Iniziative no profit

MAN.  Integrazione fa rima con formazione

 

L’integrazione passa attraverso la formazione. MANTruck & Bus Italia, in collaborazione con CNOS-FAP e UNHCR, lancia un progetto innovativo destinato ai giovani immigrati per formare nuove figure tecniche per il settore automotive.

Il reperimento di manodopera qualificata in ambito tecnico è uno dei grandi problemi dell’industria moderna e il settore automotive ne è particolarmente colpito soprattutto in ambito service. Al contempo, il fenomeno dei flussi migratori, particolarmente accentuato da guerre e condizioni di estrema povertà, evidenzia in maniera drammatica la necessità di politiche e iniziative volte all’inserimento nella società degli immigrati beneficiari di progetti di protezione e accoglienza. Partendo da questa doppia constatazione e con la convinzione che sia assolutamente necessario creare un ponte tra Profit e

No-Profit, MAN Truck & Bus Italia ha deciso di avviare con CNOS-FAP, il Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale, e UNHCR, l’Agenzia dell’ONU per i rifugiati, un progetto formativo che ha l’obiettivo di individuare, formare e inserire nel mondo del lavoro 16 giovani immigrati.

Il progetto Giovani Meccanici MAN

Da sinistra: Don Fabrizio Bonalume, Direttore generale di CNOS-FAP, Andrea De Bonis, funzionario dell’UNHCR e Sonia Tassini, psicologa e psicoterapeuta.

Con il progetto “Giovani meccanici MAN” si è voluto concretizzare un “laboratorio” sperimentale che dia corpo all’ambizione di far incontrare due mondi apparentemente lontani ma la cui collaborazione può portare enormi benefici ad entrambe le parti. Un contributo concreto e tangibile con il quale si vuole risolvere il problema oggettivo della domanda di lavoro e al contempo offrire a persone meno fortunate l’opportunità di costruire il proprio futuro in Italia.

Il Progetto Giovani Meccanici MAN vuole sperimentare e verificare l’ipotesi di un’idea che tenta di risolvere, connettendoli, due problemi attuali: la mancanza di giovani interessati a intraprendere la carriera di tecnico d’officina e la presenza sul territorio di giovani immigrati, in particolare di rifugiati da Paesi del Terzo Mondo, senza lavoro e probabilmente senza un futuro dignitoso” è l’introduzione di Marco Lazzoni, Direttore Generale di MAN Truck & Bus Italia.

Non è solo un problema italiano ma di tutto il continente europeo e dei suoi giovani – prosegue Lazzoni -. Il lavoro in officina è di scarsa attrattività nonostante i contenuti professionali si siano ormai largamente estesi verso competenze digitali. Non è probabilmente una questione di qualità delle conoscenze ma di gestione del tempo, di impegno fisico, di immagine sociale. L’obiettivo di questo progetto è che tutto questo non sia vissuto come tale da giovani provenienti da aree del mondo svantaggiate e alla ricerca di un’integrazione nella società europea molto difficile da concretizzare”.

Marco Petrarca, Responsabile formazione MAN Truck & Bus Italia

Il progetto “Giovani meccanici MAN” consta di un percorso formativo con un un tirocinio di sei mesi (da giugno a dicembre 2022), remunerato con una indennità mensile di 800 euro netti e la possibilità di proseguire con un successivo contratto di apprendistato previa valutazione dei risultati conseguiti. L’attività prevede sia una parte pratica svolta direttamente nell’officina assegnata sia una formazione teorica in MAN Academy. Presso quest’ultima, per un totale di 52 giorni, saranno erogati corsi specifici su vari argomenti tecnici di base oltre a una vera e propria formazione culturale e di “soft skills” con lo scopo di favorire l’inclusione sociale dei ragazzi coinvolti. Durante il periodo di formazione teorica, MAN si farà carico di tutti i costi di vitto e alloggio.

Il bando di selezione inizialmente definito prevedeva tra i requisiti un’età compresa tra 18 e 25 anni, il diploma di scuola media inferiore, la conoscenza della lingua italiana, un minimo di esperienza nel settore dell’autoriparazione o della meccanica e passione per i motori. Il perimetro degli stessi è stato adeguato di step in step alle diverse situazioni contingenti tenendo conto della difficoltà oggettiva di trovare profili in linea con tali caratteristiche.

Al termine della fase di prospezione, sono stati identificati 26 profili potenzialmente in linea con quanto ricercato e per ognuno di questi è stato previsto un colloquio individuale onde poter effettuare la selezione finale.

Dei 16 posti inizialmente previsti per l’erogazione della formazione, alla fine sono stati scelti 12 candidati che, sulla base del domicilio, saranno così suddivisi: 2 presso il MAN Center di Rescaldina (Milano), 2 presso il MAN Center di San Giuliano (Milano), 2 presso il MAN Center di Forlì, 2 presso il MAN Center di Valsamoggia (Bologna), 1 presso l’officina Truck Service di Calenzano (Firenze), 1 presso l’officina Alpiservice di Peveragno (Cuneo), 1 presso l’officina Guglielmo di Monselice (Padova) e 1 presso l’officina Quadri di Cavenago (Monza Brianza).

Durante tutto il percorso formativo non verrà mai meno la figura del tutor, sia aziendale sia dell’associazione locale di riferimento. Particolarmente importanti saranno le fasi di valutazione intermedia del progetto onde valutare, caso per caso, criticità e opportunità per sostenere al meglio i ragazzi nel concludere positivamente questa esperienza.