Sollevatori telescopici

Manitou: non c’è nulla che non possa fare

per webdi Daniela Grancini

E’ quello che si può dire dopo aver visto i tre nuovi modelli della  serie MHT che Manitou Italia ha presentato nella sede di Cavazzona  (Mo), presenti i responsabili francesi del Gruppo che per l’occasione hanno fatto una full immersion nella Motor Valley, l’area dell’Emilia Romagna caratterizzata dalla passione per i motori, come testimoniano i brand  Ferrari, Lamborghini, Ducati, Maserati…

Manitou Italia è quindi in ottima compagnia. Ma non disdegna neppure la bellezza e l’arte che pure connotano questa fertile terra, e che ha condiviso con la stampa internazionale invitata all’evento alla quale è stata regalata una suggestiva visita serale alla Galleria Estense di Modena, dove i giornalisti hanno potuto fare la conoscenza, tra gli altri capolavori, con uno strepitoso busto marmoreo di Francesco 1° d’Este, scolpito da  Gian Lorenzo Bernini.

BerniniMa torniamo ai sollevatori telescopici che, pure con il dovuto rispetto, sono anch’essi un’espressione di un’eccellenza progettuale e produttiva italiana che, pur non avendo bisogno di conferme, necessita però di essere difesa e promossa.

3 lettere, un unico concetto

All’evento la rivista Macchine Edili dedicherà un approfondito articolo. E’ doveroso però anticipare sul web quali siano le caratteristiche dei nuovi modelli della gamma MHT (Manitou Heavy Telescopic) in grado di movimentare carichi pesanti, voluminosi, su qualsiasi terreno, anche grazie a una serie quasi infinita di attachment che la rendono praticamente pronta a tutto.

I nuovi modelli sono l’MHT 10130, l’MHT 10180, l’MHT 10230, dove il 10 sta per 10 metri e  il 13, il 18,  il 23 stanno per tonnellate.

Diciamo subito che queste tre nuove macchine hanno in comune un unico carattere distintivo, la versatilità.  Grazie alle loro caratteristiche infatti, si adattano alle esigenze applicative di industria leggera e pesante,  costruzioni, applicazioni forestali, industria estrattiva, energia… Sicure, precise, maneggevoli, adatte a terreni sconnessi, robuste, non si fermano praticamente davanti a nulla  e sono la risposta puntuale di Manitou alle esigenze del mercato.

CabinaA chi vuole versatilità infatti, Manitou risponde con il sistema di attacco rapido e una nutrita serie di accessori; chi fa della sicurezza un must irrinunciabile trova cabine FOPS/ROPS, rispondenza alle norme europee di stabilità, sistema E-Reco e monitoraggio del carico.

MotoreSe la robustezza è prioritaria, ecco il telaio in acciaio saldato e gli assali Dana e OMC.  La precisione è assicurata dalle tre modalità di sterzata e dalla trasmissione idrostatica. La capacità è soddisfatta da pesi che variano da 9 a 35 ton e da altezze che spaziano dai 7 ai 14 metri. Chi privilegia infine le prestazioni fuoristradistiche, può contare sulle 4 ruote sterzanti, sulla potenza del motore, sulla dimensione degli pneumatici, sulla visibilità.

TestoNon perdete quindi il prossimo numero della rivista dove entreremo nel dettaglio di questi tre nuovi modelli, facendoci aiutare dai responsabili di prodotto che abbiamo sentito durante la visita allo stabilimento e vi mostreremo esempi pratici che evidenziano le prestazioni davvero eccezionali di queste nuove macchine.

Intanto buone vacanze (a chi va…) da tutto lo staff franco-italiano di Manitou.