Martelli

Atlas Copco: buona la prima!

Atlas Copco EC 100 hydraulic breaker in demolition applicationdi Cristiano Pinotti

Atlas Copco presenta una nuova linea di martelli appositamente pensata e costruita sulle specifiche necessità della demolizione delle strutture in calcestruzzo. Una gamma, denominata EC, di elevata qualità ma attenta anche alla componente prezzo.

 Il martello idraulico è senza ombra di dubbio una delle attrezzature più importanti e utilizzate in molteplici settori: dalla classica demolizione alle opere in galleria. Presente nel parco attrezzature delle imprese e dei noleggiatori, in Italia ha sempre goduto di ottima salute se è vero, com’è vero, che fino a tre-quattro anni fa il mercato domestico si assestava al secondo posto a livello europeo, subito dietro la solita Germania. Oggi, con un’edilizia ancora in crisi e gli investimenti nel settore pubblico che si fanno attendere, il nostro mercato ha perso un po’ di centralità, ma resta pur sempre un’area interessante che può indurre anche costruttori di rilevanza internazionale a investire in nuovi prodotti. Considerazioni che unite alla domanda espressa da molteplici aree anche extraeuropee, hanno indotto Atlas Copco a studiare e costruire una nuova linea di martelli idraulici appositamente pensata per la demolizione delle strutture in cemento armato e calcestruzzo.

La gamma EC: posizionamento di mercato

Atlas Copco EC 135 in quarry applicationIl primo modello della serie EC è stato venduto a luglio, mese in cui si è resa disponibile la fascia dei martelli medio-grandi (dagli 800 kg ai 2.600 kg), mentre da ottobre dovrebbero fare il proprio esordio anche i modelli di minori dimensioni (da 90 a 550 kg). Nel complesso stiamo parlando di 11 martelli idraulici tutti costruiti negli stabilimenti Atlas Copco (ex Krupp, per intenderci). Christian Maggioni, Business Line Manager Construction Tools Divisione Costruzioni e Strade Atlas Copco, ci presenta la nuova linea in questi termini: «abbiamo in portafoglio una gamma di martelli ben consolidata e conosciuta su tutto il territorio nazionale e presente nei tre settori di riferimento: il mondo delle costruzioni, del tunnelling e il settore dell’estrazione di materiale inerte. In questo contesto di apprezzamento del prodotto Atlas Copco, sentivamo l’esigenza di raggiungere una clientela con necessità leggermente differenti rispetto alle caratteristiche dei martelli della linea Premium. Per questo abbiamo creato la nuova gamma EC che si affianca alle famiglie SB, MB e HB. La nuova gamma va a interessare la clientela che opera nel mondo delle costruzioni intese come demolizioni di strutture in calcestruzzo e cemento armato di media difficoltà, che hanno bisogno di precipue caratteristiche tecniche del prodotto».

Christian Maggioni
Christian Maggioni

Quindi un prodotto pensato ad hoc per il settore della demolizione, nato con il chiaro obiettivo di rafforzare le posizioni Atlas Copco in questa nicchia di mercato decisamente interessante e per la quale la società ha senza dubbio il know-how necessario. Prosegue Maggioni: «ci rivolgiamo ai distributori che abbiano la necessità di un prodotto di qualità, ad alte prestazioni, appetibile per un mercato in cui il martello è un accessorio indispensabile come complemento di molti escavatori. Il tutto con un prezzo sensibilmente più basso rispetto alle altre linee Atlas Copco e quindi in grado di raggiungere clienti che, per scelta o per possibilità, non possono optare per i martelli delle serie Premium. Un prodotto molto interessante anche per quanto concerne il noleggio, un particolare mercato che, rispetto alla vendita, ha retto meglio in questi anni difficili ed è destinato ad accrescere la sua importanza all’interno del comparto edile, in linea con quanto avvento in altre nazioni dell’aerea Euro». In quest’ottica va sottolineato come la stessa Atlas Copco si impegni direttamente per noleggi di una certa lunghezza temporale e per macchine oltre le 2 t, oltre ad appoggiarsi alla rete dei propri concessionari.

L’EC, pur più economico rispetto alle altre linee del costruttore, si posiziona sempre in una fascia qualitativa medio-alta. «Del resto – riprende Maggioni – la fascia basic non ci appartiene per cultura e per gamma generale di tutti i nostri prodotti: dalla perforazione allo stradale al construction. In questo caso siamo riusciti a realizzare un prodotto con un posizionamento di prezzo molto più accessibile che, al di là dell’applicazione, ci dà modo di rivolgerci a una platea di clienti molto più vasta. Un prezzo che beneficia dell’economia di scala e di una fabbrica dedicata ai martelli tra le più grandi del pianeta, che produce attrezzature per tutto il mondo. In questo stabilimento realizziamo le linee SB, MB, HB, CP e la nuova famiglia EC, una produzione che ci dà la possibilità di risparmiare sui costi variabili. In sostanza: più martelli vengono costruiti più si abbassano i costi di produzione. E la filosofia dell’azienda impone di incrementare la produzione al fine di avere prodotti di altissimo contenuto tecnologico a un prezzo accettabile e in linea con le esigenze del mercato italiano».

 

Uno sguardo tecnico

Atlas Copco EC 100 hydraulic breaker in demolition application«Chi compra un martello EC – sono sempre parole del manager Atlas Copco – acquista un prodotto con caratteristiche tecniche e costruttive differenti rispetto alle altre nostre linee, ma questo non significa inferiore qualità. Abbiamo creato un martello pensato per specifiche esigenze. I martelli EC non presentano la variazione automatica del colpo semplicemente perché questa caratteristica non serve nel mercato che intendiamo raggiungere. Allo stesso modo gli EC non hanno il sistema di protezione dalle polveri che, se non si lavora in galleria, non viene utilizzato. In sostanza non si tratta di un martello sminuito per costare meno, tutto quello che serve c’è. Se poi si dovesse trovare una parte di cemento armato particolarmente dura, ecco la possibilità di variazione del colpo manuale che è infatti presente su tutta la linea EC».

La nuova gamma non è quindi un adattamento economico delle linee già presenti sul mercato, bensì una famiglia di martelli progettata appositamente per l’applicazione demolizione, con struttura esterna, sistema di percussione e utensili studiati ad hoc. E anche sotto quest’ultimo aspetto si rivela la classica attenzione Atlas Copco, con vari profili di scalpelli (standard, conica, piramidale e a testa di cobra) e varie lunghezze (ovviamente con lo stesso diametro).

Martelli monoblocco con tiranti, gli EC presentano il sistema di lubrificazione automatico, un livello di emissione sonora molto basso e una trasmissione delle vibrazioni trasmesse al braccio dell’escavatore in linea con gli standard Atlas Copco, che sono molto elevati.

«Le principali caratteristiche del martello – conclude Maggioni – sono l’energia di battuta e la frequenza dei colpi e Atlas Copco ha sempre prodotto martelli con una grande energia di battuta. Il calcestruzzo, però, è un materiale elastico, quindi più energia cinetica sviluppa il singolo colpo più ne viene restituita. Per questo questi nuovi martelli presentano una maggiore frequenza di battuta rispetto alla linea Premium, lasciando quasi invariata la potenza del colpo, e quindi si prestano particolarmente alla demolizione del calcestruzzo». Il martello viene generalmente consegnato in alta frequenza, in ogni caso la velocità è modificabile manualmente.

 

 

La parola al tecnico di Atlas Copco

Foto Box 1La parola al tecnico di Atlas Copco Cliente: Costruzioni Edili Fioratto srl Titolare: sig Roberto Fioratto Non si tratta di un cliente «storico» di Atlas Copco ma di un cliente di recente acquisizione, avvicinato grazie alla fornitura di un compattatore leggero (costipatore). L’esigenza dell’impresa era quella di demolire una pavimentazione in calcestruzzo armato all’interno di un capannone industriale. Il Cliente ha condiviso con il nostro Responsabile di Area e con il nostro Tecnico questa esigenza e ha deciso di acquistare il martello EC120CL di recente immissione sul mercato. Report from the field: avviato l’ EC120, l’operatore ha da subito notato la produttività e soprattutto la silenziosità del martello visto che il lavoro veniva eseguito all’interno di un capannone. L’operatore ha trovato il martello molto ammortizzato ed ha potuto inoltre constatare che la macchina portante non subiva vibrazioni durante il funzionamento del martello. In un secondo tempo, si è provveduto alla sostituzione dell’utensile montando uno scalpello al posto della punta conica e anche in questo caso l’operatore è rimasto colpito dalla facilità di esecuzione dell’operazione e dal sistema di fissaggio degli assi fermautensile, che si è dimostrato estremamente affidabile.    

La parola a chi lo utilizza

UtilizzatorePur essendo a disposizione del mercato da pochissimi mesi, i martelli della serie EC hanno già avuto modo di farsi apprezzare sul campo. Tra i primi ad acquistare e utilizzare queste nuove attrezzature Atlas Copco la Costruzioni Edili Fioratto srl. Con sede a Badia Polesine, in provincia di Rovigo, la società, fondata nel 1962, da classica impresa edile si è evoluta negli anni e oggi è impegnata in molteplici lavori che vanno dalle costruzioni civili e industriali ai lavori di restauro, che comprendono demolizioni, tagli profondi, apertura di pareti, eccetera. Applicazioni che hanno via via incrementato il parco macchine che attualmente comprende molteplici escavatori, autocarri anche dotati di gru e attrezzature di svariate tipologie, tra le quali spicca anche un frantoio, ideale per il recupero dell’inerte derivante dalle demolizioni. Proprio questo settore ha richiesto il recente acquisto di un martello idraulico Atlas Copco EC120CL. «L’acquisto – ci spiega Roberto Fioratto, titolare della società – è indirizzato in special modo alle demolizioni delle pavimentazioni industriali. Con il martello riduciamo in pezzi da 60-70 cm che vanno ad alimentare il frantoio attraverso l’uso di un ulteriore escavatore. Poi il ciclo di chiude con un vaglio selezionatore». Il martello è applicato a un escavatore JCB da 172 q. Continua Fioratto: «siamo davvero contenti del nostro acquisto. In poco tempo abbiamo chiuso il cantiere. Il martello è poco rumoroso, colpisce davvero forte e fa tanta produzione. Inoltre l’attrezzatura è decisamente ammortizzata e non trasmette vibrazioni alla macchina portante». Durante la demolizione della superficie industriale in cemento armato è sorta la necessità di sostituire la punta conica con uno scalpello. Questa esigenza ha evidenziato l’estrema facilità e rapidità dell’operazione di sostituzione grazie al sistema di fissaggio degli assi fermautensile.  

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