Linde Material Handling Italia, leader mondiale nella produzione di carrelli elevatorie soluzioni per la logistica, ha annunciato la propria adesione aConfindustria Ancona. Un passo significativo che consolida ulteriormente la presenza dell’azienda sul territorio nazionale e la sua volontà di contribuire attivamente alla crescita economica e industriale della regione.
“Siamo orgogliosi di entrare a far parte di Confindustria Ancona,” ha dichiarato NicolaTamburri – Branch Director Filiale Adriatica. “Questa adesione rappresenta per noi un’importante opportunità di collaborazione con le aziende associate. Vogliamo essere un partner attivo per l’innovazione, condividendo competenze, risorse e soluzioni che possano supportare lo sviluppo del territorio e affrontare insieme le sfide del futuro.”
Una filiale strategica per Linde MH
L’adesione di Linde Material Handling Italia a Confindustria Ancona segue le recenti aperture dell’azienda di nuove filiali strategiche. Tra queste, la filiale Adriatica, situata in provincia di Chieti, assume un ruolo fondamentale per la copertura delle regioni Marche, Abruzzo e Molise, servendo un’area ricca di imprese dinamiche e orientate all’innovazione. Un’apertura che consente a Linde MH di offrire soluzioni all’avanguardia e servizi di assistenza altamente specializzati, rispondendo in maniera ancora più tempestiva alle esigenze dei propri clienti.
Questa nuova partnership assume inoltre un valore speciale in un anno particolarmente significativo per Confindustria Ancona, che ha celebrato nel 2024 il suo 80° anniversario. Linde Material Handling Italia è stata orgogliosa di supportare il percorso di celebrazioni come partner, affiancando Confindustria Ancona nell’evento conclusivo che si è tenuto il 10 dicembre ad Ancona.
L’adesione a Confindustria Ancona rappresenta dunque un ulteriore tassello nell’impegno dell’azienda verso la crescita economica del tessuto industriale del Centro Italia, consolidando il ruolo di Linde MH come partner strategico per le imprese locali ed aprendo la strada ad ulteriori sviluppi sul territorio al fine di accrescere ulteriormente la vicinanza ai clienti.
IVECO, il marchio di Iveco Group N.V. (EXM: IVG) che progetta, produce e commercializza veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti, ha ancora una volta orientato gli sforzi in favore delle comunità in difficoltà in Brasile.
Ogni dicembre, dal 2015, la Carovana Solidale di IVECO viaggia attraverso il Brasile per realizzare un progetto specifico finalizzato a migliorare la vita delle persone che vivono in situazioni di vulnerabilità sociale.
Quest’anno il progetto si è concentrato sulla ricostruzione delle città devastate dalle inondazioniche si sono abbattute sullo Stato di Rio Grande do Sul ad aprile e maggio, colpendo gravemente circa 2 milioni di persone.
Un’iniziativa benefica
L’iniziativa Carovana Solidale ha riunito le persone di IVECO, conducenti di camion e abitanti del luogo per aiutare a ricostruire case e a rinnovare la speranza attraverso la forza della comunità. L’azienda ha donato materiali da costruzione e mobili e ha organizzato il trasporto delle donazioni dallo stabilimento produttivo Iveco Group di Sete Lagoas (Minas Gerais) ai residenti di Rio Grande do Sul con un camion IVECO S-Way.
Due autisti hanno avuto ruoli di primo piano nel progetto, sfruttando la loro esperienza nel trasportare forniture essenziali nelle aree colpite sin dall’inizio delle inondazioni e aiutando con coraggio le comunità mentre queste affrontavano i danni alle proprie case.
Il coinvolgimento di IVECO in Brasile e il progetto Carovana Solidale sono in linea con l’impegno di Iveco Group a sostenere e sviluppare le comunità locali nelle regioni in cui opera, un impegno che fa parte della più ampia strategia di sostenibilità del Gruppo. Iveco Group è presente in Brasile con 3 stabilimenti e 3 centri di ricerca e sviluppo a Sete Lagoas e un deposito a Sorocaba.
Hyundai Material Handling Europe ha nominato Ann Ferket Senior Marketing Manager. Ann è entrata a far parte dell’azienda alla fine di ottobre 2024 portando con sé diversi anni di esperienza nel settore del marketing e della comunicazione.
Ann, che negli ultimi sette anni è stata Responsabile di Sviluppo della Rete e delle Vendite dell’azienda di pneumatici Goodyear nel Benelux, ha una solida esperienza nel supportare diverse realtà imprenditoriali.
Nel suo nuovo ruolo, Ann si concentrerà nel rafforzare la cooperazione con i concessionari di Hyundai Material Handling Europe in collaborazione con i responsabili vendite regionali. Ciò è perfettamente in linea con l’obiettivo strategico dell’azienda: fornire il massimo supporto di marketing e di vendita ai propri partner.
6 nuovi carrelli elevatori nel 2025
“Hyundai Material Handling Europe lancerà nel 2025 sei nuovi carrelli elevatori per carichi medi e pesanti, nonché una linea di attrezzature da magazzino, specificatamente progettati per soddisfare le esigenze del mercato europeo. Non vedo l’ora di lavorare con il nostro team per introdurre con successo queste innovazioni e fornire il massimo supporto ai nostri concessionari al fine di conseguire il medesimo obbiettivo”, ha dichiarato Ann Ferket.
La nomina di Ann Ferket sottolinea l’impegno di Hyundai Material Handling a focalizzare l’attenzione sul cliente, attraverso l’innovazione e il supporto, rafforzando sempre più la propria posizione nel mercato europeo della movimentazione dei materiali.
Hyundai Material Handling Europe produce e commercializza carrelli elevatori elettrici, diesel e a GPL con portata da 1,5 a 30 tonnellate, oltra ad un’ampia gamma di attrezzature per il magazzino.
Multinazionale senza confini
L’azienda serve diversi settori industriali, dalla logistica e distribuzione alla costruzione navale, dalla produzione di acciaio all’automotive e al chimico.
La Divisione europea commercializza i propri prodotti attraverso una rete qualificata di ben oltre 60 concessionari in 22 paesi. A livello mondiale, Hyundai Material Handling ha uffici negli Stati Uniti, in Europa, Corea, India e Brasile con una rete globale di oltre 230 concessionari in 108 paesi.
Hyundai Material Handling punta su una qualità superiore, grazie a ricerca e sviluppo,, ingegneria innovativa e automazione di fabbrica altamente avanzata, prezzi competitivi e produzione interna. L’azienda ha due stabilimenti in Corea (Gunsan e Ulsan) con una capacità produttiva di 24.000 unità.
Hyundai Material Handling lancerà una serie di nuove prodotti nel 2025, 2026 e 2027, ampliando così la propria linea al fine di soddisfare le esigenze in continua evoluzione della propria clientela e incrementare l’efficienza e la sostenibilità.
Cerimonia di inaugurazione per il nuovo sottopasso che ha prolungato quello esistente sul “Lungotevere in Sassia” a Piazza Pia, a seguito del quale è stata ricavata al di sopra una nuova grande piazza pedonale che potrà contenere fino a 150mila persone, collegando l’area di Castel Sant’Angelo a via della Conciliazione e quindi alla Basilica di San Pietro, garantendo ai pedoni ed ai pellegrini che giungeranno a Roma, un’area molto più grande da fruire in piena sicurezza e contemporaneamente una fluidificazione del traffico veicolare grazie alla creazione del sottovia.
I lavori per un investimento totale di 85,3 milioni di euro, svolti da Anas(Gruppo FS Italiane), in qualità di soggetto attuatore per conto del Commissario Straordinario del Governo per il Giubileo, Roberto Gualtieri, aggiudicati alla Salcef Group spa sono entrati nel vivo la notte del 21 agosto 2023 e sono stati ultimati in tempo per l’apertura della Porta Santa.
Alla cerimonia hanno partecipato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il Sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore capitolino ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini, l’Amministratore Delegato di Anas Aldo Isi, l’Amministratore Delegato di FS Stefano Donnarumma, il Segretario di Stato vaticano Cardinale Pietro Parolin
Un cantiere aperto su più fronti
Il cantiere ha operato su più fronti, con le sistemazioni esterne delle aree ricomprese e prospicenti a Piazza Pia, pavimentazioni, impianto di pubblica illuminazione, riqualificazione del sistema del verde urbano con essenze arboree di pregio che, oltre a valorizzare l’opera, consentiranno di mitigare l’effetto “isola di calore”, due grandi fontane inserite al centro della nuova Piazza Pia, donano due specchi d’acqua in grado di riflettere il cielo, senza dimenticare gli altri interventi di potenziamento dei sistemi di accessibilità per le persone con ridotta mobilità.
Il prolungamento del sottopasso veicolare possiede le medesime caratteristiche geometriche dell’opera preesistente: una carreggiata costituita da tre corsie, due di larghezza pari a tre metri e una di larghezza pari a 3,5 metri e due passaggi pedonali di servizio, che permetterà di convogliare adeguatamente i 3000 veicoli/ora che attraversavano precedentemente la piazza.
La sfida del nuovo cantiere, ha avuto il suo fulcro nella realizzazione del nuovo sottopasso, in cui insistevano di diversi “sottoservizi”, con i due collettori primari della città: il Basso Farnesina e il Basso di Destra, provenienti da nord, che passano sotto due arcate del “Passetto” – il passaggio ad archi in muratura che unisce il Vaticano a Castel Sant’Angelo – e, attraversando Piazza Pia, si uniscono poco prima dell’imbocco del sottopassaggio esistente dando luogo ad un nuovo e unico collettore fognario.
Per il nuovo sottopasso è stato studiato un processo costruttivo ad hoc, articolato su 3 fasi per garantire il mantenimento del sistema fognario nel corso dei lavori. All’inizio è stato realizzato un by-pass fognario scavato tra paratie in adiacenza al collettore esistente che, una volta messo in esercizio, ha consentito la demolizione del collettore originario ed il completamento delle strutture del sottopasso. Per permettere lo svolgimento contemporaneo dei lavori è stato creato un sistema di pompe per non interrompere il flusso ed il servizio fognario, che ha rappresentato l’aspetto tecnico più sfidante della complessa opera, ma anche dal punto di vista del processo produttivo si è lavorato in sincronia sulla piazza e sul sottopasso, a pochi passi dai palazzi di Marcello Piacentini che dominano Piazza Pia e via della Conciliazione.
Nel pieno dei lavori e delle attività, a fine giugno del 2024, sono stati rinvenuti ingenti reperti archeologici sull’area di realizzazione della rampa di accesso al nuovo sottopasso, che ha reso necessario un intervento di archeologia d’urgenza, che la proficua collaborazione tra impresa esecutrice, Soprintendenza e gli altri enti coinvolti, ha permesso di affrontare al meglio con l’impacchettamento dei reperti, lo spostamento e la nuova collocazione nell’area di Castel Sant’Angelo, in connessione col contesto di rinvenimento.
Lo scavo ha anche restituito una serie importante di Lastre Campana, terrecotte figurate usate per la decorazione dei tetti, con scene mitologiche inusuali, riutilizzate come coperture delle fogne della fullonica, ma in origine probabilmente realizzate per la copertura di qualche struttura del giardino, forse dello stesso portico di età neroniana, insistente nell’area che si affaccia sul Fiume Tevere.
Il contesto operativo della città eterna, ha rappresentato un unicum nel suo genere, fortemente urbanizzato e caratterizzato dalla presenza di edifici storici e di pregiato valore archeologico, ha indotto alla scelta di una modalità di scavo con la tecnica “cut and cover” o “top down”, la quale ha permesso di lavorare contestualmente in superficie ed all’interno del sottopasso consentendo così un’accelerazione dei tempi di completamento dell’opera, la quale è stata ultimata in soli 450 giorni grazie a 110 professionisti al lavoro 24 ore su 24, su tre turni lavorativi.
Un cantiere così complesso ha richiesto anche uno sforzo notevole in merito al parco macchine ed attrezzature, per farli giungere al centro della città in orari e tempi ben studiati onde ridurre al minimo l’impatto sul traffico veicolare ordinario, per poter operare in sincronia ed in piena sicurezza in spazi ristretti, ciascuno per la sua fase di pertinenza. Hanno operato in loco tanti escavatori e pale meccaniche cingolate, autocarri ribaltabili e cassonati, con allestimenti specifici: betoniere, pompe per calcestruzzo, autogrù, ma anche trattori stradali abbinati sia a carrelloni per trasporto macchine operatrici che a semirimorchi per trasporto materiali. Fondamentale il prezioso apporto di palificatrici e perforatrici, sollevatori telescopici, con l’ultima fase coronata dall’opera di vibrofinitrici e rulli compattatori, oltre a numerosi mezzi ed attrezzature di supporto affidati alle brillanti competenze degli operatori i quali hanno permesso la realizzazione della nuova opera, senza dimenticare il prezioso ruolo svolto anche dai tecnici e dei professionisti, che hanno permesso di tagliare questo importante traguardo.
I numeri di Piazza Pia
Investimento 85,3 milioni di euro
Superficie di 7mila mq
60 professionisti per gli scavi archeologici
110 maestranze impegnate su 3 turni lavorativi 24 ore su 24, per 450 giorni
450mila sanpietrini posati
35mila mc di scavo
600 pali di fondazione per uno sviluppo complessivo di 9000m
Le dichiarazioni
“Per la Santa Sede questo è un momento significativo e per me personalmente è un momento di gratitudine. Si potrebbe dire che è stato portato a compimento un lavoro di moltissimi anni, iniziato già con Papa Pio XII e il Giubileo del 1950. Nella nuova piazza, antico e moderno non si contrappongono. E’ stata compiuta un’opera di grande valore ingegneristico e che agevolerà il fatto di poter ammirare una città attraversata dal Tevere ma non divisa“, così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.
“Tra qualche ora il Santo Padre darà inizio al Giubileo e Roma aprirà le sue porte a milioni di pellegrini. Abbiamo lavorato tutti, tanto e bene, per fare in modo che la città fosse all’altezza delle aspettative e oggi siamo in grado di inaugurare piazza Pia, lo si deve a quanti hanno lavorato, da Anas a Fs alle maestranze, ma anche a un metodo che abbiamo inaugurato con la cabina di regia a Palazzo Chigi e per cui ringrazio il sottosegretario Mantovano. Lo si può definire un piccolo miracolo civile, il metodo giubileo che ci può ricordare che in Italia le cose si possono fare, bene e velocemente. Un’opera da oltre 85 milioni di euro per rendere il traffico più fluido e avere un grande spazio pedonale che consenta di poter ospitare qui fino a 150 mila persone, fatta con uno spirito di collaborazione che anche io oggi voglio ricordare“, le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Nasce l’area pedonale urbana più grande di Roma, potrà contenere fino a 150mila persone, con fontane, gradinate e alberi dove non solo passare ma fermarsi ad ammirare la bellezza di Roma, è una grande piazza dell’abbraccio, si completa e si rilancia la collaborazione tra la Santa Sede e lo Stato italiano. Proiettiamo Roma verso l’Anno Santo con il messaggio di pace e speranza del Giubileo”, le parole del sindaco Roberto Gualtieri.
“E’ una grande opera. Questo è l’esempio che l’Italia non ha da prendere lezioni da nessuno, abbiamo i migliori ingegneri e operai“. Le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,Matteo Salvini.
“Quello per la realizzazione di piazza Pia è stato un viaggio a tratti molto impegnativo, un lavoro corale che deve diventare un modello per il futuro, grazie a tutte le maestranze. Abbiamo lavorato per riqualificare il Tevere e rafforzare il pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito. E’ stata una occasione di collaborazione“, ha detto il presidente della Regione Lazio,Francesco Rocca.
“La pedonalizzazione di piazza Pia e il prolungamento del sottopasso di Lungotevere in Sassia hanno rappresentato un lavoro molto complicato, complesso dal punto di vista tecnico e ingegneristico. Abbiamo lavorato con tanti uomini, tante donne molto preparate, che hanno consentito di fare in 450 giorni questa opera incredibile. Sopra c’è la piazza, sotto c’è il cuore, c’è la viabilità stradale interrata, ci sono i collettori fognari che sono stati spostati, ci sono tutte le tecnologie e quindi in qualche modo il frutto di un grande lavoro di squadra“. Lo ha detto l’amministratore delegato di Anas, Aldo Isi. “E’ una giornataincredibile – ha aggiunto – siamo molto orgogliosi, molto soddisfatti. Devo dire che anche dal punto di vista estetico credo sia stato fatto un buon lavoro. Regaliamo una piazza alla città, una piazza pedonale che collega Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione, ma soprattutto offre una visuale inedita di Roma, di questa area bellissima di Roma“.
“Un ringraziamento a tutti quelli che hanno collaborato per questa grandissima opera, un’opera ingegneristicamente rilevante e che è resa possibile dalla presenza di grandi aziende in Italia“. Lo ha detto l’amministratore delegato di FS, Stefano Donnarumma.
“Nella mia carriera non avevo mai visto un’opera così, realizzata in tempi così brevi – ha detto l’assessore capitolino ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini – 85 milioni e mezzo utilizzati in un anno e mezzo è davvero un traguardo eccezionale per un’Amministrazione, con tutti gli ostacoli che abbiamo incontrato. Però abbiamo dato alla città uno spazio molto bello e una gradonata che permette di vedere il lungotevere e di abbracciare la piazza“.
Ritchie Bros. conclude il 2024 con oltre 19.000 lotti vendutinella campagna record “Finish Strong, Start Stronger”
Ritchie Bros., la più grande casa d’asta in Europa con sede a Breda, nei Paesi Bassi, chiude il 2024 con risultati straordinari grazie alla campagna “Finish Strong, Start Stronger”.
Questa iniziativa di fine anno è stata ideata per offrire alle aziende l’opportunità di massimizzare i ricavi dalla vendita dei propri mezzi entro la fine del 2024, offrendo al contempo alle imprese l’opportunità di rinnovare la propria flotta acquistando mezzi in eccellenti condizioni destinati a settori come costruzioni, sollevamento, agricoltura e trasporti. Grazie a soluzioni di vendita innovative e a una vasta rete globale di compratori, la campagna ha registrato una partecipazione record e traguardi di vendite rilevanti attraverso 11 aste senza riserva nei principali mercati internazionali.
I risultati di“Finish Strong, Start Stronger”
– Volume di vendite: Oltre 19.000 lotti venduti in molteplici settori, con una crescita del 25% rispetto all’anno precedente.
– Partecipazione globale: Più di 22.700 clienti registrati alle aste in Europa, Emirati Arabi Uniti e APAC, evidenziando l’attrattiva internazionale di Ritchie Bros.
– Top 5 Paesi compratori: Australia, Spagna, Italia, Francia e Germania, a dimostrazione della capillare rete globale di acquirenti.
– Top 5 categorie di mezzi venduti:
Mini escavatori: Oltre 1.000 lotti venduti
Escavatori (oltre 60 quintali): Oltre 500 lotti venduti
Trattori agricoli: Oltre 480 lotti venduti
Piattaforme aeree: Oltre 680 lotti venduti
Pale gommate: Oltre 370 lotti venduti
Il commento
“Ritchie Bros. si distingue in Europa come punto di riferimento per la compravendita di mezzi industriali e servizi correlati, registrando una partecipazione da record nei nostri eventi di fine anno. La nostra rete globale di acquirenti, l’eccellenza dei nostri servizi e la varietà delle soluzioni di vendita ci posizionano come partner affidabile per i nostri clienti. Ritchie Bros. continua a stabilire il gold standard nel settore delle aste in tutta Europa, rendendoci la prima e unica scelta per compratori e venditori. Il settore della compravendita dei mezzi industriali è un campo da gioco competitivo: non ci limitiamo a scendere in campo, bensì guidiamo la classifica grazie a prestazioni e risultati senza paragoni.” ha dichiarato Duncan Ainscough, Head of International Sales di Ritchie Bros.
Ottimi risultati anche per Ritchie Bros. Italia
Ritchie Bros. Italia ha chiuso il 2024 con un bilancio eccezionale, culminato nell’asta record di Caorso il 5 e 6 dicembre. L’evento ha superato i risultati già straordinari dell’asta di ottobre, confermando il ruolo centrale dell’azienda nel mercato italiano della compravendita di mezzi usati.
L’ultima asta dell’anno ha raggiunto il nuovo record di offerenti e di compratori alle aste Ritchie Bros. in Italia: oltre 3.550 clienti provenienti da 58 Paesi si sono registrati all’asta e oltre 1.000 compratori hanno portato a termine con successo un acquisto – di cui il 26% hanno acquistato per la prima volta.
Con 2.654 lotti in vendita, l’evento ha offerto una selezione unica di macchinari recenti di alta qualità per tutti i settori industriali, attirando particolare interesse a livello internazionale da Paesi come Romania, Germania, Polonia, Grecia e Paesi Bassi.
“L’asta di dicembre a Caorso è stata un successo eccezionale e il coronamento di un trimestre straordinario per Ritchie Bros. in Italia. Questi risultati testimoniano la fiducia dei nostri clienti e la portata globale dei nostri eventi. Vogliamo ringraziare i nostri clienti e partner per il loro continuo supporto, che ha reso possibile il raggiungimento di questo traguardo. Guardiamo al 2025 con entusiasmo e determinazione, pronti ad ottenere sempre risultati migliori”, ha dichiarato Francesco Scaccaglia, direttore commerciale di Ritchie Bros. Italia.
Tra i mezzi più interessanti venduti segnaliamo in particolare:
Un trattore agricolo Massey Ferguson 8740S del 2023, aggiudicato per €157.500 a un acquirente olandese;
Una pala gommata Cat 980M del 2019, venduta per €141.000 a un’impresa italiana;
Una pala gommata mai usata Case 821G del 2023, acquistata per €138.000 da un compratore olandese;
Un trattore agricolo Massey Ferguson 8732S Dyna-VT del 2022, venduto per €136.000 a un’azienda agricola italiana;
Una motolivellatrice Cat 120M del 2016, acquistata per €132.000 da un acquirente italiano.
Uno sguardo al 2025
Guardando al futuro, Ritchie Bros. continua a impegnarsi nel fornire soluzioni personalizzate e opportunità di vendita strategiche per compratori e venditori nel corso del 2025. La prossima asta a Caorso (PC) è in programma il 13 e 14 marzo, il primo di una serie di appuntamenti in calendario. Nel frattempo, l’azienda continua a offrire soluzioni innovative e opportunità di compravendita diretta attraverso la sua piattaforma Marketplace-E, garantendo un servizio sempre disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per clienti in tutto il mondo.
Si conclude perScania Italia un 2024 che ha visto, come evento istituzionale più importante, il cinquantesimo anniversario del suo ingresso nel nostro Paese. Anno indubbiamente significativo di cui sono stati ripercorsi i momenti più salienti nel tradizionale incontro di fine anno con la stampa specializzata.
I numeri forniti riferiti al 2024 sono indubbiamente lusinghieri per tutti i segmenti di prodotto e di servizio, dai truck agli autobus, dalla divisione Power Solutions all’implementazione della rete, dal service – sia tecnico che finanziario e assicurativo – al settore del reclutamento dei tecnici specializzati per alimentare le officine. Ma inizia a intravedersi qualche nube all’orizzonte. Prima fra tutte quella dell’elettromobilità che ancora non decolla come si era inizialmente ipotizzato e sulla quale Scania ha investito energie e denaro.
Enrique Enrich Presidente e AD di Scania Italia
Nonostante ci sia parecchia carne al fuoco (entro il 2025 verrà inaugurato il terzo pilastro industriale in Cina, a coprire il mercato asiatico, dopo quelli europei in Svezia e Olanda e quello in Brasile aumentando la capacità produttiva del gruppo che ora si attesta sotto i 100.000 camion all’anno) il futuro per il mercato dei trasporti non è del tutto luminoso.
In questo clima di incertezza, accentuato anche dall’instabilità geopolitica che il mondo sta vivendo, resta invece ben fisso e saldo il focus di Scania sul cliente, vera stella polare di tutto il business del gruppo.
Trucks: fammi indovino e ti farò ricco
Daniel Dusatti
Come ha affermato Daniel Dusatti, direttore Trucks Sales di Scania Italia, nonostante da mesi si senta parlare di flessione a livello di immatricolato siamo oggi a oltre 22.600 veicoli, volumi che tengono bene in Italia rispetto all’anno precedente (24.500 pezzi).
Se guardiamo il novembre 2024 Scania detiene il 16,8% di quota di mercato; se analizziamo i numeri in valore assoluto già oggi l’immatricolato è superiore ai 3800 veicoli, quindi con l’immatricolato residuale di dicembre si parla all’incirca di 4000 veicoli immatricolati.
“Ad oggi se guardiamo la quota di mercato Scania sul trattore stradale (che vale quasi il 60% dell’immatricolato) siamo leader di mercato sul 2024″, spiega Daniel Dusatti. “Ma da qualche mese vediamo un mercato in flessione dal punto di vista della raccolta ordini, tendenza fisiologica da un certo punto di vista perché avendo ormai saturato gli ordini nel 2024 e avendo raccorciato i tempi di consegna anche a parità di mercato totale avremmo comunque ridotto la raccolta ordini“.
L’importate sarà capire quanto questa riduzione sia dettata dal raccorciamento dei tempi di consegna e quanto indotta da un calo obiettivo di domanda. Il 2025 vedrà quindi un mercato intorno ai 20.000 pezzi un numero che potrebbe diminuire o innalzarsi a seconda delle condizioni economiche e di mercato più o meno favorevoli. Ma,come è noto, la sfera di cristallo non ce l’ha nessuno.
Focus sul cava cantiere
Sul mercato generale l’off road è un’applicazione in crescita, visto che in Italia si stanno avviando numerose opere pubbliche in cui sono coinvolte numerose regioni italiane specie la Sicilia e il Trentino Alto Adige. Il mercato in questo comparto rivela un certo dinamismo, nel 2025 l’immatricolato sul cava cantiere sarà in crescita, rappresentando circa l’ 11,5 % del mercato totale, ancora distante comunque dal 20% del 2007/2008. La crescita di Scania in questo contesto è stata trainata dai trattori e avrà una ripercussione anche sul mondo delle motrici in quanto il brand del Grifone sta investendo su molte attività dimostrative anche nel settore dell’allestito. Di tratta di un mercato per il quale ci si aspetta comunque un 2025 piuttosto dinamico, anche in vista del Bauma di Monaco in cui Scania sarà presente con uno stand e con qualche interessante novità.
Il segreto è nella modularità
Già l’anno scorso avevamo sottolineato come il Super 8 stesse già mostrando i muscoli sulla strada. Oggi questa catena cinematica si conferma un campione dal punto di vista dei consumi: stiamo parlando di 335 milioni di CO2 risparmiati su 4500 veicoli messi a terra e di 108 milioni di litri di carburante in meno considerato un ciclo di vita di 5 anni.
Alessandro Girardi
Come ha puntualizzato l’ing. Alessandro Girardi, Head of pre-sales and Logistics di Scania Italia, quando si parla di Super 8 non ci si riferisce solo a veicoli a lunga distanza ma a qualcosa di trasversale a tutte le applicazioni, visto che il sistema è stato messo alla prova anche in contesti piuttosto impegnativi come il cava cantiere, un ambito in cui sono stati monitorati veicoli 8×4 e ribaltabili per cui il risparmio si attesta attorno al 15%. Considerando una percorrenza annua di 60.000 km e con un consumo di riferimento di 2 km/litro il risparmio di carburante su un ciclo di 10 anni vale 45.000 litri e 139 ton di Co2 risparmiate. La catena cinematica si è dimostrata ancora una volta altamente efficiente, Scania ha però investito molto anche su tutto quanto le sta intorno, dal cambio alle prese di forza, lavorando molto su tutte le applicazioni, dalle spazzatrici a biometano compresso in cui la percentuale di abbattimento di CO2 dal pozzo alla ruota può arrivare fino al 90% ai veicoli eccezionali. Tutto questo grazie a un altro grande cavallo di battaglia di Scania, la modularità. O, per dirla in immagini, la “scatola di Lego” dalla quale di volta i volta si estraggono i vari pezzi per comporre la soluzione su misura per “quel” cliente. E solo per lui.
La modularità si integra perfettamente all’intero sistema di produzione Scania, consentendo soluzioni non alternative ma complementari all’elettrico in un periodo, come quello attuale, in cui le condizioni al contorno per lo sviluppo della mobilità elettrica sono ancora incerte.
Tante strategie, un solo obiettivo
L’e-mobility è solo uno degli ingredienti della strategia Scania verso un trasporto più sostenibile, insieme all’efficienza dei motori termici, alla compatibilità con i biocarburanti, alla possibilità di configurare il prodotto in modo che raggiunga la massima efficacia per le differenti applicazioni. Per quanto riguarda l’elettrificazione, il mercato non sta evolvendo come si era sperato e, per quanti sforzi si facciano, un costruttore non può creare un mercato specie nel settore del B2B e men che meno in questo contesto in cui non è in gioco solo una tipologia di prodotto, ma una transizione di sistema. Cosa possiamo fare?
Paolo Carri
“Nella prospettiva dell’elettrificazione, in cui crediamo perché il contributo che può dare per la decarbonizzazione del trasporto, con l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili è ineguagliabile da qualsiasi altra tecnologia, quello che possiamo fare è prepararci per dare il massimo valore al cliente con tutti gli strumenti che abbiamo“, spiega Paolo Carri, Direttore Driving the Shift di Scania Italia. ” Il più evidente è forse il prodotto, allo scorso IAA di Hannover abbiamo presentato il primo trattore con 624 KWh di energia installata a bordo, per un’autonomia fino a 600 km. Il tutto supportato da storie reali di nostri clienti da Chiggiato Trasporti a Cortese, esempi distanti geograficamente e per tipo di applicazione che, con chilometraggi di tutto rispetto, stanno raggiungendo consumi medi che sono andati oltre le aspettative“.
Ma un altro elemento importante in questa fase della transizione energetica è quello della consulenza, gli strumenti che Scania mette a disposizione sono sempre più sofisticati, basati sui dati raccolti dai veicoli attraverso la connettività ed è quindi possibile offrire i clienti la mappatura dei percorsi della loro flotta e l’identificazione al loro interno delle posizioni strategiche di ricarica in modo che non abbiano sorprese.
“La ricarica è ovviamente uno dei punti cruciali quando si parla di elettrificazione“, continua Paolo Carri. “Abbiamo voluto metterci in gioco e alcuni clienti del livello di Electrolux e Marrsi sono rivolti a noi per le strutture di ricarica; abbiamo poi lanciato all’ultima edizione di EcomondoScania Charging Access, servizio di ricarica a uso pubblico per autocarri, la piattaforma che mettiamo a disposizione dei nostri clienti per accedere a un network a livello europeo di punti di ricarica pubblica con tariffe certe, senza sorprese, predefinite e competitive, e riteniamo che questo, in prospettiva, quando anche l’utilizzo della ricarica pubblica nel trasporto elettrico diventerà imprescindibile, sarà uno strumento importante“.
Una rete capillare
La rete Scania oggi rappresenta a 360° il marchio del Grifone, sia nei prodotti che nei sevizi e si basa su un network di 112 officine dislocate su tutto il territorio ma anche sul servizio Scania On Siteche continua a crescere e che è molto richiesto e apprezzato.
Andrea Carollo
“La rete oggi conta oltre 2000 persone, il 2025 vedrà anche un’ulteriore crescita e potenziamento di aree che riteniamo strategiche e in cui pensiamo che il service possa fare la differenza, con l’inserimento di tre nuove officine da sud nel distretto di Covin su Pozzallo e Termini Imerese e poi a Nocera Inferiore (concessionario Deiesel Tecnica) visto che la Campania è la regione in cui vengono immatricolati più veicoli e qui un’officina è strategica“, spiega Andrea Carollo, responsabile della Rete di Scania Italia. “Poi altri poli logistici sono a Roma Nord con una nuova officina che vedrà la luce entro la fine del 2025 (Distretto Sacar) poi Terni (distretto Toscandia) e Pescara (distretto Scania Adriatica). Infine vedrà la luce anche la nostra nuova concessionaria di proprietà a Brugherio(Milano)“.
E ora parliamo di tempistiche di assistenza: dalla chiamata all’arrivo del tecnico passa 1ora e 42 minuti. Scania è cresciuta del 6% in termini di interventi sui veicoli, in funzione dell’aumento del parco circolante (sono circa 1000 i tecnici in officina).
Il settore del Power Generation
“Il 2024 si è aperto all’insegna di una notevole incertezza con una grande frenata degli ordini, il mercato ha rallentato, le consegne che erano un driver di una pianificazione a lungo termine si sono accorciate, abbiamo però cercato di assecondare i clienti“, spiega Paolo Carri. “Oggi abbiamo un incremento della raccolta ordini del 37% quest’anno abbiamo lavorato con circa 40 clienti di tutte le dimensioni e vogliamo essere presenti in tutti i tre macrosettori di riferimento. Nella Power Generation che per noi rappresenta la maggior parte dei volumi, l’anno è stato complicato soprattutto perché hanno rallentato fattori trainanti dal punto di vista delle applicazioni (per esempio il construction) ed economico (ad esempio la Germania). In questo contesto abbiamo siglato un importante contratto con Flotta Powering il più grande noleggiatore italiano che ha una partnership con uno dei maggiori fornitori di energia in Italia, che prevede tempi di interventi brevissimi (2 ore in qualsiasi punto d’Italia) Quest’anno ha acquisito 220 motori Scania di diverse taglie. Nel settore industriale abbiamo visto il consolidamento di partnership già avviate come quella con Varisco Pompe del Gruppo Atlas Copco nel campo del Pompaggio e Laurini nel campo della Demolizione“.
I contratti di servizio: quando il service “paga”
Fredrik Swartling
Il fatturato Scania sul service, come ha illustrato Fredrik Swartlingresponsabile della Divisione, in 7 anni si è raddoppiato (sono oltre 14.000 i veicoli con contratto di assistenza in Italia cioè quasi il 50% dei veicoli Scania circolanti). La grande novità di quest’anno è stata l’introduzione del Progetto Service 360 in cui Scania ha inserito il portafoglio dei servizi di assistenza a livello globale. Anche questo è un prodotto modulare, che partendo dal Core (prodotto base) passa dal Plus e dal Full per arrivare poi al nuovo pacchetto Pro in cui si fanno anche le manutenzioni predittive su alcuni componenti.
Un altro prodotto che ora è disponibile a livello europeo è il Max 24, che, se viene aggiunto a un contratto di assistenza, fa sì che Scania si “multi” per un periodo di oltre 24 ore trascorse dal veicolo in officina. Un segno anche economico al cliente ma pure un messaggio a tutta l’ organizzazione e un impegno a livello europeo.
A questi nuovi prodotti si affiancano il Fleet Care con una persona dedicata per la gestione della flotta e Scania On Site in cui i tecnici si recano dal cliente, ovunque si trovi.
Fabrizio Previdi
Per quanto riguarda i Servizi Finanziari, Fabrizio Previdi Sales Manager di Scania Italia Financial Servicestima di raggiungere 680 milioni di euro il record di sempre in Italia per la finanziaria. “Per raggiungere questo risultato abbiamo attivato oltre 330 milioni di euro nell’anno quindi abbiamo dato supporto ai nostri clienti per 330 milioni di euro, un altro record. La stima di chiusura dell’anno parla di 340 milioni di euro. Siamo ritornati con una penetrazione finanziaria importante sul leasing, quindi chiuderemo circa al 50% il che significa che per due Scania venduti in Italia uno è finanziato da noi. Il nostro cavallo di battaglia insieme al leasing sono i servizi assicurativi per supportare completamente il cliente e supportarlo quando ha un problema e anche qui i risultati sono ottimi: su 100 Scania finanziati da Scania Financial service 55 hanno anche una polizza KasKo. E invece andiamo a vedere le polizze KasKo su un totale degli Scania immatricolati in Italia il 30% ha una polizza KasKo un dato particolarmente significativo. Nel 2024, infine, abbiamo adottato un nuovo sistema informativo che rientra in un progetto di digitalizzazione che continuerà anche nel 2025″.
Recuperare (e mantenere) i talenti
Marta Mattana
Si parla di mancanza di tecnici come collo di bottiglia per la crescita del business e sembra che Scania, da questo punto di vista, abbia superato il problema. Almeno stando a quanto ha affermato Marta Mottana, responsabile delle risorse umane in Scania Italia.
“Abbiamo lavorato molto in questi tre anni sul reclutamento di nuove figure e abbiamo convinto la rete che non è solo importante attirare i talenti ma bisogna mantenerli motivati e aggiornati nel tempo, In questo settore la formazione è molto costosa, alla ricerca di nuovi modi di avvicinarci ai giovani, quest’anno abbiamo organizzato loScania Game, un concorso tra scuole, invitando le classi a mettere le mani sui veicoli coinvolgendole in una gara che ha avvicinato i giovani al nostro mondo facendolo toccare con mano in modo coinvolgente, trasmettendo il gusto dell’apprendimento e dell’approfondimento. Un elemento importante di questa evoluzione è che iniziano a nascere anche nei nostri concessionari ruoli coinvolti nella formazione delle persone. Siamo alla terza edizione del programma che abbiamo chiamato Officina Tecnici del Futuro ed ecco i numeri: 39 ragazzi in tre anni sono entrati nel nostro progett0 e 29 sono già nelle nostre officine”
Prodotti, servizi, persone, iniziative, dati di mercato, previsioni, network distributivi e, come dicevamo all’inizio un’unica stella polare a guidare le scelte, gli investimenti, la visione di un’azienda, Scania, che ha fatto della qualità del prodotto e del servizio la propria missione. Lo si percepisce dalle parole con le quali i clienti hanno voluto esprimere il loro personale indice di gradimento: professionalità, top, gentilezza, tempestività, servizio, competenza…non un semplice gioco da web ma un effettivo riscontro della qualità dei prodotti e dei servizi offerti. E se è vero che nessuno ha la sfera di cristallo, che i mercati sono imprevedibili, che la situazione geopolitica è incerta, che normative e tecnologie sono in continuo divenire è comunque innegabile che la voglia di fare, la visione, l’impegno, la determinazione prima o poi pagano. Per questo – forse – Scania ha voluto chiudere la sua conferenza stampa di fine anno con un enigmatico “stay tuned”: state sintonizzati perché non tutto è stato detto e ci saranno ancora (belle) novità in arrivo nel mondo dei trasporti.
Hitachi (HCME) si sta preparando a presentare un’entusiasmante gamma di prodotti e servizi al Bauma 2025, con diversi prodotti che faranno il loro debutto mondiale.
Sarà possibile vedere più di 30 macchine in mostra presso lo stand di 4.000 m². Ciò include la gamma di macchine elettriche, da 1,7 a 14 tonnellate. Il modello più grande alimentato a batteria, lo ZX135-7EB, sarà disponibile per la visione nell’area demo dello stand.
Saranno presentati sette miniescavatori ed escavatori compatti (da una a nove tonnellate), molti dei quali dotati di bracci in due pezzi per sottolineare la loro maggiore versatilità. Inoltre ci sarà una selezione di modelli Zaxis-7 esposti per la prima volta in Europa.
Fanno la loro prima apparizione anche tre modelli innovativi nella categoria dei cingolati medi. Sono accompagnati dal ZX135US-7B lanciato di recente e dal sempre popolare ZX210-7. A rappresentare la nostra vasta gamma di escavatori gommati Zaxis-7 ci saranno ZX135W-7, ZX175W-7 e ZX220W-7, noti per l’eccezionale efficienza nei consumi, il comfort senza pari e la sicurezza.
Orientati al cliente
Per evidenziare l’ampio portafoglio di macchine movimento terra Hitachi, lo stand del Bauma del prossimo anno ospiterà anche due pale gommate ZW-7, la ZW180-7 e la ZW310-7. E per riflettere l’obiettivo di fornire soluzioni incentrate sul cliente, verranno presentate diverse macchine per applicazioni speciali sviluppate per soddisfare le esigenze specifiche del settore, tra cui l’escavatore frontale super lungo ZX250LCN-7 e il ZX350LC-7 con braccio telescopico a conchiglia.
Oltre all’impressionante gamma di macchine, allo stand FN.716 verranno presentate una serie di soluzioni e servizi digitali, tra cui il nuovo strumento di monitoraggio remoto Hitachi Connect e Zaxis Finance. Saranno esposte anche attrezzature Hitachi Premium Rental e Premium Usate, parti e componenti rigenerati, benne e attrezzi vari.
“Non vediamo l’ora di esporre i nostri nuovi prodotti al Bauma 2025“, afferma il presidente di HCME Francesco Quaranta, che parteciperà all’evento per la prima volta dalla sua nomina nel 2024. “Riconosciamo le sfide del settore e le difficili condizioni in cui operano i nostri clienti, quindi il nostro obiettivo principale è mostrare come Hitachi possa semplificare loro la vita attraverso i nostri prodotti innovativi, la tecnologia avanzata e le soluzioni digitali leader del settore”.
La gamma Techno diFassi si amplia con la F905R-HXPTechno, una gru che ridefinisce
il concetto di innovazione, valore e tecnologia nel settore del sollevamento. L’innovativo
sistema X-Design, applicato ai bracci estensibili e al braccio secondario, rappresenta
un’evoluzione sostanziale: grazie alla sezione decagonale e all’impiego di acciaio ad
altissima resistenza, le capacità di carico verticale aumentano infatti del 58%. Questa
soluzione consente di ottenere un equilibrio ottimale tra leggerezza e prestazioni,
migliorando la maneggevolezza della gru e ottimizzando le operazioni di sollevamento.
A questa evoluzione strutturale si aggiunge la versione idraulica a 9 sfili, che, in
combinazione con la prolunga idraulica L224, permette di estendere il raggio d’azione in
orizzontale fino a 30 metri, mantenendo una capacità di carico ottimale e una precisione
operativa ai vertici della categoria.
Il sistema di stabilità FSC Techno, inoltre, introduce un controllo dinamico e una gestione
delle aree di lavoro che consentono di ottimizzare le operazioni in ogni condizione. Questo
sistema garantisce sicurezza, efficienza e versatilità, adattandosi a contesti operativi anche
complessi.
Completano il quadro tecnologico il limitatore elettronico FX990 e un’interfaccia di gestione completamente rinnovata, che offrono un controllo personalizzato e un monitoraggio in tempo reale delle prestazioni.
Braccio secondario e bracci sfilabili: X-Design
La F905R-HXP Techno introduce l’innovativa sezione decagonale X-Design, applicata ai
bracci telescopici e al braccio secondario, che, in combinazione con l’impiego di acciaio ad
altissima resistenza (UHSS – Ultra High Strength Steel), permette un aumento del 58%
delle portate verticali della gru.
Questa configurazione rappresenta un passo avanti rispetto alla tradizionale struttura
esagonale: la nuova sezione decagonale, più leggera ma estremamente funzionale, riduce
significativamente il peso complessivo, migliorando la maneggevolezza della gru e
ottimizzando le operazioni di sollevamento.
La superficie di supporto più ampia garantisce una rigidità strutturale superiore, migliorando la stabilità generale e consentendo di gestire carichi più elevati, anche in abbinamento con il jib.
Il sistema FSC Techno
Il sistema di stabilità FSC Techno introduce un livello di controllo avanzato, consentendo
all’operatore di adattare la configurazione della gru alle specifiche esigenze di lavoro e alle
condizioni operative. Grazie al firmware evoluto, è possibile gestire un numero maggiore di
aree di lavoro e programmare zone operative “ad hoc” con maggiore flessibilità.
L’operatore può scegliere tra un sistema proporzionale basato sull’estensione degli
stabilizzatori o l’attivazione dell’inclinometro, garantendo così un’operatività sicura e precisa
in ogni contesto. Questa combinazione di personalizzazione e tecnologia avanzata permette
di ottimizzare le prestazioni della gru, mantenendo sempre la massima sicurezza durante le
operazioni.
Nuovo limitatore FX990
L’ FX990 segna una svolta rispetto al suo predecessore, l’FX900, non solo per le sue
capacità avanzate ma per il suo ruolo come fulcro di un ecosistema completamente
rinnovato. Questo sistema innovativo include un nuovo impianto elettrico, la versione
aggiornata di Fassilim, il display touchscreen FX991, una nuova interfaccia per il
radiocomando e un IoC (Internet of Cranes) ulteriormente ottimizzato.
Questo limitatore elettronico è stato progettato per garantire un controllo preciso e
personalizzato delle operazioni di sollevamento, permettendo all’operatore di configurare
aree di lavoro specifiche e ottimizzare ogni movimento della gru. Il risultato è un sistema
che riduce al minimo i rischi, massimizzando al contempo l’efficienza operativa.
Integrato con il nuovo display touch FX991, l’FX990 offre un’interfaccia intuitiva e facile da
usare, che consente all’operatore di monitorare in tempo reale le performance della gru.
Questa tecnologia avanzata permette di intervenire in modo rapido e tempestivo,
garantendo sicurezza e affidabilità in ogni situazione operativa.
Carrucole permanenti
La F905R-HXP Techno introduce una soluzione avanzata per gli abbinamenti con
prolunghe idrauliche L43 e L62: il sistema di carrucole permanenti, un’innovazione già
collaudata nella F1250R e ora perfezionata per migliorare ulteriormente velocità ed
efficienza operativa. Grazie a un sistema di rinvii ottimizzato, le carrucole permettono di
mantenere la fune costantemente armata, eliminando la necessità di smontare e rimontare
il tendifune.
Questo consente un passaggio rapido dalla configurazione di trasporto (gru chiusa) a quella
operativa (gru aperta), riducendo drasticamente i tempi di preparazione.
Prolunga idraulica L224
Quando il lavoro richiede un’ampia estensione senza sacrificare la capacità di carico, la
nuova prolunga idraulica L224 entra in gioco. Questa prolunga offre prestazioni migliorate
e una maggiore versatilità, rendendo la F905R-HXP una gru ideale per lavori complessi e
ad ampio raggio.
Con un’estensione orizzontale di 30 metri nella configurazione a 9 sfili, la L224 mantiene
una capacità di carico impressionante: 3400 kg di portata massima, 750 kg al quarto sfilo
e 1000 kg in verticale. Inoltre, per la prima volta, è stata integrata la funzione JDP su una
prolunga di queste dimensioni, consentendo di ottimizzare le performance e garantire un
controllo superiore anche in condizioni operative impegnative.
CTE ha accolto Fabio Agostininel proprio team commerciale. Si tratta di un nuovo inserimento all’interno della squadra CTE per una maggiore vicinanza al mercato.
CTE spa, leader nel settore delle piattaforme aeree e dei sollevamenti, ha annunciato l’inserimento di Fabio Agostiniall’interno della propria squadra commerciale.
Fabio Agostini vanta una carriera di successo nel settore del noleggio, dove ha maturato competenze preziose nella gestione delle relazioni con i clienti e nella creazione di strategie commerciali efficaci. La sua esperienza e il suo approccio orientato al cliente saranno fondamentali per rafforzare ulteriormente la posizione di CTE spa in un’area molto competitivo quale il Triveneto.
I commenti
Marco Govoni, COO di CTE spa ha dichiarato: “Accogliamo Fabio nel nostro Team a braccia aperte, abbiamo fin dai nostri primi colloqui desiderato fortemente il suo ingresso in CTE sapendo di mirare un profilo importante e con valori professionali e morali di alto livello. Non ci resta che augurargli buon lavoro.”
“Sono lieto di unirmi a questa storica realtà Italiana del mondo delle piattaforme, ringrazio i colleghi di CTE per la cordiale accoglienza. Grazie all’esperienza maturata in questi anni spero di esprimermi al meglio e contribuire alla crescita di CTE sul territorio ” ha commentato Fabio Agostini.
L’inserimento di Fabio Agostini risponde alla strategia aziendale di CTE spa, che mira a creare una rete commerciale capillaree a instaurare relazioni durature con i propri clienti.
CTE è la realtà che dal 1981 crea soluzioni per rendere il lavoro in altezza ancora più semplice e sicuro.Un’azienda dal cuore italiano e con una storia e una vocazione internazionale che continua a mettere al centro dei propri progetti e servizi il cliente.
Dal 1981 ad oggi CTE ha prodotto e distribuito più di 17mila piattaforme aeree autocarrate.
Hardox®, l’acciaio antiusura più duro e resistente, festeggia 50 anni e diventa privo di emissioni.
Il 1974 ha visto una svolta nella produzione dell’acciaio, quando l’acciaieria SSAB ha introdotto il primo acciaio antiusura piegabile al mondo. Una combinazione unica di durezza e tenacità ha contribuito a risolvere il problema della fragilità degli acciai resistenti all’abrasione tradizionali, che erano quasi impossibili da piegare e non erano in grado sopportare forti impatti durante l’uso.
Nel 1983, lo stabilimento SSAB di Oxelösund, in Svezia, ha creato una lamiera antiusura veramente tenace che è stata marchiata come Hardox®, un nome che descrive perfettamente la sua resistenza. Oggi, viene ancora prodotto con orgoglio in Svezia, Stati Uniti e Finlandia.
Lanciata ufficialmente nel 1974 come acciaio OX AR 360 S, Hardox® 400 è la prima lamiera antiusura facilmente lavorabile che può essere tagliata, piegata, saldata e lavorata meccanicamente.
Tutto è iniziato con Hardox® 400, lanciato nel 1974. È stata la prima lamiera antiusura di facile utilizzo con proprietà meccaniche che le hanno permesso di essere tagliata, piegata, saldata e lavorata senza problemi in officina.
La lamiera antiusura Hardox® offre diversi spessori da XS a XL, con una gamma da 0,8 mm a 160 mm
Poi è arrivato Hardox® 450, che ha ulteriormente posizionato Hardox® come acciaio resistente all’usura scelto dai clienti più esigenti di tutto il mondo. Dopo questo cavallo di battaglia è arrivata un’ampia varietà di qualità per soddisfare pressoché ogni sfida che potesse presentarsi nei cantieri: Hardox® 500 Tuf, Hardox® HiAce e Hardox® HiTemp. Quando Hardox® 500 Tuf è stato lanciato sul mercato, è stato rapidamente adottato come nuovo standard per le lamiere antiusura. Grazie alla sua eccezionale durezza e tenacità, offre prestazioni impareggiabili, anche in presenza di gelo, e può essere impiegato in quasi tutte le applicazioni.
La gamma di lamiere antiusura Hardox® si è ampliata nel corso degli anni; l’ultima aggiunta è Hardox® HiAce. Il lancio di Hardox® HiAce completa la gamma prodotti Hardox® con un acciaio antiusura sviluppato per resistere all’usura in ambienti acidi e corrosivi
L’intera gamma prodotti comprende anche Hardox® HiTuf extra-duro e, per le parti soggette a usura e i rivestimenti che richiedono una durezza eccezionale, i clienti possono scegliere tra Hardox® 500, Hardox® 550, Hardox® 600 e Hardox® Extreme.
Il futuro dell’acciaio
Guardando indietro a 50 anni di progressi, SSAB è sempre stata impegnata a sviluppare un acciaio che sia all’altezza delle sfide del mondo moderno, e continuerà a farlo. Per questo SSAB presenta quest’anno il suo primo acciaio a zero emissioni nella gamma Hardox®: Hardox® 450 realizzato con SSAB Zero™.
Il ribaltabile di Bennes Vincent è il primo, in Francia, ad essere realizzato in Hardox® 450 proveniente da acciaio SSAB Zero™ nel 2024
Questa nuova versione della lamiera antiusura Hardox® mantiene tutte le qualità che hanno reso Hardox® 450 il punto di riferimento globale per la lamiera antiusura premium, ma si spinge addirittura oltre. Essendo la scelta sostenibile per eccellenza, SSAB Zero™ è prodotto utilizzando acciaio riciclato in un processo alimentato da elettricità e biogas senza combustibili fossili, con il risultato che le emissioni di carbonio da combustibili fossili durante il processo di produzione di acciaio* sono praticamente nulle. Questo acciaio può ridurre ulteriormente l’impatto ambientale della produzione dell’acciaio. Con questa innovativa lamiera antiusura puoi portare i tuoi obiettivi di sostenibilità a un livello superiore.
* Le emissioni di carbonio da fonti fossili nella produzione di SSAB Zero™ sono inferiori a 0,05 kg CO2e/kg di acciaio negli Ambiti 1 e 2 del protocollo GHG.