Aziende

Il rigore dei professionisti

Apertura

di Costantino Radis

Un rigore professionale che non nasce dal nulla. Montalbetti nasce dopo la seconda guerra mondiale e si presenta oggi come una delle realtà più solide del mercato italiano della demolizione. Non è un caso che in soli 85 giorni di lavoro abbia demolito 7 gru nel porto di Genova

Non ci si improvvisa professionisti per puro caso. Non si entra all’improvviso in un mercato difficile e complesso come quello delle demolizioni dove molte realtà sono implose sotto il peso della disorganizzazione e dell’impreparazione.

Lo scenario iniziato a metà anni ‘90, che ha visto la chiusura e l’abbandono di importanti poli industriali, ha portato a una crescita esponenziale di richiesta con l’entrata in scena di aziende dalla scarsa esperienza e bagaglio tecnico.

Un settore selettivo alla luce delle difficoltà tecniche intrinseche e delle rigide norme che regolano le bonifiche e gli smaltimenti. Elementi che con la crisi hanno determinato la scomparsa di aziende improvvisate e sostenute in precedenza da un facile accesso al credito.

Non fa sicuramente parte di questo scenario Montalbetti  spa  che, nata ufficialmente con l’attuale ragione sociale nel 1979, affonda la propria esperienza operativa nel secondo dopo guerra.

Una solida realtà che affronta il mercato con i piccoli passi di una imprenditoria che sa programmarsi nel tempo con lunghi orizzonti.

Un bagaglio di esperienza tecnica e commerciale che deriva dalla storica attività di recupero rottami metallici e fornitura diretta alle fonderie.

Dalla provincia di Varese, con due sedi operative collocate a Cairate e Castelseprio, Montalbetti ha nel tempo costruito anche un impianto a Zocco, in provincia di Vicenza.

Una presenza strategia nel nord Italia che ha permesso all’azienda lombarda di muoversi in modo omogeneo nel mercato degli smantellamenti industriali e del recupero dei rottami effettuando nel tempo tutti gli investimenti necessari, sia in termini di attrezzature che di forza lavoro, fino ad ampliare il proprio raggio d’azione a livello nazionale.

Non solo smantellamenti

TestoOperare con le grandi industrie fornisce una mentalità improntata a un rigore che ancora oggi spesso manca ad altri settori merceologici.

Non è un caso che Montalbetti spa, acquisendo un modo di operare improntato alla massima razionalizzazione, si sia nel tempo specializzata in tutti quegli aspetti un tempo ritenuti di contorno e che oggi sono invece fondamentali. La bonifica e lo smaltimento degli inquinanti dei siti recuperati è oggi infatti un importante asset che, se non fosse stato sviluppato correttamente, non avrebbe consentito la gestione di appalti complessi.

Un bagaglio tecnico e culturale cresciuto nel tempo grazie a esperienze sempre più importanti che hanno consolidato la fiducia verso Montalbetti  spa da parte di grandi committenti pubblici e privati. La demolizione di 7 gru portuali di grandi dimensioni nel bacino genovese è proprio uno di quegli appalti che solo una azienda strutturata e di grande esperienza è in grado di affrontare in modo corretto.

La dimensione degli elementi da demolire era l’ostacolo minore se rapportata alle difficoltà di esecuzione create dai vincoli al contorno.

Presenze ingombranti

TestoLa presenza del traffico portuale nelle banchine su cui insistevano le gru, i nastri e le tramogge, unitamente al vicino aeroporto Cristoforo Colombo, hanno richiesto accorgimenti particolari.

Le altezze delle autogru che si dovevano usare per lo smantellamento hanno imposto ritmi di lavoro serrati e definiti per non creare intralcio. Alcune banchine sono state chiuse al traffico navale in quattro fine settimana in modo da permettere le operazioni di taglio e sollevamento in sicurezza.

Le fasi di rimozione dei grandi elementi strutturali sono state molto impegnative ma erano propedeutiche alla posa dei pezzi in zone dedicate in cui si poteva lavorare senza interferenze.

Un piano di demolizione che in soli 85 giorni ha consentito a Montalbetti  spa di rimuovere oltre 3.000 tonnellate di acciaio ricorrendo anche a sollevamenti in cui 4 autogru hanno lavorato in contemporanea portando a terra, in zona sicura, elementi dal peso di 380 tonnellate.

SinistraUn cantiere di primaria grandezza in cui i numeri e le immagini delle varie fasi sono il migliore commento possibile.

Nessun infortunio, nessuna segnalazione da parte della direzione dei lavori, del coordinatore della sicurezza e degli enti preposti, nessun danno ad altre strutture attigue e da preservare, nessun intralcio imprevisto al traffico navale del porto di Genova, più di 3.000 tonnellate di metalli smantellati e recuperati, operazioni di taglio e imbragatura svolte a oltre 60 m di altezza, una forza lavoro altamente qualificata con la presenza costante di 1 capocantiere e 5 operatori ad alta specializzazione. Un imponente parco macchine composto da 11 diverse autogru da 25 t a 800 t, 1 P.L.E. semovente da 42m, 3 P.L.E. autocarrate da 40 m a 70 m, 2 escavatori cingolati equipaggiati con attrezzature da demolizione, 1 caricatore industriale gommato, 1 autocarro con cassoni scarrabili per tutti gli spostamenti di materiale interni al cantiere, 3 impianti da taglio a caldo ossipropanici.

Un cantiere perfettamente coordinato con un rigore che solo i professionisti sanno mettere in campo.

MONTALBETTI spa: DALL’INDUSTRIA ALLE BONIFICHE

BOX_01_001Montalbetti spa nasce nel 1979 ma la famiglia Montalbetti è attiva dal secondo dopoguerra nel recupero di materiali ferrosi e nello smantellamento di impianti industriali in disuso. Fra i maggiori lavori effettuati da questa realtà nata in provincia di Varese vi sono l’Alfa Romeo di Arese, le ex Falck, la ex raffineria Agip di Rho. Una presenza sul mercato che è testimoniata dal fatturato di circa 80 milioni di euro e da tre sedi operative fisse costituite dall’impianto di trasformazione di Cairate (Va) da 80.000 m2 di cui 6.000 coperti (allestito con 3 gru a ponte e magnete, 3 presse a cesoia da 1.000 t e 700 t, 2 presse impacchettatrici da 500 t) e che comprende anche le officine di manutenzione dei mezzi (5.000 m2 di cui 1.500 coperti), dall’impianto di Zocco (Vi) per un totale di 40.000 m2 (quasi completamente coperti, adibiti a impianto di recupero metalli e con binari ferroviari annessi) e l’impianto di Castelseprio (Va) da 16.000 m2 di cui 2.000 coperti (adibito a centro di recupero e in cui una zona è adibita allo stoccaggio di elementi riutilizzabili e provenienti da smantellamenti come carriponte, pompe, valvole, ecc). Una vocazione verso l’industria che ha permesso all’azienda di crescere e fornire nel tempo il ciclo integrato che va dalla semplice demolizione fino alla bonifica più complessa con la consegna dell’area per gli usi successivi.