Gru automontanti

Hup 40-30: la versatilità al potere

per-webdi Roberto Negri

Ha fatto il suo esordio all’ultima edizione del Bauma, ma già si arricchisce di un nuovo modello. Il gruppo Manitowoc gioca la carta della Hup 40 – 30 sul competitivo tavolo delle gru automontanti per ribadire una consolidata leadership. Anche grazie a un importante aggiornamento delle linee di produzione, al passo con la raffinatezza tecnologica della nuova gamma.

sonistraUno degli elementi in grado di far assurgere un marchio al ristretto gotha dei leader del proprio settore è, oltre all’imprescindibile qualità della proposta commerciale, la capacità di rimanere sempre un passo avanti rispetto all’offerta di mercato grazie al costante sviluppo di soluzioni innovative, tali quindi da soddisfare non solo la domanda esistente ma anche di anticiparne le tendenze e crearla laddove il terreno è fertile ma non ancora coltivato.

E deve aver pensato proprio questo il management Manitowoc quando, tre anni or sono, la casa statunitense ha iniziato a valutare la necessità di rimpiazzare la gamma Igo della controllata Potain, per diversi anni un bestseller assoluto nel segmento delle gru automontanti, con una nuova generazione che fosse non solo più performante e tecnologicamente aggiornata, ma risultasse anche in grado di sfondare al di fuori dei tradizionali mercati d’elezione di questa tipologia di attrezzature, da sempre concentrati in alcuni paesi dell’Unione Europea come Francia, Germania, Italia e Svizzera. Il risultato è stata la nuova gamma Potain Hup, il cui primo esemplare Hup 32 – 27 è stato ufficialmente lanciato sul mercato al Bauma 2016; ma la famiglia già oggi è pronta ad allargarsi grazie alla nuova Hup 40 – 30.

 

All’insegna della versatilità

centroIl biglietto da visita della Hup 40-30 è in effetti di quelli che non passano inosservati: un braccio della lunghezza di 40 metri e sedici possibili configurazioni, caratteristiche che non solo la rendono un unicum in questa categoria di gru automontanti, ma soprattutto le consentono di adattarsi con facilità a un ampio ventaglio di applicazioni di cantiere. La capacità massima di sollevamento della Hup 40 – 30 è pari a ben quattro tonnellate, che diventano una in punta al massimo sbraccio, valori quindi adeguati anche a operazioni di un certo impegno. Riprendendo una soluzione già implementata sulla sorella minore Hup 32-27, anche la nuova Hup 40-30 è equipaggiata di serie con un elemento della torre a sfilo telescopico, caratteristica che le permette di raggiungere una altezza sotto gancio di 25,6 metri nella configurazione bassa, e di ben 30 metri nella posizione alta con braccio orizzontale. Oltre agli evidenti benefici in termini di versatilità di configurazione, questa particolare architettura risulta estremamente vantaggiosa anche in fase di installazione e trasporto, in quanto non sono presenti elementi supplementari della torre da gestire separatamente.

testoSempre sul fronte della versatilità, si lascia apprezzare il braccio impennabile grazie alle sue tre differenti impostazioni disponibili nella posizione alta – completamente orizzontale, con inclinazione a 10 gradi e con inclinazione a 20 gradi – che permettono di raggiungere un range di altezze operative utili da 25,6 metri a 40 metri. In più, la Hup 40-30 permette di accorciare o allungare il braccio con grande rapidità e semplicità, offrendo al contempo configurazioni dedicate anche per il braccio corto.

L’agilità in cantiere è un altro dei punti di forza della Hup 40 – 30, il cui raggio di rotazione contenuto ne permette il posizionamento anche in prossimità di edifici e strutture esistenti nonché una più facile gestione delle interferenze. Agilità che rimane apprezzabile anche in fase di trasferimento, grazie a una lunghezza di trasporto a gru ripiegata contenuta a soli 14 metri.

sinistraUn altro aspetto cui i progettisti hanno dedicato particolare cura è la gestione della gru, che trova il suo cuore operativo nel nuovo radiocomando Manitowoc, dotato di un grande  schermo a colori con ergonomia ottimizzata e navigazione intuitiva per un maggiore comfort. Durante il sollevamento della gru, il nuovo software Smart Set Up fornisce informazioni stepby step sullo schermo del radiocomando e permette di montare e smontare completamente la gru in remoto. Il radiocomando mette a disposizione dell’operatore anche tre profili selezionabili, che consentono di modificare il comportamento della gru in funzione dell’applicazione: “Dinamico”, per i sollevamenti facili e veloci, “Standard”, per le normali applicazioni di sollevamento,e “Alta precisione”, per operazioni che richiedono un posizionamento del carico particolarmente accurato.

In tema di prestazioni di sollevamento, l’argano che equipaggia la Hup 40-30 – dotato di tecnologia Potain High Performance Lifting (HPL) – consente di raggiungere velocità elevate già all’atto dell’installazione grazie alla configurazione permanente di rinvio a quattro funi del bozzello. Anche la rotazione della gru, grazie alla tecnologia High Performance Slewing (HPS), offre un movimento fluido e preciso e senza oscillazioni del carico. La Hup 40-30 è inoltre dotata della nuova funzione Power Control, che permette di adattare la gru a operare con le alimentazioni elettriche disponibili, anche di bassa potenza; in termini pratici, ciò significa che l’utilizzatore non è vincolato ad adeguare la potenza elettrica disponibile in cantiere, contenendo così sia i costi che i tempi di allestimento.