Cantieri

Altezze Expo

Aperturadi Claudio Guastoni

Grande concentrazione di macchine per il sollevamento, in un cantiere per Expo 2015 a Milano.

Manca poco all’Expo 2015, e a Milano sono aperti cantieri di ogni tipo e dimensione. Uno di questi si trova in via Beltrami, in posizione centrale tra il Castello Sforzesco e via Dante, percorso rettilineo che accoglie le bandiere dei 144 paesi partecipanti a questo importante evento, e riguarda i lavori per la costruzione di Expo Gate, l’info point per l’esposizione universale, centro informativo di tutta la manifestazione, punto di incontro e intrattenimento con eventi multimediali, aperto ai milanesi e a tutti coloro che arriveranno in città. I lavori, iniziati a fine 2013, si avviano ormai alla conclusione e i padiglioni saranno inaugurati nel maggio 2014. Progettato da Alessandro Scandurra/Scandurrastudio in seguito a un concorso bandito dalla Triennale di Milano, Expo Gate è uno spazio di 15.800 m² percorribili solo a piedi, e consta di una piazza centrale aperta affiancata da due grandi volumi laterali a reticolo, leggeri, trasparenti e modulari che esprimono l’apertura dello spazio al pubblico con le sue varie funzioni. Osservando la struttura con i suoi incroci metallici, si notano subito le forme sobrie e le tecnologie semplici, inserite nel tessuto urbano in modo discreto e interessanti sia dal punto di vista della sostenibilità, sia per economicità e rapidità costruttiva. L’ATI che svolge i lavori è composta dall’impresa mandataria I.C.G. (Impresa Costruzioni Edili, Stradali e Fognature) srl di Milano, e dalle imprese mandanti Stahlbau Pichler srl di Bolzano, che si occupa della struttura in carpenteria metallica e rivestimento delle facciate, e dalla IMG srl e dall’impresa Fantin spa. Committente dell’opera, la Triennale di Milano Servizi srl ed Expo 2015 spa. Abbiamo parlato con il geometra Armando Nonnis, responsabile di cantiere per I.C.G., e Salvatore Nugara, titolare dell’azienda Nugara Montaggi Srl di Beinasco (TO), specializzata nel montaggio di strutture metalliche industriali, presente sul cantiere con diverse macchine per il sollevamento senza le quali non sarebbe stato possibile erigere le due strutture.

I padiglioni

6Osservando i due padiglioni, considerati le porte d’ingresso all’Expo, si nota che sono in carpenteria metallica con molti nodi da cui si dirama la fitta struttura, e che ne scaricano il peso sulle fondazioni in calcestruzzo. Circa l’80% della superficie è costituita da lastre in vetro. Nel padiglione est una grande hall fornirà informazioni ai visitatori, e al piano primo gli uffici (200 m²) gestiranno gli eventi, mentre il padiglione ovest, vero e proprio open-space, ospiterà mostre ed eventi. I due padiglioni sono identici come struttura e dimensioni: 20 m di altezza e una struttura alla base di 42,5 m x 12,50 m. La superficie netta interna usufruibile dai visitatori è, a piano terra, di circa 360 m².

 

 

Un cantiere in pieno centro

Da sinistra Massimiliano Inconis, capocantiere Stahlbau Pichler, Armando Nonnis e Salvatore Nugara
Da sinistra Massimiliano Inconis, capocantiere Stahlbau Pichler, Armando Nonnis e Salvatore Nugara

Illustrandoci il cantiere, Armando Nonnis ci spiega che si sviluppa su un’area di circa 4500 m² comprese le fasce fino ai due edifici confinanti, ove saranno realizzati i marciapiedi e la pavimentazione. Il cantiere è dotato di due ingressi (su Piazza Cairoli e su Piazza Castello) per l’entrata e l’uscita dei mezzi che trasportano ogni tipologia di materiale. La carpenteria metallica, con elementi lunghi oltre 12 m, veniva trasportata su bilici all’interno del cantiere, dove l’autogru, piazzata proprio al centro del cantiere, era in grado di servire adeguatamente entrambe gli edifici. La recinzione è stata realizzata con jersey in cemento e pannelli pubblicitari sul lato esterno, e i marciapiedi attorno all’area, sebbene un po’ «sacrificati» a causa dei lavori, hanno sempre consentito l’elevato transito pedonale. «Nella gestione del cantiere, precisa Nonnis, è stato fondamentale organizzare le consegne dei materiali seguendo precise sequenze, per evitare sovrapposizioni che avrebbero sicuramente rallentato i lavori».

 

Fasi di lavoro

12I lavori per realizzare i padiglioni sono iniziati con i due scavi, seguiti dalle fondazioni rinforzate con micropali profondi 12 m. Poi sono stati creati i nuclei dei due edifici (l’edificio est ha due nuclei, l’ovest uno solo), anch’essi in ferro, essenziali per la stabilità della carpenteria, contenenti le scale per accedere al primo piano, e da cui si diramano i vari muri divisori per la realizzazione dei vari uffici e bagni. Ha avuto poi inizio il montaggio della carpenteria metallica, partendo dai montanti distanti 1,25 m l’uno dall’altro sui quali, staticamente, sarebbe andato a gravare il peso dell’intera struttura. I vari elementi metallici a traliccio, parte dei quali saldati a terra, venivano sollevati dall’autogru fino a una quota di circa 14 m e montati in opera. Il posizionamento era effettuato da personale sollevato in quota con due piattaforme munite di cestello. Una volta montata buona parte dei montanti delle due strutture (est e ovest), gli elementi della parte culminante, lunghi 6 m, sempre con l’ausilio di una piattaforma venivano saldati in opera per dare stabilità alla struttura. Completato il fissaggio della struttura in carpenteria metallica, è iniziata la realizzazione delle facciate inclinate in lastre di vetro serigrafato, da quota 3,50 m a quota 20 m, e a piano terra normali vetri trasparenti.

10Le lastre di vetro, larghe 1,25 m e alte 3,50 m, venivano fatte scorrere all’interno della struttura su appositi binari. «Dall’esterno infatti, spiega Nonnis, il montaggio non era possibile in quanto i montanti erano troppo fitti». Ogni lastra, del peso di 250 kg, era agganciata a terra con fasce, sollevata con l’autogru, e con apposite ventose veniva girata, posizionata manualmente sui binari, e spinta fino a essere inserita tra i due montanti della struttura. Le lastre accostate tra loro venivano infine siliconate. Per questioni logistiche di cantiere, l’Impresa ha terminato prima l’edificio est, il più impegnativo, per poi passare all’ovest. Il personale presente in cantiere giornalmente era in media di 35 unità lavorative.

A tutta altezza

7Le macchine per il sollevamento di materiali e persone, insieme alle capacità e alla precisione del personale, hanno avuto su questo cantiere un ruolo determinante. Il parco mezzi presente, utilizzato sia per gli esterni che all’interno delle strutture, è di proprietà di Nugara Montaggi, azienda subappaltatrice dell’ATI, e il titolare Salvatore Nugara ci spiega come è stato utilizzato partendo proprio dall’autogru, «regina» del cantiere. «Inizialmente, per sollevare, spostare e posizionare tutti i materiali avevamo pensato a una gru edile fissa, spiega Nugara, poi, per far fronte agli spazi molto angusti del cantiere abbiamo optato per un’autogru, ed è stata la scelta più idonea». Si tratta di una Terex Demag da 100 ton, che grazie ai suoi 52 m di braccio (con prolunga di 20 m) è stata posizionata in un punto strategicamente utile a servire il padiglione est e ovest, senza subire spostamenti che avrebbero creato disagi nel cantiere. Poiché il cantiere è ubicato sopra la fermata Cairoli della metropolitana, nonostante la presenza di solette portanti, sotto gli stabilizzatori sono state posizionate piastre per ripartire al meglio il carico della macchina. Nugara considera Terex Demag un marchio di assoluta qualità perché affidabile, e questo modello di autogru risulta, nella sua categoria, snella e compatta per essere utilizzata nei cantieri con spazi esigui. La piattaforma Haulotte, 20 ton di peso e braccio di 32 m d’altezza, è stata utilizzata per eseguire gli assemblaggi e le saldature in quota, il montaggio di tutti gli elementi orizzontali e controventature in copertura. È stata scelta una macchina semovente che ha come principale caratteristica il poter fare brevi spostamenti su superfici pianeggianti anche con il braccio sollevato senza alcun problema. È dotata di ottimo sbraccio anche con a bordo due operatori e attrezzatura. Per Nugara questa piattaforma è la migliore tra quelle presenti sul mercato. Per realizzare le saldature in opera all’interno dei padiglioni sono state utilizzate due piattaforme della Genie (16 e 20 m di altezza), mentre una piattaforma Pagliero da 28 m è servita per verniciare in quota delle strutture. Quasi a fine cantiere si sono rivelate molto utili le piattaforme a ragno, le cui dimensioni molto contenute consentivano di passare attraverso i montanti delle strutture (caratterizzati da un passo molto stretto) per ultimare le saldature e la posa dei grigliati in opera. Le lastre in vetro per il rivestimento delle facciate sono state sollevate e posate con l’ausilio di un sollevatore telescopico rotativo della Manitou con braccio da 25 m, che la ditta Metalglass, responsabile di quella delicata operazione, ha preso a noleggio presso la ditta SAS di Novi Ligure.

Non solo edilizia

Foto BOX 1La I.C.G. – Impresa Costruzioni Edili, Stradali e Fognature S.r.l. nasce nel 1980 su iniziativa dei soci della Camisasca e Giorgetti, storica impresa milanese fondata nei primi anni ‘50, inizialmente orientata prevalentemente alle commesse private e piccoli appalti pubblici. Dal 1994 incrementa la sua partecipazione sia negli appalti pubblici che privati facendosi conoscere e apprezzare per serietà, professionalità e competenza nell’esecuzione delle più differenti tipologie costruttive. Grazie all’esperienza acquisita, la Società è infatti in grado di realizzare al meglio le più svariate commesse quali edilizia pubblica e privata, ristrutturazione di edifici storici e industriali, centri sportivi, parchi e opere infrastrutturali e inoltre opera da alcuni anni in sinergia con altre qualificate imprese nelle operazioni immobiliari tecnologicamente avanzate. L’impresa dispone di uno staff altamente qualificato e preparato che si avvale di tecnologie avanzate e di innovativi programmi informatici. È inoltre in grado di garantire la necessaria disponibilità di mezzi e di risorse umane per ottimizzare le prestazioni e i servizi del processo produttivo ed è proiettata nella ricerca e nell’utilizzo di nuovi materiali e nuove tecnologie per elevare i propri standard qualitativi.

Sollevamenti a 360°

Foto BOX 2La Nugara Montaggi  srl che ha sede a Beinasco (TO) è un’impresa a conduzione familiare costituita da personale specializzato ed esperto nel montaggio di strutture metalliche industriali e opere complementari, nella posa in opera di ponti autostradali, impianti fotovoltaici e nella posa in opera di pipe rack e relativi impianti industriali. Nata nel 2000 come ditta individuale e divenuta poi una S.r.l., nel 2006 in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino realizza il montaggio della pista di Bob a Cesana Torinese. Da sempre è impegnata negli assemblaggi di carpenteria metallica pesante riguardanti capannoni industriali, tettoie, ponti, ecc.. Ha lavorato per la Stahlbau Pichler Srl di Bolzano e per il TMR (Trattamento Rifiuti Metropolitani) di Torino per un inceneritore. L’organico operativo consta di 52 persone, tra cui responsabili di cantiere, saldatori, gruisti, montatori meccanici specializzati, carpentieri, saldatori e montatori specializzati, tubisti e verniciatori. Il parco macchine ovviamente consente di eseguire qualsiasi intervento di sollevamento in quota di materiali e persone. È composto da autogru, autocarri con gru, sollevatori telescopici, piattaforme aeree semoventi, sollevatori elettrici, container da cantiere. Tutte le attrezzature sono soggette a verifica periodica interna secondo programmi precisi, e riguardo l’utilizzo delle piattaforme aeree, gli operatori vengono adeguatamente formati e addestrati con specifici corsi.

2 Commenti

  1. Sono in cerca di lavoro ,sono un montatore di carpenteria da 20 anni ho lavorato per sice rimango in attesa di una vostra risposta distinti saluti

Comments are closed.