Nei primi tre mesi del 2025 sono state immesse sul mercato italiano 4.400 macchine per costruzioni, con una crescita del 6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Più in dettaglio, le macchine movimento terra vendute sono 4.215 (+5%) e 185 le macchine stradali (+11%). Questo quanto emerge dal report diffuso durante l’assemblea annuale Unacea, tenutasi presso la sala Isma del Senato della repubblica.
L’evento, che ha ricevuto gli indirizzi del Presidente della 9a commissione Luca De Carlo, oltre che i saluti del Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, è stata occasione di confronto tra l’industria, le istituzioni e l’ambientalismo scientifico sui temi dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità e della sicurezza delle nuove generazioni di macchine per costruzioni.
Costruzioni: un pilastro per l’economia
“Il settore delle macchine per costruzioni si conferma un pilastro fondamentale per l’economia italiana – ha dichiarato nei saluti Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy. “È necessario continuare a investire in tecnologie in grado di rispettare l’ambiente e migliorare la qualità delle nostre città. La transizione è una grande opportunità, l’accelerazione della digitalizzazione anche grazie alle risorse messe a disposizione dal nostro Ministero diventa moltiplicatore di opportunità, le imprese devono esserne consapevoli e sfruttare gli incentivi per il futuro delle loro attività, anche a fronte di vaste zone da ricostruire, come l’Ucraina per la quale a luglio a Roma si terrà la conferenza per la ricostruzione”.
“Serve una strategia pubblica chiara, fondata su incentivi mirati per il rinnovo del parco mezzi, norme coerenti a livello nazionale e locale, e una piena valorizzazione della dimensione ambientale e digitale dei cantieri – ha affermato Luca De Carlo, presidente Commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato. “Il Parlamento è pronto a fare la sua parte, con ascolto e spirito costruttivo, affinché il nostro sistema industriale possa affrontare con forza e competitività le sfide dei nostri tempi”.
“L’industria che rappresentiamo è al passo con l’avanzare delle tecnologie per produrre macchine sempre più sicure ed efficienti – ha dichiarato Michele Vitulano, presidente di Unacea. “Per questo le nostre campagne sono rivolte anche alla sostenibilità ambientale, sosteniamo il rinnovamento del parco macchine che ancora oggi risulta obsoleto per circa il 40% delle macchine utilizzate; incentiviamo la produzione di calcestruzzo industriale tramite il mescolatore e chiediamo alle istituzioni competenti che vengano istituite zone a basse emissioni per le attività di lavoro delle macchine operatrici e da cantiere, a tutela dell’aria e della sostenibilità degli ambienti urbani”.
“La transizione ecologica comporta l’apertura di tanti cantieri in cui non solo il tipo di opere, dalle rinnovabili all’economia circolare fino alla rigenerazione urbana, ma anche il come realizzarle oggi rappresenta un elemento centrale – ha sottolineato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. “Per questo le innovazioni e le tecnologie applicate nei moderni macchinari da costruzione, rappresentano uno strumento strategico per il raggiungimento degli attuali obiettivi di sostenibilità e di contrasto alla crisi climatica”.