Multifunzione

VF 1.63C: multifunzione d’avanguardia

Sono passati settant’anni dalla fondazione di VF Venieri ma a Lugo – da sempre sede dell’azienda – non c’è traccia di festeggiamenti. “Siamo prima di tutto una famiglia, perciò non ci dimentichiamo delle ricorrenze – spiega Giacoma Venieri, Presidente della società. “Però siamo anche fieri della nostra unicità, ben espressa dalla nuova VF 1.63C: per questa ragione festeggeremo nel 2018, settantesimo anniversario del primo trattore uscito dalle nostre officine”.

Come darle torto? La nuova “Venierina” – così battezzata proprio in onore della macchina capostipite – è il primo risultato del percorso di potenziamento della gamma e di rinnovamento dei processi industriali intrapreso dall’azienda romagnola, che nei primi mesi di quest’anno completerà la nuova linea di produzione continua.

Assieme alla VF 1.63C, la casa di Lugo ha presentato altre due nuove pale gommate articolate: la VF 8.63TL con braccio telescopico, concepita soprattutto per il mercato centro e nord-europeo, e la VF 2.63C Plus, evoluzione del modello già in produzione.

VF 1.63C: ad alto valore aggiunto

Specializzata nella produzione di pale e terne medie e piccole per il movimento terra, l’agricoltura e l’industria, VF Venieri si è sempre distinta per scelte tecniche mirate alla qualità del prodotto, alla flessibilità d’uso e all’affidabilità senza confronti, attestate anche dalle numerose collaborazioni OEM con alcuni dei principali marchi internazionali.

La nuova VF 1.63C non fa eccezione alla filosofia della casa. È la più piccola nella gamma delle pale gommate che, nei paesi per i quali sono previste restrizioni alle emissioni climalteranti, comprende 11 modelli con peso massimo consentito compreso fra 3.600 kg (potenza 48 Hp) e 22.000 kg (228 Hp).

Il progetto innovativo mette a sistema i principali tratti distintivi della concezione meccanica VF Venieri (motorizzazione Stage IIIa con installazione trasversale, trasmissione idrostatica ad alta efficienza, assale posteriore oscillante, parallelismo del cinematismo del braccio), con una dotazione in grado di valorizzarne la versatilità d’uso (omologazione con 3 tipologie di cabine, diverse versioni di attacco rapido, linee idrauliche anche sul posteriore).

Filippo Muccinelli Venieri

Abbiamo chiesto a Filippo Muccinelli Venieri – Direttore generale e nipote del fondatore – quale visione ha condotto alla nascita della nuova pala gommata compatta: “Nel mercato delle macchine per il movimento terra e per i lavori edili, proponiamo la VF 1.63C come alternativa agli skidloader, i cui limiti tecnici sono sempre più percepiti dalle imprese.

Si tratta di una vera e propria macchina multifunzione, che integra i vantaggi operativi di una pala compatta con una versatilità d’uso comparabile a quella degli skidloader. Questo è un concetto che in Italia non si è ancora affermato, ma al quale crediamo fermamente per una serie di validi motivi.

Per VF Venieri si tratta di una scelta consapevole: nei mercati stranieri, sui quali siamo molto più conosciuti rispetto all’Italia, la domanda è focalizzata sulla ricerca del valore aggiunto. Di conseguenza, per i produttori che sanno proporre macchine competitive e che fanno dell’innovazione un elemento qualificante dell’offerta, è più facile ottenere la giusta marginalità”.

Innovazione in produzione

Durante la presentazione della nuova pala gommata compatta abbiamo visitato lo stabilimento, un edificio all’avanguardia dal punto di vista energetico che, tramite l’impianto fotovoltaico in copertura, autoproduce per intero il proprio fabbisogno di elettricità. Abbiamo chiesto al Direttore della produzione Loris Valenti, le ragioni delle innovazioni introdotte ai processi produttivi: “Per effetto dell’incremento dei volumi e della programmazione delle macchine prodotte, abbiamo deciso di inserire una linea di produzione continua che si affianca alla tradizionale organizzazione a isola. La trasformazione è iniziata nell’agosto 2017 e si concluderà nei primi mesi del 2018. L’obiettivo principale consiste nella riduzione dei tempi di consegna, anche attraverso la creazione di uno stock di macchine quasi completamente assemblate, da personalizzare a seconda delle esigenze dei clienti. Il progetto ha comportato importanti investimenti e numerose innovazioni, nell’organizzazione del lavoro come nella gestione del magazzino, che consentiranno all’azienda di fronteggiare adeguatamente anche le esigenze produttive connesse alla futura introduzione dei nuovi modelli nella gamma”.

di Giuseppe La Franca