Tendenze e prodotti

La “green economy” passa anche dalle macchine

Per webdi Daniela Grancini

Macchine e attrezzature sostenibili, più rispettose dell’ambiente, “risparmiose” in termini di consumi, in grado di riciclare, movimentare, smaltire, recuperare…E se fosse questa la via maestra per uscire dalla crisi? Sono infatti sempre più i costruttori che puntano con decisione in direzione del “green”, elemento trasversale in grado di generare innovazione, di migliorare la competitività, di rilanciare l’occupazione.

E’ la rivoluzione dell’ecoinnovazione: migliaia di piccole scoperte e nuove applicazioni tecnologiche, nuovi processi produttivi, miglioramenti o nuovi prodotti…una nuova consapevolezza ecologica (non disgiunta da una buona dose di “fiuto” imprenditoriale) in cui l’ambiente non è più concepito come un ostacolo o un vincolo ma come opportunità di sviluppo.

L’industria verde, nonostante la crisi mondiale, negli anni ha continuato a crescere: il giro d’affari globale nel 2005, secondo l’Unido, era di 990 miliardi di euro in sei settori green (efficienza energetica, gestione sostenibile delle risorse idriche, mobilità sostenibile, energia, uso efficiente dei materiali, gestione dei rifiuti e riciclo), nel 2020 è stato stimato che sarà più che raddoppiato arrivando a circa 2.200 miliardi di euro. In Italia oggi (Flash Eurobarometer 381), il 25% delle aziende fino a 250 dipendenti offre prodotti e servizi eco e un altro 7% intende offrirli nei prossimi 3 anni (sono il 33% in Germania, il 31% nel Regno Unito, il 30% in Francia e il 34% negli Usa). Prendendo, poi, alcuni settori della green economy è evidente come sia stretto il rapporto ecologia-economia. Uno studio della Fondazione Enel e del Politecnico di Milano ha stimato, con interventi di efficienza energetica, un potenziale di risparmi sui consumi finali fino a 25Mtep al 2020 (-72 Mt di emissioni di CO2 eq), un giro d’affari di 64 mld e 460.000 posti di lavoro. In un altro settore, quello dei rifiuti, dal 2008 al 2012 le imprese sono cresciute del 12% e gli addetti del 19% (sono128.439). Arrivando al 70% di riciclo e con l’abbattimento del 5% dei rifiuti urbani avviati in discarica, si creerebbero in Italia ulteriori 30.000 posti di lavoro, si risparmierebbero 4 miliardi nei costi di gestione e si avrebbero benefici ambientali valutabili in 3 miliardi

Ed è in direzione dell’ecoinnovazione  che vanno le proposte che i costruttori di macchine e attrezzature esporranno fino all’8 di novembre all’Ecomondo di Rimini. Eccone alcune.

Volvo CE: una macchina appena uscita dalla fabbrica

EXW_EW210D_Material_handler_2_EMEATalmente nuova che non esiste neppure un catalogo in italiano….Si tratta dell’escavatore gommato movimentatore di materiali EW210D , che monta un motore Volvo V-ACT D6H Stage IIIB con potenza nominale di 2000 giri/minuto: altissima potenza e bassi consumi. La cabina elevabile a pantografo è ampia, confortevole e con visibilità a 360° L’altezza al perno con avambraccio industriale a 12,7 metri. Si tratta di una macchina con massima stabilità, anche senza stabilizzatori abbassati, grazie al nuovo carro MH. La manutenzione è semplice, sicura, funzionale, la capacità della benna di 600/800 litri e il peso operativo di 20,4/24,7 ton.

Manitou: sollevare in sicurezza

Foto ManitouAltra new entry il sollevatore telescopico  MLT 960, con altezza di sollevamento di 9 metri, capacità di 6 tonnellate, trasmissione CVT e motore da 141 cv, Stage IIIB/Tier 4i.

Viene impiegato nelle movimentazione intensiva e particolarmente negli impianti di Biogas e piattaforme di logistiche in cui è richiesta forza e maneggevolezza.

Con la pinza con griffa per rifiuti industriali consente la movimentazione di rifiuti pesanti.

Le novità di Merlo

Sinistra

Merlo ha rinnovato tutta la gamma di telescopici con le nuove motorizzazioni e con l’introduzione di nuove tecnologie atte a migliorare le prestazioni e ridurre i consumi delle macchine.

Tra le macchine esposte due novità, il TF 50.8 allestimento «discarica», Motore Tier 4interim con potenza di 120hp,  dotato di Cabina Sospesa (contenuto unico Merlo), pressurizzata (e filtro a carboni attivi) e con griglia di protezione anteriore, trasmissione EPD per la riduzione dei consumi (-18% rispetto a medesima macchina senza tale trasmissione), equipaggiato con pala per la movimentazione dei rifiuti e il TF38.10 –120 G, motore Tier 4 interim con potenza di 120hp,  e nuova cabina.

 

Renault  Trucks per la sostenibilità

Renault_Maxity_Renault_Trucks_6

Renault Trucks era presente in fiera con una gamma completa per le applicazioni ambientali.

Un’importante novità è costituita  dal D Wide 320.26 (6×2) Biodiesel che offre la stessa potenza e la stessa coppia delle omologa versione alimentata a gasolio.

Esposto anche il Maxity 120.35 L2 con cassone ribaltabile in alluminio: un veicolo avente MTT di 4,5t alimentato da un motore elettrico asincrono trifase in grado di garantire un’autonomia massima di 100 km.

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