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Ihimer ha fatto poker

DCIM100GOPRO

di Costantino Radis

La Serie V4 dei mini escavatori Ihimer ha compiuto una rivoluzione a 360°. Nuovi impianti idraulici. Nuovi layout. Nuovi posti guida. Nuova accessibilità. Nuove versioni modulari. Nuove prestazioni. Nuova impostazione a basso impatto ambientale. Ecco cosa abbiamo visto mettendo sotto la lente il 55V4 del costruttore italo-nipponico.

Chi si ferma è perduto. Un adagio che negli uffici di progettazione della IHImer – la joint-venture italo-nipponica nata nel 2002 fra il Gruppo Imer e la IHI Construction Machinery – conoscono molto bene.

Lo conoscono al punto da aver completamente rinnovato, con la serie V4, tutto il concept dei propri mini e midi escavatori impostandolo in modo completamente diverso e puntando su modularità, facilità di manutenzione, impianti idraulici rapidi e performanti e maggiore comfort per l’operatore.

Questa volta è caduto sotto la nostra lente di ingrandimento il «maxi mini» IHImer 55V4 che, con i suoi 5.215 kg di peso operativo, si colloca sul confine fra mini e midi escavatori.

Una macchina che segna l’ingresso dell’elettronica – anche se volutamente semplificata – nella gestione di motore e impianto idraulico.

Nella nostra visita allo stabilimento italiano di San Gimignano abbiamo avuto occasione di vedere da vicino anche altri modelli di IHImer e capire quanto lavoro sia stato fatto, a livello progettuale, per immettere sul mercato una serie di macchine con dei plus superiori alla media del mercato.

L’aspetto che ha maggiormente colpito è l’ingegnerizzazione molto accurata che pone oggi questi mini escavatori, che spaziano dalle 2,7 alle 6,0 tonnellate, fra i più razionali del mercato. Un evidente vantaggio sia per gli utilizzatori, con macchine dalla manutenzione semplificata, sia a livello industriale con un evidente contenimento dei costi e una maggiore competitività del prodotto.

Spiace per l’abbandono dell’impianto idraulico con distributore load-sensing a centro chiuso, una caratteristica che ha sempre reso gli IHImer fra i mini escavatori più gradevoli e adatti ai lavori di precisione, ma che la nuova gestione idraulica è stata in grado di sopperire con dei manipolatori molto sensibili e una esuberanza che ha guadagnato in velocità ma non ha perso nulla in controllabilità.

Sarà un caso che la nuova serie si chiami V4 ma possiamo proprio dire che IHImer ha fatto poker. Senza contare, inoltre, che i modelli della nuova serie sono riciclabili al 97% alla fine della loro – speriamo lunga – carriera lavorativa.

 

CABINA: TANTO SPAZIO IN PIÙ

BOX_01_001Il posto guida ha beneficiato di molteplici migliorie fra cui un aumento notevole di spazio a disposizione dell’operatore. La cabina del 55V4, omologata ROPS/FOPS, ha un volume superiore del 25% rispetto al modello passato che, oggettivamente, si distinguevano già per non essere troppo sacrificati. Lo spazio a disposizione per le gambe è aumentato del 20% con una piattaforma davanti al sedile che si distingue per la facilità di pulizia, l’ordine e la possibilità di lavorare bene con gli scarponi. La presenza dei pedali non infastidisce per nulla e piace la soluzione utilizzata per le leve di traslazione con i due supporti ribaltabili che si collocano ai lati e permettono sia di risparmiare spazio che di manovrare con precisione. Attorno all’operatore, anche se siamo su un mini escavatore, ci sono parecchi spazi per riporre oggetti personali in modo razionale e ordinato dietro al sedile di guida. A fianco dell’operatore, sulla destra, vi è il vano per la radio disponibile in opzione. Sedile e manipolatori sono del tutto autonomi fra loro con la possibilità di regolazioni reciproche adatte a operatori di tutte le taglie. O quasi. I braccioli sono solidali con le due consolle. Quella di sinistra si solleva per agevolare l’entrata e l’uscita dell’operatore. Quella di destra si prolunga in avanti con il cruscotto di impostazione analogica che comprende però anche le spie che indicano l’impostazione di lavoro scelta. DCIM100GOPROPer il resto abbiamo tutto quanto necessario: livello del carburante, temperatura dell’acqua, contaore, spie che indicano temperature e livelli anomali, stato di carica della batteria. Nulla oltre il necessario ma tutto a vantaggio dell’affidabilità secondo il vecchio adagio «…quello che non c’è non si rompe…». Il livello qualitativo percepito è mediamente molto buono con plastiche di qualità e assemblaggi curati. La concezione completamente nuova si percepisce dal disegno degli elementi interni e dall’impostazione corretta di molti elementi che in qualche marchio concorrente, sembrano essere posizionati a caso. Si tratta nello specifico delle bocchette dell’impianto di climatizzazione che sono facilmente direzionabili e hanno una forma gradevole ben integrata con il contesto. I manipolatori sono dotati di cursori proporzionali che comandano gran parte delle attrezzature ausiliarie e che sono correttamente azionabili nel senso destra/sinistra facendo compiere al pollice un movimento naturale e per nulla faticoso. Molto bene. Un plauso, infine, per la ventilazione naturale e la visibilità ottenute grazie a una vetratura ampia in ogni direzione e con il parabrezza sollevabile e richiudibile completamente sotto il tettuccio. Sul lato destro, invece, piace la soluzione di poter aprire il finestrino per una superficie pari quasi al 50% di quella vetrata.    

 

MOTORE E IDRAULICA: ARRIVA L’ELETTRONICA

BOX_02_001La motorizzazione scelta da IHImer per il suo 55V4 è un Kubota V2403-DI-EDM. Si tratta di una unità a 4 cilindri da 2.434 cm3 che sviluppa 43,5 CV (32,4 kW) @ 2.400 giri/min. Conforme allo Stage IV, è dotata di iniezione diretta a controllo elettronico. Questo elemento ha giocoforza contribuito a uno sviluppo dell’idraulica basato sulla possibilità di gestire in modo più raffinato l’impianto. Non è un caso che l’IHImer 55V4 abbia la possibilità di operare sia in Standard Mode che in Eco Mode. Viene in questo modo sfruttata molto bene la elevata disponibilità di coppia del motore con un risparmio che arriva all’8% rispetto al modello precedente. Peccato che l’implementazione elettronica non sia stata superiore sfruttando così al massimo le potenzialità di una simile occasione. L’impianto idraulico, come si è detto, abbandona il distributore load-sensing a centro chiuso per un più semplice centro aperto. DestraMa si tratta di un centro aperto decisamente particolare che utilizza ben tre pompe specificamente dedicate di cui due a portata variabile e una a portata fissa. La prima (60 l/min) pensa a benna, braccio e traslazione cingolo destro. La seconda (60 l/min) al circuito ausiliario std., al braccio penetratore e traslazione cingolo sinistro. La terza pompa (44,2 l/min) comanda invece la traslazione dritta, lama, rotazione braccio e torretta. Le tre pompe (pressione massima 24,5 MPa) lavorano insieme quando si usa la traslazione evitando i cali di resa tipici degli impianti a centro aperto. Con il concreto vantaggio di avere una maggiore resa idraulica e forze di strappo più elevate. Il 55V4, infatti, è dotato di una forza di strappo al dente pari a ben 3.160 kgf, ossia il 60% del suo peso operativo. La forza di penetrazione è invece pari a 2.210 kgf. Il circuito ausiliario opzionale a doppio effetto dispone di 104,0 l/min a 24,5 MPa. Eccellente, infine, il layout dei componenti con una attenzione eccellente alla accessibilità di ogni singolo elemento.  

CARRO E BRACCIO

BOX_03_005A prescindere dall’esame specifico del nuovo 55V4, tutta la nuova serie di IHImer che spazia dalle 2,7 alle 6,0 ton è basata su una modularità ben studiata che mira ad avere, con alcune serie di componenti di base, modelli fra loro differenti in peso, prestazioni e specifiche peculiarità. Nel caso del 55V4 il costruttore italo-nipponico ha puntato – rispetto al 45V4 con cui condivide molti elementi strutturali – sulla presenza del contrappeso di serie per avere una stabilità superiore. Non solo. Con questa soluzione il raggio di rotazione posteriore rientra nella sagoma dei cingoli permettendo di operare in spazi limitati ma con capacità di carico e sollevamento invariate per la categoria. Ne derivano ovviamente maggiori sbracci e maggiori profondità e altezze di scavo con il 55V4 che arriva a un’altezza massima di 5,61 m contro i 5,47 del 45V4. In profondità la differenza è di 21 cm con i 4,04 m del modello superiore contro i 3,83 di quello più piccolo. Gli accorgimenti adottati da IHImer sono stati molteplici. La lama adotta dei rinvii più lunghi e rinforzati per avere minori difficoltà e più robustezza nelle manovre di spianamento e per essere più raggiungibile dalla benna e agevolare alcune operazioni. Il brandeggio è stato montato in modo asimmetrico rispetto alla torretta così da aumentare la visibilità in fase di scavo e avere una struttura più vicina agli escavatori di taglia più grande. SinistraLa struttura del carro ha generose sezioni delle lamiere e si adatta indifferentemente sia ai cingoli in gomma che a quelli in acciaio consentendo una maggiore versatilità e ottimizzazione dei costi. La qualità della realizzazione degli elementi che costituiscono telaio, carro e braccio è di livello molto buono proseguendo una tradizione di robustezza che ha sempre visto gli escavatori IHImer distinguersi in positivo. Per aumentare ulteriormente la durata di alcuni componenti sono stati cambiati elementi che possono sembrare secondari ma che in realtà contribuiscono a una generale maggiore durata e una percezione della qualità superiore. I perni della benna, infatti, adottano dadi regolabili per recuperare i giochi orizzontali. Il brandeggio ha una struttura sovradimensionata realizzata in fusione che adotta perni singoli di grande diametro. L’angolo complessivo di brandeggio è di 140°. Il cilindro di azionamento della lama è montato in modo da ridurre al minimo gli eventuali danni allo stelo cromato e, per ogni evenienza, presenta un carter dalle sezioni robuste. Il faro di lavoro è montato in posizione protetta, in corrispondenza del punto di attacco del cilindro di sollevamento. È stata inoltre posta molta cura sia al posizionamento che alla geometria dei tubi dell’impianto idraulico evitando angoli che causassero elevate perdite di carico e predisponendo gli elementi flessibili in modo tale da facilitare la loro sostituzione in caso di rottura. Sostanza visibile a occhio nudo.    

LA PAGELLA

PREGI progetto molto accurato e mirato a una elevata qualità costruttiva prestazioni elevate che lo pongono fra i migliori del mercato costruzione molto accurata impianti idraulico che non rinuncia a niente

DIFETTI   la categoria di appartenenza meriterebbe un cruscotto più completo sarebbe interessante avere una maggiore implementazione elettronica  

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