Cantieri

Nel regno dei New Holland

Apertura

di Costantino Radis

Un cantiere da oltre 50 milioni di euro. Gli occhi di mezzo mondo puntati addosso. 550.000 m2 di pavimentazione da rifare completamente. Più di 2.000 luci a led. Oltre 400 km di cavi. Tutto il sistema di smaltimento delle acque completamente ricostruito. E nella fase principale dei lavori solo 3 settimane di tempo per eseguire il tutto. E in mezzo a tutto questo una determinante flotta di escavatori New Holland.

testoIl rifacimento della pista dell’aeroporto «Il Caravaggio» di Bergamo Orio al Serio è stato uno dei cantieri più difficili e complessi degli ultimi anni.

Non solo per l’Italia ma per l’intera aviazione europea che non si era mai trovata, prima d’ora, alle prese con un impegno così oneroso e con tempi di realizzazione così stretti.

L’ATI composta dalle ditte Vitali, Artifoni, Vallan e Gavazzi aveva infatti l’incarico di effettuare il rifacimento completo della pista in tre fasi di cui l’ultima, la più impegnativa, in sole tre settimane di tempo in cui la struttura aeroportuale sarebbe stata chiusa al traffico con il dirottamento dei voli passeggeri su Malpensa e quelli commerciali su Montichiari (Brescia).

Non si è trattato di un impegno da poco in quanto l’aeroporto di Bergamo è oggi la quarta struttura aeroportuale in Italia dietro a Fiumicino, Malpensa e Linate. Con un trend di crescita maggiore rispetto ai primi tre in classifica e con l’obiettivo, dopo il potenziamento della pista e dei piazzali di sosta, di arrivare al terzo posto.

Un investimento complessivo che ha visto la SACBO – Società per l’Aeroporto Civile di Bergamo Orio al Serio – investire oltre 80 milioni di euro di cui più di 50 milioni solo per la pista di decollo/atterraggio e per l’allargamento dei piazzali di sosta. Il rimanente investimento ha visto invece concentrarsi sull’ampliamento dell’aerostazione e dei parcheggi.

 

Tre fasi. Tre momenti. Un unico impegno.

Da destra verso sinistra Roberto e Luca Paganessi della Artifoni  spa,  Marco e Paolo Entrade della Maren-CMO, Guglielmo Perona di New Holland Construction, Massimo Medolago della Artifoni spa
Da destra verso sinistra Roberto e Luca Paganessi della Artifoni spa, Marco e Paolo Entrade della Maren-CMO, Guglielmo Perona di New Holland Construction, Massimo Medolago della Artifoni spa

I lavori di rifacimento della pista sono stati divisi in tre fasi di cui le prime due con l’aeroporto in funzione e che hanno interessato le due testate della pista per un primo intervento (Testata 10) pari a 90.000 m2 e 410 nuove luci a led e per un secondo (Testata 28) pari a 50.000 m2 e 280 nuove luci a led. Nell’occasione sono state riqualificate le aree di sicurezza per un totale di 13.500 m2 e 8.000 m2.

La fase 3 è stata la più impegnativa e difficile non solo per l’estensione, pari a 295.000 m2 e 410 nuove luci a led, ma anche perché prevedeva la chiusura dell’aeroporto dal 13 maggio per poi riaprire il giorno 2 giugno con la partenza del volo Bergamo-Monaco di Baviera delle ore 6.45.

Una data imprescindibile che ha costretto l’uso di oltre 600 macchine di vario tipo fra escavatori idraulici, pale gommate, frese stradali, finitrici, rulli, grader, dozer, mini pale, mini escavatori. Con più di 300 persone per turno lavorativo, su 3 turni lavorativi al giorno, 7 giorni su 7.

E fra tutti una flotta di escavatori New Holland che ha demolito, scavato, caricato, realizzato trincee, posizionato manufatti e tubazioni. Una trentina di macchine messe in campo dalla Artifoni, azienda di Bergamo specializzata in fognature, acquedotti, gasdotti e grandi opere idrauliche. Oltre a un paio di decine di macchine usate anche dalla Vitali che si occupava delle opere stradali.

Un unico grande impegno che ha visto gli escavatori prodotti nello stabilimento di Torino quali protagonisti fondamentali per la buona riuscita dell’opera con turni di lavoro ininterrotti per tutta la durata del cantiere e con l’ingrato compito di dover operare nelle fasi più delicate del lavoro.

 

Vietato sbagliare. Vietato fermarsi.

SinistraParlando con Roberto Paganessi, contitolare della Artifoni, abbiamo visto in quali condizioni operavano le macchine New Holland utilizzate nel cantiere di Orio al Serio.

«Abbiamo un rapporto privilegiato con questo marchio» ci ha raccontato Paganessi «che si basa sul rapporto di reciproca fiducia del concessionario Maren-CMO della famiglia Entrade.»

«Il nostro parco macchine è quasi esclusivamente composto di macchine New Holland» continua Paganessi «e in questo cantiere abbiamo una trentina di escavatori che operano di continuo. Le macchine sono impegnate sia nella demolizione della pista e delle infrastrutture da sostituire e ricostruire, sia nello scavo di svariati chilometri di trincee per fare spazio alle nuove canalizzazioni di scolo acque, alle camere di raccolta e ai pozzi di depurazione e smaltimento».

E continua «È un compito complesso per vari motivi. In primo luogo perché le nostre lavorazioni sono propedeutiche a tutti gli interventi successivi. In secondo luogo perché occorre mantenere rigorose quote di progetto pur dovendo operare molto velocemente e con volumi produttivi importanti con fasi di lavoro che vanno dallo scavo, alla preparazione del fondo di posa, alla sistemazione delle tubazioni, al completamento dell’opera fino alla sistemazione superficiale secondo le disposizioni di capitolato».

«Non ci possiamo assolutamente fermare un attimo» spiega Paganessi «ne’ tantomeno possiamo permetterci errori di nessun genere. Le penali per i ritardi sono elevatissime e il rifacimento di una linea di smaltimento acque, piuttosto che di un manufatto o di una canalizzazione è una ipotesi del tutto impensabile. Dovendo passare per primi si ha addosso tutta la tensione del cantiere e occorre che uomini e macchine rispondano al meglio in ogni momento».

 

A ciascuno il suo

Destra«Nel cantiere di Orio al Serio» ci spiega Roberto Paganessi «la ditta Artifoni ha schierato macchine che vanno dagli E215B fino all’E485C passando per tutti i modelli intermedi come gli E245C e B, gli E265B e anche escavatori short-radius di grande capacità come gli E235BSR».

E continua «Ogni macchina ha il proprio compito specifico. Può sembrare strano vedere all’opera due grandi macchine come gli E485B ed E485C ma questi due escavatori, omologati per il sollevamento, svolgono il delicato lavoro di scarico e posa dei grandi manufatti prefabbricati in calcestruzzo che costituiscono le condotte principali, le camerette di accumulo e i pozzi di smaltimento».

«Ci siamo sempre trovati molto bene con le macchine New Holland Construction» ci spiega Paganessi «perché il rapporto con la Maren-CMO è particolarmente stretto e la loro organizzazione assistenziale non ci ha mai dato nessun problema ovunque noi lavorassimo. Per il cantiere di Orio al Serio è stata garantita una assistenza 24h/24 e anche se le macchine non ci hanno dato problemi particolari, per noi è stato importante sapere di poter contare su un servizio indispensabile».

 

Quando la massa conta

testo«Una parte importante del lavoro è stata svolta dagli E385C» ci spiega Paganessi mentre ci accompagna nel cantiere in pieno svolgimento per illustrarci le varie fasi «perché si è rivelato un escavatore dalla grande produttività, dalla importante capacità di sollevamento e dalla precisione operativa eccellente. È stato in grado sia di scavare e caricare grandi quantità di materiale nelle fasi di lavoro più concitate che di rifinire le trincee e posare tubazioni con precisione nei momenti in cui occorreva procedere con più cautela prestando massima attenzione alle quote di progetto».

E continua «Abbiamo diverse macchine di questo tipo al lavoro, sia della serie C che della serie B e per noi sono, insieme ai 245C e B, assolutamente indispensabili per i lavori che conduciamo normalmente e che prevedono lo scavo di trincee spesso molto profonde con la successiva posa di manufatti cementizi molto pesanti».

Oltre agli escavatori, vi erano anche altre macchine New Holland impegnate nel cantiere di Orio al Serio spaziando dai piccoli mini escavatori, passando per le pale gommate compatte come le W80 fino ad arrivare a pale più grandi come le W190.

«Come vi dicevo» ci spiega Roberto Paganessi «abbiamo un parco macchine composto quasi esclusivamente da macchine New Holland e quindi anche quelle che svolgono semplici funzioni di servizio sono del costruttore di Torino. Devo dire sinceramente che abbiamo sempre svolto molto bene il nostro lavoro con questi mezzi e se siamo cresciuti fino a essere una realtà che opera su tutto il territorio nazionale lo dobbiamo anche all’affidabilità e alle prestazioni dei mezzi che la  Concessionaria Maren-CMO ci fornisce da molti anni. Neanche a farlo apposta ma oltre a noi anche le altre imprese che lavorano qui usano macchine di questo costruttore e mi fa molto piacere vedere che questo cantiere è una specie di «regno dei New Holland» dove il lavoro di questi mezzi è di fatto provvidenziale per portare a termine con puntualità il nostro impegno con la proprietà dell’aeroporto».

E infatti gli impegni sono stati rispettati senza nessun problema. I lavori, anzi, sono stati terminati e collaudati con successo con due giorni di anticipo sul programma, a testimonianza che le aziende italiane sono in grado di portare a compimento opere impegnative, fuori dal clamore dei media, con successo e serietà.

Il 2 giugno, festa della Repubblica, il volo Bergamo-Monaco di Baviera delle 6,45 ha potuto portare una testimonianza di questa serietà proprio verso una delle città simbolo della ruggente economia tedesca.

 

CMO-MAREN: UNA FAMIGLIA AL SERVIZIO DEL CLIENTE

BOX_01La Maren-CMO è una delle concessionarie New Holland con una storicità fra le più antiche della rete di vendita e assistenza del marchio torinese. La Maren, con sede a Treviolo (Bg) è fondata nel lontano 1961 dalle famiglie Mariolini e Entrade e si mette in luce grazie a un servizio di assistenza di grande qualità affiancato dalla vendita e noleggio di macchine edili e stradali. Nel 1990 nasce anche la CMO – Centro Macchine Operatrici, che si specializza all’inizio nella linea compact con il marchio Fiat- Hitachi per poi passare alla linea construction e acquisire il marchio New Holland, Merlo e in seguito Doosan Carrelli Elevatori. Nel 2013 arriva anche Case Construction, l’altro brand del gruppo CNH a sancire la collaborazione a 360° fra il dealer di Bergamo e il gruppo torinese. Nelle macchine stradali la Maren-CMO commercializza e assiste le macchine Bomag con una presenza notevole di questi mezzi proprio nel cantiere di Orio al Serio. Oggi la Maren-CMO è portata avanti dalla seconda generazione della famiglia Entrade e i due fratelli Paolo e Marco alla guida della società si sono distinti per la loro capacità di seguire le esigenze dei clienti con soluzioni specifiche e adatte al mercato. La Maren-CMO è oggi una delle realtà più consolidate nel panorama New Holland con una presenza che va oltre il territorio di Bergamo e Brescia ma arriva a coprire tutta la Liguria.  

Artifoni spa: dal 1958 nel settore delle infrastrutture

BOX_03Nata nel 1958 come Artifoni Giuseppe, ha iniziato a operare nel campo delle costruzioni realizzando edifici civili e industriali. Con la trasformazione in Impresa Edile Stradale Artifoni srl si è ampliato il campo operativo specializzandosi nella posa di servizi a rete per enti vari (Enel, Telecom), nella realizzazione di urbanizzazioni, pavimentazioni di ogni tipo fino alle riqualificazioni in pietra naturale. Ma è con l’inizio del terzo millennio, grazie alla professionalità e alle esperienze acquisite nei vari settori delle costruzioni generali dalla Direzione Tecnica, che è stato dato nuovo impulso al ramo delle grandi reti fognarie e della depurazione delle acque. L’elevata specializzazione tecnica e produttiva acquisita negli anni, nonché l’utilizzo di tecnologie e mezzi sempre all’avanguardia, ha posto l’Artifoni fra le imprese leader nel campo delle opere idrauliche.

 

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