Sollevatori telescopici

Faresin: sollevamento e sostenibilità

Technology that builds a better tomorrow”. Non è solo uno slogan, ma rappresenta perfettamente la visione Faresin, che da oltre 20 anni è uno dei punti di riferimento nel mercato dei sollevatori telescopici. Sempre più performanti e ai vertici della tecnologia, i telescopici Faresin sono progettati per soddisfare tutte le esigenze del cliente finale in termini di innovazione, affidabilità e design.
L’azienda ha presentato all’ultima edizione del GIS  tutte le novità dedicate al settore delle costruzioni, dell’industria e del rental, con attenzione particolare alle tecnologie sostenibili. La sostenibilità è un tema che Faresin ha sempre affrontato, molto prima che il termine  diventasse popolare. A livello industriale, è stata un’evoluzione quasi naturale che ha
portato l’azienda a sviluppare internamente il progetto e la tecnologia full electric, riuscendo a presentare il primo telescopico elettrico al mondo già all’edizione 2018 di Eima International.

6.26 Full Electric, il primo E-telehandler al mondo

In assoluta anteprima è stato esposto al GIS l’innovativo 6.26 Full Electric, il primo telescopico al mondo completamente elettrico. Silenzioso e maneggevolissimo, questo sollevatore telescopico è destinato ad impieghi in luoghi chiusi come centri storici, magazzini, celle frigo, aziende certificate a basso impatto ambientale, consentendo l’utilizzo anche in attività od orari dove la rumorosità dei motori endotermici è un fattore limitante. Questo sollevatore infatti permette di lavorare con livelli molto bassi: solo 64,4 dBA.
Questa versione elettrica offre vantaggi in termini di: riduzione fino al 60% dei costi di utilizzo, eliminazione della manutenzione e soprattutto impatto zero. Il 6.26 Full Electric è dotato di due motori elettrici alimentati da batterie al litio con autonomia sufficiente per un’intera giornata di lavoro. Le prestazioni rimangono costanti fino a quando la carica della batteria raggiunge il 5%. Faresin proporre soluzione di ricarica a bordo e anche un nuovo strumento di carica più veloce che riempire la carica completa durante la notte. Sono 3 le tipologie di ricarica disponibili per questo modello. Oltre alle prese elettriche standard, tramite il caricatore direttamente a bordo macchina, è possibile utilizzare un caricatore esterno con attacco industriale 380 V e un caricatore rapido per portare la batteria da 0 all’ 80% in solamente 1 ora e mezza.

6.26 Classic 52, migliorato in visibilità

Il telescopico 6.26 Classic 52 della gamma Small Range, è la versione più compatta dei sollevatori Faresin. Le dimensioni inferiori ai 2 x 2m, lo rendono essere sempre agile e maneggevole in qualsiasi ambiente, anche in spazi molto ristretti. Di recente è stata rivista la progettazione del cofano motore, che lo rende funzionale a una migliore dissipazione del calore generato dal motore e, soprattutto, a un aumento della visibilità dei punti morti da parte dell’operatore.

The big Range

I telescopici della gamma Big Range permettono di raggiungere altezze molto elevate agli stabilizzatori frontali e al lungo braccio, composto da due o da tre sezioni, che arriva fino a 17 metri con capacità di carico fino a 4,5 tonnellate.
A GIS Faresin ha presentato le versioni 14.42 Classic e il 17.40, che di recente sono state equipaggiate con i motori Deutz Stage V, che garantiscono ridotti consumi, grandi performance e facilità di manutenzione, grazie alla  disposizione longitudinale e alla assenza di AdBlue per il sistema di post trattamento dei gas di scarico. La trasmissione idrostatica rende ancora più facile l’uso e le performance della macchina, sia nei lavori di precisione che in quelli gravosi, come l’utilizzo della benna, per la quale è stata introdotta la modalità pala di serie. Nella dotazione di serie sono previsti gli stabilizzatori frontali, il livellamento laterale e la cabina Queen Cab che aumenta visibilità e comfort per l’operatore. Tra gli optional il bloccaggio dell’assale posteriore.

E poi….la next generation!

Faresin Industries ha inoltre lanciato l’FS 7.32 Compact, il primo nato della sua nuova gamma FS di sollevatori telescopici. La gamma nasce predisposta per gli sviluppi della tecnologia “Internet of Things”, sempre più strategica per la gestione delle flotte e per l’interazione tra macchine e dispositivi in aziende agricole e cantieri.

Il sollevatore telescopico Faresin FS 7.32 Compact è stato progettato da zero proprio per rispondere all’evoluzione della domanda e alla crescente sensibilità ambientale in tutti i settori. Una vera e propria risposta “sistemica” che porta FS 7.32 Compact al top del suo segmento perché incide su tutte le principali funzionalità della macchina e mette al centro l’operatore, il collegamento tra il mezzo, la sua gestione e il controllo funzionale ed assistenziale.

L’ FS 7.32 Compact si presenta con un nuovo design partito da un’idea R&D Faresin e sviluppato in collaborazione con prestigiosi studi specializzati e partner all’avanguardia in termini di tecnologia esecutiva.

Il sollevatore telescopico FS 7.32 è compatto, da 3,2 t di capacità massima di sollevamento, con un’altezza massima di sollevamento di 7,1 m. I dati ulteriormente caratterizzanti sono un angolo di sterzo di 37° che, insieme al raggio di svolta di soli 3,8 m (per una macchina che ha il passo di 2,95 m) rendono questa macchina altamente prestazionale e stabile, disponibile in due versioni: una standard e una ribassata “Low Cab”. Con soli 2,06 m al punto più alto della cabina questa versione è destinata a diventare la macchina ideale in tante realtà operative.

Progettare guardando al futuro ha significato anche pensare alla riduzione dell’impatto ambientale, alla riduzione dei consumi e al miglioramento delle prestazioni. Cinque sono le motorizzazioni disponibili per il sollevatore telescopico FS 7.32: tutte Deutz a 4 cilindri da 2,9  a 3,6 dm3, raffreddati ad acqua, con potenze espresse da 55,4 a 100 kW, tutte rispondenti alla normativa Stage V per le emissioni con tecnologia di post-trattamento con catalizzatore di ossidazione (DOC) o a urea (SCR) e filtro antiparticolato (DPF). Tutte le motorizzazioni sono Common Rail, turbocompresse, con intercooler, per rispondere alle variabili necessità di potenza collegate agli impieghi specifici con curve di coppia ottimizzate per grandi prestazioni e rapida disponibilità di potenza con bassi consumi. Inoltre, gli intervalli di manutenzione che arrivano a 1.000 ore si traducono in significativo abbattimento dei costi di gestione.

Un’attenzione particolare è stata riservata alla sicurezza, con l’introduzione dell’”AutoStop”, una funzione che spegne il motore quando l’operatore si alza dal sedile, per poi riaccenderlo, sempre in modo autonomo, al ritorno.