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Case: Top Crawler Excavator

per web

di Mario Bonino

Alla prova dei fatti il nuovo Case CX370D NLC mette in luce tutto quanto di buono fatto vedere nel passato dalle serie precedenti. Con in più una controllabilità ulteriormente aumentata e una verve da top crawler excavator

Il CX370D NLC è un escavatore che si è sempre distinto per precisione, velocità, durata nel tempo, capacità di affrontare lavori impegnativi.

La partnership fra Sumitomo e Case Construction Equipment si consolida e i numerosi riconoscimenti ricevuti nel passato dal costruttore giapponese sono stati il giusto premio per un continuo lavoro di sviluppo che non ha mai rinnegato il passato ma lo ha sempre consolidato migliorandolo.

Una politica dei piccoli passi che, nel tempo, ha permesso a molti clienti italiani di apprezzare il prodotto Case che, forse, è stato penalizzato da una presenza non sempre capillare sul territorio nazionale.

Ora le cose sono cambiate e, forte anche di un mercato in crescita, il costruttore di Torino si propone con macchine produttive e dal forte appeal.

Grazie a quella filosofia di costante miglioramento senza stravolgimenti e continue progressioni tecnologiche, il CX370D NLC si propone oggi fra i migliori del suo segmento.

Un vero top crawler excavator che unisce controllabilità, cattiveria e una tecnologia a portata di operatore.

 

POSTO GUIDA: GIAPPONESE DAL DNA GLOBALE

BOX_01_001_AIl posto guida del CX370D NLC ha una classica impostazione “made in Japan” che ha fatto scuola nel tempo. Il DNA è però fortemente globale grazie a tutti quegli accorgimenti che rendono più pratico l’uso quotidiano. L’accesso è semplice grazie alla consolle sinistra che si solleva lasciando un varco ampio che permette il passaggio anche a operatori di corporatura più robusta. Una volta seduti e chiusa la porta della cabina si è colpiti dalla silenziosità di funzionamento e della semplicità con cui si regolano le impostazioni idrauliche. Il potenziometro è lo strumento di controllo principale delle potenzialità idrauliche dell’escavatore e la sua regolazione avviene senza problemi allungando la mano destra senza dover staccare la schiena dal sedile. Tutto avviene rapidamente e senza interferire con le manovre che si stanno compiendo. Un sistema semplice e user friendly che piace ed è pratico. L’ergonomia è molto buona e i vani portaoggetti presenti in cabina sono oggi quanto mai necessari. Il portacellulare è comodo e pratico ma la presenza del Bluetooth è un elemento che mette in primo piano sia la sicurezza che la produttività permettendo di rispondere al telefono senza togliere le mani dai joystick. La visibilità è molto buona in ogni direzione. La dimensione dei cofani, leggermente più alti rispetto alla serie precedente ma più per esigenze di design che per effettiva necessità, non sono di ostacolo. La telecamera posteriore, necessaria a prescindere su escavatori di questa taglia, è presente di serie con la visione costante sul monitor multifunzione. Il vetro di destra è fra i più grandi del mercato e si estende quasi fino al pavimento permettendo un pieno controllo della visuale in quella direzione. Una cabina che conferma quanto di buono già visto nel passato con tante piccole migliorie che tengono il passo dei tempi.

SCAVO E CARICO: CATTIVO MA FLUIDO

BOX_02_001Cattivo ma fluido. Questo è il carattere del Case CX370D NLC. Una grinta che non lascia indifferenti e velocizza la già proverbiale forza che le versioni precedenti avevano messo in luce. Un bel lavoro, quello scaturito dalla collaborazione fra i product manager italiani e giapponesi, che consegna nelle mani del mercato un escavatore che si colloca nelle posizioni di alta classifica fra i modelli di pari categoria. Il valore aggiunto principale è sicuramente un’idraulica veloce e grintosa unita a una controllabilità che ricorda i fasti degli escavatori di Torino prodotti vent’anni fa. Un ricordo piacevole, fra gli addetti ai lavori, che non può che fare piacere agli addetti ai lavori perché è garanzia di lavoro rapido, veloce ed efficiente. Nel campo di prova del Case Customer Centre di Monthyon abbiamo avuto modo di provare a lungo la capacità di scavo e carico del CX370D NLC. Un terreno che ha offerto una buona resistenza ed è assimilabile alla maggioranza dei contesti operativi che si incontrano sia in Italia che nella maggioranza dei Paesi del vecchio continente. Lo strappo alla benna di 229,7 kN (circa 23 ton) sale automaticamente a 249,8 kN (circa 25 ton) grazie al power boost che si inserisce ogni volta che il terreno offre resistenza. La percezione? Il CX370D NLC entra con la benna…e poco alla volta rompe il terreno in modo fluido e senza fermarsi. L’ottimizzazione dell’impianto idraulico permette di “partire” con il braccio in sollevamento e rotazione senza interrompere la morbidezza delle manovre. I manipolatori rispondono molto bene con una corsa adeguata ai movimenti e alla velocità dell’impianto. La regolazione dei servocomandi è un altro aspetto importante che mette in luce le qualità dell’escavatore grazie a una risposta mai nervosa che permette di regolare molto bene anche i movimenti più veloci di scarico. Pensiamo a quando, ad esempio, si ha la fila dei camion in attesa di essere caricati e si deve procedere nel minor tempo possibile. Manovre che il CX370D NLC permette di eseguire senza stress. L’impianto idraulico permette, proprio in questi contesti in cui la produttività deve essere massimizzata (e questo escavatore è una macchina da produzione!) di compiere manovre composte di scavo e avanzamento con il carro senza nessun problema e senza rallentamenti. Si ha quasi la sensazione positiva di usare una macchina con un load-sensing senza però avere i cali di rendimento quando il flusso d’olio nel distributore ha degli ovvii limiti. Un vero top crawler excavator.

MANOVRE DI PRECISIONE: UN GRANDE CHE SA FARE IL PICCOLO

BOX_03_003_BSe un tempo ai grandi escavatori era richiesto, molto semplicemente, di mettere in mostra una forza di scavo che soddisfacesse esigenze produttive, oggi non è più così. Anche su macchine più grandi, che spesso nei cantieri più impegnativi svolgono talvolta anche ruoli di servizio, è richiesta la capacità di saper svolgere lavori di grande precisione. Chi realizza impegnativi lavori di canalizzazione ha spesso la necessità di posare manufatti proprio con gli escavatori. Chi realizza scogliere e lavori di bonifica fluviale vuole macchine potenti, precise e produttive. Chi lavora al fronte delle gallerie deve avere escavatori che sappiano rompere roccia mantenendo ritmi produttivi elevati senza rinunciare alla delicatezza necessaria per questi lavori. Il CX370D NLC lo sa fare. La precisione dei comandi, che abbiamo testato sia in fase di scavo e carico che, soprattutto, simulando operazioni di spianamento, è uno dei pregi principali di questo escavatore. Si tratta di un punto positivo che, in passato, avevo già evidenziato anche nella serie C. Oggi si unisce a una superiore velocità dei movimenti che potrebbe disorientare gli operatori ma, invece, risulta vincente grazie alla regolazione dei servocomandi di cui si è detto. La regolazione dell’impianto idraulico, con i flussi ottimizzati sulla base delle specifiche esigenze dell’escavatore, è gestita molto bene dall’elettronica di bordo. I movimenti risultano essere armoniosi anche se rapidi e la risposta non scade mai nel nervosismo come accade a volte con macchine di questa stazza. Piace la combinazione dei movimenti fra braccio e rotazione con la coppia di 112 kN (circa 11 ton) che si fa sentire in modo positivo agevolando le operazioni di spianamento e preparazione veloce del terreno. Pensiamo ad esempio a tutti quei momenti in cui conta mettere il terreno in piano (non perfetto) per poter lavorare nel carico rapido dei camion. Spesso gli escavatori veloci peccano di forza di rotazione o, peggio, non riescono a svilupparla adeguatamente. Il CX370D NLC ha la regolazione della pressione di rotazione che permette di sfruttare in modo fluido la coppia a disposizione. Bene. Si risparmia gasolio e si diminuisce lo stress dell’operatore