Pompe per calcestruzzo

Carbotech di Cifa raggiunge la Quota 500

CIFA celebra la produzione della pompa Carbotech numero 500. Ne è passato di tempo dalla Carbotech numero uno esposta a Bauma 2010, dopo i primi prototipi studiati negli anni precedenti, anche grazie all’impulso dell’acquisizione di CIFA da parte del gruppo Zoomlion che diede nuova linfa per realizzare i progetti più ambiziosi e pioneristici, tra i quali- appunto – l’introduzione della fibra di carbonio per i bracci di distribuzione montati su pompe autocarrate e betonpompe.

Per la prima volta in assoluto, quindi, CIFA portava la fibra di carbonio nel settore del calcestruzzo, rivoluzionando un campo notoriamente tradizionale. Da allora i clienti che si sono affidati alla tecnologia Carbotech sono aumentati, scoprendo macchine dalle prestazioni di alto livello e con un’usabilità sempre più pratica e intuitiva. Dai primi modelli di pompe (K45H e K62H) e betonpompe (MK25H), la linea Carbotech si è infatti evoluta fino ad arrivare alle macchine attuali, una gamma di sei modelli dai 40 agli 80 metri, unici ed inarrivabili. Ogni macchina è dotata degli ultimi sistemi tecnologici per semplificare il lavoro in cantiere con il massimo della sicurezza. Ne è l’esempio proprio la Carbotech numero 500: una pompa K47H con 47 metri di braccio, le cui ultime due sezioni sono appunto in carbonio; una best seller di CIFA. 

Perché il carbonio? 

L’utilizzo della fibra di carbonio ha diversi pro ed è utilizzata da anni in moltissimi campi e applicazioni per la sua leggerezza e resistenza, oltre alla possibilità di essere riparata con facilità: essendo una fibra, quindi un tessuto, non richiede saldature e non subisce danni dovuti a usura o corrosione. Una volta indurita con calore e pressione controllati, diventa resistente e duratura. Utilizzare il carbonio nella realizzazione di alcune sezioni del braccio di una pompa autocarrata permette di avere la macchina più leggera, più stabile e con meno consumi; in altre parole, più economicamente ed ecologicamente sostenibile. Grazie al notevole risparmio di peso, bracci lunghi 40, 47, 53, 60 metri e oltre possono essere montati su autotelai dove normalmente sono montati bracci di lunghezze inferiori che, oltre a rispettare i limiti di peso, garantiscono anche un payload maggiore a disposizione dell’operatore. 

Il CEO di CIFA, Davide Cipolla, protagonista in prima persona del progetto Carbotech fin dall’inizio, commenta: “Sicuramente la linea Carbotech è un milestone nella storia di CIFA, è quell’idea “out of the box” che ci ha fatto fare il salto di qualità non solo a livello di prodotto, anche di posizionamento del brand. Grazie a questo è stato possibile aprire le porte a quei clienti che condividono con CIFA una visione lungimirante del cantiere, anticipando le esigenze che – fino a qualche tempo fa – erano procrastinate a un futuro indeterminato e oggi sono il presente. La nostra grande propensione alla creatività e all’innovazione tecnologica, tipicamente italiana, unita alla concretezza del lavoro di chi tutti i giorni è in cantiere, ci ha portato alla produzione della numero 500. E ne siamo davvero orgogliosi.” 

La linea Carbotech è il top di gamma di CIFA anche per ciò che concerne la durabilità delle macchine e la sicurezza sul lavoro, utilizza infatti i vantaggi della digitalizzazione per dotare i modelli di sistemi elettronici di controllo (Smartronic®) e sistemi predittivi. Con il monitoraggio da remoto (CIFA Vista) che permette di controllare l’intera filiera del calcestruzzo, dalla produzione alla posa, anche i servizi di post-vendita sono garantiti per tempestività e precisione: imprevisti sotto controllo e manutenzione programmata. Sarà possibile ammirare la Carbotech numero 500 a Bauma, presso l’area CIFA nello stand Zoomlion, insieme alla grande novità relativa alla serie elettrica Energya che sarà presentata proprio durante la fiera