Aziende

Respiro internazionale per Socage

Apertura

di Roberto Negri

E’ quello del Dealer Day Socage 2015, che ha radunato la rete di distribuzione mondiale dell’azienda. Molte le novità sotto i riflettori, nel quadro di una strategia produttiva e commerciale che promette di rappresentare un salto concettuale per il settore delle piattaforme aeree.

Ė stata la suggestiva cornice di Villa Demetra, elegante location alle porte di Roma, il teatro del Dealer Day Socage 2015, evento che tradizionalmente chiama a raccolta dai cinque continenti i rivenditori del marchio emiliano ma che in questa occasione ha rappresentato anche il palcoscenico d’eccezione di una serie di novità destinate a rappresentare una svolta produttiva per l’azienda. Due le nuove linee di prodotto tenute a battesimo dal fondatore e anima di Socage Fiorenzo Flisi, che le ha presentate ufficialmente alla rete dei dealer e alla stampa internazionale nel corso di una intensa due giorni. E, a farne molto di più di un semplice evento commerciale, soprattutto alcuni concept originali e novità sul fronte dei processi di produzione. Posti al servizio di una strategia con cui Socage non solo intende espandere la propria penetrazione sui mercati internazionali, ma anche rivoluzionare la tradizionale filiera dell’allestimento.

Debutti e conferme

testoAd aprire le danze è stata la gamma di piattaforme aeree doppio articolate e telescopiche Serie 4, evoluzione della precedente Serie 3, forti di altezze operative dai 15 ai 24 m, di una portata in cesta di ben 300 kg e soprattutto di una novità assoluta, il telaio a X su cui sono allestite. Caratterizzata dalla presenza di traverse idrauliche sfilabili manualmente, questa soluzione offre notevoli vantaggi dal punto di vista dell’allestimento e del peso della piattaforma aerea, permettendo una riduzione dell’altezza e una maggior corsa della stabilizzazione, oltre a una diminuzione del peso complessivo e una sua migliore distribuzione.

Anche la seconda famiglia di prodotto rappresenta una prima assoluta per l’azienda modenese: con la nuova serie E – questo il suo nome – Socage entra nel segmento delle piattaforme elettriche con una gamma completa sia sotto il profilo delle altezze operative – nove complessivamente i modelli, da 16 a 28 metri – che delle performance, mantenendo anche in questo caso due fiori all’occhiello come la portata in cesta di 300 kg e il telaio a X.

Nuovi processi per nuovi prodotti

testoCome abbiamo accennato, tuttavia, alla base di tali novità si trova molto più dell’ordinario processo di ricerca e sviluppo che caratterizza ogni ampliamento di gamma. E a farne qualcosa di diverso e più ampio respiro sono una serie di fattori sia tecnologici che di processo, agevolati anche da alcune scelte strategiche che negli ultimi dodici mesi hanno portato a un potenziamento della struttura aziendale di Socage e avviato nuove partnership.

Cominciamo da quest’ultimo aspetto, che si concretizza in due eventi chiave per lo sviluppo delle nuove gamme di prodotto. Con il primo, l’acquisizione della CATT, azienda specializzata in carpenteria, taglio laser e saldatura a robot, Socage ha internalizzato l’intero processo produttivo a partire dalla lavorazione del materiale grezzo, ottimizzando ulteriormente i controlli di processo e di qualità e ampliando il proprio organico aziendale a circa 140 unità. Il secondo è invece l’avvio della collaborazione con l’austriaca Welser, produttrice di profili speciali mediante laminazione e piegatura a freddo con rulli; una tecnologia che ha permesso a Socage di creare profili complessi per la realizzazione dei bracci piattaforma utilizzando acciai altoresistenziali come il DOCOL SSAB, soluzione più leggera e a spessore ridotto se confrontata con gli acciai tradizionali e che perciò consente di contenere il peso complessivo della macchina migliorandone le prestazioni in termini di sbracci e portate. Con, in più, una altissima ripetibilità di processo, presupposto per la massima precisione di assemblaggio e, in ultima analisi, per l’affidabilità operativa della macchina stessa.

A questa nuova tecnologia produttiva, che ha fatto il suo debutto proprio sulla nuova Serie E di piattaforme con comandi elettrici, si affianca una seconda novità che, dopo la presentazione ufficiale alla scorsa edizione dell’APEX di Amsterdam, è divenuta uno degli elementi caratterizzanti dei nuovi modelli Socage: il telaio a X.

Piattaforme… con l’X-Factor

testoIl richiamo alla nota trasmissione televisiva è il mezzo scelto dalla comunicazione Socage per sottolineare l’unicità di un concept che promette di avere un impatto decisamente importante sia sulle performance complessive delle piattaforme, sia sul processo di allestimento delle stesse sugli ordinari veicoli commerciali. Parliamo naturalmente del telaio a X sviluppato dall’azienda di Sorbara, la cui particolare geometria racchiude una serie di rilevanti innovazioni tecniche. Questa soluzione comprende infatti quattro stabilizzatori telescopici, tangenziali alla ralla di rotazione della parte aerea della piattaforma, che in estensione offrono una corsa supplementare rispetto agli stabilizzatori dei telai convenzionali. Quest’ultima garantisce una notevole estensione dell’area di appoggio della piattaforma aerea che si traduce, da un lato, in una superiore stabilità, dall’altro, e di conseguenza, determina un sensibile incremento delle prestazioni della piattaforma stessa in termini di sbraccio, con un importante aumento della distanza dalla linea di stabilità a cui può essere portato il cestello. Per comprenderne la logica, è sufficiente osservare il telaio in pianta e con gli stabilizzatori completamente sfilati: questo descrive un’area di appoggio dalla conformazione a quadrilatero ruotato rispetto all’asse mediano, che rappresenta uno dei suoi aspetti distintivi e la base della sua efficacia.

sinistraUn altro aspetto di rilevante importanza è rappresentato dal fatto che la maggiore area di appoggio viene ottenuta contestualmente a una diminuzione dell’ingombro e a una sensibile riduzione dei pesi che gravano sull’autocarro: il telaio a X viene infatti assemblato direttamente sullo chassis del veicolo, non necessitando quindi dell’impiego di longheroni, traverse o controtelai che fino a ora erano indispensabili per questo tipo di allestimenti. Un aspetto, quest’ultimo, che promette di avere un impatto veramente importante non solo dal punto di vista tecnico – costruttivo ma anche sotto il profilo commerciale. L’obiettivo dichiarato di Socage è infatti quello di arrivare a una completa esternalizzazione dell’allestimento del veicolo proprio grazie alla netta semplificazione di tale processo garantita dal nuovo telaio, eliminando quindi totalmente la lunga e spesso onerosa fase di personalizzazione e approntamento dell’automezzo ma limitandosi alla vendita della parte aerea. Che, grazie alle sue caratteristiche, può essere installata senza necessità di intervenire con modifiche all’autocarro nell’arco di una sola giornata.

Sotto la lente

testoTutte queste innovazioni tecnologiche e di processo hanno trovato la loro piena concretizzazione nelle due nuove linee di prodotto presentate nel corso della due giorni romana. La Serie 4, in particolare, si compone di sette modelli in totale, di cui tre – DA420 forSte, DA422 forSte e DA424 forSte rispettivamente da 20, 22 e 24 metri di altezza operativa utile – in configurazione con braccio a doppia articolazione, e quattro – forSte T415, forSte T416, forSte T418 e forSte T420 da 15, 16, 18 e 20 metri – con braccio telescopico. Filo conduttore della gamma sono, oltre alla presenza del telaio a X, una portata in cesta che oggi raggiunge i 300 kg, consentendo un agevole trasporto in quota di due operatori e delle attrezzature necessarie all’intervento, la rotazione della parte aerea di 700° e la rotazione della cesta di 90° + 90°. Significativa l’analisi delle aree di lavoro e delle curve di carico, che evidenziano molto chiaramente l’efficacia della configurazione a X del telaio e un conseguente miglioramento delle capacità di carico anche a sbracci importanti.

sinistraNove invece i modelli previsti per la nuova Serie E con comandi elettrici, rappresentate alla première romana dalla capostipite forSte 21DJ: tre con configurazione a braccio telescopico – forSte 16T – E, forSte 20T – E  e forSte 23T – E da 16, 20 e 23 metri -, una con configurazione a braccio telescopico e jib (la forSte 20TJ – E da 20 metri), cui si affiancano i tre modelli con braccio a doppia articolazione forSte 21D – E, forSte 24D – E e forSte 28D – E (21, 24 e 28 metri) e le due forSte 21DJ – E e forSte 24DJ – E con doppia articolazione e jib. Alle caratteristiche comuni già evidenziate sulla Serie 4 – telaio a X, portata in cesta di 300 kg e rotazione di parte aerea e cesta – si aggiunge in questo caso una notevole leggerezza, frutto dell’utilizzo di profilati in acciaio ad alta resistenza dello spessore di 1,5 mm rispetto ai 3 mm tradizionalmente utilizzati su queste macchine, leggerezza e resistenza che hanno consentito non solo il già citato miglioramento delle performance operative della piattaforma ma anche l’installazione su veicoli rientranti nella categoria patente B.

destraA chiudere la galleria delle novità presentate al Dealer Day, che ha visto anche la presenza di alcuni fra i modelli di punta della gamma Socage come le forSte 54TJJ e forSte 75TJJ da 54 e 75 metri, una new entry particolarmente interessante e originale: la piattaforma telescopica su van forSte 15VTJ, che con i suoi 14,5 metri di altezza operativa utile va ad affiancare la sorella minore forSte 12VT da 12 metri. Ampliando così una linea pensata per chi deve effettuare lavori in quota, necessita di spazio per spostarsi con gli attrezzi del mestiere e che, grazie alle sue caratteristiche di limitato ingombro, è ideale per gli interventi di manutenzione su strada.

Parla Fiorenzo Flisi – Amministratore Delegato Socage

Foto Box 1Il debutto di una nuova gamma di prodotto rappresenta sempre un evento importante per un’azienda. In questo caso, tuttavia, siamo in presenza di un progetto di più ampio respiro: di cosa si tratta?

Essenzialmente della volontà di offrire al mercato non solo prodotti tecnologicamente evoluti e dalle performance elevate, ma anche di semplificare e rendere più rapida e lineare una fase tradizionalmente lunga e complessa come quella dell’allestimento della piattaforma su autocarro. Per raggiungere questo duplice obiettivo, da un lato abbiamo sviluppato un concept innovativo come quello del telaio a X, che ad oggi rappresenta una nostra esclusiva ed elimina la necessità dei tradizionali pesanti interventi di carpenteria sul telaio del veicolo, oltre a migliorare sensibilmente aree di lavoro e curve di carico; dall’altro, dopo lunghe ricerche, abbiamo individuato in Welser un partner tecnologico i cui materiali ci hanno permesso di ridurre sensibilmente il peso complessivo della parte aerea, ottimizzandone al tempo stesso il processo di produzione nonché il grado di precisione e riproducibilità. Entrambi questi passaggi sono riflessi fedelmente dalle prestazioni offerte dalla nuova Serie 4 e soprattutto dalla Serie E, il cui allestimento può avvenire nell’arco di una sola giornata di lavoro eliminando anche molte delle tradizionali complessità di questa fase. In questa ottica, il nostro obiettivo finale è quello di esternalizzare totalmente l’allestimento del veicolo, limitandoci alla sola distribuzione della parte aerea che, grazie alle sue caratteristiche, può essere facilmente gestita senza particolari problematiche. Con intuibili vantaggi anche sotto il profilo della commercializzazione sui mercati internazionali.

A questo proposito, quali riscontri vi attendete dagli utilizzatori? E quali le altezze che ritenete commercialmente più appetibili?

Riponiamo grandi aspettative in queste due nuove gamme, la cui facilità di allestimento riteniamo possa agevolarne notevolmente la penetrazione anche sui mercati esteri che oggi più che mai, complice anche l’evoluzione dei veicoli commerciali, richiedono sempre più alle piattaforme non solo performance ma anche leggerezza, rapidità di installazione e dimensioni compatte. Caratteristiche, queste, che trovano la loro massima espressione nei modelli di punta delle nuove gamme, grazie alla loro capacità di combinare a tali proprietà anche importanti altezze operative.