protagonista assoluta: la nuova perforatrice FS 600 per la realizzazione di pozzi a grandi profondità. Una macchina pensata per l’Africa mediterranea ma che può trovare applicazione anche in Italia nel settore della geotermia e per i pozzi in alcune particolari zone geografiche
L’unità produttiva di Nogara, in provincia di Verona, è tirata a lucido e il pubblico è quello delle grandi occasioni. Circa trecento persone per salutare la nuova Fraste FS 600 pronta a lasciare l’Italia alla volta di Algeri, dove ha sede la società ForAqua, che la utilizzerà per scavare pozzi a notevoli profondità.
L’azienda, i dealer e i clienti
Il saluto di Benito Fracca, Presidente e Fondatore di Fraste, ha aperto una giornata decisamente particolare per il costruttore veronese e per tutti gli ospiti convenuti. “Tante persone – commenta Elena Fracca, Commercial Dept. Fraste – molte delle quali sono qui per la prima volta. In questa occasione abbiamo riunito i nostri dealer, molti clienti storici e parecchie imprese che si stanno avvicinando alla nostra realtà, senza dimenticare la nostra gente, le persone che lavorano con noi. Nel complesso stiamo parlando di circa trecento persone, senza contare i dipendenti Fraste, provenienti da molte parti d’Europa e del Mondo. Va però segnalato il grande interesse suscitato anche tra le imprese italiane, che hanno risposto in modo quasi sorprendente”.
In effetti, ai piedi della piattaforma della nuova FS 600, si gode di un colpo d’occhio notevole e si mischiano le lingue di tutto il mondo. A margine va anche segnalato come la festa Fraste sia stata anche l’occasione per premiare tre dealer internazionali per la loro fedeltà all’azienda veneta. Tra i presenti un posto d’onore è ovviamente stato riservato a Faouzi Bouhnik, Presidente e direttore generale di ForAqua di Algeri, il cliente per il quale è stata costruita la FS 600.
La macchina nel dettaglio
Nostra guida alla scoperta della nuova FS 600 è Cristiano Marchioro, Sales Manager Fraste, che in occasione dell’Open Day ha illustrato nei particolari le caratteristiche tecniche di una macchina nata per il mercato nordafricano, ma perfetta anche per la ricerca geotermica e per lo scavo di pozzi in aree particolari, come la Puglia, dove si scende tranquillamente a -1.000 m.
“La nuova FS 600 – esordisce Marchioro – è una macchina leggermente diversa dalle tradizionali Fraste della serie FS, in quanto dedicata alla perforazione profonda, oltre gli 800 m. In ogni caso si tratta di una sorta di via di mezzo tra le macchine da perforazione profonda, che lavorano su piattaforma, e quelle più tradizionali, in quanto la FS 600 è in grado di operare anche a livello terreno utilizzando esclusivamente gli stabilizzatori”. In sostanza si tratta di una macchina polifunzionale che può essere utilizzata con tubo-fontana o anche solo sul semirimorchio pur con il caricatore delle aste. La macchina è infatti montata su un semirimorchio con la capacità di 50 t di portata, mentre la FS 600 si assesta sulle 49 t. La perforatrice presentata a Nogara è stata montata su quattro stabilizzatori da 50 t ognuno, con corsa di 2 m e fermo meccanico per lavorare in maniera stabile. Questi stabilizzatori permettono di lavorare su una piattaforma posta a 3 m dal suolo, con un basamento di 4 m di larghezza. Sulla piattaforma si trova anche il pannello comandi posizionato in modo da vedere bene le operazioni di perforazione, il carico delle aste e il sistema fanghi.
“L’antenna – riprende Marchioro – ha un tiro di 60 t e una corsa di 10 m che permette di lavorare con aste da 9 m, inoltre abbiamo un’estensione telescopica che consente di utilizzare rivestimenti da 13-14 m. La macchina ha anche una controslitta, che è più tipica delle macchine convenzionali, e permette di lavorare senza la piattaforma, con una posizione della morsa più bassa. A livello di comandi il colosso della nuova FS 600 lavora sempre in ritenuta, trattenendo il peso sull’utensile, quindi ci sono due valvole che controllano pressione e contropressione dei due lati del cilindro per la movimentazione delle catene. Questa valvola, molto raffinata ed efficace, permette di controllare sempre il peso sull’utensile e di regolarne la discesa. Il tutto senza consumo di cavalli del motore diesel. Mentre per la movimentazione della testa c’è un joystick dedicato, con velocità di 23 o 43 m/min, che utilizza un sistema rigenerativo finalizzato all’ottimizzazione dell’olio idraulico.
La testa rotary è una classica Fraste a tre velocità per 3.400 kg di coppia massima a 125 giri, con albero interno flottante ammortizzato. La macchina è fornita con aste da 5,5 pollici, versatili e adatte per perforazioni anche a profondità più contenute, attorno ai 400-500 m, e che possono lavorare bene fino ai 1.000 m con circolazione diretta di fango, ma anche con martello fondo foro. La fornitura sarà inoltre completata con astoni pesanti di vari diametri. Per quanto concerne la morsa è una classica doppia Fraste da 20 pollici (520 mm), ma che con lo spostamento laterale può raggiungere i 1.000 mm di diametro per la posa dell’avanpozzo”.
La nuova perforatrice si completa con un verricello a due velocità da 15 t di tiro diretto e che permette di lavorare con un bozzello che raggiunge le 60 t di tiro. Con la telescopica la distanza sottogancio arriva a 18 m. Da segnalare anche il jib-boom di servizio, molto utile per qualsiasi necessità in cantiere.
A livello di componentistica largo a un motore Caterpillar C18 da 710 Hp, a una pompa fango con capacità di 2.500 l/min per 38 bar di pressione di lavoro, a un compressore Atlas Copco e a un generatore/saldatore Mosa utilizzato anche per il funzionamento delle luci di lavoro della macchina. Tra gli altri accessori: la pompa schiuma e il lubrificatore per martello fondo foro. Merita infine un accenno il caricatore delle aste completamente idraulico e azionato dall’idraulica della macchina stessa. Comandato dal pannello generale, ricaricabile con la sua pinza frontale è in grado di caricare qualsiasi asta o tubo con diametro compreso tra 4 e 10 pollici. Risulta particolarmente efficace e veloce anche nello scarico delle aste in caso di cambio utensile o al termine della perforazione.
La fornitura per ForAqua oltre alla macchina perforatrice e al caricatore delle aste ha previsto l’intero impianto di pulizia fanghi. Si tratta di un sistema assolutamente necessario per affrontare la perforazione profonda, perché per scendere a determinate quote si renderebbero altrimenti necessari centinaia di metri cubi di acqua per lavorare con la circolazione di fango. Invece questo sistema permette di riciclare il fango che esce dalla perforazione per un suo nuovo riutilizzo. Nello specifico si tratta di un sistema particolarmente raffinato con un’elevata capacità di pulizia di 2.500 l/min, lo stessa del flusso del fango della pompa ad alta pressione. Si compone di una prima vasca di vagliatura da 8 m3 che elimina le parti più grossolane, di una pompa che manda verso la recycling unit, cioè il vero e proprio sistema di riciclaggio, che a sua volta presenta tre blocchi composti ciascuno da 12 coni desabbiatori. La raffinatezza del sistema prevede solidi in entrata di oltre il 20% che si riducono in uscita a meno dell’1%. Dopo questo passaggio il fango pulito rientra nei serbatoi appositi che fungono da riserva di fango e che beneficiano di una pompa dedicata per l’alimentazione della pompa ad alta pressione posta sulla macchina.