Fiere in arrivo

Marmomac: un settore in evoluzione

Oltre 22 miliardi di euro nel 2016. È l’interscambio dell’industria lapidea mondiale,
settore che si riconosce in un unico appuntamento: Marmomac. Dal 27 al 30 settembre, torna infatti alla Fiera di Verona la 52ª edizione del più importante e completo salone internazionale dedicato alla filiera della pietra naturale, dai prodotti grezzi ai semilavorati e finiti, dai macchinari, tecnologie e accessori per la lavorazione fino alle ultime applicazioni nell’architettura e nel design.

Giovanni Mantovani

Già sold out gli spazi espositivi della manifestazione, presentata alla Terrazza Martini di Milano Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, presidente e direttore generale di Veronafiere  spa, insieme a Luciano Galimberti, presidente di Adi-Associazione per il disegno industriale, Raffaello Galiotto, designer, e Luca Molinari, storico e critico di architettura.
Marmomac accompagna e riflette l’evoluzione di un comparto che nel 2016 ha visto aumentare del 3% sul 2015 l’attività mondiale di cava, con 145 milioni di tonnellate di marmi e graniti estratti. E anche se negli ultimi venti anni sono mutati gli equilibri di mercato – con il baricentro sempre più spostato in Asia, grazie a Cina, India e Turchia che insieme esprimono oltre il 55% della produzione lapidea globale –, il ruolo guida nel business, nella cultura, formazione e sperimentazione di settore resta a Verona e si identifica con Marmomac.
Il salone, infatti, si è sviluppato in uno dei maggiori distretti di lavorazione della pietra al mondo ed è espressione dell’eccellenza unica del Made in Italy. Anche se l’export lapideo italiano nel 2016, dopo sei anni consecutivi di crescita, ha rallentato del 4%, fermandosi ad un controvalore di 2,1 miliardi di euro, il valore aggiunto dei materiali lavorati dalle aziende tricolori ha toccato il massimo storico, raggiungendo la quotazione di 60 euro al metro quadrato, contro una media dei concorrenti che si ferma a 32 euro.
Stesso discorso per i macchinari e le tecnologie dedicate che vedono primeggiare quelle progettate in Italia, con una quota del 38% delle vendite complessive e un prezzo al quintale salito dai 1.112 euro del 2015 ai 1.184 dell’anno scorso, nonostante, anche in questo caso, le esportazioni nel 2016, pari a 680 milioni di euro, abbiano registrato una contrazione dell’11 per cento.

Maurizio Danese

“Marmomac – commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – ad ogni nuova edizione rafforza la propria leadership di piattaforma globale per business, formazione e innovazione legati alla pietra naturale. Un ruolo riconosciuto anche dal Governo italiano che dal 2015 ha inserito la rassegna tra quelle strategiche nell’ambito del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy portato avanti dal Mise -ministero per lo Sviluppo economico e da Ice-Agenzia.

Anche per questa edizione continua il percorso di sviluppo della manifestazione che sarà rafforzato ulteriormente dalla recente trasformazione di Veronafiere in spa, dal nuovo piano industriale da 100 milioni di euro di investimenti al 2020 e dalla digital transformation collegati”.