Grandi opere

Con Potain nella terra dei giganti

di Roberto Negri

I cantieri del nuovo distretto milanese dell’innovazione MIND – Westgate vedono all’opera alcuni colossi del settore construction nel quadro di un intervento di scala altrettanto imponente. Supportati da un leader del settore come Potain, che mette al servizio di questa rivoluzionaria trasformazione urbana un parco di ben 17 gru. Tutte al top della tecnologia.

Riqualificazioni urbane, recupero di aree dismesse, Olimpiadi. Milano è attraversata da uno straordinario dinamismo che sta profondamente trasformando la città e vedendo sorgere iconici landmark urbani uno dopo l’altro. E uno degli epicentri più importanti di questa nouvelle vague delle costruzioni nel capoluogo lombardo è proprio il punto da cui, se non tutto, molto ha avuto inizio: la vasta area di Expo 2015, l’Esposizione Universale dedicata all’alimentazione, che oggi si avvia a diventare uno dei principali hub di innovazione del mondo. MIND, Milano Innovation District, è il suo nome. Siamo andati alla scoperta di alcuni fra i più importanti cantieri oggi in corso: ad accomunarli l’imponente presenza delle gru Potain, che oggi dominano lo skyline di una delle più rilevanti iniziative immobiliari degli ultimi anni.

Potain, un colosso del sollevamento

Come accennato, in tutti i cantieri attualmente in corso è forte la presenza di un colosso del sollevamento come Potain, scelto come partner tecnologico da CMB e Renco nel quadro di una collaborazione che ha visto le aziende sviluppare una complessa e articolata pianificazione dei lavori. A pieno regime, nelle tre location in cui si sviluppa l’intero progetto, saranno all’opera un totale di ben 17 gru della gamma MDT CCS; durante la nostra ricognizione dei cantieri le abbiamo in particolare viste all’opera nella costruzione dell’edificio Horizon, dell’hub infrastrutturale di MoLo e del nuovo campus UniMi.

La MDT 219, il fiore all’ochiello

Al momento nei cantieri del distretto MIND sono presenti ben 17 gru Potain della serie MDT: tre MDT 319 nel cantiere Horizon, una MDT 319 e una MDT 389 nel cantiere MoLo, undici MDT 219 e una MDT 389 nel cantiere del Campus UniMi. Protagonista assoluta degli interventi per numero ed entità delle lavorazioni è la MDT 219, fiore all’occhiello della gamma di gru topless Potain caratterizzata da una serie di soluzioni costruttive e tecnologie che la rendono una opzione altamente versatile in grado di affrontare cicli di lavoro impegnativi garantendo un’elevata produttività. Gli allestimenti presenti in cantiere, in particolare, prevedono diverse configurazioni di bracci, argani e altezze di sollevamento. La torre è una Serie K Potain con montante scatolato e saldato ad arco sommerso garantito per durata e corrosione nel tempo, scale di servizio inclinate in alluminio, cartuccera porta spine e piani di riposo zincati a caldo, doppia spinatura incrociata Potain a perni con diametro differenziato trattati superficialmente con sistema anticorrosione con boccole di tenuta e coppiglie di sicurezza. Per garantirne la massima durabilità la carpenteria è trattata con due passaggi di sabbiatura a pallinatura d’acciaio, asciugata a mezzo di riscaldatori ad alta temperatura e protetta da una doppia mano di vernice con fondo di primer antiruggine essiccata a forno a temperatura controllata. Il gruppo di rotazione è del tipo a controllo potenziometrico con regolazione della tensione di eccitazione del rallentatore e lubrificazione della ralla automatizzata con cartucce. Tra i punti di forza della MDT 219 è inclusa la cabina Ultra View, che con i suoi 9 m² di superficie vetrata offre una visibilità grandangolare in grado di garantire la massima sicurezza durante il montaggio, la riparazione dei guasti e la guida, in quanto i tecnici e il gruista – che gode di una vista panoramica del cantiere – mantengono un contatto visivo costante; in più, il vetro frontale unico e fisso, i montanti anteriori molto sottili, la porta di accesso vetrata e il tetto anch’esso vetrato permettono di ridurre al minimo gli angoli morti. La cabina è dotata di un nuovo sistema di climatizzazione/riscaldamento con regolazione automatica montato su ruote per una migliore accessibilità; conformemente alla norma EN 14439, con una temperatura esterna di -10°C la temperatura all’interno della cabina raggiunge 18°C in 30 minuti.

Nell’articolo di approfondimento in pubblicazione sul prossimo numero di Macchine Edili ci focalizzeremo sui cantieri Horizon e Zenith (ci spiegherà tutto Simone Motta, Project Manager per l’affidataria dei lavori CMB) sui cantieri MoLo (qui a parlare sarà Giorgio Russo, Construction Manager per CMB) e sul Campus UniMi (con gli approfondimenti di Andrea Sanaroli, Project Manager per l’affidataria dei lavori Renco). Ma non mancherà la testimonianza di Sabino Riefoli Key Accout Manager del Gruppo Manitowoc che di queste gru conosce anima e corpo e che illustrerà nei dettagli le caratteristiche tecniche di queste macchine e l’importante rapporto di partnership e fiducia reciproca che si è instaurato con i committenti.