Piastre di compattazione

Weber: compattare è un’arte

Per ottenere una buona compattazione le vibrazioni della macchina utilizzata, unitamente alla massa/peso della stessa, mettono in movimento le particelle liberando l’acqua e l’aria che si trovano nel terreno da compattare. In questo modo vengono ridotti al minimo i vuoti e si crea un substrato compatto e omogeneo. La compattazione non dipende quindi esclusivamente dal peso della macchina utilizzata, ma entrano in gioco altri fattori tecnologici quali la forza centrifuga che, abbinata al peso, dà la forza di compattazione. La forza centrifuga, che opera solamente sui corpi che sono in movimento, è caratterizzata dallo spostamento di un corpo lontano dal centro.

Alberto Lovo

“Nelle piastre di compattazione”, ci spiega Alberto Lovo, di A.L. Consulting, “questo avviene per effetto di corpi eccentrici in acciaio particolarmente pesanti, messi in movimento da un albero rotante comandato da un motore, e va a determinare l’intensità della vibrazione. Nello specifico la piastra vibrante è concepita per compattazioni profonde ed efficaci in spazi ridotti, cosa non realizzabile con i grandi rulli stradali monotamburo. A titolo di esempio, la forza centrifuga di una piastra Weber CR6 da soli 4 q di peso è pari a 55 kN, per una profondità di compattazione di circa 60-70 cm su un terreno misto compattabile. Praticamente stiamo parlando del doppio rispetto a un classico rullo da asfalto da 15/18 q, il cui sistema eccentrico sviluppa normalmente 17/19 kN di forza centrifuga che, assieme al peso della macchina, raggiunge i 32/35 kN, e che si traducono in una profondità di compattazione di 30-35 cm sullo stesso tipo di terreno. A ciò si deve aggiungere la superficie su cui posa e agisce la piastra: circa 0,3 mq, rispetto a 0,1 mq, nel caso che abbiamo preso in esame”.

In sostanza molte imprese utilizzano questo tipo di rullo, concepito per stesure d’asfalto, in modo improprio anche per compattare i substrati di terreno. Così facendo vanno a eseguire un lavoro di preparazione non idoneo a conferire omogeneità e resistenza agli strati più profondi del terreno.

 

“Weber”, riprende Alberto Lovo, “propone due tipologie di piastre: le monodirezionali tra i 60 e i 100 kg, ideali per piccole compattazioni superficiali, per la stesa di asfalto e la posa di betonelle in tutti i piccoli lavori stradali; e le reversibili, cioè le bi-direzionali, a guida idraulica, con marcia avanti/indietro. Tra le reversibili esistono numerosi modelli da 100 a 1.000 kg, con forze centrifughe tra 20 e 120 kN e larghezze di lavoro da 40 a 80 cm. Le larghezze sono inoltre ampliabili con l’utilizzo dei cosiddetti allargatori: fasce laterali, proposte come optional, pensate appunto per aumentare la larghezza di lavoro della piastra standard.

Di assoluta importanza è il sistema brevettato Compatrol, ideato e sviluppato da Weber una quindicina di anni fa e ormai divenuto un dispositivo irrinunciabile per il monitoraggio costante della compattazione durante il lavoro. Il sistema Compatrol garantisce una compattazione uniforme e un notevole risparmio di tempo, e quindi di costi, fino al 25% e, inoltre, tiene sotto costante controllo le funzionalità del motore con l’eventuale spegnimento automatico temporizzato nel caso vengano diagnosticati problemi meccanici”.