Nastri trasportatori

Efficienza over e under ground

articolo di Claudio Guastoni

Negli scavi o nelle demolizioni, la movimentazione del materiale per lo smaltimento o per la vagliatura in loco è una fase molto delicata, da pianificare alla perfezione per agevolare il proseguo dei lavori. Accanto ai frantoi e ai vagli, rivestono un ruolo altrettanto essenziale i nastri trasportatori cingolati, i cui vantaggi, come vedremo, sono davvero numerosi. Siamo in compagnia di Ennio Dedè, uno dei soci di Impianti Industriali Srl, azienda di Dalmine (BG) specializzata nella vendita e noleggio di impianti mobili di frantumazione e vagliatura, e con lui abbiamo visitato due cantieri tra loro differenti, il primo «underground», con problemi di spazio, il secondo in superficie, in un’area vasta ma dove il materiale deve essere necessariamente accumulato in modo ordinato. Grande l’efficienza dimostrata in entrambe i casi da due nastri trasportatori cingolati Telestack TC 420, tra i primi esemplari di questa azienda, con sede in Irlanda del Nord, a operare in Italia.

Calcolato al millimetro

Il primo cantiere è in pieno centro a Milano, in Piazza Sant’Ambrogio, e riguarda la realizzazione del parcheggio sotterraneo Sant’Ambrogio Parking, cinque piani interrati, commissionato dall’ATI costituita da Borio Mangiarotti Spa, Botta Spa e Garage Velasca. Ad accoglierci, Giampiero Volta, titolare della Gi.Vo Company Srl, impresa di Mulazzano (LO) specializzata in scavi, demolizioni speciali e bonifiche a cui è stata affidata la realizzazione dello scavo e movimentazione del terreno, circa 30 mila m³ di materiale. Dopo aver raggiunto quota -13,60 (lo scavo arriverà a -16,40) ed essere entrati nella profonda galleria lunga 140 m, notiamo, quasi in fondo allo scavo, il nastro trasportatore in azione: due escavatori di diverso tonnellaggio alimentano la tramoggia del nastro con il terreno di scavo, e quest’ultimo, trasportato dal nastro, viene scaricato sul dumper, che esce in retromarcia dalla galleria e scarica la terra sull’apposita rampa, dove un escavatore provvede a riempire i camion per lo smaltimento del materiale in cava. Volta racconta che il progetto ha subito alcune modifiche in corso d’opera che hanno portato all’inserimento di una serie di micropali, futuri pilastri dei parcheggi, mettendo in difficoltà l’esecuzione dello scavo stesso. In effetti non era possibile avanzare con i lavori prima che i fabbri saldassero con appositi tralicci i micropali per aumentarne la resistenza, altrimenti questi ultimi rischiavano di collassare per il peso dei solai superiori. «All’inizio, per rimuovere il terreno, avevamo pensato alle pale gommate, dice Volta, ma dopo varie riunioni con gli strutturisti, ci siamo resi conto che le palificazioni non permettevano di eseguire manovre in spazi stretti, e inoltre la presenza di più macchine avrebbe impedito ai fabbri e carpentieri di predisporre le opere propedeutiche alla costruzione dei solai, contravvenendo alla ristretta tempistica dei lavori. Essenziali in questo caso i consigli tecnici di Ennio Dedè, che hanno dimostrato come il nastro trasportatore, abbinato a due escavatori e a un dumper, fosse la soluzione ideale e innovativa. Volta conosceva già i nastri, ma non aveva mai pensato che potessero essere applicati in questo contesto.

Da sinistra Ennio Dedé e Giampiero Volta

Estremamente soddisfatto dell’acquisto, avvenuto nel giugno 2013, Volta ne evidenzia i principali vantaggi. La robusta struttura resiste alle sollecitazioni anche di una benna da 1 m³, il nastro ha una portata elevata ed è molto veloce nell’eseguire il lavoro ottimizzando così i tempi di cantiere. Telestack riesce a caricare il dumper in meno di 5 minuti, tanto che era stato già predisposto un secondo dumper, ma l’eccessiva velocità avrebbe penalizzato il lavoro di fabbri e carpentieri, così si procede con un solo dumper che trasporta 22 m³ di terra a viaggio per un totale di 900 m³ giornalieri. Volta sottolinea che la soluzione del nastro trasportatore ha soddisfatto anche la committenza: poche macchine in cantiere, risparmio di carburante e di personale, e lavoro delle maestranze facilitato. Inoltre la presenza di Impianti Industriali è sempre costante sul cantiere, attraverso consigli e giuste soluzioni come nel caso dell’allargamento della tramoggia con specifiche paratie per renderla più capiente. «Sicuramente utilizzeremo il Telestack anche per lavori futuri, conclude Volta, per esempio in siti ristretti con cortili molto piccoli i cui androni non permettono l’ingresso di autocarri».

Ogni granello al suo posto

Il secondo cantiere, ad Arese (MI), riguarda l’area «Ex Alfa Romeo», celebre marchio automobilistico milanese, i cui vecchi capannoni erano già stati demoliti. L’area è stata poi acquistata dalla società Tea per sviluppare spazi commerciali, ma prima di iniziare gli scavi dovranno essere demolite le vecchie fondazioni e i plinti in calcestruzzo per far posto alle nuove strutture. La demolizione è stata affidata alla Suardi Spa, impresa bergamasca specializzata in scavi e movimento terra, lavori stradali e demolizione, e il geometra Ettore Bertelè, direttore tecnico dell’impresa, ci illustra le fasi di lavoro. Essendo un’area già dismessa e recintata, l’accantieramento e l’avvio dei lavori, nel febbraio 2013, è stato molto veloce per l’impresa, il cui compito è quello di demolire e poi frantumare le macerie di calcestruzzo demolito, circa 70 mila m³ di materiale e 7 mila m³ di asfalto relativo alla viabilità interna esistente. Dapprima, spiega Bertelè, sono stati «aggrediti» i pavimenti, per poi passare ai plinti (da17 m³l’uno) e alle fondazioni demolite con escavatori muniti di ripper, martelli demolitori e benne frantumatrici. Coi dumper è stato rimosso e accatastato il materiale a cumulo, ed è iniziata la frantumazione per ridurre il materiale nelle diverse granulometrie. L’impresa Suardi, da tempo cliente di Impianti Industriali, si è rivolta a Ennio Dedè per avere a noleggio un efficace impianto di frantumazione, e questi ha fornito, accanto al frantoio, il nastro trasportatore cingolato Telestack TC 420.

Da destra: Ennio Dedè, Ettore Bertelè, Luciano Dedè (resp. macchine Nolo Impianti e Impianti Industriali) e l’operatore Achille Zanini

Da subito il nastro trasportatore si è rivelata la giusta scelta per la movimentazione del materiale su un cantiere così esteso. Il frantoio infatti ha un nastro limitato nella portata e nella gittata, mentre il Telestack, col suo nastro lungo20 m, allontana il materiale alla giusta distanza per creare diversi cumuli di1200 m³, che corrispondono alla produzione giornaliera di materiale frantumato. I pregi del nastro trasportatore, secondo Bertelè sono evidenti: consente all’impresa di risparmiare su una pala gommata (e quindi risparmio di gasolio), che può quindi dedicarsi a opere accessorie (spostare ferro, creare passaggi sui cumuli, ecc.); grazie alla lunga gittata, è possibile creare cumuli a ventaglio in modo sistematico, ed evitare al frantoio continui spostamenti che provocherebbero tempi morti e diminuzione della resa; infine, risparmio di personale in cantiere perché tutto è controllabile solo da 3 addetti. Anche in questo caso l’impresa Suardi può contare sull’assistenza tecnica di Impianti Industriali, pronta a intervenire all’occorrenza anche di sabato e di domenica in quanto nelle campagne di frantumazione occorre rispettare gli stretti tempi di consegna.

Classe nel movimento terra

Avvicinandosi al nastro trasportatore, Ennio Dedè ricorda che Telestack è una ditta dell’Irlanda del Nord che costruisce esclusivamente nastri cingolati che partono da 18 e arrivano a55 mdi lunghezza. In Italia questi prodotti sono importati e venduti da Impianti Industriali, che ne cura anche l’assistenza tecnica. TC 420 è una macchina compatta, robusta, versatile e anche ben bilanciata, se si considera che ha un nastro lungo21 mche raggiunge gli11 mdi altezza in punta. Due serie di pistoni (due avanti, due dietro) servono a regolare il nastro anche per lavori in orizzontale. Automontante, il TC 420 è semplice da usare, grazie al filo-comando per la traslazione e alle manopole per la movimentazione del nastro, ed è anche facile da spostare e trasportare perché si chiude idraulicamente da entrambe i lati per essere caricato su un normale 3 assi. Monta un motore Deutz 3 cilindri da 38 cavalli che consuma 4-5 litridi gasolio/ora (40/giorno). La manutenzione avviene in modo semplice grazie al portellone laterale dove tutto è a portata di mano. Estremamente vantaggioso, riduce il consumo di gasolio fino all’80%, riduce e spesso elimina l’uso di pale gommate e la doppia movimentazione dei materiali, riduce rumore, polvere ed emissioni oltre ai tempi di inattività di frantoio e vaglio, e garantisce una maggior qualità del prodotto finale.

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