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NEL SEGNO DELL’ELETTRONICA

Aperturadi Costantino Radis

La strada dei nuovi sollevatori telescopici Merlo passa dai primi modelli della linea Agri. Ma le soluzioni che troveremo nel prossimo futuro nella gamma Construction sono già tutte qui.

Nuova concezione modulare, nuove cabine, nuovi motori, controllo elettronico totale di tutta l’idraulica. E i sollevatori che c’erano prima sono ormai un lontano ricordo

Affrontare la crisi a viso aperto e proporsi in modo aggressivo sul mercato globale.

Merlo non si è fatta trovare impreparata con una nuova gamma modulare di sollevatori telescopici che mettono in discussione i valori che fino ad ora hanno caratterizzato il mercato di queste macchine.

L’aggiornamento normativo delle motorizzazioni ha infatti dato l’occasione ai progettisti del Gruppo di rivedere completamente le proprie macchine in ottica di sinergia globale.

Gli obiettivi sono evidenti: ottimizzare i costi di produzione, i costi di trasporto per i mercati lontani, alzare il livello qualitativo, avere allestimenti diversi usando la combinazione dei componenti e soddisfacendo le esigenze di molti target senza rinunciare alla proverbiale flessibilità Merlo.

Obiettivi ambiziosi che hanno richiesto investimenti di circa 100 milioni di euro nell’ultimo triennio effettuati quasi completamente con fondi propri grazie a una situazione finanziaria solida e che guarda con realismo ottimista al prossimo futuro.

Il rinnovo completo di tutti i modelli prevede la possibilità di avere dotazioni di alta gamma anche su macchine di piccola taglia.

La presenza dell’elettronica diventa ora fondamentale non solo nel nuovo Merlo CDC ma anche nel dialogo fra i nuovi motori e l’impianto idraulico con la gestione ottimizzata delle trasmissioni tramite l’Eco Power Drive.

Macchine che fissano nuovi punti di riferimento e che abbiamo visto da vicino con i nuovi TF42.7 in versione standard e TF38.10 con motore da 156 CVTronic, CS (Cabina Sospesa) e dispositivo TT (Tilting & Traslazione).

 

CABINA: CON LE SOSPENSIONI L'ERGONOMIA REGNA SOVRANA

DCIM100GOPROLa razionalizzazione parte dalla cabina visto che Merlo produce in proprio questo componente. Sarà ora usata su tutta la gamma con evidente riduzione dei costi, aumento della qualità complessiva, dotazione di un comfort di alto livello anche su macchine più piccole. L’engineering ha ottenuto un risultato pregevole in cui il design complessivo tiene in grande considerazione la funzionalità tipica di un uso gravoso. La struttura ROPS-FOPS è stata progettata per conferire la maggiore superficie vetrata oggi sul mercato. La visibilità è ottimale in ogni direzione con particolare attenzione verso l’alto. Il parabrezza curvo lascia libera un’ampia zona riparata dal tettuccio grigliato FOPS Livello II. La plancia ha un display digitale, integrato con il piantone regolabile, che indica i parametri vitali. A sinistra si regola la climatizzazione che ha tempi di warm-up e cool-down dimezzati rispetto al passato. Con motore a 1.500 giri/min si arriva a 22°C con temperatura esterna di 43°C e a 26°C con temperatura esterna di -15°C. A destra c’è il monitor del Controllo Dinamico del Carico che è ora presente su tutti i sollevatori in due livelli: light (senza monitor) e top (con monitor). Il manipolatore può essere sia elettromeccanico (come nel caso del TF42.7 in prova) che elettronico (presente sul TF38.10 156 CVTronic). SinistraQuest’ultimo, su un bracciolo integrato nel sedile (in opzione), è presente nelle versioni con impianto idraulico flow-sharing e con la cabina sospesa. La qualità complessiva delle plastiche è molto buona. Merlo, nella sua verticalizzazione del prodotto, prossimamente produrrà il 95% dei componenti polimerici delle cabine tramite la propria società Tecnopolimeri. Eccellente la sospensione brevettata della cabina (optional) che permette una escursione verticale di ben 110 mm. Un unicum nel panorama dei telescopici e che, con il sedile sospeso e l’ammortizzazione sul sollevamento del braccio, eleva comfort e produttività nelle applicazioni di load & carry. La rumorosità con la sospensione diminuisce di 2 dB(A) che si aggiunge al miglioramento di 3 dB(A) ottenuto con la nuova cabina dimezzando l’intensità del rumore rispetto al passato. Dietro al posto guida trovano spazio gli oggetti personali e le vivande con una cabina che porta il comfort a livelli non usuali per macchine di questo tipo.    

MOTORE E IDRAULICA: UNA PICCOLA RIVOLUZIONE COPERNICANA

DCIM100GOPROLa gestione elettronica dei nuovi motori è stata vissuta da Merlo in modo fortemente proattivo aprendo nuove frontiere nell’uso dei sollevatori telescopici. La motorizzazione Stage IIIb adottata sul TF42.7 e sul TF38.10 156 CVTronic è il 4 cilindri Deutz TCD 3.6 L4 da 4.100 cm3, turbocompresso con intercooler aria/aria e iniezione Common Rail Deutz DCR che eroga 156 CV (115 kW) @ 2.400 giri/min. La coppia massima è di 609 Nm @ 1.600 giri/min. Il regime di funzionamento più favorevole, in termini di coppia e potenza, si assesta a 1.800 giri/min. È dotato di filtro antiparticolato a rigenerazione passiva con DOC (Diesel Oxidation Catalyst) che non richiede manutenzione nel corso della sua vita utile. È un motore molto compatto che ha permesso di migliorare la visibilità laterale e aumentare le superfici radianti che hanno ora una ventola idrostatica reversibile (Fan-Drive) per agevolarne la pulizia.

SinistraTraslazione e attrezzatura hanno due impianti separati. Per l’attrezzatura si passa da una semplice pompa a ingranaggi con distributore a centro aperto fino a una con portata variabile e distributore Load Sensing Flow Sharing (TF38.10 156 CVTronic) passando per un Load Sensing classico (TF42.7 in prova). Entrambi arrivano a 178 l/min con 210 bar di pressione di cui 130 l/min per l’attrezzatura e 48 l/min per il Fan Drive. La traslazione può essere idrostatica a due velocità o a variazione continua CVTronic. La gestione è ora affidata al Merlo EPD – Eco Power Drive che ottimizza il regime motore a seconda delle applicazioni. L’EPD slega il regime di rotazione del motore dall’avanzamento della macchina limitando i consumi medi rispetto a un uso convenzionale. Portando a “zero” la regolazione del regime motore dell’EPD è possibile usare la macchina in modo tradizionale dosando con l’acceleratore sia il regime motore che la velocità di traslazione e usando l’inching in alcune manovre. Conviene invece impostare un numero fisso di giri e comandare con il pedale, che diventa un semplice attuatore della traslazione, la velocità di movimento lasciando l’attrezzatura sempre in condizioni di massima operatività. La funzione Speed-Control fissa invece la velocità di avanzamento indipendentemente dal regime motore risultando molto utile nei trasferimenti o con la PTO. L’EPD interviene anche nelle manovre di traino o trasferimento. Quando si raggiunge la velocità desiderata abbassa il regime motore fornendo solo la coppia e la potenza necessarie. DestraLa riduzione media del regime motore è di circa il 30% rispetto a un uso convenzionale della macchina. Il risparmio medio complessivo è del 18% che comporta, in circa 1.000 ore annue di lavoro, un risparmio di circa 2.000 litri di gasolio. La versione Top dell’EPD, montata sul TF38.10 156CVTronic in prova, permette anche di regolare il regime motore direttamente dal manipolatore. La gestione ottimizzata del power-train vede infine gli assali Merlo con l’altezza libera da terra di 510 mm. La più alta della categoria contro i 410 mm del migliore concorrente di pari livello e i 440 mm del migliore concorrente di una categoria superiore. Il cambio a variazione continua CVTronic, brevettato da Merlo, prevede un aumento della coppia scaricata a terra del 12% rispetto alla trasmissione idrostatica standard grazie alla presenza di due motori di traslazione che lavorano insieme alle basse velocità. Alle velocità superiori rimane in azione un solo motore per ridurre i consumi. Con questa soluzione è possibile accelerare in piena coppia e senza cambio marcia da 0-40 km/h.    

 

 

STRUTTURA: LA MODULARITÀ È PROTETTA DAL MERLO CDC

AperturaI nuovi sollevatori Merlo nascono da un concetto di modularità che vede un numero limitato di componenti dare origine a modelli di diverse categorie e livelli di equipaggiamento. Permutando i vari componenti si hanno complessivamente 22 versioni diverse fra il TF42.7 e il TF38.10. Le componenti fondamentali sono il telaio, la cabina, il motore/idraulica, gli assali e ovviamente il braccio. Nel caso specifico delle macchine testate abbiamo identico telaio, il motore (per il TF38.10 disponibile anche il motore Deutz da 120CV) ma in un caso pompa a ingranaggi e centro aperto, nell’altro pompa a portata variabile e Load Sensing Flow Sharing. La cabina è uguale ma sospesa per il TF38.10 e infine l’assale anteriore specifico per il sistema TT per il TF38.10 e braccio più corto per il TF42.7. Ogni modulo è costruito e collaudato funzionalmente per poi essere assemblato con ulteriori collaudi per un controllo qualitativo completo a fine linea. Questo permette di avere massima flessibilità e, al contempo, un livello qualitativo elevato.

StrutturaNon solo. La concezione modulare ha permesso di semplificare la manutenzione con la concezione di elementi indipendenti fra loro. Necessitano di poche operazioni pianificate per il montaggio e sono più accessibili anche in cantiere. Il motore, ad esempio, è visitabile da un solo lato. Il processo costruttivo è verticalizzato con una percentuale di componenti in proprio che supera il 90%. Carpenterie, assali, cilindri idraulici, componenti plastiche ed elettroniche: tutto costruito in house con una diffusione orizzontale del nuovo Merlo CDC (Controllo Dinamico del Carico) che arriverà su tutti i nuovi modelli elevando il livello di sicurezza con dotazioni di alta gamma sui modelli più piccoli. Disponibile sia in versione light senza monitor che in versione full con monitor elettronico, il Merlo CDC controlla costantemente la stabilità longitudinale del sollevatore tramite il monitoraggio di inclinazione e sfilo braccio, inclinazione telaio e riconoscimento dell’attrezzo montato con la portata effettiva. Quest’ultimo avviene sia automaticamente, tramite dei sensori, che manualmente. Il carico è determinato istantaneamente tramite una visualizzazione a monitor delle ultime 20 pesate con una sommatoria che può arrivare fino a 10.000 t potendo così controllare anche il carico.    

PREGI E DIFETTI
Elettronica efficace e utile con CDC di serie su tutti i modelli, comportamento fluido, sicuro e dinamico, concezione modulare vincente, grande comfort . Sarebbe utile che il sistema TT fosse di serie per aumentare ancora di più la sicurezza