Consegnata a General Beton una pala gommata Hitachi ZW310-7. I motivi di una scelta in cui la reputazione del dealer ha fatto la differenza.
Si tratta di una macchina che, negli scorsi mesi di febbraio e marzo, in una cava in provincia di Perugia, era già passata sotto le forche caudine di una sessione di test comparativi con alcuni tra i principali modelli della concorrenza. Nei quali pare essersi comportata piuttosto bene.
Si è trattato di due settimane intense, concluse con due giornate di training della forza vendita nella sede di Castel San Pietro Terme (BO). Test importanti, che hanno visto all’opera una squadra di altissimo livello: otto ingegneri di prodotto Hitachi Construction Machinery, l’ingegnere Fabio Borrelli (HCME), il Product manager wheel loader HCME Jacob Slooff, il Technical product trainer Pieter van der Veen e l’operatore Peter Hubner.
Una task force che si è di nuovo materializzata durante la consegna della macchina da parte del dealer Hitachi, Salomoni, al Gruppo Tonon, avvenuta il 22 aprile presso la cava di Villesse in provincia di Gorizia.
“Per noi è certamente un motivo di grande orgoglio accostare la nostra azienda e il marchio Hitachi al rinomato Gruppo Tonon, colosso nel settore delle costruzioni”, ha affermato l’AD Marco Salomoni. “Questa collaborazione conferma la fiducia nel marchio giapponese e nella professionalità dei nostri servizi. Siamo entusiasti di avviare questa collaborazione e di lavorare insieme per fornire soluzioni di alta qualità e servizi affidabili ai nostri clienti, auspicando di poter consolidare ulteriormente la nostra presenza nel settore delle costruzioni”.
“La Hitachi ZW310-7 è una pala che si inserisce in un parco veicolare in cui sono presenti prodotti di altri competitor ed è quindi stato per noi particolarmente significativo entrare in una realtà come il Gruppo Tonon auspicando che questa possa essere la prima di future macchine Hitachi”, ha ribadito Riccardo Salomoni.
I motivi di una scelta
“Negli anni passati abbiamo lavorato già con Hitachi poi, per alcune necessità particolari e per coprire determinati picchi di lavoro, ci siamo rivolti ad altri marchi”, ci spiega Michele Tonon, anche lui, come in Salomoni, terza generazione in azienda. “La collaborazione con Salomoni è iniziata con la manutenzione di altre macchine più datate che avevamo nel parco e, vista la professionalità mostrata nel fornire i servizi di cui necessitavamo in tempistiche che venissero incontro alle nostre esigenze, abbiamo deciso di iniziare a testare le nuove macchine Hitachi che si sono parecchio evolute nel tempo. Abbiamo visto la pala ZW310-7, ci è sembrata decisamente all’altezza e l’abbiamo apprezzata al lavoro in un contesto applicativo non certo facile, un’acciaieria di Padova in cui la macchina ha lavorato in condizioni estreme comportandosi egregiamente”.
A quando risale il vostro rapporto con Salomoni?
“La conosciamo da anni”, riprende Michele Tonon. “Si tratta di una realtà molto nota in Friuli, i primi rapporti li abbiamo avviati quando, in Regione, ci siamo affacciati al mondo delle cave e questo è il nostro primo acquisto diretto con Salomoni; visto che la macchina al lavoro ha dato risultati molto soddisfacenti, prevediamo che questo acquisto non sia l’ultimo”.
In effetti Salomoni in passato, pur non avendo mai venduto macchine direttamente al Gruppo Tonon si è occupata di manutenzione del parco, dimostrando affidabilità e competenza, anche grazie a un’attrezzata officina in situ e mobile e fornendo tutti i servizi di cui l’impresa aveva bisogno.
E ora cosa ci si aspetta da quest’ultimo acquisto? Che sia una macchina potente, affidabile, sostenibile, con bassi costi di gestione e che consumi poco…?
“Un insieme di tutte queste cose”, risponde Michele Tonon, “ma in particolar modo chiediamo l’efficienza a livello di durata e affidabilità: nel momento in cui la pala ci permette di lavorare tuti i giorni, senza fermi macchina, senza ricorrere al meccanico, senza problemi di sorta, per noi tutto questo si traduce in un guadagno. Ribadisco che la nostra scelta è stata motivata non solo dal marchio, ma dall’affidabilità del concessionario che ha dimostrato nel tempo di saper offrire ottimi servizi post-vendita. Certo, questo è un banco prova, nel momento in cui la pala ci darà soddisfazioni verrà affiancata da altre macchine e ci auguriamo quindi di costruire con il concessionario un rapporto costante e duraturo”.
E c’è da scommettere che si tratterà di un banco di prova decisamente impegnativo in cui la pala Hitachi ZW310-7 dovrà mostrare tutta la sua grinta: lavorerà infatti all’interno di una cava e il suo compito sarà quello di movimentare il materiale scavato e caricarlo sui camion che poi lo porteranno nei vari impianti di lavorazione. Un lavoro sfidante sia per la macchina che per il concessionario visto che fornire assistenza in cava significa garantire una produttività costante a tutte le ore del giorno.
E se volessimo avere in una parola l’identikit di questa macchina?
“Direi che la cifra distintiva della ZW310-7, possa essere riassunta nella parola “EQUILIBRIO”, ci dice Massimiliano Todini, manager di Hitachi Construction Machinery Europe, che lavora nella Filiale Italiana di HCME a San Pietro Terme (BO). “In pratica non ci sono punti deboli nella sua struttura e tutti i suoi componenti costruttivi sono armonizzati, cosa che garantisce produttività costante e prestazioni calibrate. Ma ovviamente l’ultima parola spetta, come sempre, all’utilizzatore”.
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