Cantieri ferroviari

GCF: missione compiuta a Venezia

Dieci mesi di cantiere e 35.000 ore di lavoro notturno per completare la mission affidata a GCF da RFI. Rinnovare completamente, potenziandola, la Trazione Elettrica ferroviaria sul Ponte della Libertà, lo storico collegamento translagunare che, dal 1845, unisce Venezia alla terraferma.

Oggi, rimosse le reti di protezione per gli ultimi ritocchi alle opere civili, il risultato è visibile ed apprezzabile sia dal punto di vista tecnico-funzionale che nella sua dimensione estetica. Duplice, infatti, la finalità dell’intervento. Innanzitutto ricostruire la linea di alimentazione elettrica con criteri tali da renderla più potente e più resistente ai fenomeni di aggressione atmosferica tipici dell’ambiente lagunare. In secondo luogo privilegiare un design non solo funzionale ma esteticamente sobrio ed innovativo, più idoneo ad inserirsi armoniosamente nel contesto ambientale ed architettonico di una città come Venezia, universalmente nota per la bellezza.

Innovazione del progetto e dei materiali

“Proprio queste finalità, funzionali ed estetiche – spiega il progettista GCF ing. Michele Granzotto – hanno guidato le nostre scelte, in accordo con la Soprintendenza Archeologica e la Dirigenza RFI, a partire da quella di adottare gli innovativi portali a “T”: rispetto alle strutture tradizionali, essendo basati su un unico pilone hanno potuto essere collocati al centro dei due ponti ferroviari, in una posizione arretrata rispetto all’acqua salmastra e, quindi, più protetta rispetto agli agenti corrosivi”.

Ovviamente coerenti rispetto all’obiettivo della resistenza nel tempo, tutte le scelte relative ai materiali impiegati: dal calcestruzzo speciale RCK45 utilizzato per la realizzazione dei 74 basamenti centrali (circa 1.000 mc), all’alluminio delle mensole di tipo “Omnia” – leggere e particolarmente resistenti agli agenti corrosivi – al particolare acciaio Inox Aisi 316 impiegato – in luogo del tradizionale acciaio zincato – per i tralicci (7,60 mt per 1.700 kg), per le enormi travi in grado di servire i quattro binari (18,60 mt per 1.850 kg) e per i 200 penduli e tutta la carpenteria metallica: in tutto circa 230 mila chili di acciaio speciale per coprire l’estesa di 2,5 chilometri di linea.

La tesatura delle nuove linee aeree

“A gennaio e febbraio – racconta il capo cantiere Tiziano Bernardi – una volta concluso l’attrezzaggio dei nuovi portali con le mensole, abbiamo provveduto alla tesatura delle nuove 4 linee di contatto con sezione complessiva di 440 mmq e conduttori interamente regolati. Un lavoro importante che ha messo in campo le nostre migliori energie e, in sole 16 successive tesate notturne, ha permesso di smantellare le linee preesistenti e sostituirle con linee potenziate ed ancorate con moderni sistemi di tensionatura automatica”.

Una corsa contro il tempo (oltre che, in qualche occasione, contro le avverse condizioni atmosferiche…): in media circa 800 mt  a notte di nuova linea realizzata e sostituita alla preesistente, grazie all’impiego di un efficientissimo treno di tesatura, con i suoi 15 elementi modulari capaci di snodarsi lungo la tratta interessata, e grazie all’intervento di squadre di operai specializzati, affiatate ed addestrate a lavorare in sinergia.

Una vera, efficientissima officina mobile, in grado di smontare i vecchi componenti, raccogliere centinaia di metri di funi e fili, tesare le nuove corde portanti e i nuovi fili conduttori, provvedere alla perfetta pendinatura e alla regolazione del tiro della nuova linea aerea e, dopo qualche ora, restituire puntualmente al traffico ferroviario, ogni mattina alle 5, una linea rinnovata e già in opera.

Un nuovo skyline

In battuta finale, terminata la tesatura, si è provveduto, nelle ultime settimane, all’ultimazione dei cunicoli e del cavidotto in calcestruzzo che, per tutta la lunghezza del ponte, permettono il passaggio dei nuovi cavi di segnalamento e dei tre cavi di alimentazione che portano corrente a 10kV fino alla Stazione S. Lucia di Venezia.

Ora, ultimato anche lo smantellamento della preesistente struttura portante e rimosse le reti di protezione, il cantiere GCF lascia il campo sgombro e il Ponte della Libertà può sfoggiare – a 173 anni dall’inaugurazione – il suo nuovo, rilucente e moderno skyline.