Cantieri

Potain by Manitowoc per Symbiosis

Il progetto Symbiosis si inserisce nel prestigioso programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 che coinvolge le città di Lisbona, Londra, Milano, con lo scopo di utilizzare le più recenti tecnologie per contrastare l’inquinamento in nuove business district. In pratica, il programma finanzia la trasformazione della zona in un distretto “smart”, per rispondere alle principali sfide ambientali della città, tra cui la riduzione delle emissioni inquinanti da parte degli edifici.

Nello specifico, il progetto della metropoli lombarda si trova in un’area a sud-est di Milano situata tra le vie Orobia ad Est, Vezza d’Oglio a Sud e via Adamello ad Ovest, e vede protagonista una nuova piazza verde, ecosostenibile e ultratecnologica, un quartiere dedicato al business dove cittadini e lavoratori possono vivere nel rispetto dell’ambiente, utilizzare mezzi di trasporto elettrici in condivisione, incontrarsi e socializzare in un’atmosfera rilassata con percorsi pedonali illuminati a Led, alberi e specchi d’acqua.

Tra le aziende chiave dietro a questa iconica realizzazione ci sono il committente Covivio, C.M.B.Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi, l’impresa generale che ha realizzato i lavori e Manitowoc, fornitore delle gru a torre.

Il cantiere

Tra gli obiettivi del committente c’è la certificazione LEED v4 Core & Shell livello Platinum e la certificazione WELL v2 core con obiettivo Bronze. “Insieme a tale mission – ci ha spiegato l’Ing. Marco Arena, Direttore di Cantiere di Covivio – la principale sfida del cantiere è da ricercare nelle tempistiche ridotte e le relative milestone intermedie che comportano una accurata programmazione visto l’interferenza di molte attività parallele”.

Il progetto del cantiere riguarda una nuova costruzione: un edificio di nove piani fuori terra a destinazione terziaria e di annessa area privata aperta al pubblico con autorimessa privata interrata sviluppata su due livelli.

L’edificio si presenta come la composizione di due volumi: il primo costituito da una piastra su tre livelli di altezza massima 16,85 m che distribuisce i propri spazi attorno a un patio centrale con una copertura praticabile con pergolati verdi e porzioni di giardino pensile a verde. Il secondo volume, invece, è costituito da un corpo di fabbrica di 9 piani fuori terra a larghezza costante di 25 m e lunghezza 80 m con un aggetto rivolto verso Nord, sostenuto da strutture alla base in carpenteria metallica”.

La timeline dei lavori

A febbraio 2020 – ci ha spiegato l’Ing. Marco Arena, è stato avviato il cantiere Covivio, ma subito interrotto a causa delle chiusure delle attività lavorative per via della pandemia COVID-19. In quel breve periodo sono state realizzate solo opere di cantieramento e l’installazione della prima gru. Soltanto dopo il 4 maggio, con tutte le difficoltà del caso, si sono avviate le attività di costruzione e l’installazione di una seconda gru. Per accelerare i lavori è stato deciso di installare una terza gru nel periodo estivo”.

Il direttore del cantiere ha inoltre sottolineato che nonostante la partenza dopo il lockdown totale, al mese di dicembre 2020 le attività risultano in linea con il cronoprogramma: le strutture dei due corpi degli edifici sono già ampiamente fuori terra, con una previsione di conclusione in primavera e sono già avviate negli interrati le attività impiantistiche e civili. Il termine di consegna è previsto per il 30 ottobre 2021.

Gli strumenti chiave

Il fornitore di spicco che sta dietro all’efficienza cantieristica di Covivio è Manitowoc Potain, con le sue 3 gru a torre impiegate: due POTAIN MD208A ed una POTAIN Topless MTD219, che si occupa della distribuzione materiale e dei tiri in quota di diverse tipologie di carichi.

I punti forti del modello MDT219 di Potain – ha affermato l’Ing. Marco Arena – sono la lunghezza del braccio, il carico in punta di 1.9 tonnellate e l’estrema affidabilità. Tra i plus che la differenziano dalle altre gru c’è l’equipaggiamento del sistema di controllo gru CCS, Crane Control System, che garantisce maggiore sicurezza, soprattutto in merito al sensore di presenza operatore sul sedile che impedisce l’azionamento della gru in sua assenza“.

La cabina

Visibilità massima grazie a 9 mq di superficie vetrata ed alto comfort caratterizzano la cabina Ultra View, progettata all’insegna dell’ergonomia e della funzionalità. Il design riduce lo sforzo dell’operatore, incrementando la produttività in cantiere, con tutti i comandi che possono essere eseguiti mediante i joystick.

Il “Jog Dial” agevola la navigazione tra le schermate, la funzione di limitazione della velocità garantisce maggiore controllo e precisione, regolando la velocità di tutti i movimenti della gru con incrementi del 25%.

Il Crane Control System

Incremento di produttività e grado di precisione sono i benefici del nuovo sistema di controllo Manitowoc, insieme ad eccellenti prestazioni di sollevamento, ottimizzazione delle portate di sollevamento, maggiore flessibilità in cantiere, tempi di configurazione ridotti, eccellente indice ROI e, ça va sans dire, massimo controllo da parte dell’operatore. Ecco quali sono le più alte possibilità della gamma MDT CCS City grazie al nuovo Crane Control System.

Il feedback degli operatori gruisti conferma la bontà del sistema CCS che limita gli effetti dinamici adeguando automaticamente velocità e accelerazione, per ottimizzare ulteriormente la curva di carico, sollevando in totale sicurezza” – ha spiegato l’Ing. Marco Arena.

Questa nuova possibilità delinea quindi il nuovo punto di riferimento nel settore delle gru a torre, un sistema che – grazie alla tecnologia con sensori ridondanti – controlla e monitora costantemente ed in real-time ogni movimento della gru e le sollecitazioni strutturali.

Allestimento e manutenzione

Tutte le impostazioni di configurazione della gru vengono realizzate mediante il display CCS direttamente dalla cabina. In soli 15 minuti, è possibile configurare la gru, tarare i sensori dei movimenti, impostare il finecorsa del carrello e la lunghezza del braccio. Si tratta di preziose possibilità fornite dal sistema CCS, come il riconoscimento automatico dei punti di arresto configurati. Quanto sarebbe lunga la configurazione senza CCS? Più di tre ore.

Inoltre, i semplici dispositivi di fissaggio ed i numerosi punti di sollevamento garantiscono massimo controllo durante le operazioni di assemblaggio e sollevamento del braccio. In più, il controbraccio compatto può essere agevolmente installato da terra.

Le gru della gamma MDT CCS City dotate del sistema CCS, inoltre, offrono uno strumento di manutenzione integrato che consente di eseguire la diagnostica e di centralizzare gli interventi. È anche disponibile una versione remota, attraverso l‘attivazione della funzione CraneSTAR Diag, il quale attraverso il monitoraggio a distanza ne facilità la manutenzione e abbattendo ulteriormente i costi operativi.

Il commento

“Quella tra CMB e POTAIN è una lunga e consolidata collaborazione che dura da molti anni ormai”, ha concluso Sabino Riefoli, Export Sales & Key Account Manager Tower Cranes Manitowoc. “Attraverso di loro abbiamo avuto l’opportunità di far nascere alcune tra le più belle realizzazioni architettoniche in Italia, come per esempio le torri Hadid e Libeskind così come tante altre opere realizzate nel corso degli ultimi 30 anni di solida collaborazione”.

di Lara Morandotti