Walkaround

Mini U10-5 di Kubota: specie evoluta

di Roberto Negri

Il nuovo U10-5 segna un ulteriore salto generazionale della gamma di miniescavatori targati Kubota. Motorizzazione Stage V, nuovi manipolatori laterali e un’impostazione costruttiva che porta i consolidati plus dei mini di Osaka nel futuro. Mantenendone la tradizionale affidabilità e durata.

La sede della filiale italiana di Kubota Europe S.A.S. a Segrate (MI)

Prima sottovalutato, poi sempre più apprezzato per le sue tante doti, infine protagonista assoluto del cantiere. A dispetto di una taglia che lo farebbe passare inosservato fra i tanti pesi massimi del construction, la parabola del miniescavatore è forse una delle più interessanti fra quelle che hanno rivoluzionato il panorama dei mezzi d’opera negli ultimi decenni. Dietro a questo risultato, non a caso confermato da numeri di mercato decisamente importanti, c’è il lavoro di tanti costruttori, molti dei quali hanno messo in qualche misura la loro firma su questo segmento fino a identificarsi con esso e contribuendo a spostarne l’orizzonte tecnologico sempre un passo avanti. Fra questi senza dubbio si colloca Kubota, che oltre a motorizzare molti dei suoi competitor con una gamma di propulsori di grande successo propone una propria gamma di miniescavatori ormai da diversi anni premiata da un solido e fidelizzato consenso. E che oggi compie un nuovo passo in avanti con la macchina protagonista del nostro walkaround, l’U10-5, un piccolo gioiello da poco più di una tonnellata con caratteristiche che promettono di farne, a dispetto delle dimensioni, “the next big thing” del brand di Osaka. Conosciamolo più da vicino.

Un nuovo passo avanti 

Evoluzione di predecessori con un forte e fidelizzato radicamento fra gli utilizzatori, il nuovo mini U10-5 è qualcosa di più di un semplice per quanto accurato restyling, ma si distingue al contrario per una serie di nuove soluzioni che incidono in misura importante sia sull’approccio alla macchina da parte dell’operatore sia sulle sue prestazioni, mantenendo intatte le caratteristiche prestazionali e di affidabilità che caratterizzano i mini della casa nipponica.

Ad aprire l’elenco delle novità è il propulsore, un tricilindrico diesel Kubota D722-E4-BH-5 raffreddato ad acqua ed emissionato Stage V, che a dispetto dei suoi soli 719 centimetri cubici di cilindrata è in grado di erogare una rispettabile potenza di 7,6 kW a 2050 giri/minuto. Un risultato frutto dell’elevata efficienza di combustione garantita da un esclusivo sistema a tre vortici, che oltre a ridurre le emissioni di gas inquinanti offre livelli di rumorosità particolarmente contenuti. Molto apprezzabile nello specifico anche la sua ingegnerizzazione all’interno della macchina, con una disposizione che ne lascia a portata di mano la maggior parte dei componenti per una manutenzione più rapida; un’impostazione, questa, che ritroviamo anche nella disposizione dei condotti idraulici e che in macchine di questa taglia risulta ancor più importante, in quanto evita la necessità di lunghe operazioni di smontaggio e riassemblaggio per gli eventuali interventi di riparazione. Un secondo pezzo forte del nuovo U10-5 è l’innovativa disposizione dei comandi, che rispetto al  K008-5, altra recente novità della casa, vede i joystick spostarsi sui braccioli laterali, una soluzione che offre una posizione di guida più ergonomica, migliora la visibilità anteriore e risulterà più familiare a molti operatori. La controllabilità e fluidità della traslazione restano su eccellenti livelli, e sull’U10-5 possono ora contare su due velocità di traslazione, la cui selezione avviene con la massima facilità grazie a un pedale dedicato; è infatti sufficiente premerlo per passare alla velocità più alta e rilasciarlo per ritornare la velocità inferiore, una caratteristica che si lascia apprezzare soprattutto nel trasferimento fra differenti aree di lavoro. La sezione comandi non trascura naturalmente nemmeno la sicurezza: una leva di blocco impedisce infatti l’azionamento involontario dell’attrezzatura anteriore, della lama, del sistema ausiliario, della rotazione e della traslazione.

U10-5: versatile al punto giusto

Oltre alla compattezza la versatilità è un altro dei tradizionali punti di forza del miniescavatore, che ne ha fatto una soluzione in grado di adattarsi all’impiego in piccoli come in grandi cantieri. E anche sotto questo aspetto l’U10-5 evidenzia interessanti soluzioni costruttive. Oltre a vantare ingombri particolarmente contenuti la macchina adotta infatti un carro ad ampiezza variabile che, grazie a un semplice comando, può ridurre in pochi secondi la larghezza a 750 mm per facilitarne l’impiego in spazi ristretti, o allargarlo alla massima estensione di 990 mm per aumentarne la stabilità, ottenendo un più elevato livello di sicurezza anche nell’utilizzo con attrezzature idrauliche supplementari come un martello demolitore. Tramite la semplice manipolazione di un perno, inoltre, la larghezza della lama può essere regolata nella posizione prescelta con estrema rapidità. Quando il sottocarro è chiuso l’U10-5 è in grado di attraversare facilmente la maggior parte delle porte, permettendo così un comodo accesso all’interno degli stabili negli interventi di ristrutturazione. Parlando di versatilità una nota di merito va all’impianto idraulico della macchina, pilotato da una coppia di pompe a ingranaggi che garantiscono un flusso idraulico di 10,5 + 10,5 litri/minuto a una pressione idraulica di 17,2 Mpa, integrata da una terza pompa ausiliaria sempre a ingranaggi da 3,1 litri/minuto per 3,9 MPa. Il sistema di controllo idraulico implementato sull’U10-5 offre un funzionamento più fluido, un facile approccio alla macchina e prestazioni di scavo di notevole livello in rapporto alla classe di appartenenza della macchina, con una forza di penetrazione al braccio e alla benna rispettivamente di 5,4 e 10,4 Kn e una notevole profondità di scavo di 1.800 mm. Un cenno merita l’ottima qualità costruttiva complessiva, che prevede l’inserimento di tutti i condotti idraulici in posizione protetta all’interno del braccio, il cui cilindro di azionamento è a sua volta protetto dalla collocazione sulla parte superiore. La stessa soluzione è adottata per i tubi idraulici della linea ausiliaria, le cui uscite sono opportunamente posizionate all’estremità del braccio per facilitarne la sostituzione.

Safety al top

In cantiere la sicurezza è sempre una priorità, e l’U10-5 fa tesoro di questa regola aurea con una serie di soluzioni e dotazioni finalizzate ad evitare qualsiasi problema nell’utilizzo della macchina. L’elenco si apre con il sistema Engine Safety Start, che impedisce l’avviamento del motore quando le leve di sicurezza sono abbassate e impedisce movimenti imprevisti dell’escavatore e dell’attrezzatura all’avvio della macchina. A tutela dell’operatore è prevista di serie una struttura antiribaltamento pieghevole, che offre una protezione aggiuntiva e può essere abbassata consentendo di trasportare facilmente il miniescavatore su camion o transitare sotto le porte per accedere all’interno degli edifici. In più, l’U10-5 adotta una cintura di sicurezza arancione ad alta visibilità, che permette al responsabile della sicurezza del cantiere di sapere se l’operatore ha allacciato correttamente la cintura ed è assistita da una funzione di avvertimento per ricordarne l’utilizzo all’operatore. Per lavorare in sicurezza anche nelle ore notturne è prevista una luce di lavoro a LED posizionata sul braccio, che fornisce un’illuminazione ottimale dell’area di lavoro. E poiché sicurezza significa anche protezione contro i furti la macchina è avviabile esclusivamente tramite le apposite chiavi programmate, collegate a un antifurto che entra in funzione in caso di tentativi di avviamento non autorizzati. Quest’ultimo prevede anche un sistema di avviso per ricordare all’operatore di estrarre la chiave dopo il lavoro, e un LED di indicazione dell’attivazione del sistema.

Manutenzione: tutto al posto giusto

Per quanto il miniescavatore sia una macchina relativamente semplice dal punto di vista della componentistica e dei sistemi di controllo la sua manutenzione spesso risulta complicata dalla ristrettezza degli spazi in cui i gruppi funzionali sono concentrati, che non di rado costringe a lunghe operazioni di smontaggio e rimontaggio. Non è così sull’U10-5 che come già accennato, oltre a risultare ben ingegnerizzato e facilmente accessibile, adotta alcune soluzioni ad hoc volte ad agevolare il compito dei manutentori. Fra queste, ad esempio, un condotto idraulico di alimentazione del cilindro lama diviso in due parti, che rende la sua sostituzione estremamente agevole senza necessità di disassemblaggi, la presenza di prese prova pressione facili da raggiungere e la già ricordata disposizione interna del componente più ingombrante, il motore, che garantisce una agevole accessibilità sia alla componentistica idraulica che a quella elettrica, raggiungibili tramite un cofano motore completamente apribile. Completa le dotazioni un interruttore stacca batteria, che aiuta a proteggere l’intero sistema elettrico da possibili guasti.

Un salto di qualità

Martino Carrieri

Non di rado nell’attuale mercato il lancio di nuovi modelli è guidato non solo da motivazioni tecniche ma anche di marketing, oggi strumento di vendita forte anche nel settore construction. Non così in Kubota, dove ad ogni evoluzione della gamma d’offerta corrisponde un reale e concreto salto di qualità tecnologico e prestazionale. A dircelo è Martino Carrieri, Sales Manager della filiale italiana di Kubota Europe, che sottolinea come “il nuovo U10-5, ultima evoluzione di una linea di grande successo presente ormai da più di trent’anni sul mercato, è per noi strategicamente importante e, come tutti i suoi predecessori, in grado di dare risposte efficaci e concrete agli operatori che lo utilizzeranno. Kubota ha presentato la prima macchina del segmento sotto la tonnellata nell’ormai lontano 1989, e negli anni il mercato di questa fascia di prodotto è aumentato esponenzialmente premiandone le doti di versatilità e adattabilità a un numero di lavorazioni pressoché illimitato. In Kubota la sua evoluzione è avvenuta per step progressivi e ben distanziati nel tempo, un indice estremamente significativo della durevole efficacia e funzionalità delle nostre macchine. Oggi in particolare, con l’U10-5, veniamo incontro a una esplicita richiesta del mercato, che in misura sempre più importante dimostra una spiccata preferenza per le macchine con comandi laterali, mantenendo però allo stesso tempo in gamma una macchina come il K008, suo modello gemello, che con la sua impostazione tradizionale a comandi frontali offre un’alternativa altrettanto valida agli operatori che continuano a favorire questa soluzione”. Un successo testimoniato da numeri che, conferma Carrieri, “parlano per Kubota di una performance eccezionale e che non ha conosciuto cali nemmeno in questo periodo nonostante le molte criticità. Gli utilizzatori peraltro manifestano un perdurante gradimento non solo attraverso l’acquisto del nuovo ma anche tramite un parco circolante che, come indica chiaramente la richiesta di ricambi, è decisamente ampio e consolidato e ne testimonia l’affidabilità e la longevità”.