Pale gommate

Volvo CE: la L180H al lavoro in cava

OLYMPUS DIGITAL CAMERAdi Cristiano Pinotti

Abbiamo visto all’opera la nuova pala gommata Volvo L180H nel suo ambiente ideale: una cava che permette alla macchina di esprimere tutto il suo potenziale fatto di tanta forza abbinata a continuità di lavoro, affidabilità, comfort e un cinematismo cui non sfugge nulla.

Quando si parla di pale gommate Volvo Contruction Equipment è un porto sicuro. Le sue macchine da sempre dettano i tempi dell’innovazione e il susseguirsi delle sigle – siamo arrivati alla L – assicura una continuità tecnologica che certo non ha bisogno di presentazioni. In ogni caso, quando si vede una macchina procedere su un terreno accidentato a pieno carico e senza perdere un granello di sabbia, anche dopo tanti anni di cantieri non si può che rimanere estasiati. In questa occasione abbiamo avuto modo di ammirare questo spettacolo a Pieve del Cairo, in provincia di Pavia, dove da circa un anno una nuova Volvo L180H sta svolgendo il suo lavoro in una cava di sabbia e ghiaia.

Un impianto “modello”

testoL’impianto di Pieve del Cairo (composto per il 50% da sabbia e per il 50% da ghiaia) è dedicato all’estrazione, selezione e lavaggio di materiali inerti naturali e, sin dalla sua nascita, si è distinto per la qualità dei suoi prodotti, frutto di un giacimento particolarmente generoso, ma anche di oculati investimenti da parte della famiglia Re. “Caratteristica fondamentale dei prodotti commercializzati dalla nostra cava – afferma Costantino Re, responsabile commerciale di  Re Sergio Autotrasporti srl – è la pulizia assoluta del materiale per quanto concerne il limo e, cosa molto importante per le ghiaie, il legno e i sassi morti, due elementi che possono creare non pochi problemi al calcestruzzo. Nel nostro impianto queste impurità vengono eliminate attraverso una macchina speciale che utilizza una tecnologia basata sul peso specifico dei materiali. Grazie a questa macchina la ghiaia con granulometria da 5 a 25 mm passa su un pannello forato, viene inondata con acqua, mentre attraverso i fori viene insuflata aria che crea un moto volto a separare la massa ghiaiosa in modo da far galleggiare il materiale più leggero. A questo punto il materiale pesante e migliore scende in una canala sottostante, mentre l’acqua con le impurità, il legnetto e il sasso morto va su un asciugatore per il recupero. Infine, grazie a un sistema di recupero del fine dalle acque di lavaggio, riusciamo a valorizzare l’intero giacimento, che è di notevole qualità, con uno scarto quasi irrisorio. Anziché scolare il materiale andiamo a recuperarlo attraverso due cicloni che ci permettono di intercettare particelle fino a 63 micron. In sostanza questi investimenti ci hanno dato la possibilità di aprire un nuovo settore di mercato. E in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando siamo riusciti a stare sul mercato grazie alla qualità dei nostri prodotti”.

Attualmente l’impianto produce materiale lavato e certificato suddiviso in varie categorie: sabbie da 0,1 e 0,5 mm, ghiaietto 5-8, 8-15 e 15-25 mm che rappresentano le classi più importanti per la produzione del calcestruzzo, ghiaie 25-60 mm e ciotolone +60 mm.

Il giacimento è stimato in circa tre milioni di metri cubi, di cui ne è stato cavato circa un terzo. Grazie agli uomini e alle macchine messe in campo da Re Sergio la potenzialità media giornaliera dell’impianto si aggira sui 2.000 m3, ma oggi, a causa del rallentamento del mercato e per una selezione oculata dei clienti in base alle garanzie sui pagamenti, l’estrazione si assesta sui 1.000 m3 al giorno, per un totale annuo di 250-258 mila metri cubi.

Le macchine e gli uomini

Da sinistra Costantino Re, Marco Sala, Sergio Re, Mauro Freddi di Volvo CE
Da sinistra Costantino Re, Marco Sala, Sergio Re, Mauro Freddi di Volvo CE

Con una sessantina di dipendenti Re Sergio vanta un parco macchine di assoluta importanza e diversificato in relazione alle tante attività legate alla famiglia fondatrice. Fatti salvi tutti i macchinari per l’impresa agricola e per le attività legate ai rifiuti e agli impianti energetici, per quanto concerne il comparto cava la società pavese annovera tre pale Volvo L180 delle serie H, F ed E; vari escavatori cingolati, un dozer, un grader, un dumper A30D, un rullo e molteplici autocarri. Decisamente stretto il rapporto con Volvo sia per il construction sia per quanto concerne i truck: comprendendo tutte le attività aziendali, il parco macchine vede infatti una netta preponderanza del marchio svedese. Con una flotta di tali dimensioni e avendo a che fare con attività variegate e complesse, particolarmente delicato risulta l’aspetto relativo all’assistenza tecnica. “Volvo – interviene Mauro Freddi, funzionario commerciale, Volvo CE Italia – è ben cosciente dell’importanza del service e per fornire un’assistenza tecnica qualificata e capillare ha scelto di operare sul territorio nazionale con un sistema misto, in virtù del quale i clienti possono rivolgersi direttamente a Volvo Italia oppure affidarsi alla professionalità, certificata dalla formazione Volvo, delle officine autorizzate. Nel caso di Re Sergio, la società ha scelto di lavorare con l’officina autorizzata Campanini Luca & C. di Parma che, come accade per tutte queste realtà di non elevate dimensioni, risulta particolarmente reattiva alla chiamata e alle necessità specifiche di una società come Re Sergio”.

 

Non c’è due senza tre

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIn questo contesto lavora la nuova pala gommata L180H, macchina di buona stazza e decisamente gradevole anche sotto il profilo estetico. “Se la scelta è caduta ancora su una 180 Volvo – la terza consecutiva con la E che ormai ha raggiunto le 21.000 ore di lavoro, mentre la F si assesta attorno alle 15.000 – significa che siamo molto soddisfatti”. Con queste parole Costantino Re esemplifica il rapporto della sua azienda con questo particolare modello e continua: “abbiamo preso la prima 180 dopo averla vista lavorare, insieme ad altre macchine della concorrenza, in una cava francese. Grazie al leverismo Volvo la pala non disperdeva minimamente il carico. E questa caratteristica, che è sempre migliorata al susseguirsi delle serie, è molto importante soprattutto nella movimentazione dei materiali non coesi come ghiaia e sabbia. Inoltre, da qualche anno a questa parte, in questa tipologia di cava, la pala è la macchina centrale nel nostro lavoro con una media di 2.000 ore all’anno. Quindi non solo devono garantire elevate prestazioni, ma devono assicurare grande affidabilità”.

 

Vista da vicino

Nuova foto CabinaCaratteristiche che di certo si ritrovano nella nuova L180H, una macchina ideale non solo per il classico piazzale, ma anche per la movimentazione di scorie, legname e massi, riciclaggio e lavori in miniere e gallerie grazie a uno bacino di attrezzature comprendenti: forche, benne bivalve, benne di rimovimentazione, benne per materiale roccioso e per uso generale. E dove la produttività delle benne può essere ulteriormente migliorata attraverso il sistema BSS (Boom Suspension System) che provvede ad assorbire le sollecitazioni e a ridurre i versamenti di materiale quando si procede su terreno accidentato, in modo da prolungare la durata della macchina e il comfort dell’operatore. In ogni caso l’operatore gode di elevato comfort grazie a un comodo sedile e alla spaziosa cabina ROPS/FOPS ben protetta dalle vibrazioni. Anche la rumorosità interna è ridotta al minimo e il filtro dell’aria assicura un ambiente di lavoro pulito e salubre. I comandi e i pannelli informativi sono collocati in posizione ergonomica, mentre il joystick multifunzione opzionale consente all’operatore di controllare simultaneamente e in modo preciso, le diverse funzioni idrauliche. Le informazioni più importanti sullo stato della macchina, come il livello dell’olio e del carburante, sono visualizzate su uno schermo di facile lettura chiaramente visibile anche con intensa luce solare. In un’ottica di attenzione per l’operatore, i controlli giornalieri possono essere eseguiti rapidamente e agevolmente grazie a punti di assistenza e manutenzione raggruppati. Inoltre, per facilitare l’accesso ai componenti più importanti, la cabina è inclinabile di 35° o 70° tramite una pompa idraulica e l’ampio cofano del motore si apre elettronicamente.

 

Tanta tecnologia

D13 Engine with VATSL’elevata efficienza dei consumi del motore D13J (da 246 kW) nella serie H è stata ulteriormente migliorata dalla sinergia tra la catena cinematica Volvo e la macchina e dall’impianto idraulico intelligente che fornisce la potenza necessaria solo su richiesta. Sensibile al carico, l’impianto idraulico assicura brevi cicli di lavoro e una rapida risposta per un controllo ottimale del materiale. Per ridurre ulteriormente il consumo di carburante e i cicli di lavoro, le funzioni APS (Automatic Power Shift) e FAPS (Fully Automatic Power Shift) provvedono a selezionare automaticamente la marcia della macchina in base al regime del motore e alla velocità di marcia. Allo stesso tempo il sistema RBB (Reverse By Bracking) provvede ad applicare automaticamente il freno di servizio quando l’operatore cambia direzione di marcia. Questa soluzione non solo consente di risparmiare carburante, ma permette di ridurre le sollecitazioni sulla catena cinematica. La tecnologia Volvo OptiShift utilizza il sistema RBB insieme a un convertitore di coppia con frizione lock-up per creare una trazione diretta tra il motore e il cambio. Questo, secondo quanto affermano i tecnici Volvo, consente di eliminare le perdita di potenza nel convertitore di coppia e di ridurre il consumo di carburante fino al 18%. Per contrastare l’eccessivo consumo di gasolio l’operatore può beneficiare anche dell’Ecopedale che esercita una forza di resistenza applicata al pedale favorendo un uso più moderato dell’acceleratore quando il regime del motore è sul punto di superare l’intervallo di regime ottimale. Decisive anche le scelte sulla ventola di raffreddamento idraulica che viene attivata automaticamente e solo quando necessario per limitare il rumore e il consumo di carburante; può inoltre essere invertita per consentire la pulizia automatica delle unità di raffreddamento.

Poliedricità alla massima potenza

OLYMPUS DIGITAL CAMERARe Sergio nasce nel 1990 come azienda di trasporto rifiuti e in pochi anni rivela la sua vocazione alla poliedricità. Risale infatti al 1994 l’apertura della prima cava a secco nel comune di Corana, in provincia di Pavia, finalizzata all’estrazione e commercializzazione di materiale sabbia e ghiaia. Le due attività, che si sono tra l’altro aggiunte all’azienda agricola nata negli anni Ottanta, procedono di pari passo per alcuni anni, fino al 1998 quando si conclude l’attività estrattiva, che riprende nel 2002 con l’apertura del sito di Gagliavola, a sua volta esauritosi nel 2007. L’anno seguente è la volta dell’inaugurazione della cava di Pieve del Cairo, sempre nell’area pavese, che è ancora in piena funzione e dove opera la pala Volvo protagonista delle nostre pagine. Nel contempo, nel 2014, è stato aperto, in joint-venture con il gruppo Holcim, un ulteriore sito estrattivo a Gambarana, dove Re Sergio gestisce l’attività di coltivazione e commercializzazione di materiale per conglomerati bituminosi. E non è finita. A fianco a tutte queste attività construction, nel 2010 ecco un impianto di biogas da 1 MegaWatt, collegato all’azienda agricola e alimentato con prodotti agricoli che derivano da circa 300 ettari di terra. Mentre nel 2012 è stato inaugurato un impianto di trattamento di rifiuti ligneo-cellulosici provenienti da verde pubblico e privato, che ha l’obiettivo di produrre una materia prima seconda valorizzata in centrali energetiche.

 

La parola all'Operatore

OLYMPUS DIGITAL CAMERACon la sua lunga esperienza, Severino Della Giovanna è il professionista ideale per fornire un’opinione qualificata in merito alle prestazioni della Volvo L180H. Queste le sue parole, raccolte durante una pausa di lavoro in cava. “Utilizzo la pala in un classico lavoro di piazzale per il carico degli autocarri e con una media di 10 ore giornaliere. È una macchina praticamente nuova, con circa 2000 ore di lavoro, e che apprezzo soprattutto sotto il profilo del comfort e dell’agilità che è davvero notevole. La visibilità è ottima sull’anteriore, mentre è un po’ penalizzata sul posteriore per le dimensioni stesse della macchina. A dire il vero c’è la telecamera ma io sono della vecchia scuola e preferisco la visione diretta che in alcune condizioni atmosferiche, soprattutto con sole radente, a mio avviso è più sicura. I consumi invece dipendono da molti fattori: dal piede dell’operatore, dal lavoro cui la macchina è chiamata e dall’utilizzo dell’Ecopedale, ma a livello generale si assestano tra i 16 e i 18 l/h”.