La capacità di sintesi è cosa rara. La semplicità concettuale anche. Eppure in New Holland Construction hanno puntato tutto su questi due aspetti così difficili sia da raggiungere che da affermare in modo univoco.
La pala gommata W190C si inserisce in pieno in questo filone concettuale che è sicuramente il più difficile ma che, nella sostanza, semplifica la vita degli utenti finali
Motore con sistema SCR, impianto idraulico Rexroth Load Sensing a centro chiuso, cambio Powershift a cinque marce con lock-up, motore posteriore, radiatori cooling-box collocati dietro la cabina. Una serie di elementi che metterebbero in difficoltà molti ma che sono invece gli assiomi di una lectio difficilior che New Holland sta impartendo con le pale gommate della serie C.
Abbiamo esaminato da vicino la W190C che si colloca, per capacità di carico, potenza e dimensioni, nel cuore dei modelli più venduti.
Un progetto che parte da lontano e che oggi, alla luce di una normativa sulle emissioni che premia coloro che hanno saputo guardare avanti, è giunto a un livello di assoluta avanguardia.
La grande semplicità con cui tematiche progettuali di alto livello sono state declinate dai progettisti New Holland non deve trarre in inganno e non deve essere confusa con banalità o contenuti di basso profilo.
Al contrario.
La sintesi è una qualità che non si trova ovunque e la capacità di saper unire in modo equilibrato caratteristiche che nella concorrenza trovano pochissimi riscontri – il motore posteriore è una prerogativa che accomuna CNH e Liebherr mentre il cooling box è una esclusiva del costruttore italiano – è un pregio inusuale.
Motore posteriore e passo lungo per una elevata e sicura accessibilità e un bilanciamento ottimale dei pesi pur con una massa operativa inferiore a parità di carico di ribaltamento. Cofani compatti e rastremati per una visibilità posteriore che non necessita obbligatoriamente di telecamera. Motore con SCR per semplificare la vita all’operatore e abbassare i costi di gestione. Trasmissione ZF Ecoshift a 5 rapporti con lock-up automatico da 7 a 40 km/h. Assali heavy duty con quelli anteriori a centro aperto e blocco automatico al 100%. Una cabina che ha una impostazione ergonomica derivata dai trattori agricoli.
Un concentrato di elementi che è veramente difficile saper mettere tutti insieme.
La cabina di guida della W190C è la stessa che equipaggia tutte le pale gommate della Serie C di New Holland. Omologata ROPS-FOPS, è dotata di quattro piantoni posizionati in modo da favorire la visibilità dal posto guida. Si tratta dell’evoluzione del precedente modulo di guida che – nonostante sia sul mercato ormai da tempo – si dimostra come uno dei più validi a disposizione degli operatori. Grande superficie vetrata, elevata visibilità in ogni direzione, strumentazione ordinata e ben visibile, ergonomia curata in modo dettagliato. Da questo punto di vista è chiara la derivazione dalle cabine dei trattori CNH che condividono con le pale gommate alcuni centri di sviluppo e produzione come quello nord americano di Fargo, nel North Dakota. Sulla consolle di destra sono disposti a raggiera tutti gli interruttori di comando della macchina – compresa la climatizzazione – con un ordine e una chiarezza che si apprezzano moltissimo nelle fasi di lavoro più intenso, ossia quando l’operatore non può concedersi distrazioni di nessun genere. Il manipolatore multifunzione si trova nella zona frontale della consolle e può essere sostituito anche dai classici comandi a doppia leva integrati dall’interruttore per invertire la direzione di marcia e il kick-down per passare dalla seconda alla prima marcia nelle operazioni di spinta e caricamento della benna.
Piace molto la possibilità di avere in opzione il joystick-steering così da evitare di utilizzare lo sterzo quando si lavora aumentando il comfort dell’operatore. Gli effetti personali trovano posto a sinistra, in uno scomparto chiudibile adatto anche a contenere bibite e vivande. La climatizzazione è di serie e si avvale di 16 bocchette di diffusione distribuite in modo uniforme ed efficace. I flussi sono ottimizzati in modo da non avere l’aria direttamente nel collo e per mitigare l’effetto delle superfici vetrate molto estese. I materiali sono di buona qualità e la colorazione in declinazione di grigio tono su tono è sia piacevole che pratica per la pulizia. Il sedile è sospeso pneumaticamente e riscaldato di serie. L’accesso alla cabina è dato da quattro gradini ben spaziati e disposti in modo regolare. Sono ben visibili anche dall’alto grazie alla grigliatura e alla corretta inclinazione. Le maniglie sono ben posizionate e sono comode anche per coloro non propriamente molto alti come il sottoscritto. Un cabina nel complesso ben concepita e ben realizzata che allinea New Holland ai migliori del mercato dando tanta sostanza e tanta comodità grazie a un’ergonomia che deriva da una cultura tipicamente agri.
Il cuore della macchina è fatto di scelte senza compromessi. Dato per assodato che il cambio di serie è il PowerShift a quattro marce di tipo automatico impostabile anche in modalità manuale, la vera differenza è data dall’Ecoshift a cinque marce a controllo elettronico con Lock-up dai 7 ai 40 km/h.
Si tratta di una trasmissione ZF che ottimizza non solo il comportamento in fase di spinta, carico e trasferimento grazie ai cinque rapporti e al convertitore di coppia bloccabile che evita le perdite di carico tipiche del convertitore, diminuisce le usure e il calore che ne deriva e diminuisce i consumi ottimizzando lo sfruttamento della coppia del motore. Quest’ultimo è prodotto a Torino da FPT Power Train Technologies, gruppo CNH industrial, e ha un livello di emissionamento Tier IV interim, Eu Stage IIIB F4HFE613X da 6.700 cm3. Si tratta di un’unità che utilizza il collaudato sistema d’iniezione Common Rail di seconda generazione con pressione da 1.600 bar e con multi-iniezione simile del tutto simile alla tecnologia Multijet usata in campo automobilistico. Questo consente di ottimizzare la combustione, abbassare i consumi e avere curve di coppia e di potenza ottimizzate per l’impiego su una pala gommata, consentendo di operare a regimi contenuti anche nelle operazioni di spinta e imbennamento. A questo contribuiscono anche gli assali heavy duty con centro aperto e con quello anteriore autobloccante al 100%.
La normativa antinquinamento è ottemperata grazie alla Riduzione Catalitica Selettiva (il famoso acronimo SCR che in Inglese «suona» Selective Catalytic Reduction) che utilizza l’AdBlue (miscela a base di urea) come elemento riducente per gli ossidi di azoto. Si tratta di una filosofia vincente che ha visto il costruttore italiano diventare un vero e proprio punto di riferimento a livello globale sia nel settore construction che in quello agricultural.
La potenza massima è pari a 172 kW (230 CV) @ 1.800 giri/min per una coppia massima pari a 1.184 Nm @ 1.300 giri/min.
L’impianto idraulico è un Load Sensing a centro chiuso della Rexroth con distributore a tre cassetti.
La portata massima è pari a 240 l/min @ 2.000 giri/min grazie a una doppia pompa a portata variabile.
Lo sterzo Orbitrol è a comando idraulico con, ovviamente, la valvola di priorità.
Il raffreddamento è demandato al Cooling Box (pack radiatori disposto a forma di cubo) collocato in alto, subito dietro la cabina, che permette di posizionare il motore a sbalzo rispetto all’asse posteriore. Il motore diventa così un ulteriore contrappeso a vantaggio della capacità di carico della pala. Una soluzione, quella del Cooling Box, che è una caratteristica esclusiva delle pale CNH e che ottimizza il raffreddamento sfruttando anche il prelevamento di aria dall’alto in una zona in cui la presenza di polvere è decisamente minore rispetto alla classica collocazione posteriore.
Questo elemento, insieme alla motorizzazione FPT che non richiede elevate masse radianti, porta la W190C a essere una pala che non si trova in difficoltà nelle applicazioni più dure come nei cantieri in zone molto calde o, nelle applicazioni industriali, nei lavori in fonderia, nel settore del riciclaggio e in agricoltura.
Si tratta di scelte complessive senza compromessi che portano la W190C in una posizione di riferimento per il mercato delle pale gommate di classe media con un comportamento atteso, grazie al gruppo trasmissione/motore/impianto idraulico, di grande omogeneità ma al contempo di elevata capacità di disimpegno in situazioni in cui prestazioni e affidabilità sono fondamentali.
La struttura della W190C è stata concepita per ridurre il peso operativo a vantaggio della capacità di carico senza però rinunciare alla robustezza necessaria per affrontare il duro impiego di una pala gommata della sua classe. Il passo lungo aumenta la base di appoggio e, insieme alla scelta di spostare il motore dietro all’assale posteriore, comporta un aumento della capacità di carico ai vertici della categoria. Il carico di ribaltamento in linea arriva infatti fino a 14.917 kg a fronte di un peso operativo di 17.420 kg. Il valore alla massima articolazione di 40° scende a 12.955 kg. Si tratta di numeri che rappresentano l’85% del peso operativo nel primo caso e del 74% nel secondo caso portando la W190C a valori di eccellenza nel panorama delle pale gommate medie della stessa classe. Questa impostazione di base, supportata da un telaio realizzato bene e senza fronzoli, consente a New Holland di offrire anche dei bracci Long Reach che si rivelano utili in tutte quelle applicazioni specifiche in cui è richiesta la capacità di carico ad altezze elevate. Una opzione da tenere in seria considerazione e che permette alla W190C di prestare la propria azione in una grande quantità di lavori specifici come nel caso di impianti particolari in cui, grazie alla maggiore altezza di scarico, è possibile non costruire specifiche rampe di accesso alle tramogge di alimentazione. Oppure per il carico comodo di automezzi con sponde alte e andando così a insidiare, grazie alle prestazioni e alla capacità di carico, pale gommate leggermente più grandi ma con il vantaggio di costi di gestione più bassi. I valori di carico, con i bracci Long Reach, arrivano fino a 11.889 kg in posizione allineata e a 10.246 kg alla massima articolazione. Ma con altezze al perno che salgono da 4,12 m a ben 4,56 m. Effettuando una analisi del telaio della W190C si rimane colpiti da due aspetti: la semplicità complessiva di tutta la struttura e la generale qualità complessiva della realizzazione. La semplicità denota una chiarezza concettuale che è anche esercizio di sintesi a vantaggio dell’affidabilità e della chiarezza di obiettivi dei progettisti. La qualità degli assemblaggi e delle saldature è una chiara conseguenza della semplicità concettuale: sarà ovviamente più semplice costruire un progetto che parte da presupposti di chiarezza che non portare a compimento un «qualcosa» di complicato e meno compiuto da un punto di vista concettuale. Si tratta di aspetti di non poco conto in quanto la semplicità è segno di un progetto sviscerato in tutti i suoi aspetti fondamentali e che porta, a lungo termine, una affidabilità complessiva molto elevata. La semplicità e la sintesi complessiva sono proprio le maggiori qualità del progetto della W190C che si pone agli occhi dell’utilizzatore senza maschere, senza gadget inutili, senza quei fronzoli su cui spesso fanno leva altri costruttori per distogliere l’attenzione dalle pecche di progetti che spesso sono rivisti e ottimizzati nel tempo a discapito del cliente finale.
Questa impostazione comporta un facile accesso per la manutenzione, l’individuazione immediata di tutti i componenti, la semplice pulizia, la possibilità di avere spazio a disposizione per eventuali personalizzazioni come, per esempio, nel caso di dispositivi supplementari da installare per la filtrazione dell’aria in applicazioni speciali. Una struttura in cui nulla è lasciato al caso e in cui gli organi meccanici fondamentali sono tutti ben protetti, semplici da raggiungere e soprattutto dimensionati per impieghi gravosi. Una ulteriore dimostrazione di quanto la lectio difficilior sia stata pienamente superata da New Holland.
PREGI: progetto che si colloca ai massimi livelli del mercato motore FPT Stage IIIb con SCR catena cinematica e impianto idraulico per alte prestazioni cabina ergonomicamente di alto livello struttura ben costruita e molto razionale
DIFETTI: il manipolatore monoleva vorrebbe una regolazione più dolce in chiusura benna
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