Cantieri infrastrutturali

La TBM Agata verso il secondo lotto

Ancora tutti gli occhi puntati su Agata. Come preannunciato, abbiamo seguito un’altra importante fase dei lavori di prolungamento della Metropolitana di Catania, in cui è impegnata la Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna.

Un cantiere spettacolare

Lo staff impiegato nelle operazioni

Alle 19.00 del 19 marzo 2018 il via alle operazioni, nel cantiere di Viale Lorenzo Bolano, angolo Via Antonio Pacinotti. Qui  è stato realizzato il pozzo rettangolare per l’estrazione dei carri della Tunnel Boring Machine “Agata”. Presenti anche il sindaco di Catania Enzo Bianco e l’ing. Salvatore Fiore, Direttore Generale della Ferrovia Circumetnea.

Abbiamo trascorso la notte ad assistere alle complesse e spettacolari operazioni di sollevamento della testa fresante da 192 tonnellate per 10,60 mt di diametro.

Il cantiere era caratterizzato da spazi ristretti, pesi notevoli e una galleria metropolitana in pieno esercizio a pochi metri.

Le macchine Manitowoc

La maxi gru cingolata di Manitowoc

La colossale Manitowoc 16000 da 400 tonnellate, che nella combinazione adottata sfiora i 42 metri, ha dapprima sollevato in verticale il pesante manufatto in acciaio. Poi lo ha portato indietro di parecchi metri, per poter essere agganciato e sollevato in orizzontale, in sincrono con altre due autogrù: Grove GMK 5220 e Grove RT 9130E.

La gru autocarrata Grove RT 913E

Il sollevamento è stato propedeutico al posizionamento della testa fresante al di sopra del Modulo Scheuerle (SPMT) a 12 assi. Esso ha percorso nel cuore della notte 4 km in piena città, con un dislivello di circa 100 mt e le criticità che un trasporto eccezionale di questa portata può incontrare in un contesto fortemente urbanizzato e poco lineare.

Il tris formato da Manitowoc 1600, Grove GMK 5220 e Grove RT 9130E posiziona la testa fresante sopra il modulo Scheuerle (SPMT)

Intorno alle 6 del mattino seguente, i primi raggi del sole illuminano l’arrivo della testa fresante al cantiere di Via Palermo.

Tra le maestranze anche una giovane professionista (l’unica donna), l’ing. Sonia Mancuso

Adesso sarà la volta dei carri che compongono la TBM, che seguiranno anch’essi l’iter della testa fresante. Nelle aree del nuovo cantiere verranno accuratamente revisionati, prima di iniziare a scavare per il secondo lotto etneo, da Piazza Palestro a Piazza Stesicoro.

Le operazioni coordinate dai tecnici e maestranze dell’azienda ravennate, sono state seguite in loco dall’Ing. Antonino Pulejo, direttore tecnico dei due lotti e dall’ing. Agustin Alvarez, che insieme alla sua squadra è il responsabile della produzione della TBM.

di Luca Masaracchio