Cesoie

Mantovanibenne per la Concordia

AperturaSin dalla notte in cui si è coricata sul fianco, il 13 gennaio 2012, è stato chiaro che la Concordia sarebbe presto o tardi diventata un enorme cantiere di demolizione. Ciò è avvenuto a partire dal 12 maggio di quest’anno, giorno in cui il relitto è stato trasferito nell’ex Superbacino del porto di Genova: l’ultima tappa di questo gigante del mare.

SinistraAd attenderla ci sono gli uomini e i mezzi delle imprese coinvolte nella sua demolizione, parte del consorzio Saipem San Giorgio aggiudicatosi la commessa. Tra di esse anche la ditta F.lli Omini Spa, azienda milanese specializzata in demolizioni industriali, cliente storico di Mantovanibenne. E’ qui che entra in gioco l’azienda di Mirandola (Modena) famosa per le attrezzature da demolizione di alta qualità che progetta, produce e commercializza in tutto il mondo grazie alle proprie filiali, tutte parte del MBI Group (Mantovani Benne International).

Per l’occasione sono uscite dallo stabilimento mirandolese due cesoie da demolizione SH410 linea Eagle II, 47 quintali di acciaio e potenza contraddistinte dalla ben nota testa d’aquila. Le prime opere di smantellamento hanno riguardato i cosiddetti cassoni di rigalleggiamento, ovvero imponenti strutture metalliche che sono servite, riempiendosi e svuotandosi di acqua, a ricondurre in assetto verticale il relitto e a permetterne il galleggiamento. Solo così la Concordia ha potuto essere trainata nel suo lungo viaggio verso Genova.

TestoPer una simile demolizione, la F.lli Omini non poteva che affidarsi ad attrezzature dalla qualità ormai testata e consolidata sul campo. Mantovanibenne, con più di cinquanta anni di esperienza alle spalle, era ed è tutt’ora la scelta immediata di tantissime imprese attive nella demolizione industriale, civile e navale. Certo è che quello della Concordia resterà senza dubbio uno dei cantieri più famosi.