Nuovi protagonisti?

Il Samoter dagli occhi a mandorla

Così potrebbe definirsi l’edizione appena conclusa di Samoter 2017, connotata da una forte presenza di marchi provenienti da Giappone e Corea, da Kobelco a Hyundai, da Doosan a Yanmar, da Komatsu a Kato Imer di recente nuova denominazione… Ma da oriente viene anche la turca Hidromek che dal Bosforo lancia segni ammiccanti (e per certi versi  convincenti) a un mercato europeo (e quindi anche italiano) che sembra dare le prime avvisaglie di risveglio.

Ma Samoter 2017, più che una manifestazione connotata dalla presentazione di nuovi prodotti (anche se non ne sono certo mancati), cosa umanamente impossibile ponendosi la fiera di Verona a metà strada tra due poli espositivi di un certo peso come Bauma 2016 e Conexpo 2017, potremmo dire che sia stata la fiera delle reti (distributive) e quindi più del processo che del prodotto. L’organizzazione dello scacchiere distributivo è una sfida impegnativa ovunque, ma ancor di più in Italia, un Paese frammentato non solo geograficamente, con alcuni brand già presenti capillarmente e altri nuovi che si affacciano ora su un’arena che nei secoli (e non certo solo per il movimento terra) è sempre stata vista come un ambito terreno di conquista.

Cosa succederà adesso? Dobbiamo attenderci una “guerra dei mondi” tra chi è già ben radicato, con una propria rete distributiva storica, riconosciuta e affidabile e chi, spinto da volontà di affermazione, è più agguerrito e affina armi tattiche e strategiche più affilate? Non abbiamo la sfera di cristallo e quindi è piuttosto difficile prevedere cosa accadrà. Di una cosa siamo certi: si verificheranno scosse telluriche rilevanti e i concessionari nuovi e vecchi si troveranno di fronte a sfide impegnative.

Ancora una volta, al di là dei prodotti che sono nella maggior parte dei casi ineccepibili dal punto di vista della qualità e dell’innovazione, saranno  le persone (le loro idee, la loro voglia di scommettersi, di cominciare e ri-cominciare, la loro solidità economica), a dire l’ultima parola.

E Samoter (che quest’anno. rispetto all’edizione del 2014 ha dato pure innegabili segni di ripresa, grazie anche alle donne e agli uomini che vi hanno lavorato),  dà a tutti appuntamento nel 2020.