Cantieri urbani

CASE e Trevi Benne: accoppiata vincente a Basilea

Nel popoloso, ed ex popolare, quartiere di Gundeli a Basilea è in atto un profondo rinnovamento delle strutture civili – per lo più vecchi edifici di quasi un secolo fa con grande utilizzo di legno – per far posto ad edifici in calcestruzzo, sicuramente più anonimi ma indubbiamente rispondenti ai più recenti standard di sicurezza e risparmio energetico.

E così anche questa volta ci siamo trovati a curiosare al di là della rete: la Jeker – una construction company di Büsserach, nel Canton Soletta – è per l’appunto impegnata nelle fasi di demolizione di un grazioso, ma alquanto vetusto, palazzo di Gundeli. Al lavoro una squadra di 5 uomini, un CASE CX490D e soprattutto un’italianissima pinza demolitrice-selezionatrice Trevi Benne PMG20C.

Trevi: una pinza “mirata”…

Si tratta di una pinza mordente particolarmente indicata sia per la demolizione di strutture di medio-bassa consistenza, come nel caso del cantiere di Basilea, sia per la selezione mirata e conseguente movimentazione di materiali di varia natura: nel tempo che abbiamo trascorso davanti alla macchina, abbiamo potuto vedere come l’attività di demolizione, puntuale, veloce e molto precisa, veniva seguita da una selezione mirata di tubature in piombo, manufatti in ceramica e grossi travi di legno, che venivano immediatamente caricati su appositi camion a fianco parcheggiati.

Prodotta in Hardox, la PMG20 vista in azione a Basilea è nella versione C, con chele chiuse: coi suoi 1910kg ed una apertura massima di 2455mm, la pinza mordente è inoltre dotata di una valvola regolatrice di flusso – che consente lavori di estrema precisione – e di blocco nonché di un carter di protezione e un sotto-lama imbullonata reversibile; l’inventiva italica, abbinata ad un ineguagliabile vicinanza alle esigenze della clientela, consente di personalizzare le chele mordenti in funzione della più sicura ed efficiente lavorazione da affrontare.

…in abbinata perfetta

Ottimo l’abbinamento con il CASE CX490D, una macchina da 49400 kg, mossa da un motore ISUZU stageV, con riduzione catalitica selettiva (SCR), catalizzatore di ossidazione diesel (DOC), riciclo dei gas di scarico raffreddati (CEGR) e filtro antiparticolato (DPD), ideale insomma per operare in un quartiere densamente popolato e a ridosso di un complesso scolastico.

L’impianto idraulico dell’escavatore e l’estrema facilità di accoppiamento con l’attrezzatura stanno permettendo un intervento efficiente, efficace, silenzioso e sicuro: cosa si può voler di più in città?

di Maurizio Quaranta