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Arriva il truck elettrico per la Dakar 2023

Da sx: Da sinistra – Gerard de Rooy, Direttore generale di De Rooy Transport e proprietario del Team De Rooy; a destra – Sjoerd Vos, Direttore Marketing, Europa, Africa e Medio Oriente di Allison Transmission.

Allison Transmission ha annunciato di aver firmato una partnership triennale con il Team de Rooy, plurivincitore del famosissimo Rally Dakar. Il team olandese collaborerà allo sviluppo di un truck a propulsione elettrica per il rally Dakar e altri eventi simili.

I primi test su un truck elettrificato con una trasmissione Allison convenzionale sono previsti per la prima parte del 2022. Il debutto in gara del veicolo alla Dakar è in programma per il gennaio 2023.

Da sinistra – Sjoerd Vos, Direttore Marketing, EMEA, Allison Transmission; al centro – Gerard de Rooy, Direttore generale di De Rooy Transport e proprietario del Team De Rooy; a destra – Edgar Lips, Senior OEM Account Manager, Allison Transmission.

Questo ambizioso progetto è stato comunicato a fine novembre 2021 nella sede del Team de Rooy a Son & Breugel, vicino a Eindhoven, nei Paesi Bassi. La firma ufficiale del contratto è di Sjoerd Vos, direttore marketing, Europa, Medio Oriente e Africa di Allison Transmission e Gerard de Rooy, amministratore delegato di De Rooy Transport e proprietario della squadra di rally. De Rooy ha vinto la Dakar sia come proprietario del team che come pilota, nel 2012 e nel 2016.

Una dura prova per i truck

La Dakar e gli altri rally sono davvero duri per i componenti meccanici, soprattutto per le sospensioni, gli assali e il cambio. Sulle superfici dure, tutta la catena cinematica – e di conseguenza l’intero camion – sono attraversati da forti vibrazioni che ora dopo ora provocano danni. Ci sono problemi anche sulla sabbia sciolta, dove le trasmissioni tradizionali con frizione limitano la trazione alle basse velocità. Ecco perché il nostro team è passato nel 2018 a una trasmissione completamente automatica Allison. Sapendo quanto siano efficaci e robuste le trasmissioni Allison, è fantastico avere il supporto dell’azienda nei nostri piani di passare all’elettrico“, ha detto de Rooy.

Nell’ultima edizione del Rally Dakar, divisione truck, i veicoli dotati di trasmissioni Allison hanno dominato la top ten.

Sjoerd Vos ha commentato: “Uno dei modi migliori per testare e far progredire le nuove tecnologie è quello di spingerle al limite in condizioni impegnative – e non c’è competizione motoristica sulla terra più impegnativa della Dakar“.

Trasmissione completamente automatica

Il nuovo Iveco elettrificato del Team de Rooy utilizzerà la trasmissione completamente automatica Allison 4000 Series™ con retarder. Come tutti gli automatici Allison, è adatto a tutti i motori commerciali per veicoli medi e pesanti e a tutti i tipi di carburante e motori elettrici. La Serie 4000 è una soluzione di propulsione facilmente adottabile per applicazioni quali veicoli da costruzione, camion per la raccolta rifiuti e autopompe dei vigili del fuoco ed è già integrata con un motore elettrico nello Hyundai XCIENT, il primo autocarro pesante idrogeno-elettrico al mondo, entrato in produzione nel 2020.

Uno dei vantaggi delle trasmissioni Allison è il convertitore di coppia brevettato dall’azienda, che moltiplica la coppia allo spunto. Ciò consentirà al truck elettrico da rally del Team de Rooy di utilizzare un motore più piccolo e meno potente per ottimizzare l’autonomia e l’efficienza, e di avere buone prestazioni sulle dune. Un altro vantaggio è l’effetto di smorzamento dell’accoppiamento fluido nel convertitore, che aiuta a proteggere il motore di trazione del camion dal carico d’urto associato alle forze di torsione nella catena cinematica. Un ulteriore vantaggio è reso possibile dagli algoritmi di autoapprendimento degli automatici Allison, che ottimizzano continuamente la velocità del motore e il livello di coppia. Questo aiuta a massimizzare l’efficienza e a minimizzare l’uso di energia nei motori elettrici.

All’ultima Dakar, il Team de Rooy ha partecipato con truck Iveco diesel equipaggiati con trasmissioni completamente automatiche Allison.

Anche Jan de Rooy, padre di Gerard, ha partecipato alla competizione con il camion DAF Classic “a due teste”, sempre allestito con trasmissioni Allison completamente automatiche. Il DAF ha a bordo due centraline complete dotate di due trasmissioni Allison.

Oltre ad essere il più grande produttore globale di trasmissioni completamente automatiche per veicoli commerciali medi e pesanti, Allison è leader nella progettazione e produzione di soluzioni di propulsione per veicoli convenzionali, ibridi elettrici e completamente elettrici. Allison ha recentemente ampliato la sua presenza nel settore EV portando la serie di assali elettrici eGen PowerTM nel mercato dei camion e degli autobus. Questi e-Axles sono propulsori elettrici completamente integrati che sostituiscono i componenti convenzionali della catena cinematica, compresi gli assali, il motore, la trasmissione e l’albero di trasmissione nei camion medi e pesanti. Gli e-Axles possono adattarsi alle configurazioni esistenti del telaio con modifiche minime e questa configurazione compatta consentirà uno spazio extra per i pacchetti di batterie nel camion.

Pionierismo e innovazione sono nel DNA di Allison fin dalla sua fondazione nel 1915 e l’era dell’elettrificazione non è diversa. Su strada e fuori strada, e persino sulle dune di sabbia, stiamo aiutando i nostri clienti a passare dalle soluzioni che sono disponibili ora – combinando le nostre trasmissioni convenzionali con un motore elettrico, per esempio – alla progettazione di assali elettrici completamente integrati, fornendo gli stessi livelli massimi di affidabilità, prestazioni e guidabilità“, ha detto Edgar Lips, Senior OEM Account Manager, Allison Transmission.

Accordo Topcon Italy e Microgeo per Sokkia

Distribuire in modo capillare a professionisti del settore Survey & Mapping le soluzioni Sokkia per la misurazione di precisione. È questo l’obiettivo dell’accordo siglato da Topcon Positioning Italy srl e Microgeo srl. I prodotti Sokkia, marchio di proprietà del Gruppo Topcon dal 2008, sono un punto di riferimento da oltre un secolo per il mercato della topografia e cartografia, GIS, per le misurazioni topografiche in ambito industriale e applicazioni nell’edilizia attraverso Stazioni Totali di elevata precisione, autolivelli digitali e ricevitori GNSS quadricostellazione.

La partnership tra le due imprese consente di unire le rispettive competenze per rendere disponibili sul mercato italiano strumenti altamente precisi e innovativi in un settore, quello delle soluzioni topografiche e di misura, in continuo sviluppo sia per l’avanzamento tecnologico dei prodotti sia per le elevate competenze dei professionisti che necessitano di strumenti sempre più evoluti.

Accordo tra leader

Topcon Positioning Group è leader nella progettazione, produzione e distribuzione di soluzioni per misurazioni di precisione e flussi di lavoro nei mercati globali delle costruzioni, del settore geospaziale e dell’agricoltura. Da più di dieci di anni ha acquisito il marchio Sokkia, distribuito in Italia dalla filiale italiana Topcon Positioning Italy dal 2011. Microgeo nasce 20 anni fa per valorizzare e organizzare le competenze tecniche e commerciali in alcuni significativi campi della misura “contactless” di precisione oltre a garantire soluzioni e competenza nei settori del rilievo, della misura e delle prove non distruttive PnD.

Marco Pagni Frette

Per noi Microgeo è un partner molto importante e affidabile per l’esperienza maturata nel settore della misurazione con prodotti complementari agli strumenti più tradizionali rappresentati dal marchio Sokkia e possiede una capillare rete vendita e tecnici a supporto altamente qualificati. I prodotti a marchio Sokkia sono strumenti di elevata precisione e tecnologia che necessitano di competenze significative per l’assistenza post vendita“, evidenzia Marco Pagni Frette, business manager di Topcon Positioning Italy che aggiunge “attraverso l’accordo con Microgeo vogliamo aumentare la nostra presenza nel mercato della Topografia tradizionale attraverso un partner che sappia valorizzare i contenuti tecnologici e la storia del marchio, rivolgendosi al settore specifico dei professionisti. Topcon dal canto suo si focalizzerà sempre più verso il mondo delle Infrastrutture mediante una gamma di Sistemi e Soluzioni per la digitalizzazione delle costruzioni e l’automazione dei mezzi di cantiere“.

Matteo Lucesoli

Sokkia – sottolinea Matteo Lucesoli, general manager di Microgeo è il brand più longevo e importante nel panorama mondiale delle aziende produttrici di strumentazione topografica. Del resto, rappresentiamo su tutto il territorio nazionale i maggiori marchi dell’ambito dell’acquisizione 3D, Laser Scanner, soluzioni Mobile Mapping e droni. Oggi queste tecnologie, diversamente da un tempo, sono accessibili a tutti i professionisti che si occupano di rilievi e di misura a distanza a dimostrazione che il settore ha subito negli ultimi anni una considerevole evoluzione. Per questo motivo, la nuova partnership ci consente di completare l’offerta alla clientela con la possibilità di scegliere diverse soluzioni”.

La linea di prodotti Sokkia fornisce soluzioni di misurazione complete per topografia, cartografia e GIS, misurazioni industriali e applicazioni nell’edilizia. Dalle stazioni totali robotiche a quelle manuali fino ai ricevitori GNSS, per applicazioni topografiche tradizionali e specialistiche quali il monitoraggio delle strutture e del territorio.

Bobcat 773 : un restauro come Dio comanda

Dopo aver vissuto per più di due secoli nel monastero in piazza Hradčany, vicino al castello nel centro di Praga nella Repubblica Ceca, le monache carmelitane scalze si sono trasferite nel villaggio di Drasty, a est di Praga, per godere di più ampi spazi aperti ed essere più vicine alla natura e alla comunità.

Vista aerea del complesso del convento a Drasty

L’ex proprietà agricola scelta dalle monache a Drasty ha una lunga storia che risale al 1305, ma quando vi si trasferirono nel 2018, il complesso era fatiscente. Da allora le monache lavorano senza sosta per trasformarlo in un nuovo convento a servizio della comunità locale. Hanno adottato diverse tecniche per raggiungere il loro obiettivo, incluso l’impiego di una pala compatta gommata Bobcat 773 del 1997, che hanno imparato a usare personalmente.

La pala 773, come molte altre macchine Bobcat coetanee, è ancora in buone condizioni grazie alla sua struttura robusta e alla manutenzione periodica, e può ancora essere utilizzata per eseguire lavori pesanti. Non essendo utilizzata regolarmente, i proprietari hanno deciso di prestare la 773 alle monache, che la usano per trasportare i materiali in cantiere, con benna e forca per pallet.

Bobcat 773: a prova di monache

Le suore restaurano il sistema di gallerie nel granaio

Suor Milada, monaca dell’ordine, ha descritto il lavoro di costruzione con la pala Bobcat: “Quando abbiamo comprato la proprietà Drasty, era una discarica ed era piena di alberi maturi. Poiché non avevamo abbastanza soldi per farlo sistemare per intero, abbiamo deciso di occuparci personalmente di parte del lavoro, con l’aiuto di volontari. Ci siamo rapidamente rese conto che avevamo bisogno di macchine e attrezzi per queste difficili operazioni iniziali, quindi alcune di noi hanno imparato a guidare il trattore, usare la motosega o il decespugliatore e a usare la pala Bobcat 733. Quest’ultima ci è stata di grande aiuto all’inizio per trasportare materiali pesanti, in particolare grossi ceppi di alberi da bruciare, poi per trasportare pallet di mattoni, terra, pietre, e infine per sistemare il prato e aggiungere ghiaia sui sentieri del parco.”

“All’inizio noleggiavamo all’occorrenza macchine con operatore incluso, ma presto ci siamo rese conto che avremmo potuto usarne alcune personalmente. La pala Bobcat  773 ci era stata prestata a lungo termine, e Suor Terezka e Suor Sára avevano capito che, dopo aver rinnovato la loro patente, bastava loro davvero poco per utilizzare macchine come la pala Bobcat”.

La testimonianza di Suor Terezka

“Il funzionamento della pala 773 è semplice e intuitivo e mi piace la sua versatilità, può infatti essere usata per molte funzioni. È ottima per movimentare materiali pesanti, evitandoci di trasportarli a mano con la carriola. Ci permette inoltre di raggiungere zone di difficile accesso ed è pratica per numerosi lavori di livellamento e riassetto del terreno. La pala ci ha consentito di portare a termine diverse opere, facendoci risparmiare tempo ed energia”, conclude Suor Terezka, principale operatrice della pala.

Una trasformazione graduale

La ricostruzione del complesso del convento è stata graduale. Nel mese di marzo 2020, le monache hanno aperto la casa padronale, in cui alloggiano temporaneamente, ma con l’obiettivo di adibirla a centro di accoglienza. Nell’ottobre dello scorso anno, un’impresa edile ha avviato i lavori di costruzione di un nuovo convento e una nuova chiesa, sulla base di un contratto concluso con le monache. Con l’aiuto di volontari, hanno lavorato tre anni per preparare il terreno della proprietà ai lavori di costruzione. 

Da rovine a nuovo centro spirituale e culturale

La comunità delle monache carmelitane scalze di Drasty si trova ad affrontare un grosso problema. Hanno già realizzato tanto, ma c’è ancora molto lavoro da fare. L’obiettivo è quello di continuare con la costruzione del complesso in modo che possa accogliere le monache e i visitatori. “Siamo certe che questa vecchia proprietà diroccata fuori Praga diventerà un centro culturale e spirituale a cui chiunque potrà accedere per preservare la propria umanità e spiritualità, e per ritrovare una nuova forza per affrontare la vita”, conclude Suor Milada.

Chi desidera fare una donazione per contribuire ai lavori del nuovo convento, può visitare il sito all’indirizzo https://bit.ly/DuchovniCentrumDrasty, oppure può andare direttamente sul sito Web delle monache all’indirizzo https://karmeldrasty.eu/obchod/

Fairgru nuova officina CTE in Lombardia

Da sinistra: Cristian Baretti (Responsabile area tecnica e ufficio ricambi), Franco Baretti (responsabile officina e amministratore), Ing. Ivan Baretti (Responsabile Area tecnica e service).

Nuova officina autorizzata CTE in Lombardia: è infatti iniziata la collaborazione con Fairgru di Bergamo.

Come per CTE, anche per Fairgru srl la storia inizia nel 1981: aperta la sua sede a Bergamo, Fairgru opera inizialmente nel settore dell’assistenza e riparazione di autogru e gru su autocarro, per poi ampliare nel campo di piattaforme aeree, carroponti, muletti e sollevatori telescopici, oltre che su macchine speciali (ragni, caricatori, mezzi militari ecc..).

A partire da febbraio 2022, Fairgru diventa un nuovo punto di riferimento nella rete capillare di officine autorizzate CTE in Italia, nello specifico per potenziare il servizio assistenza CTE nella regione Lombardia.

Questo è un nuovo tassello importante per il nostro servizio di rete di officine autorizzate CTE in Lombardia” dichiara il Responsabile Service di CTE Denis Andreolli. “La professionalità e la preparazione di FAIRGRU sono notevoli, la loro storia aziendale è lunga come la nostra e garanzia di solidità”.

I servizi offerti

Fairgru offre molteplici servizi come manutenzione programmata, interventi tecnici di rilevazione guasto, assistenza tecnica, magazzino ricambi nonché modernizzazioni e ricertificazioni di vecchi impianti di sollevamento, servizio di informazione sulle norme vigenti nel settore. L’assistenza tecnica del personale specializzato, dotato di tutti i dispositivi di sicurezza e protezione, avviene con officine mobili e/o piattaforme.

L’Ing. Ivan Baretti, responsabile dell’area tecnica e service di Fairgru riguardo il rapporto con CTE dichiara: “Abbiamo visitato la Factory di Rivoli Veronese dell’azienda dove vengono prodotte le macchine, abbiamo conosciuto le persone che ci lavorano (nel service, negli uffici del marketing, in officina) e siamo entrati subito in sintonia; abbiamo la stessa idea di professionalità al servizio del cliente, abbiamo trovato un’azienda solida dove l’evoluzione dei prodotti è costante”.

Riguardo l’attività di Fairgru, continua: “Ogni anno investiamo in servizi e attrezzature per migliorare il nostro servizio di manutenzione, quindi ci è sembrato opportuno chiudere il cerchio sulle piattaforme aeree diventando centro autorizzato CTE per la Lombardia; ci occuperemo delle manutenzioni; i nostri tecnici seguiranno dei corsi specifici per ogni prodotto presso CTE, saremo in grado di diagnosticare qualsiasi problema anche di natura elettronica della macchina tramite software e pc dedicati presso il cliente e presso la nostra officina”.

Kohler Engines: ok all’HVO nei diesel

Kohler Engines continua il suo impegno per ridurre l’impatto ambientale dei propri motori. L’azienda ha recentemente approvato l’uso di olio vegetale idrotrattato (Hydrotreating of Vegetable Oils – HVO – secondo la specifica EN15940), puro o miscelato con il combustibile convenzionale, in tutti i suoi motori diesel. L’approvazione si basa su approfonditi test, in laboratorio e sul campo, condotti dalla squadra di ingegneria di Kohler. I motori Diesel del gruppo non necessitano di alcun tipo di modifica o aggiornamento specifico per l’uso dell’HVO. Mentre, rimane necessario l’utilizzo dei sistemi di post-trattamento dei gas di scarico, dove già previsti.

L’HVO è un combustibile a base di paraffina, noto anche come “diesel sintetico o rinnovabile”, prodotto da oli di derivazione vegetale e animale, scarti dell’industria della lavorazione della carne o del pesce. L’HVO, essendo derivato da scarti biologici, al contrario del biodiesel, non sottrae né risorse all’agricoltura, né contribuisce alla deforestazione. Può essere utilizzato in tutte le applicazioni, in cui oggi, viene utilizzato il diesel. È possibile ottenere una riduzione delle emissioni complessive di CO2 fino al 90%, a seconda della materia prima utilizzata nella produzione di HVO. Rispetto alla maggior parte dei combustibili diesel convenzionali, inoltre, ha un bassissimo contenuto di zolfo ed il suo utilizzo comporta una riduzione delle emissioni allo scarico del motore. Il Diesel sintetico è largamente diffuso nelle stazioni di servizio del Nord Europa, e si sta affermando come il carburante di futura generazione. È privo di oli di derivazione fossile, ed è un prodotto riciclato al 100%.

Il carburante HVO può essere distribuito, manipolato e immagazzinato come il carburante tradizionale. Che sia puro o miscelato, può essere utilizzato in qualsiasi motore Kohler, sia raffreddato ad acqua della linea KDI e KDW, sia raffreddati ad aria della linea KD. Inoltre, non sono richieste variazioni agli intervalli di manutenzione e si applicano le normali condizioni di garanzia previste in Europa.

I pregi dell’HVO

Luigi Arnone

“Vediamo un crescente interesse dei clienti per l’utilizzo del diesel sintetico (HVO) e degli altri combustibili rinnovabili. Gli eFuel sono particolarmente interessanti per l’impatto ambientale, nonché per il raggiungimento di performance paragonabili a quelle raggiunte utilizzando i carburanti diesel”, afferma Luigi Arnone, direttore Engineering, Diesel Engines di Kohler, “l’HVO è un carburante stabile, che non richiede modifiche o manutenzioni aggiuntive al motore”.

Le principali differenze di prestazioni tra il carburante diesel europeo (specifica EN590) e l’HVO sono riportate nella tabella sotto.

Il carburante HVO ha una densità inferiore, così che la massa di carburante iniettato per ciclo è minore rispetto al Diesel EN590, riducendo tra l’1 e il 5% le prestazioni di potenza e coppia. Questo effetto è parzialmente compensato da un più alto numero di Cetano (75 HVO vs 51 Diesel EN590), che ha un effetto positivo sulla combustione.

L’utilizzo dei combustibili rinnovabili è tra i requisiti fondamentali per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione mondiali. Kohler, approvando l’uso del carburante HVO su tutti i modelli Diesel, fornisce il suo contributo per un futuro sempre più sostenibile.

Kohler produce motori da più di 100 anni e, da sempre, ha arricchito la propria gamma di prodotti con l’obiettivo di facilitare e rendere più conveniente la vita degli utilizzatori finali in tutto il mondo. L’azienda offre una gamma completa di motori diesel, benzina e a gas fino a 140 cavalli – adottati globalmente da costruttori di macchine nei principali settori industriali (costruzioni, movimento terra, agricoltura, generatori e giardinaggio).

 

Liebherr LTM 1750: al millimetro!

Il team di Autovictor, utilizzando un’autogrù Liebherr LTM 1750, ha dato un contributo fondamentale nell’abbattimento della torre piezometrica dell’acquedotto di Gorgonzola, in provincia di Milano.

Si è trattato di un intervento spettacolare e di notevole ingegneria del sollevamento, che ha visto il piazzamento millimetrico della macchina all’interno di un contesto residenziale.

Allestire un sollevamento importante nel cuore di un nucleo urbano richiede una precisa ingegnerizzazione dell’intervento e l’organizzazione di una logistica impeccabile. Anche in questo caso Autovictor ha saputo ottimizzare il cantiere coordinandosi con l’impresa che ha effettuato la demolizione, con la polizia municipale e con le esigenze degli abitanti limitrofi all’area dell’intervento.

La progettazione del cantiere

Il progetto”, spiega Alessandro Gino, direttore operativo di Autovictor, “è partito nel marzo 2021, con i primi contatti da parte di DAF, la società incaricata delle demolizioni. In una fase iniziale, DAF era intenzionata a demolire la torre utilizzando esclusivamente gli escavatori, anche in considerazione di un’altezza non troppo elevata. Ma la torre in questione era ubicata proprio nel centro abitato di Gorgonzola, posizionata tra quattro condomini. Quindi – un approccio volto al contenimento del rumore, delle polveri e la volontà di eseguire l’operazione nella massima sicurezza – ha fatto scegliere una strada differente. In collaborazione con i tecnici dell’impresa, abbiamo quindi optato per il taglio della torre in varie sezioni che poi sono state rimosse sezione per sezione”.

La torre piezometrica abbattuta a Gorgonzola aveva un’altezza di circa 35 m ed era posta a un raggio di 42 m dal centro ralla della gru utilizzata per le operazioni di sollevamento e che ha dovuto movimentare un carico massimo di 49 t. Il cantiere ha richiesto l’utilizzo esclusivamente di una Liebherr LTM 1750, allestita con il braccio base e con 42 m di falcone a volata variabile, fatta eccezione per le operazioni di armamento e disarmo della gru, che sono state svolte da un’ulteriore gru Liebher LTM 1160 di appoggio. Una macchina ausiliaria decisamente impegnativa il cui utilizzo è stato giustificato dal cantiere stesso: la strada molto stretta ha infatti obbligato ad armare la macchina principale di punta. Dopo il posizionamento della 1750, l’intero traliccio è stato prelevato dall’autocarro e montato di punta, non essendoci spazio per posizionare la gru ausiliaria di fianco alla macchina principale.

La fase esecutiva

La fase operativa del cantiere ha visto il team della società di demolizione tagliare le varie sezioni della torre, mentre la gru di Autovictor ha proceduto alla rimozione dei conseguenti elementi. Nel complesso sono state fatti 11 tiri di gru, con il più pesante di 49 t. Otto tiri di gru hanno riguardato la rimozione della tazza, i rimanenti tre sono serviti per lo smantellamento delle gambe della torre piezometrica. Le varie sezioni della torre sono state appoggiate al suolo, successivamente demolite con le pinze degli escavatori e poi caricate per il conferimento in discarica.

 “Le difficoltà più elevate”, riprende Alessandro Gino, “hanno riguardato il piazzamento della macchina, che ha visto utilizzare anche l’ingresso dei box di uno dei condomini presenti nell’area. Per posizionare al meglio un piede della Liebherr è stato infatti creato un terrapieno sulla rampa dei garage”.

Tutto nei minimi dettagli

Nello specifico Autovictor si è impegnata nell’ingegneria del sollevamento e si è occupata del perfetto posizionamento della macchina. In collaborazione con l’impresa di demolizione è stata quindi trovata la soluzione per il riempimento della rampa, che è stata portata a livello del piano di campagna al fine di stabilizzare correttamente la macchina deputata ai sollevamenti. Il tutto coordinando l’intervento anche con gli abitanti dei quattro condomini e con la polizia municipale.

Il cantiere, compreso il montaggio e lo smontaggio della Liebherr LTM 1750, è durato una decina di giorni, mentre il tradizionale sistema di demolizione avrebbe richiesto almeno un mese di lavoro e avrebbe portato con sé anche notevoli disagi in termini di polveri e rumori.

Tutta la fase di armo della macchina in cantiere”, conclude Alessandro Gino, “è stata molto difficile, visto il posizionamento particolare e gli spazi davvero stretti a nostra disposizione. Impegnativa anche la logistica che ha visto l’arrivo del materiale con una sequenza ben precisa, non avendo spazio in cantiere e non potendo occupare aree al centro dell’abitato, che avrebbero comportato ostacoli alla normale viabilità. Ogni singolo pezzo arrivato in cantiere è quindi stato immediatamente montato sulla macchina e lo stesso, al contrario, è avvenuto per lo smontaggio”.

700.000esimo Daily prodotto a Valladolid

IVECO celebra il 700.000esimo Daily prodotto a Valladolid nel 30o anniversario dell’avvio della produzione in questo stabilimento.

Lo stabilimento IVECO di Valladolid, dove si producono sia l’autotelaio cabinato del veicolo commerciale leggero Daily sia la cabina del veicolo pesante IVECO S-WAY, ha raggiunto un importante traguardo con la produzione di 700.000 Daily. Inoltre, lo stabilimento celebra una seconda ricorrenza, in quanto la produzione del fiore all’occhiello dei veicoli industriali leggeri del brand è iniziata a Valladolid proprio 30 anni fa.

Lo stabilimento IVECO di Valladolid è in festa: a gennaio il 700.000esimo IVECO Daily è uscito dalla linea di assemblaggio, esattamente tre decenni dopo l’avvio della produzione di questo veicolo presso lo stabilimento. Un evento che conferma la qualità e l’efficienza di uno stabilimento che si è costantemente evoluto nel tempo e che attualmente è diventato un punto di riferimento nazionale per l’Industria 4.0.

José Manuel Jaquotot, responsabile dello stabilimento IVECO di Valladolid, ha affermato: “Il primo Daily è uscito dalla linea produttiva l’11 marzo 1992, con l’entusiasmo di chi inizia un nuovo progetto di vita. Sono stati 30 anni caratterizzati da grande impegno, entusiasmo e duro lavoro: tutto questo ha contribuito a mantenere nel tempo il successo del Daily e dello stabilimento IVECO di Valladolid come progetto industriale di successo che ha portato stabilità e che ha migliorato la qualità della vita di molte famiglie di Valladolid. Oltre a questo importante evento, a gennaio abbiamo anche raggiunto un altro traguardo: la produzione del Daily a Valladolid ha toccato quota 700.000. Continueremo a lavorare per onorare tutti coloro che ci hanno preceduto e per raggiungere altri 30 anni di successi per lo stabilimento di Valladolid e per l’IVECO Daily in Spagna ed Europa.”

Valladolid: oltre 60 anni d’innovazione

Lo stabilimento di Valladolid, costruito nel 1955, fu acquisito da IVECO il 13 settembre 1990, succedendo ad aziende del calibro di FADA, SAVA e infine Pegaso. Da quel momento presso lo stabilimento è iniziata la produzione del Daily. Attualmente si producono ogni giorno 140 veicoli Daily (un modello con oltre 6.000 varianti di prodotto) e 150 cabine dell’IVECO S-WAY.

Lo stabilimento IVECO di Valladolid impiega circa 1.100 persone ed è una delle aziende leader del settore dell’automotive nella regione di Castiglia e León. Nel 2017 ha celebrato il suo 60o anniversario, guardando al futuro con uno spirito d’innovazione che lo ha reso un punto di riferimento a livello mondiale nell’Industria 4.0.

La sua politica di continuo miglioramento ha consentito di aumentare l’efficienza, la qualità e l’adattabilità, promuovendo l’innovazione nella sua forza lavoro.

Dal 1992, anno in cui è stato prodotto il primo furgone IVECO Daily a Valladolid, lo stabilimento continua a percorrere la strada verso il progresso. Infatti, secondo José Manuel Jaquotot, “innovazione e trasformazione digitale sono le forze trainanti del nostro stabilimento. Stiamo lavorando per diventare leader nell’Industria 4.0 ed essere competitivi non solo all’interno di Iveco Group, ma anche nella regione di Castiglia e León, un’area altamente industrializzata.”

Nel 2019 lo stabilimento ha ottenuto il Gold Level nel World Class Manufacturing – un premio assegnato alle aziende che raggiungono i massimi livelli d’innovazione industriale – riconoscendo così i suoi importanti progressi in termini di qualità, tutela dell’ambiente, sicurezza e innovazione nei processi produttivi.

Daily: sei generazioni di miglioramenti

Con oltre 40 anni di sviluppo e successi alle spalle, il Daily si è guadagnato la reputazione di veicolo per il trasporto leggero per eccellenza. Gli oltre tre milioni di Daily prodotti in tre continenti e che percorrono le strade di 110 Paesi testimoniano la popolarità di questa gamma di prodotto e la sua abilità unica di adattarsi rapidamente alle esigenze specifiche dei clienti in tutto il mondo.

Nel corso delle sue sei generazioni, il Daily ha mantenuto la sua formula vincente e l’affidabilità, l’efficienza e la versatilità che hanno reso questo veicolo un punto di riferimento, pur cambiando nel corso degli anni attraverso un processo di costante aggiornamento per offrire la migliore risposta alle necessità dei clienti. Dal suo lancio nel 1978, la famiglia del Daily non si è mai fermata e ha introdotto nel mercato innovazioni rivoluzionarie che hanno cambiato il settore.

L’evoluzione del Daily è parte integrante degli sviluppi pionieristici di IVECO nelle tecnologie più efficienti e più sostenibili, fattori sempre più rilevanti nel settore dei trasporti. Infatti, oggi IVECO è leader nella propulsione a gas, una vocazione confermata dal Daily in versione CNG.

Il Daily si è adattato alle esigenze dei nostri clienti. Proprio l’anno scorso abbiamo lanciato il modello 2022, che ha ottenuto il riconoscimento “Light Industrial Vehicle of 2022 in Spain”, conclude Jaquotot.

Premio Industria Felix 2022 a Niederstätter

Niederstätter si è aggiudicata il Premio Industria Felix 2022 per le aziende che competono nel Triveneto. Un riconoscimento riservato alle eccellenze imprenditoriali che riconosce i primati delle aziende rispetto ai principali parametri di bilancio. Niederstätter, azienda bolzanina leader nel Nordest per la vendita e noleggio di macchinari edili, è stata selezionata tra le 50 aziende più competitive e affidabili. In particolare, è stata premiata come una delle migliori imprese a conduzione under 40 per performance gestionale e affidabilità finanziaria con sede in Alto Adige. Oltre a Niederstätter sono state premiate anche altre cinque aziende del territorio altoatesino.

Non possiamo che essere felici e soddisfatti per il prezioso riconoscimento perché ci ripaga dell’impegno e della serietà nel lavoro svolto durante l’ultimo difficile anno – ha dichiarato Daniela Niederstätter, membro del Consiglio d’Amministrazione dell’azienda -. Questo premio ci fornisce ulteriori motivazioni per portare avanti con successo i nostri progetti futuri di innovazione e sostenibilità“.

Il “Premio Industria Felix” è organizzato dal trimestrale di economia e finanza supplemento de “Il Sole 24 Ore”, Industria Felix Magazine, diretto da Michele Montemurro, in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, Associazione Culturale Industria Felix; con il sostegno di Confindustria, con la partnership istituzionale di Veneto Lavoro, la partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, Grant Thornton e con il patrocinio di Simest.

L’azienda

Niederstätter ha concluso il 2021 con un fatturato da record, vicino ai 40 milioni di euro. L’azienda, con sede amministrativa a Campodazzo, è attiva principalmente nel Nord Italia e opera tramite i suoi 80 collaboratori non solo nelle sedi altoatesine, ma anche in Veneto e in Lombardia. La presenza pluridecennale nel mercato dei servizi per l’edilizia, si è andata rafforzando anche per quanto riguarda l’offerta formativa: con le sue Academy distribuite tra Bolzano, Bergamo e Treviso, offre un programma di corsi specifici per gruisti e carrellisti, operatori di macchine movimento terra e gru mobili. Nel 2022 Niederstätter ha deciso di concentrarsi sull’implementazione dei servizi di assistenza al cliente, sull’alta formazione dei propri dipendenti e sulla sostenibilità. Non ultimo per importanza, l’ambito della sostenibilità ha già portato risultati positivi nel noleggio e nella vendita di macchinari elettrici a zero emissioni, presenti ora grazie a Niederstätter all’interno di diversi cantieri dell’Alto Adige. Le attese per il futuro sono molte e si rivolgeranno soprattutto verso prodotti e servizi volti alla sostenibilità.

La nuova multistrada AC 2.040-1 di Tadano

Il lancio della gru Tadano® AC 2.040-1 rappresenta un’innovazione sotto due aspetti: si tratta della prima gru multistrada sviluppata congiuntamente dai due stabilimenti Tadano in Germania: Lauf e Zweibrücken; il modello AC 2.040-1 è inoltre la prima gru della futura famiglia Tadano AC a vedere la luce. Al tempo stesso, l’annunciata armonizzazione dei marchi è stata completata: tutte le gru del Gruppo Tadano saranno commercializzate esclusivamente con il marchio Tadano.

Questo lancio sul mercato rappresenta qualcosa di molto speciale per noi: dopo tutto, la nuova gru AC 2.040-1 riunisce il know-how di Zweibrücken e Lauf ed è quindi la prima gru a coniugare il meglio dei due mondi“, sottolinea, non senza orgoglio, il Dr. Frank Schröder, vicepresidente di All Terrain Crane Product Line. La gru AC 2.040-1 anticipa un aspetto che caratterizzerà in futuro tutte le gru Tadano: è la prima gru della nuova famiglia Tadano AC. I modelli futuri erediteranno infatti tutti lo stesso DNA della gru AC 2.040-1: comando gru, cabina e tecnologie omogenei.

Al tempo stesso, la gru AC 2.040-1 fa parte dell’offensiva dell’azienda a favore dell’innovazione, a seguito all’annuncio che nei prossimi anni verranno lanciati sul mercato 15 nuovi modelli di gru, tutti a marchio Tadano. “Il motto della nostra strategia a marchio singolo è La vostra passione. Il nostro DNA. Perché per noi le gru sono molto più di un semplice prodotto. Questo motto vuole esprimere un aspetto comune esclusivo: nessun altro produttore si concentra risolutamente sulla tecnologia di sollevamento come lo facciamo noi. Questo vale sia per la nostra azienda nel suo complesso, sia per ogni singolo dipendente. Per noi, ogni sollevamento è importante tanto quanto per il cliente che lo effettua“, afferma il CEO Jens Ennen spiegando il concetto alla base di questa strategia.

La nuova famiglia Tadano AC

Per la gru AC 2.040-1, gli ingegneri Tadano di Lauf e Zweibrücken hanno riunito il meglio dei due mondi. Come in tutti i futuri modelli, è presente l’innovativo sistema di comando IC-1 Plus, con determinazione automatica del contrappeso, radar della capacità di sollevamento e visualizzazione dell’area di lavoro. Il sistema è in grado di determinare la capacità di sollevamento della gru in ogni posizione del braccio, in funzione dell’angolo di rotazione della torretta. Ciò significa che la AC 2.040-1 potrà sempre sfruttare la massima capacità di sollevamento disponibile con qualsiasi configurazione degli stabilizzatori, anche asimmetrica. Questo vantaggio diventa immediatamente evidente con il sistema di stabilizzatori Flex Base a regolazione infinitesimale.

Il modello è inoltre equipaggiato col sistema di telecamere Tadano Surround View che, esclusivo sul mercato, mostra graficamente le lunghezze di sfilo massime possibili degli stabilizzatori e il raggio di rotazione. Ciò rende Tadano Surround View perfetto per ottimizzare il posizionamento della gru sul cantiere. Anche lungo il percorso stradale verso il cantiere, il sistema aiuta a meglio riconoscere pedoni e ciclisti in curva.

La dotazione include inoltre il sistema di controllo a distanza IC-1 Remote, che mostra sul monitor la posizione e gli stati operativi del modello AC 2.040-1, per una gestione efficiente della gru e della flotta di veicoli. Il sistema supporta la pianificazione dell’utilizzo e della manutenzione ordinaria, garantendo così la massima disponibilità possibile della gru per le varie attività. Consente inoltre di leggere i codici di errore. In questo modo, i tecnici dell’assistenza potranno recuperare i dati rilevanti a distanza, analizzare gli errori e quindi diagnosticare e correggere velocemente i problemi.

In opzione è disponibile anche l’E-Pack, premiato dall’ESTA, con il suo motore elettrico da 32 kW, che consente alla gru AC 2.040-1 di funzionare in modo silenzioso e senza emissioni, ad esempio all’interno di edifici o durante il lavoro notturno in aree residenziali. Ciò rende questa gru a due assi il terzo modello Tadano AC, insieme alle gru AC 3.045-1 City e AC 4.080-1, a utilizzare l’E-Pack. Come tutte le prossime gru Tadano, presenta inoltre una cabina dal design particolarmente ergonomico, finora utilizzata esclusivamente nelle gru multistrada prodotte a Zweibrücken.

Alla luce di tutto questo, è quindi indubbio che la nuova gru Tadano AC 2.040-1 abbia onorato le promesse di offrire la migliore tecnologia dei due mondi.

Compatta e facile da manovrare

La gru AC 2.040-1 offre tutta una serie di vantaggi specifici della sua famiglia di veicoli: il carro a 2 assi e le dimensioni estremamente compatte rendono il modello perfetto per l’uso anche in cantieri con limitazioni di spazio. La gru deve la sua eccezionale manovrabilità in spazi angusti, tra l’altro, all’asse posteriore sterzante, dotato di programmi automatici per raggi stretti e sterzata a granchio. Anche sotto il profilo della circolazione su strada, le dimensioni compatte e il peso ottimizzato rendono questo veicolo Tadano una perfetta “gru taxi” dalle eccezionali caratteristiche: può infatti trasportare fino a 1,1 tonnellate di contrappeso senza superare il limite di dodici tonnellate previsto per il carico assiale. La gru AC 2.040-1 è libera di circolare su strada anche grazie alle emissioni a norma EU Stage V, ovvero il più recente standard sui gas di scarico.  Dotata di un moderno motore Cummins, è all’avanguardia in termini di tecnologia di trasmissione: questo potente motore diesel da 310 HP (231 kW) apporta un’enorme riserva di potenza che garantisce bassi consumi e una lunga durata della trasmissione.

Il carro della gru AC 2.040-1 è qualcosa di cui Tadano va molto fiero. In ogni dettaglio tecnico traspare l’esecuzione robusta e l’elevata affidabilità che da sempre caratterizzano tutti i carri costruiti a Lauf. Ciò riflette inoltre la decisione dell’azienda di dividere in futuro la produzione, realizzando le torrette a Zweibrücken e i carri a Lauf. “Nel fare ciò, abbiamo tenuto conto dell’elevato grado di competenza in questo stabilimento nello sviluppo e nella produzione dei carri”, sottolinea Schröder. Nello specifico, l’AC 2.040-1 si distingue per le eccellenti performance in fatto di pendenza superabile e di accelerazione, oltre che per il suo funzionamento molto silenzioso, in particolare in confronto a gru più grandi, fattore che sta acquisendo un’importanza sempre maggiore, anche in considerazione dei livelli di rumorosità accettabili ad esempio nei centri urbani.

Inoltre, la gru AC 2.040-1 ha ereditato la cassetta porta-attrezzi nella parte posteriore dal modello di successo Tadano ATF 40G-2, realizzabile con o senza ripiano in legno e anche in questo caso, rimovibile. “Tale soluzione è molto apprezzata dai nostri clienti, quindi farà probabilmente parte di tutte le future macchine della famiglia AC”, spiega Schröder.

Nuovi standard nel sollevamento

In termini di prestazioni di sollevamento, la gru Tadano AC 2.040-1 definisce nuovi standard, in particolare quando il braccio è in posizione impennata: la gru è infatti in grado di sollevare carichi fino a 7,6 tonnellate con il braccio completamente sfilato per 35,2 metri e un raggio di lavoro di otto metri: nessun’altra gru di questa categoria può riuscirci. L’elevata potenza del suo braccio idraulico permette inoltre di sollevare pesi fino a 31,9 tonnellate, senza richiedere pulegge aggiuntive. “Ciò significa che la gru AC 2.040-1 può gestire un’ampia gamma di sollevamenti, in modo rapido e flessibile senza dover variare l’allestimento, operazione che sarebbe dispendiosa in termini di tempo”, afferma il Dr. Frank Schröder, descrivendo un ulteriore vantaggio cruciale della nuova gru Tadano, che convince anche per le eccezionali capacità di sfilo del braccio sotto carico grazie alla sua potenza. Il runner, comodamente trasportabile direttamente sulla gru, a sinistra del braccio principale, velocizza le operazioni sul cantiere, aumentandone anche l’efficienza. Quando la lunghezza massima del braccio principale di 35,2 metri non basta, lo sbraccio può essere incrementato con una prolunga di nove metri inclinabile fino a 40°.

Flessibilità d’uso

Grazie a caratteristiche tecniche quali il braccio completamente idraulico, la nuova gru multistrada Tadano AC 2.040-1 si rivela una “gru taxi” estremamente versatile, subito pronta a entrare in funzione, che colpisce positivamente per la sua capacità di svolgere compiti quali la copertura di edifici, l’installazione di impianti fotovoltaici o il sollevamento di container e di materiali di lavoro nei cantieri, oltre al montaggio e allo smontaggio di macchine: tutte applicazioni in cui risulta senz’altro la prima scelta, grazie anche all’E-Pack a zero emissioni nei lavori all’interno di edifici.

Debutto del mini elettrico CASE CX15 EV

CASE Construction Equipment ha offerto un primo assaggio della gamma ampliata di miniescavatori all’evento CNH Industrial Capital Markets Day tenutosi il 22 febbraio 2022 a Miami Beach, in Florida. La vetrina ha incluso il debutto del CASE CX15 EV (veicolo elettrico), un mini escavatore elettrico che verrà introdotto nel mercato europeo nel 2023.

Il CASE CX15 EV è un mini escavatore da 1,3t alimentato da un motore elettrico da 16 kW – è dotato di cingoli retrattili che portano la larghezza della macchina a circa 790mm per passare attraverso le porte e lavorare in spazi ristretti. Può anche lavorare molto vicino a strutture e ostacoli con un raggio di rotazione minimo. La batteria agli ioni di litio da 21,5 kWh viene caricata dal caricatore di bordo da 110V/220V o tramite un caricabatterie rapido esterno che può caricare la macchina molto velocemente, in genere entro 90 minuti. A seconda del tipo di lavoro, il CASE CX15 EV fornisce abbastanza potenza per un’intera giornata lavorativa di otto ore. Un sistema idraulico con rilevamento del carico offre prestazioni fluide e potenti che permettono all’operatore di adattare la macchina a ogni compito.

Il commento

Dalle emissioni ridotte alla riduzione del rumore e ai minori costi di carburante e manutenzione nel corso della vita della macchina, il CASE CX15 EV sarà un’aggiunta potente, efficiente e sostenibile alla nostra linea di miniescavatori“, afferma Egidio Galano, responsabile del Product Management Europa di CASE. “Questa macchina è il prossimo passo del nostro viaggio verso l’elettrificazione, e siamo impegnati a portare al settore un portafoglio complementare di attrezzature diesel ed elettriche per soddisfare le esigenze della più ampia gamma di applicazioni e operazioni“.