Fiere

Non di sole macchine vive l’uomo

Diciamo subito che chi ha in mente il vecchio Saie di Bologna deve fare un’operazione di rimozione della memoria. Perché il nuovo Saie 2018 non ha nulla a che spartire con le passate edizioni. Quindi dimentichiamoci padiglioni interi dedicati alle macchine. Aree esterne destinate (in maniera forse un po’ approssimativa) al sollevamento e al comparto del calcestruzzo. Un’atmosfera sempre uguale che, dopo la crisi del 2007, aveva gradualmente smarrito il suo mordente.

Quindi sbaglierebbe chi da Saie 2018, si aspettasse  una fiera con le caratteristiche sopra descritte. Diciamo piuttosto che siamo in presenza di una manifestazione che ha trovato la sua (nuova) identità in un mercato completamente rivoluzionato.

Guardare in modo diverso

Ecco il ViO 82 che Yanmar presenterà in prima europea al Saie

L’operatore di domani non può confinare il proprio sguardo alla mera rassegna merceologica dei prodotti. Perché i ponti che crollano, il digitale che avanza, le montagne che franano, l’automazione…lo obbligano a guardare oltre. E in maniera diversa. Recupero e sicurezza sismica, sostenibilità e digitale, protezione del territorio…aprono a una nuova industrializzazione delle costruzioni 4.0. E bisogna capirlo, possibilmente in anticipo.

Il BIM non è roba solo per architetti. E neppure il Digital Manufacturing e l’IOT, i droni o la stampa 3D per l’industrializzazione dei processi. E nemmeno il cantiere a impatto zero. Per non parlare dei software da saper utilizzare per ottimizzare il proprio lavoro in cabina.

Macchine Takeuchi saranno presenti allo stand di Movinvest

La nuova politica di sviluppo e trasformazione dell’ambiente costruito passa necessariamente dall’allargamento dei propri orizzonti. E quindi dei propri interessi. Ecco perché Saie 2018 merita senz’altro una visita. Perché può fornire moltissimi spunti di riflessione per il domani. E orientare gli operatori verso un nuovo modello di business.