Confronti

Rivoluzione soft

articolo di Costantino Radis

Il dumper articolato Komatsu HM300-3 è molto diverso rispetto al precedente modello. Tanto che anche il nome gli sta stretto. Una vera e propria «rivoluzione soft» basata sulle sospensioni full-air, su un nuovo motore, nuova cabina, nuova trasmissione, nuovo design, nuovo sistema frenante. E come se non bastasse è stata aumentata anche la capacità di carico.

Komatsu è forse conosciuta in Italia più per i suoi escavatori e le sue pale gommate che non per altri ottimi prodotti che, una volta messi sotto la lente di ingrandimento, si rivelano dei veri e propri outsider in grado di attestarsi ai vertici della produzione mondiale.

Non che i dumper articolati del costruttore giapponese siano sconosciuti agli addetti ai lavori o che non riscuotano consenso. Anzi.

Ma quando si parla di dumper articolati i nomi che saltano subito in mente sono oggettivamente altri. Fatto salvo stupirsi per non aver pensato subito al costruttore giapponese quando si esaminano le soluzioni tecniche proposte.

Con la terza serie del best-seller HM300, Komatsu fa una vera e propria rivoluzione in cui solo il nome denuncia che si tratta della prosecuzione del precedente modello.

Diverso design, diversa cabina, diverso motore, diversa catena cinematica, diverso sistema frenante, maggiore capacità di carico, sospensioni integralmente ad aria.

Una vera rivoluzione che proietta questo prodotto fra quelli da prendere in assoluta considerazione quale prima scelta nel momento in cui si necessita di un dumper articolato con queste caratteristiche. Non è un caso se ci ha pienamente conquistati durante una interessante presa di contatto con, alla memoria, un’altra simile esperienza provata nell’ormai lontano 2008.

Il posto guida

 

 

Volante e leva del cambio. Sono le uniche due cose rimaste uguali dall’HM300-2 all’HM300-3.

Tutto il resto è completamente diverso.

Il nuovo design nasconde più sostanza di quanto non sembrerebbe a prima vista. La posizione di guida è ora allineata a tutta la concorrenza abbandonando il sedile del conducente a sinistra con posto per il passeggero a destra e adottando una soluzione più tradizionale con il posto guida leggermente spostato verso destra (ma quasi longitudinalmente in asse) in modo che il passeggero trovi posto vicino alla porta di accesso.

La plancia è stata completamente rinnovata rendendola avvolgente e con i comandi disposti in ordine logico. Per il controllo del dumper sono presenti due monitor digitali a colori. Il primo, al centro della plancia, fornisce tutti i dati di funzionamento della macchina. Il secondo, a destra sopra la leva del cambio, fornisce l’inquadratura della telecamera posteriore con una immagine costante che garantisce una maggiore sicurezza.

La consolle di destra raccoglie alcuni comandi secondari mentre tutti quelli principali sono raccolti davanti all’operatore. Le plastiche sono di ottima qualità e il sedile di guida è sospeso pneumaticamente. Rispetto alla serie precedente la conformazione è ora ergonomicamente avvolgente e la presenza dei braccioli regolabili agevola una posizione corretta durante le lunghe giornate di lavoro.

La rumorosità interna dichiarata è di 73 dB(A) attestandosi su valori automobilistici e inferiori rispetto alla migliore concorrenza.

Nonostante il nuovo design si apprezzano alcune caratteristiche come i vetri planari che facilitano la sostituzione in caso di rottura e, una apprezzabile razionalità e praticità in alcuni elementi che possono apparire secondari (maniglie delle portiere, ecc) ma che in realtà sono fondamentali per un agevole uso quotidiano.

Telaio e cassone

 

Il telaio è rimasto quello del predecessore.

Se è vero che «squadra che vince non si cambia», Komatsu aveva già messo in campo una soluzione di assoluto valore. Uno dei punti forti dell’HM300-2 era proprio quello di avere un telaio ben concepito, in grado di svolgere compiti gravosi, con un baricentro molto basso e disegnato in modo da accogliere agevolmente il sistema di bracci che regolano le sospensioni posteriori. Se l’obiettivo era stato pienamente centrato, per contro l’altezza libera da terra non è mai stata fra le migliori dando qualche problema nei lavori su terreni cedevoli.

Per non sacrificare comfort, stabilità e mobilità nell’HM300-3 è stata aumentata l’altezza libera da terra portandola da 51,00 a 57,50 cm. Pochi centimetri che però contribuiscono, già al primo sguardo, a dare l’impressione di una macchina meno «seduta» e più agile.

Nonostante questo, l’altezza complessiva è diminuita di un centimetro: da 3,52 m a 3,51 m.

Ottimo lavoro. Anche tenendo conto che l’impostazione del telaio è sostanzialmente la stessa con la differenza di una minore altezza del «pacchetto» longheroni/bracci ma sempre con le ottime sospensioni pneumatiche che svolgono un lavoro eccezionale su ogni tipo di terreno. L’ottimizzazione di telaio, altezza da terra e sospensioni ha permesso l’aumento della capacità di carico che passa dai 12,90 mc a raso (16,60 mc a colmo) dell’HM300-2 ai 13,40 mc a raso (17,10 mc a colmo) dell’HM300-3.

Di fatto la struttura del cassone è rimasta la stessa ma cambiano tre elementi: le sponde sono più alte di 4,00 cm, il cassone è leggermente più lungo e il sistema di ribaltamento è cambiato con l’adozione di due cilindri di lunghezza maggiore che hanno il punto di ancoraggio al telaio posizionato più in alto e quello sul cassone che va a coincidere con la mezzeria degli assi posteriori. Questo comporta una maggiore velocità di scarico a fronte di un bilanciamento superiore nella delicata fase di ribaltamento: la differente geometria, infatti, comporta uno svuotamento più rapido del cassone che si alza velocemente nelle prime fasi di allungamento dei cilindri.

Se Komatsu ha giustamente seguito una propria valida tradizione, è stata però in grado di perfezionarla in modo utile e produttivo.

Motore e trasmissione

 

Anche nel caso del Komatsu HM300-3 l’aggiornamento normativo è il «La» per mettere profondamente mano a una macchina che, oggettivamente, aveva bisogno quanto meno di una rinfrescata dal punto di vista del design.

Il nuovo motore Komatsu SAA6D125E-6 eroga una potenza netta di 242 kW @ 2.000 rpm e sviluppa una coppia massima di 1.680 Nm. Fa parte della nuova generazione di motori Komatsu a controllo elettronico, sviluppati insieme a Cummins, dotati di iniezione common-rail, turbina a geometria variabile, EGR e DPF.

Nonostante non sia particolarmente favorevole a questo tipo di soluzione che comporta, nel medio/lungo periodo, costi elevati di manutenzione per il filtro antiparticolato e l’EGR, Komatsu ha cercato di rendere il processo di funzionamento il più semplice possibile grazie al Komatsu Diesel Particulate Filter che trattiene più del 90% delle particelle e include un catalizzatore che funziona con iniezione di carburante e permette di bruciare le particelle tramite rigenerazione attiva e passiva senza dover fermare la macchina.

Per venire incontro ai clienti e abbassare il costo di gestione di questi dispositivi è stato previsto il pacchetto «Komatsu Care» per tutte le macchine equipaggiate con i nuovi motori Stage IIIb. Il cliente ha inclusi nel prezzo di acquisto quattro tagliandi a 500-1.000-1.500-2.000 ore entro i tre anni (olio, filtri, analisi oli e controllo macchina compresi) e la fornitura gratuita del DPF a 4.500 e 9.000 ore al massimo entro i cinque anni.

Oltre al motore l’altra grande rivoluzione è data dalla nuova catena cinematica con la trasmissione K-ATOMiCS completamente automatica a controllo elettronico.

Si tratta di una trasmissione a 6 marce avanti e 2 retromarce che permette all’HM300-3 di raggiungere la velocità massima di 58,6 km/h. È stata sviluppata da Komatsu appositamente per gli impieghi pesanti legati al trasporto ed è dotata di modulazione automatica delle frizioni per ogni marcia. Il convertitore di coppia interviene in prima marcia avanti e nelle due retromarce. Il lock-up automatico interviene già in prima marcia ed è la modalità di lavoro per tutte le marce superiori in modo da ridurre consumi ed emissione di calore.

Il controllo elettronico della catena cinematica impiega il sistema Komatsu Traction Control System (KTCS), mutuato dai grandi dumper rigidi Komatsu che lavorano in ambienti particolarmente duri. Ogni ruota è dotata di un sensore che, in tempo reale, controlla un eventuale slittamento. Nel momento in cui una ruota slitta viene applicato il bloccaggio automatico interassiale dei differenziali. Se lo slittamento continua interviene il sistema frenante sulla ruota che slitta e compensa il movimento con la ruota opposta.

L’impianto frenante è completamente idraulico e funziona con dischi multipli in bagno d’olio come nei grandi dumper rigidi e nelle pale gommate. È coadiuvato da un retarder a elevata capacità (capacità di assorbimento in discesa continua pari a ben 349 kW) che consente di lavorare con sicurezza in ambiti impegnativi pur mantenendo elevate medie di percorrenza.

In definitiva i progettisti Komatsu hanno fatto un gran lavoro che posiziona l’HM300-3 al vertice della sua categoria.

Alla guida: un Suv con il cassone

 

Mettersi alla guida di un dumper articolato significa prevedere scossoni alla schiena, forti escursioni delle sospensioni, sollecitazioni laterali e verticali molto elevate, rimbalzi accentuati sotto sterzo.

L’impressione che il Komatsu HM300-2 ci aveva lasciato nel 2008 era che il comfort legato alle ottime sospensioni ad aria fosse la prima priorità dei progettisti giapponesi.

Sia per cultura, sia per le minori sollecitazioni che la macchina deve sopportare lavorando a pieno carico su terreni difficili.

L’HM300-3 conferma in pieno questa sensazione migliorando però anche altri aspetti che nella passata serie lasciavano un po’ perplessi.

L’altezza da terra è aumentata e ci siamo accorti della maggiore scioltezza nel momento in cui abbiamo affrontato alcuni passaggi in cui l’escursione delle sospensioni è stata messa bene in evidenza. La guida non pone oggettivamente mai nessun problema: la gestione completamene automatica permette di concentrarsi solo ed esclusivamente sul percorso.

L’accesso alla cabina è stato nettamente migliorato grazie agli ampi passaggi protetti dalle balaustre che impediscono la caduta…bisogna deliberatamente buttarsi di sotto per potersi fare del male.

Lo sbalzo anteriore è stato accorciato di 17 cm (passa da 2.935 mm a 2.765 mm) che se a prima vista sembrano pochi…in realtà permettono di lavorare con tranquillità affrontando salite e discese molto ripide dove si rischia sempre di toccare con il frontale.

L’ordine e la pulizia del nuovo design complessivo piacciono moltissimo: il filtro dell’aria trova ora posto al di sotto del cofano motore senza però rinunciare alla comodità di un accesso esterno che permette rapidi controlli giornalieri.

Quando si è alla guida colpiscono tante cose.

La estrema cura della cabina che abbandona l’impostazione datata che aveva in passato per allinearsi alla migliore concorrenza affidando il comfort non solo alle ottime sospensioni ma anche alle soluzioni ergonomiche che comprendono sedile, plancia, posizione della leva del cambio e del monitor della telecamera.

La gestione completamente automatica del cambio non mette mai in affanno nelle salite in cui non si verifica mai il fastidioso «effetto pendolo» tipico di alcuni cambi automatici in cui il continuo passaggio da una marcia superiore a quella inferiore, e viceversa, comporta un fastidioso beccheggio. Nelle discese, anche le più ripide, cambio, freni e retarder lavorano in sintonia dando la sensazione di avere un elevato coefficiente di sicurezza anche a pieno carico. Le velocità molto elevate di cui è capace l’HM300-3 sono affrontate con sicurezza e souplesse grazie alle sospensioni che rendono del tutto unico questo dumper rispetto ai modelli della concorrenza. Nel mio lavoro ho avuto modo di testare tutti i modelli della migliore concorrenza sia della classe 30 ton che 40 ton ma il lavoro svolto da queste sospensioni, che oltretutto equipaggiano di serie l’HM300, è lodevole. La capacità di spunto e le velocità medie elevate che si raggiungono con facilità sono ben sfruttate con questo tipo di sospensioni e in certi momenti sembra di essere alla guida di un SUV e non tanto di un dumper articolato. Laddove la elevata silenziosità della cabina, complice i flussi di aria climatizzata, copre in certe occasioni anche il sound del sei cilindri Komatsu.

 

 

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