Terminata nel dicembre 2012 l’alleanza con CNH, Kobelco Construction Machinery Europe (fondata nel giugno 2013 in Olanda) non ha perso tempo e conta oggi 45 dealer in 21 Paesi in Europa, Russia CIS, Maghreb, cui se ne dovrebbero aggiungere altri entro il 2017.
L’Italia, come ha sottolineato Mr. Makoto Kato, Managing Director di KCME, riveste per il brand giapponese un’importanza strategica: tra l’altro è uno dei Paesi in cui c’è il più elevato numero di fans del marchio, da cui arrivano i maggiori accessi al sito web istituzionale e da cui giungono le maggiori richieste di parti di ricambio. Non solo, pare che sia uno dei Paesi da cui vengono inviate le più numerose richieste per diventare concessionari.
E che l’Italia per Kobelco sia importante è dimostrato anche dal fatto che Mr. Kato e i suoi siano intenzionati ad allargare la rete distributiva, a espandere la gamma dei prodotti, includendo l’SK210SNLC (largo 2,5 metri, quindi tagliato su misura per il nostro mercato) ed introducendo diverse varianti di prodotto, dagli escavatori tradizionali all’ibrido, da quelli per le applicazioni in ambito riciclaggio a quelli per la demolizione.
Il claim che connota la Generazione 10 degli escavatori ( La potenza sposa l’efficienza) sintetizza il concetto di produttività migliorata del 7% e quello di efficienza dei consumi (10%); enfasi anche sull’ED160 Blade Runner short radius e sui nuovi modelli di mini della serie 6 iNDr (Integrated Noise & Dust Reduction Cooling System), tutte macchine di cui, insieme all’ibrido, parleremo diffusamente sul prossimo numero di Macchine Edili.
“Puntiamo molto sulla tecnologia iNDr”, ci ha detto Marco Ferroni, Business Manager Sales & Field Marketing Department al Samoter . “Si tratta di un sistema brevettato frutto della ricerca Kobelco: una griglia che funziona come “silenziatore” per il motore sia dei piccoli che dei grandi escavatori, dall’SK28 in su, fino agli 80 quintali. Il sistema permette di abbassare di 9 decibel il rumore prodotto dalla macchina, creando condizioni di lavoro migliori per l’operatore in cabina e per chi si trova nelle vicinanze. L’iNDr costituisce anche un’ulteriore barriera per la polvere, garantendo una maggiore pulizia del vano motore e un migliore raffreddamento”.
Ma è sulla rete che erano puntati gli occhi di tutti: 4 per il momento i concessionari reclutati, Arnus (Piemonte, Liguria, Val d’Aosta) BSM Brescia Macchine (Lombardia est) Sergio Bassan (Veneto e Friuli) e SMIA (Toscana, Umbria, Sardegna).
“Questi concessionari – ci ha detto Makoto Kato, ci permetteranno di entrare in uno dei top cinque mercati Europei. I mini, midi e short radius, molti dei quali sono equipaggiati con la tecnologia innovative iNDR (nel video vediamo come funziona, ndr), sono ideali per lavorare in contesti urbani, mentre le nostre macchine più grandi con prestazioni più importanti sono progettate per lavorare in ambiti più difficili ma sempre con bassissimi livelli di consumo di carburante”.