Motori

La riscossa di Volvo Penta

per webdi Daniela Grancini

Appartenere a un grande gruppo come Volvo costituisce indubbiamente un vantaggio: non solo e non tanto per il supporto tecnico e commerciale che questo offre, ma soprattutto perché le sinergie che tale appartenenza  implica costituiscono un circuito virtuoso che esalta le potenzialità produttive di chi ne fa parte. Soprattutto se si tratta di sfere merceologiche come quella dei motori diesel in cui la ricerca e l’innovazione sono un must.

Un immenso potenziale di crescita, quindi, per Volvo Penta che, in un’affollata conferenza stampa indetta all’interno della Fiera Intermat di Parigi  (in cui Volvo Construction Equipment e Volvo Trucks hanno giocato un ruolo di primo piano), ha ribadito il suo committment nei settori della movimentazione, dell’energia (al momento preponderante, con circa il 60/65% delle vendite globali), delle costruzioni e del mining che costituiscono il segmento industriale dell’offerta di Volvo Penta, insieme a quello rivolto alla nautica.

Giorgio Paris
Giorgio Paris

“Anche se solo recentemente ci siamo affacciati al settore cosiddetto “off road” (in pratica dei veicoli non targati), è indubbio che questo ambito rivesta per noi un’importanza strategica”, ha affermato Giorgio Paris, Segment Head Industrial basato a Göteborg (Svezia) di Volvo Penta.

“Volvo Penta è uno dei più grandi players al mondo nel settore dei motori diesel per la generazione di energia, una competenza indiscussa che è servita da traino al settore off road, per noi più nuovo ma di indubbia importanza”.

Giacomo Mondini
Giacomo Mondini

“Negli ultimi tre o quattro anni abbiamo introdotto una nuova gamma di motori Tier 4 Final, ma disponibili anche in tutte le altre declinazioni a livello inferiore, quindi abbiamo  Tier 3 e  Tier 2, con lo stesso footprint”, aggiunge  Giacomo Mondini, Sales Manager VE Industrial Engines che opera nella sede italiana di AB Volvo Penta, a Pero (Mi). “E’ un settore nel quale riteniamo vi sia uno spazio enorme di crescita.

I propulsori utilizzati per il mondo delle costruzioni sono gli stessi impiegati per l’intero segmento industriale, nelle versioni Tier 4 Final 3 e  2 a seconda delle esigenze del cliente.

Gli investimenti di Volvo Penta per rendere la propria offerta sempre più completa e competitiva sono stati ingenti: attualmente viene investito in R&D il 7% del fatturato e i nuovi motori, negli ultimi 2 anni,  hanno assorbito gran parte di questo sforzo economico e produttivo.

Ma la nuova sfida si chiama già Tier 5: non sono ancora spenti gli echi del lancio dei nuovi Tier 4 Final che Volvo Penta (e con essa molti altri costruttori) stanno guardando avanti: una corsa inarrestabile verso una tensione progettuale continua rivolta al futuro e a tecnologie sempre più ecologiche e performanti.

Un percorso non privo di difficoltà, visto che non c’è omogeneità di domanda, in termini di standard sulle emissioni, da parte dei mercati mondiali (in Europa, Usa, Giappone è richiesto il Tier 4 Final,  dall’ottobre 2015 la Cina introdurrà lo step 3, l’Australia non è ancora armonizzata…), insomma lo scacchiere mondiale è estremamente diversificato e occorre quindi essere sempre pronti con il prodotto giusto non solo per le applicazioni giuste, ma anche mirato ad aree geografiche differenti.

Il cuore della macchina

Volvo Penta Intermat D8 engineVolvo Penta utilizza cinque piattaforme di motori per tutte le applicazioni industriali: il 5 , l’8, l’11, il 13 e il 16 litri, con un range di potenza che va dai 105 kW ai 565 kW. Gli ultimi arrivati sono i motori diesel a 5 e 8 litri, per veicoli off road, nella fattispecie il D5 e il D8, robusti e affidabili, basati su una piattaforma progettuale  completamente rinnovata. La cilindrata è stata aumentata rispetto alle versioni precedenti, la rigidità del blocco motore è stata ottimizzata, cosa che consente una coppia più elevata a una minor velocità. E nonostante la cilindrata superiore, il consumo di carburante è ridotto di oltre il 2,5%. Rispondenti alle norme Tier 4 Final, come tutti i motori di Volvo Penta condividono un’impronta comune, che vede componenti come il turbocompressore situato nella stessa posizione su tutti i modelli, cosa che facilita l’installazione agli OEM. La soluzione Volvo Penta Tier 4 Final utilizza unicamente la tecnologia di riduzione catalitica selettiva (SCR) senza l’aggiunta del filtro antiparticolato (DPF) o del catalizzatore diesel d’ossidazione (DOC) per la riduzione delle emissioni. Anche questo semplifica l’installazione e facilita l’utilizzatore finale.