Test

Due più due fa V4

Aperturadi Costantino Radis

La nuova serie V4 di IHImer segna un nuovo orizzonte nella joint-venture italo-nipponica. Abbiamo messo alla frusta il nuovo 55V4 che ci ha dato una bella lezione di matematica.

Quando si presenta un nuovo prodotto non è mai facile capire quali saranno le reazioni del mercato.

La nuova serie V4 di IHImer si stacca nettamente dai modelli precedenti introducendo una filosofia progettuale completamente nuova.

Nella programmazione aziendale del costruttore la decisione radicale di cambiare l’impianto idraulico, abbandonando l’ormai consolidato Load Sensing a centro chiuso a favore di un più ordinario centro aperto, non è stata ovviamente presa a cuor leggero.

E infatti l’azienda italo-nipponica lo ha fatto in modo assolutamente ragionato, calibrando la scelta in modo da non rinunciare alla sua apprezzata manovrabilità ma, allo stesso tempo, fornendo quella rapidità di risposta e quella velocità che l’impianto precedente, per sua stessa natura, non poteva offrire.

Tre pompe idrauliche programmate in modo da compensare i flussi in modo equilibrato quando si usano insieme traslazione e attrezzatura, la possibilità di scegliere fra due modalità di lavoro, portate e pressioni che si collocano ai vertici del mercato.

Nuovi motori a controllo elettronico dai consumi più contenuti che hanno imboccato la strada di una programmazione elettronica degli impianti idraulici che, in futuro, speriamo sia sempre più importante.

La nostra lente di ingrandimento si è focalizzata sul nuovo IHImer 55V4, un maxi mini che ha messo in luce un comportamento grintoso, elevata velocità di lavoro e comandi pronti e sensibili.

Una macchina dal comportamento deciso ma piacevole che ci ha fatto capire come la nuova strada intrapresa da IHImer sia stata una scelta in cui i conti tornano e gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti in modo semplice e lineare. Come piace ai clienti del marchio.

POSTO GUIDA: COMODO E RAZIONALE

TestoIl nuovo progetto della serie V4 ha rivisto in modo radicale ogni aspetto delle nuove macchine IHImer. Non poteva sfuggire a questa regola il posto guida. Completamente rivisto, è stato razionalizzato e reso più comodo. L’accesso è comodo anche per operatori di alta statura. Infatti lo spazio per le gambe, aumentato del 20%, si fa sentire positivamente non solo una volta seduti ma già quando si raggiunge la postazione di lavoro. Non solo. La consolle di sinistra si solleva quando si alza la leva di sicurezza dell’impianto idraulico agevolando il passaggio. Quando ci si accomoda si apprezzano le regolazioni del sedile, la sua conformazione e la disposizione dei comandi che non richiede contorsioni per visualizzare tutto quanto necessario. La soluzione adottata per alzare il parabrezza, con la possibilità di riporlo completamente sotto al tettuccio sovrapponendo la parte bassa a quella alta, è comoda, razionale e libera spazio in cabina. Molti competitor, infatti, riservano uno spazio per riporre la parte bassa sulla sinistra del sedile di guida con una organizzazione meno razionale. I manipolatori hanno una impugnatura morbida e piacevole al tatto che facilita la presa e diminuisce lo stress dell’operatore. I materiali sono di buona qualità e rendono l’ambiente più confortevole. Il monitor analogico è molto semplice da interpretare non lasciando dubbi di nessun genere sul tipo di segnale inviato all’operatore. Se da un lato è sicuramente un elemento positivo, visto anche nella prospettiva di un impiego da parte di imprese di costruzione generiche, dall’altro sarebbe interessante avere una maggiore interfaccia elettronica per tutti quegli operatori evoluti e specializzati che si confrontano ogni giorno con attrezzature e applicazioni particolari.

DCIM100GOPROLa selezione fra le due modalità di lavoro (Std ed ECO), così come la regolazione dei circuiti ausiliari, sono immediate e rapide grazie agli interruttori che non lasciano dubbi di nessun genere. La visibilità è molto buona in ogni direzione grazie al disegno rastremato dei cofani donando un senso di sicurezza che su mini escavatori di questa stazza è importante per muoversi bene sia negli affollati cantieri di costruzione che in quelli stradali, tipico palcoscenico di queste macchine. Il comfort è assicurato dai nuovi supporti viscosi della cabina che smorzano le vibrazioni al di sotto dei parametri normativi. La posizione di guida risulta corretta grazie ad alcuni piccoli ma importanti accorgimenti. I pedali retrattili della traslazione sono collocati ai lati delle leve e hanno forma e posizione comoda per un loro azionamento. La leva della lama, con il pulsante della doppia velocità di traslazione, è vicina al manipolatore di destra per un immediato azionamento. La rumorosità percepita è nella media della categoria e non costituisce un fastidio quando si lavora, come nel caso del nostro test, con la cabina completamente aperta. L’aria condizionata è opzionale come succede nella gran parte dei casi con macchine di questa categoria. Nel complesso un posto guida comodo e razionale che non lascia nulla al caso.  

SCAVARE E CARICARE

TestoEccoci alla prova del nove. Il nuovo impianto idraulico a centro aperto apre prospettive visuali completamente diverse per IHImer dopo una lunga percorrenza insieme al Load Sensing a centro chiuso. Ebbene, la scelta del costruttore si è rivelata ponderata e ben riuscita grazie a un attento studio dei flussi idraulici che hanno portato all’impiego di tre pompe che lavorano in sinergia fra loro. Il risultato immediato, alla luce di un impiego in applicazioni di scavo e carico, salta subito agli occhi: rapidità e forza sono i due punti di forza del 55V4. Il terreno del test era composto da materiale eterogeneo con la presenza di elementi di pezzatura anche importante che rendevano difficoltoso lo scavo e la movimentazione. Ciò nonostante il 55V4 non ha mai dato segni di cedimento ma, al contrario, ha permesso di smuovere e sistemare il terreno senza problemi selezionando gli elementi di pezzatura maggiore per separarli dal cumulo di materiale. In queste operazioni abbiamo apprezzato la forza e l’equilibrio dinamico del mini escavatore IHImer. La velocità non ha per nulla penalizzato la precisione di guida e le manovre in cui è richiesta una sensibilità superiore. Proprio grazie a queste caratteristiche, rimaste immutate rispetto al passato, siamo riusciti a sistemare il terreno in modo molto rapido ma efficace. DestraPrendere piccoli massi nella benna è infatti risultato semplice e veloce. In questi frangenti è piaciuto molto il fatto di riuscire a eseguire i movimenti in modo veloce ma, al contempo, riuscire a collocare i pezzi raccolti esattamente dove si voleva. L’equilibrio fra rotazione della torretta e movimenti del braccio è un benefit che, soprattutto da coloro che operano nelle canalizzazioni e scavano molte trincee, farà sicuramente apprezzare questo maxi mini. La rotazione ha messo in evidenza non solo una evidente rapidità ma anche una coppia che ha permesso di sistemare rapidamente il terreno eterogeneo su cui abbiamo lavorato. Rispetto agli IHImer della serie precedente il nuovo 55V4 è risultato essere molto escavatore e meno mini rispetto a quanto si era abituati. Tutto questo senza rinunciare ai vantaggi di una macchina di queste dimensioni ma con la propensione a eseguire quei lavori di produzione in cui la compattezza è un elemento determinante quanto la produttività.    

TRASLAZIONE E ATTREZZATURA

TestoUn impianto Load Sensing a centro chiuso ha l’evidente vantaggio di rendere fluidi e omogenei i movimenti e di rendere molto più semplice la vita all’operatore quando si eseguono movimenti composti in cui la traslazione sia usata al pari dell’attrezzatura. Questa fluidità può penalizzare, in certi casi, la forza e la velocità. Questo avviene soprattutto nelle macchine piccole, in cui le portate e le pressioni sono limitate. La strada seguita dai tecnici IHImer ha comportato l’impiego di un impianto con tre pompe idrauliche di cui due a portata variabile e una a portata fissa. Per un totale di 164,2 l/min a disposizione del 55V4. Questa soluzione, insieme a dei servocomandi veramente ben realizzati, ha permesso di avere quella verve che molti utilizzatori di mini escavatori cercano ma, al contempo, non ha sacrificato nulla sull’altare della precisione. Una scelta che ci ha incuriosito e che ci ha spinti a ricercare con insistenza i movimenti composti in cui si operasse con attrezzatura, lama e traslazione in modo contemporeaneo. La sorpresa è stata piacevole quando abbiamo toccato con mano la capacità del 55V4 di fronteggiare con disinvoltura la sistemazione del terreno – tipica applicazione di un mini escavatore – spostandosi e usando al contempo il braccio. La posizione della leva di comando della lama, vicinissima al manipolatore di destra, consente un impiego alternato braccio/lama in modo molto rapido ed efficiente contribuendo alla velocità delle manovre di sistemazione. SinistraLa selezione della velocità di traslazione posizionata sulla leva della lama ha consentito di regolare secondo le necessità del momento l’avanzamento del 55V4 ottimizzando tempi e cicli di lavoro. In questo continuo alternarsi di movimenti e operazioni il maxi mini di IHImer non si è mai scomposto e non abbiamo avvertito quei vuoti dell’impianto idraulico che sono tipici delle macchine con impianto a centro aperto. Le tre pompe, infatti, lavorano in sinergia con la prima (60 l/min a portata variabile) che pensa a benna, braccio e traslazione del cingolo destro, la seconda (60 l/min a portata variabile) al circuito ausiliario std., al braccio penetratore e alla traslazione del cingolo sinistro. La terza pompa (44,2 l/min a portata fissa) comanda invece la traslazione dritta, lama, rotazione braccio e torretta. La pressione di lavoro è pari a 24,5 MPa permettendo quindi di operare con efficienza anche con terreni difficili ed eterogenei come è capitato nello terreno del nostro test. Un impianto idraulico che non rinuncia a niente e che giustifica in pieno il nuovo percorso progettuale di IHImer.