Bonifiche e demolizioni

Decommissioning a Civate: Safond Martini apre i lavori

Si apre in questi giorni il cantiere di decommissioning dell’area ex Star-Black&Decker di Civate (LC), un insieme di fabbricati in disuso da diversi anni, in pieno centro città. A guidare il cantiere nei mesi che vedranno, dapprima la messa in sicurezza dell’area, poi la bonifica degli edifici e la conseguente demolizione, è l’azienda vicentina Safond-Martini, da oltre 30 anni impegnata nel settore delle bonifiche ambientali, nel trattamento e smaltimento dei rifiuti industriali e  nella riqualificazione di aree dismesse, il cui punto di forza consiste nell’operatività diretta delle diverse fasi  (progettazione/cantieristica/smaltimento rifiuti) che compongono la totalità degli interventi di riqualificazione ambientale, chiudendo così la filiera delle attività e delle responsabilità collegate a questo tipo di attività.

L’intervento di decommissioning, si svolgerà  in stretto coordinamento con il Comune di Civate e il Giudice Delegato ha incaricato la Società di Ingegneria Tecno Habitat, particolarmente competente in tali interventi su tutto il territorio Nazionale ed in particolare nella Provincia di Lecco, di presentare agli Enti Competenti il progetto di demolizione e bonifica e di curare la Direzione dei Lavori.

“Siamo lieti di poter contribuire alla prima fase del processo di riqualificazione di questo sito, consistente nella bonifica ambientale e nella demolizione di tutte le strutture fuori terra; e per questo desidero esprimere i miei ringraziamenti per la fiducia accordataci” ha affermato Guido Zappa, Direttore Generale di Safond-Martini. “Nel merito dei lavori, possiamo senz’altro garantire il massimo livello di qualità sotto il profilo della sicurezza e della buona esecuzione, così come avviene da oltre 20 anni nei nostri cantieri”.

“Io come primo cittadino, insieme a tutta l’Amministrazione Comunale, saremo impegnati per attuare tutte quelle operazioni di facilitazione, anche dell’iter burocratico, per rendere questi spazi nuovamente fruibili. Quest’azienda, in un passato neanche troppo lontano, è stata parte integrante della crescita e dello sviluppo non solo di Civate ma anche dell’area lecchese. Per molti cittadini, è una parte di storia personale, ma bisogna in un momento di difficoltà sociale come questo, guardare avanti con ottimismo e trovare nuove opportunità. Ecco, io penso che questa riconversione sia un’opportunità importante per Civate, che dobbiamo saper cogliere al meglio. Noi ci impegneremo per questo.” ha affermato Baldassare Cristoforo Mauri, Sindaco del Comune di Civate.

“Ogni Azienda che fisicamente scompare è una parte di storia importante che viene a mancare e di cui non ci si può dimenticare. In particolare chi come me ha vissuto in prima persona il processo di deindustrializzazione del nostro territorio non può non guardare con malinconia una storia che oramai è parte del passato. Processi di trasformazione come questi vanno comunque vissuti guardando avanti e con la speranza e l’entusiasmo che le nuove generazioni hanno il diritto di avere: quindi un augurio di buon risultato a quanto l’Amministrazione Comunale di Civate si appresta a fare su quest’area. ” Vittorio Addis,  Presidente di Tecno Habitat.

 Le prime fasi: rimozione dei rifiuti e bonifica

 

L’area da bonificare. Foto di Damiano Fiorentini

Nella prima fase si procederà alla rimozione di rifiuti costituiti da tutti materiali giacenti negli edifici. Le attività saranno svolte con l’utilizzo di mezzi meccanici di peso operativo compatibile con la portanza delle strutture e i rifiuti prodotti verranno accumulati nelle aree di deposito temporaneo precedentemente allestite. Verrà eseguita quindi un cernita manuale quanto più accurata possibile al fine di poter separare le varie tipologie di materiali (es. materiali plastici, legnosi, ferrosi, e misti) e procedere, in linea con i principi della normativa vigente, al massimo recupero possibile.

La seconda fase è costituita dalla bonifica degli edifici, necessaria per un corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi presenti, e per la salvaguardia dei soggetti impegnati in cantiere. La lana minerale presente in controsoffitti e tubazioni verrà rimossa, insaccata in particolari contenitori (big bags), temporaneamente accumulata in un’area controllata e, successivamente, smaltita in impianti specificamente autorizzati.

Si procederà inoltre con la bonifica, la rimozione e lo smaltimento di tutti i materiali contenenti amianto (lastre in eternit, pavimentazioni, guarnizioni, etc), attività propedeutica alla demolizione.

In merito a questa attività Safond-Martini ha già avviato tutte le strette procedure previste dalla normativa vigente, in particolare: la redazione del piano di lavoro da trasmettere all’ASL competente, con la quale si concorderanno nello specifico le procedure operative da adottare; l’allestimento di zone confinate (staticamente mediante la sigillatura dei volumi con strati di polietilene; dinamicamente mediante l’installazione di estrattori d’aria atti a mantenere i volumi confinati in costante depressione rispetto agli ambienti esterni) nei locali interni in cui si effettua la bonifica; la predisposizione di adeguati monitoraggi dell’aria durante l’attività con la definizione delle soglie di attenzione e di allarme e, al termine della bonifica, l’esecuzione dei campionamenti per la restituzione delle aree così da permettere l’inizio dell’attività di demolizione del fabbricato.

 

 

La demolizione

Foto di Damiano Fiorentini

La fase di demolizione interesserà l’insieme di tutti i fabbricati emergenti fino a piano campagna (piano terreno o basamento), così come autorizzato dalla competente Soprintendenza Regionale ai Beni Architettonici e al Paesaggio. Preliminarmente, verranno raccolti, separati e rimossi tutti i materiali non conferibili in discarica insieme ai rifiuti derivanti dall’attività di demolizione come serramenti, rivestimenti di pareti e pavimenti, ecc.. La demolizione verrà effettuata con escavatori meccanici cingolati di grande dimensione (360-450 q.li), dotati di martello e pinza idraulica. Si stima un volume di demolizione calcolato vuoto per pieno di circa 65.000 mc, corrispondenti ad un volume pieno di circa 6.500 mc da smaltire.

Le demolizioni del camino e della torre adibita a cabina elettrica/trasformatori, saranno eseguite invece da un escavatore a braccio lungo in grado di raggiungere un’altezza di 22-24 metri.

La sequenza operativa prevista consentirà di procedere con la demolizione su tutta l’area, posizionando gli escavatori sempre all’interno del perimetro dello stabilimento, evitando in questo modo interferenze con la viabilità esistente e con gli edifici pubblici/privati adiacenti, mantenendo sicuro l’affaccio principale sulla città.

La demolizione dell’intera porzione direttamente sul fronte strada, avverrà, invece, necessariamente, con il presidio di operatori in strada per verificare l’assenza di pericolo e di persone non autorizzate. Le attività di demolizione verranno eseguite in accordo con il Comune e con il Comando di Polizia Municipale, onde creare il minor disagio possibile alla popolazione di Civate.

La restituzione dell’area con conseguente messa in sicurezza verrà fatta secondo il progetto presentato all’Amministrazione Comunale di Civate, sezione Paesaggio, approvato dalla competente Soprintendenza Regionale e sotto stretto controllo dell’ASL territoriale.

Da oltre 30 anni Safond-Martini rappresenta un punto di riferimento nel settore delle bonifiche ambientali, del trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti industriali, della riqualificazione di aree dismesse.

La stretta osservanza dei principi di qualità, rispetto per l’ambiente e sicurezza ha permesso a Safond-Martini di ottenere le certificazioni ISO 9001 e ISO 14001 e di avviare l’ottenimento della certificazione OHSAS 18001, come naturale percorso del continuo miglioramento degli standard operativi e del livello di qualificazione del personale.

Tecno Habitat, nata nel 1978, è una Società di Ingegneria che opera sul territorio nazionale e internazionale relativamente all’industria e alle infrastrutture, con particolare attenzione alla salvaguardia ambientale e alla tutela del territorio. L’integrazione tra le sfere dell’ingegneria, della finanza e dei servizi permette l’ideazione e la realizzazione di interventi complessi e multidisciplinari.

 

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