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Damiano Violi: il futuro secondo Yanmar CE

Damiano Violi

La migliore preparazione per domani è fare del tuo meglio oggi“. E’ con questa affermazione,  mutuata da un antico proverbio,  che esordisce Damiano Violi, MD di Yanmar Compact Equipment EMEA.  “Ma capire cosa sia meglio oggi non è così semplice come qualche anno fa, visti anche i problemi che il mondo delle costruzioni ha dovuto fronteggiare  negli ultimi due anni: un boom della domanda senza precedenti, frenato però dalla mancanza di componenti e dall’aumento delle materie prime. Ma questa domanda che continua ad attestarsi sui massimi storici, fino a quando durerà?  E come la mettiamo con le nostre responsabilità in ambito ambientale? Quanto tempo ci vorrà perché l’elettrificazione delle macchine prenda piede?”

Tutti questi temi saranno al centro dell’attenzione al Bauma di Monaco di Baviera (24-30 ottobre 2022).  L’industria ha molto di cui essere soddisfatta e ha fatto un ottimo lavoro nel soddisfare la domanda in circostanze molto difficili. Anche dopo oltre un decennio di aumento della domanda, fino a poco tempo fa stavamo vivendo una crescita anno su anno del 15-20% in Europa. Con i portafogli degli ordini pieni nel futuro, sicuramente questo scenario di domanda che supera di gran lunga l’offerta sarà sostenibile sul lingo termine?

Il prezzo del successo

Indubbiamente il momenti che stiamo vivendo implica moltissime sfide. “ Anche se ci sarà un raffreddamento della domanda nei prossimi mesi“, continua Violi,  “è probabile che sia di breve durata e si prevede che le macchine compatte cresceranno pvelocemente  di altre nel lungo termine. La pressione continua a essere concentrata  sulle catene di approvvigionamento, con alcuni fornitori riluttanti ad aumentare la capacità produttiva per paura che l‘attuale domanda sia una bolla; chi invece investe in una produzione importata deve è penalizzato da lunghe attese per l‘arrivo dei macchinari  e dalla carenza di manodopera qualificata. L‘esperienza recente ha evidenziato i limiti delle lunghe catene di approvvigionamento e, mentre ci affidiamo ancora all’esperienza della nostra casa in Giappone, in Yanmar stiamo facendo tutto il possibile per localizzare la produzione e abbreviare le linee di approvvigionamento. Questo non solo riduce i tempi di consegna ed è più sostenibile dal punto di vista ambientale,  ma ci consente anche di adattare i prodotti alle esigenze locali. Paradossalmente un eventuale rallentamento della domanda nei prossimi mesi non potrebbe essere poi così negativo per il settore“.

Imparare ad amare l’elettrico

Al Bauma  Yanmar CE presenterà il suo primo miniescavatore elettrico, l’SV 17e, la pala gommata elettrica V8e e una variante elettrica del trasportatore cingolato CO8. Questo è solo l’inizio di un programma di trasformazione energetica a lungo termine che vedrà Yanmar fare la sua parte nell’affrontare il cambiamento climatico.  Indubbiamente amare da subito l’elettrico non è facile, ma l’industria, tutta l’industria, sta andando in questo senso, spinta anche da un cambiamento climatico ormai irreversibile, che ipone l’utilizzo di macchina a zero emissioni.

Ovviamente permangono sfide significative nell’adozione, nell’uso e nella ricarica delle macchine elettriche e, a meno che non vi sia un intervento governativo diffuso, prevediamo che le apparecchiature compatte alimentate da ICE  (Internal Combustion Engine)  rimarranno dominanti per il prossimo futuro“, conclude Damiano Violi.
Per la serie: il buon, caro, vecchio diesel, pure con un sostanziale maquillage, potrà ancora scrivere pagine gloriose per il movimento terra. E non solo.