Aziende

Bauer: oltre la fiera

OLYMPUS DIGITAL CAMERAdi Cristiano Pinotti

Siamo stati ospiti dell’In-House Bauer, l’occasione migliore per toccare con mano tutte le novità tecnologiche proposte dal costruttore e –incredibile ma è così – per comprendere anche il mercato domestico, in cui Bauer Macchine Italia si sta ritagliando un ruolo da assoluta protagonista.

L’open day è riduttivo. La fiera è bella ma dispersiva. L’In-House Bauer è invece un mondo a se stante, una vera e propria full immersion tecnologica dedicata a tutti gli aspetti delle fondazioni speciali. Un’occasione unica per capire lo studio, la progettazione, l’attenzione per i più minuti particolari, in una sola parola l’impegno che Bauer riversa su un settore difficile quanto affascinante. Nostre guide alcuni esponenti di spicco dello staff di Bauer Macchine Italia, una realtà che, in pochi anni, ha saputo entrare nel mercato italiano, comprenderlo e proporsi, nel pieno della crisi, con una forza unica, figlia di un’enorme competenza e, incredibile a dirsi per uno dei maggiori marchi a livello planetario, di tanta umiltà. Una dote, perché di questo si tratta, che permette di avvicinare le imprese, di comprendere i problemi di cantiere e di proporre soluzioni spesso innovative sotto il profilo tecnologico. La chiave necessaria per aggiudicarsi anche gli appalti più «complicati».

Il senso delle cose

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl sorriso dell’ing. Alberto Delle Coste, Amministratore Delegato di Bauer Italia, è il benvenuto all’edizione 2014 dell’In-House. Trasmettendoci il suo entusiasmo contagioso, prova a spiegarci il senso della manifestazione svoltasi dal 10 al 13 maggio. «Durante questi quattro giorni – esordisce – sono venute a trovarci oltre 2.500 persone provenienti da tutto il mondo. Come Bauer Macchine Italia abbiamo ricevuto la visita di una settantina di persone di 20 imprese differenti, molte delle quali assolutamente nuove per quanto concerne il mondo Bauer. Una presenza numerosa, molto qualificata e assolutamente eterogenea per dimensione e tipologia di imprese, che si è unita all’ormai tradizionale partecipazione di docenti universitari e studi di ingegneria e progettazione. Tanti professionisti del settore che non solo hanno goduto della caratteristica atmosfera bavarese, ma hanno potuto osservare da vicino tutte le novità esposte e, ad Aresing, nel nostro campo prove, vedere all’opera alcune macchine».

OLYMPUS DIGITAL CAMERANegli occhi dell’Ing. Dalle Coste c’è però qualcosa di più: si percepisce la soddisfazione di chi ha visto crescere la propria realtà, Bauer Macchine Italia, a una velocità quasi inaspettata; c’è l’amore per il proprio lavoro; c’è il giusto compiacimento per la qualità del proprio team. Continua Dalle Coste: «in un’ottica italiana, a mio avviso è stata la migliore edizione dal punto di vista della clientela intervenuta e ci dà un messaggio importante. La Bauer sta iniziando a farsi capire, riusciamo a essere un po’ più attraenti, facciamo meno paura, le imprese cominciano davvero a essere interessate a questo mondo. E non sto parlando solo dei grandi clienti storici. La presenza della filiale italiana ha aiutato e aiuta moltissimo, le imprese ci avvicinano con maggiore facilità, i clienti sanno che possono dialogare con noi in tutte le fasi, dalla progettazione del cantiere all’assistenza, settore che per Bauer Italia è divenuto di assoluta eccellenza. E poi c’è tutta la nostra tecnologia. Certo siamo un po’ più cari rispetto alla concorrenza, ma nella vita di una macchina il prezzo si ammortizza benissimo proprio attraverso tecnologie molto avanzate che permettono di aggiudicarsi appalti di qualsiasi tipo».

 

Un piazzale di novità

OLYMPUS DIGITAL CAMERAL’area sulla quale si affacciano gli edifici aziendali è una sequela di piccole e grandi novità, tutte con un unico comune denominatore: trovare una soluzione per incrementare prestazioni ed efficienza. Cicerone di turno è l’Ing. Matteo Canepa, Direttore Commerciale Bauer Macchine Italia che ci accompagna tra e novità esposte. Il nostro tour inizia da un vero colosso, una MC96 presentata con una morsa giracolonna da 3 m che, dopo l’In-House, prenderà la volta del sud est asiatico per realizzare pali di fondazione a 105 m di profondità interamente rivestiti del 3.000.

Continuiamo con due RTG. Si tratta di macchine che nascono all’interno del gruppo Bauer come attrezzature specifiche per palancole, ma data la loro versatilità e potenza – i motori sviluppano potenze di almeno 570 kW – nel tempo sono risultate estremamente versatili da essere applicate a moltissime lavorazioni. La prima, giusto per dimostrare quanto appena asserito, è una nuova RM20 dedicata ai pali battuti tramite un nuovo martello ad alta frequenza che riesce a produrre fino a 120 colpi/min. Il martello battipalo ha un nuovo sistema di accoppiamento idraulico rapido, mentre la macchina è attrezzata con una side rotary. Queste perforatrici, infatti, hanno la possibilità di ruotare il mast e sono attrezzate con una piccola rotary con elica continua ideale in caso di preforo per alleggerire il terreno affinché il palo possa essere battuto in maniera più agevole. La seconda RTG è invece un modello a colonna telescopica con nuovo vibratore per palancole che può essere regolato in ampiezza e frequenza di vibrazione per assicurare maggiori performance e versatilità.

Decisamente interessante la BG18H con mast ribassato che sfrutta un nuovo concetto di modularità del mast. «Un tempo – interviene Canepa – per fare una macchina ribassata era necessario smontare il mast originale e montarne uno di dimensioni più contenute. Oggi abbiamo costruito dei mast modulari che possono lavorare a tutta corsa e, nel caso non fosse possibile, per ribassarli è sufficiente smontare il falchetto, togliere la sezione superiore, rimontare il falchetto e, grazie a un sistema di rinvii creato anche all’interno della parte inferiore del mast, far passare le funi e lavorare con un mast più contenuto, senza perdere nulla in termini di potenza». Un’applicazione interessante per il mercato italiano, con un futuro soprattutto per il settore dell’adeguamento normativo delle strutture industriali. «Il lavoro sottocapannone – riprende il Direttore Commerciale – ha un grosso futuro nel nostro paese. In genere non sono lavori pesanti da un punto di vista geologico, ma è opportuno avere una macchina che ingombri meno del capannone per non smontare le coperture. Che è sempre un costo e, soprattutto, un’incognita. Questo concetto di mast modulare con le giuste proporzioni si può applicare su qualsiasi macchina. Abbiamo ingegnerizzato una BG 39 per stare nei 17-18 m di altezza, un risultato notevole per una macchina che di norma raggiunge i 30 m. E recentemente abbiamo realizzato un upgrade di una BG25 inserendo un mast ribassato che ha permesso all’impresa di prendere un lavoro specifico: pali sotto una linea dell’alta tensione. Inoltre la modifica del mast è un semplice montaggio meccanico che non comporta molti problemi e può essere eseguito in meno di una giornata da parte del personale di cantiere».

Pochi passi ed eccoci al cospetto di una nuova tecnologia: un’enorme idrofresa montata su una BG46, uno dei colossi di casa Bauer. «In questo caso – commenta la nostra guida – la macchina è allestita con il sistema di tensionamento delle manichette HDS100 che consente di arrivare a una profondità di scavo di 100 m e monta la nuova idrofresa BC35. A livello tecnico è stato allungato il corpo fresa per consentire una più elevata capacità di guida all’interno dello scavo; è stata aumentata la superficie di contatto dei flap idraulici (gli scudi per il controllo della verticalità della fresa); ed è stato riprogettato il posizionamento della pompa di aspirazione fanghi: portata un po’ più in alto permette manutenzioni più agevoli. Anche le ruote sono particolari. Si tratta di ruote ibride utilizzate per la prima volta in Tennessee per affrontare un terreno con strati considerevoli di argilla e roccia dura. Anziché affrontare i vari strati con ruote differenti, che presuppongono un aggravio in termini di tempo, sono state messe a punto queste ruote con lama pulitrice e denti diversificati per il duro e per l’argilla. Ha dato ottimi risultati e la trovo una soluzione molto intelligente anche per l’Italia, dove spesso abbiamo a che fare con terreni eterogenei».

Per quanto concerne la Value Line spicca la nuova BG11, macchina con 11 t/m di coppia su un carro base sviluppato in collaborazione con Caterpillar. Tra le sue peculiari caratteristiche la capacità di essere automontante: anche il contrappeso può essere montato utilizzando il mast tramite il rinvio delle funi. Senza l’asta kelly e il contrappeso la macchina si situa al di sotto delle 30 t. «Per quanto concerne questa linea – precisa Canepa – come Italia stiamo spingendo molto sul CFA. Vorremmo realizzare un CFA passivo, cioè che possa sfruttare la lavorazione a elica continua senza la necessità di un argano o di un cilindro di spinta, così come fanno molti dei nostri concorrenti». Ricordiamo, infatti, come il CFA Bauer sulle Premium Line preveda sempre l’argano e il cilindro di spinta che rende molto più efficienti e produttivi, ma forse è poco adatto, anche a livello di industrializzazione, alla linea Value. Siamo certi che sarà uno sviluppo prossimo.

 

OLYMPUS DIGITAL CAMERA«In un’ottica italiana, è stata la migliore edizione dal punto di vista della clientela intervenuta e ci dà un messaggio importante. La Bauer sta iniziando a farsi capire, riusciamo a essere un po’ più attraenti, facciamo meno paura, le imprese cominciano davvero a essere interessate a questo mondo. La presenza della filiale italiana ha aiutato e aiuta moltissimo, le imprese ci avvicinano con maggiore facilità, i clienti sanno che possono dialogare con noi in tutte le fasi, dalla progettazione del cantiere all’assistenza, settore che per Bauer Macchine Italia è divenuto di assoluta eccellenza».

Ing. Alberto Delle Coste, Amministratore Delegato di Bauer Macchine Italia

 

 

 

 

E non si scherza neppure al campo prove

OLYMPUS DIGITAL CAMERALa musica non cambia trasferendosi ad Aresing dov’è situato il campo prove. Qui, ancora una volta, possiamo toccare con mano quanto conti la voce dell’Italia e come i messaggi del mercato nostrano vengano recepiti dal marchio tedesco. Il primo macchinario messo in funzione dai tecnici Bauer è una BG30H (dotata di pantografo) con un sistema BTM400. «In questo caso – prosegue Canepa – è stato messo a punto un sistema CCFA (cioè un CFA rivestito) con la possibilità di andare più a fondo della colonna intera. In sostanza funziona come una doppia testa tradizionale fino a che non si raggiunge la quota con la colonna di rivestimento. A questo punto viene data la possibilità di sganciare il sistema dai rivestimenti, risalire con la rotary, fare una ripresa con una prolunga kelly e perforare. È un’applicazione tipica da pali secanti e dà la possibilità di rivestire fino alla quota dei tubi secando da manuale. In sostanza  si crea un palo secante, totalmente rivestito e, appena sotto, un palo leggermente più piccolo con l’elica che va più in profondità, fino a 6 m».

Ad Aresing abbiamo visto all’opera anche una RG18S, della linea RTG, con mast fisso per tecnologie di miglioramenti di terreni, doppia testa o pali tradizionali. In allestimento per il miglioramento di terreni con colonne di soil mixing, prevede una doppia testa Eurodrill 100/200 cui viene applicato un sistema di cinque palette con un utensile con denti a scarpetta, dove la parte interna ruota in un senso e l’utensile gira in senso inverso, creando un moto relativo di quasi 100 giri/min. Rendendo più omogenee le colonne di soil mixing, si possono lavorare diametri molto interessanti.

La dimostrazione si è infine conclusa con una MC96 dotata di sistema di sicurezza per il camminamento sul traliccio in fase di montaggio, smontaggio e manutenzione.

 

Il Sistema EEP: Energy Efficenty Package

L'ing. Matteo Canepa, Direttore Commerciale Bauer Macchine Italia
L’ing. Matteo Canepa, Direttore Commerciale Bauer Macchine Italia

«Da quest’anno – afferma con orgoglio Canepa – tutte le macchine della linea Premium sono disponibili con un’opzione molto conveniente (siamo nell’ordine dei 30.000 euro, che sul costo di macchine di questo tipo è davvero poco). L’EEP è un sistema di risparmio carburante che consente un cospicuo recupero dell’energia tramite il controllo delle prestazioni del motore quando la macchina non è in fase di scavo e il controllo dell’argano principale». In sostanza, per semplificare le cose, Bauer converte, in stile Formula 1, parte dell’energia dissipata in energia da riutilizzare. Questo sistema è stato testato in cantiere per circa un anno e ha portato risparmi quantificabili tra il 15 e 20%. Utilizza manichette dell’olio maggiorate e un dispositivo elettronico di gestione di tutti i sistemi ausiliari che percepisce il bisogno di potenza effettiva e va a regolare il regime di rotazione a seconda della velocità. In pratica una sorta di load sensing per il consumo del gasolio. «Tra l’altro – ci confida Alberto Dalle Coste – la BG30 che ha eseguito il test è sul mercato come usato e noi di Bauer Macchine  Italia siamo molto tentati di acquistarla e inserirla nel nostro parco noleggio».

 

Il resto del mondo

OLYMPUS DIGITAL CAMERAOvviamente l’In-House ha dato spazio all’intera gamma dei marchi Bauer. Se abbiamo già detto di RTG, Klemm ha esposto il best seller 806-5G e le applicazioni KA, bracci che possono essere montati sugli escavatori idraulici e consentono di trasformare un escavatore in una perforatrice per piccola perforazione. ABS, che si occupa di perforazione orizzontale, ha presentato la sua nuova trenchless 1200; mentre la new entry AGBO (acquisita da Bauer nei primi giorni di maggio) rappresenta un marchio tedesco che va a completare il range Prakla per quanto concerne le macchine per pozzi idrici. Infine non vanno dimenticati gli utensili da scavo con un nuovo ibrido tra elica e bucket che, opportunamente sfruttato, offre il beneficio della disgregazione dell’elica unito alla raccolta del materiale del bucket con la possibilità di lavorare con un singolo utensile in terreni diversi. Senza dimenticare un bucket conico internamente e cilindrico esternamente e un nuovo carotiere che convoglia meglio il materiale in risalita.    

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