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MAN: parla Vernazza Autogru

 

per webLa storia della Vernazza Autogru srl inizia nel primo dopoguerra su iniziativa di Ermete Vernazza che, con la moglie Luigina Patrone, gestiva una officina e carrozzeria con Soccorso ACI, direttamente con carri attrezzi realizzati da lui, a Genova. È qui che l’intraprendente Ermete cominciò a interessarsi anche ai primi mezzi per il sollevamento, per poi dedicarsi interamente a questa specializzazione negli anni Sessanta.

sinistraOggi in Vernazza Autogru  è operativa la seconda generazione: i tre figli di Ermete si dividono i compiti in quello che è diventato un gruppo importante che opera con i suoi veicoli in tutta Europa. Domenico Vernazza segue la parte commerciale, Claudio Vernazza quella tecnica e Diego Vernazza gli aspetti amministrativi. Se fino a qualche anno fa l’attività si sviluppava prevalentemente in Italia, ora la quota legata alle commesse estere è sempre più importante, con cantieri in Spagna, Francia, Svizzera e Austria e una consociata in Francia, a Nizza, che si affianca alle filiali italiane di Milano, Savona e Massa, mentre la sede principale resta sempre a Genova.

La flotta aziendale è costituita da oltre 200 veicoli che hanno permesso alla Vernazza Autogru di affiancare all’attività di sollevamento altre mission come i trasporti, spesso in regime di eccezionalità, per dare un servizio sempre più completo ai propri clienti. Così il parco si compone di 75 autogru tra telescopiche, cingolate, tralicciate e montate su cinque carri MAN, a cui si affiancano oltre 30 camion per trasporti merci ed eccezionali, dei quali 18 MAN tra TGX, TGS e TGA e una quarantina di semirimorchi. Completano l’elenco: piattaforme aeree, anche semoventi, carrelli elevatori, officine mobili e le auto di servizio.

testoL’incontro con MAN risale agli anni Ottanta – racconta Diego Vernazza -, tutto merito di un MAN 33.365 6×6 che acquistammo in quegli anni e che ci garantì un servizio davvero eccezionale, tanto che ne restammo conquistati. Da allora possiamo dire di avere un rapporto privilegiato con la Casa tedesca: infatti, circa l’80% dei nostri camion sono MAN. Sono stati i nostri autisti a “riconiugare” l’acronimo del brand in “Mai Avuto Noie”, perché sono proprio loro i più entusiasti di questa scelta aziendale. I nostri veicoli viaggiano sempre a pieno carico, spesso su strade sterrate per raggiungere i vari cantieri, quindi tutta la meccanica è sottoposta a stress notevoli. Infatti, gli optional che vogliamo sempre sono le sospensioni rinforzate e gli assali da 9 t e la differenza si vede: dopo 500 mila km la catena cinematica dei MAN è ancora in piena efficienza, mentre non è sempre così con altri veicoli. Un’ulteriore caratteristica che ci porta spesso a scegliere MAN è la robustezza e allestibilità del telaio: per esempio, con piattaforme aeree che arrivano fino a 70 m, diventa fondamentale poter contare su una struttura robusta e rigida, ma che faciliti anche il lavoro dell’allestitore, sia come conformazione base, sia attraverso una serie di optional, come le cabine con tetto basso, che ci aiutano a ottimizzare l’insieme che andiamo a realizzare. Senza dimenticare la tara che per noi è fondamentale: quindi un telaio robusto ma anche leggero e poi accessori come i serbatoi di alluminio che ci permettono di avere anche cinque metri di sbraccio in più sulla gru. Tutti aspetti che per le nostre mission rivestono un’importanza fondamentale”.